Astrazione post-pittore

Astrazione post-pittore è un termine creato dal critico d’arte Clement Greenberg come titolo per una mostra curata per il Museo d’arte della contea di Los Angeles nel 1964, che successivamente è stata trasferita al Walker Art Center e alla Art Gallery di Toronto.

Greenberg aveva percepito che c’era un nuovo movimento nella pittura che derivava dall’espressionismo astratto degli anni ’40 e ’50 ma che “favoriva l’apertura o la chiarezza” in contrasto con le superfici pittoriche dense di quello stile pittorico. I 31 artisti presenti nella mostra erano Walter Darby Bannard, Jack Bush, Gene Davis, Thomas Downing, Friedel Dzubas, Paul Feeley, John Ferren, Sam Francis, Helen Frankenthaler, Sam Gilliam, Al Held, Ellsworth Kelly, Nicholas Krushenick, Alexander Liberman, Morris Louis, Arthur Fortescue McKay, Howard Mehring, Kenneth Noland, Jules Olitski, Ray Parker, David Simpson, Albert Stadler, Frank Stella, Mason Wells, Emerson Woelffer e un certo numero di altri artisti americani e canadesi che stavano diventando famosi nel 1960.

Caratteristica dell’astrazione post-pittore era la piattezza: in un senso più stretto, la disposizione ungebrocher, delimitata l’una dall’altra, aree di colore puro su una superficie pittorica dominante, o lo spazio bianco in sé, e infine il superamento del preset dallo schermo spazio. Questo alla fine ha portato ad una pittura a colori-analitico-geometrica ridotta come può essere trovata nell’Hard Edge o nel minimalismo. L’astrazione post-pittura era una caratteristica tipica della pittura americana dopo il 1945. Come definizione di una breve fase di transizione tra l’espressionismo astratto e la pittura sul campo cromatico, il termine ha nell’etimologia storico-artistica solo una piccola importanza.

Tra la precedente generazione di artisti contemporanei, Barnett Newman è stato individuato come uno che ha anticipato “alcune delle caratteristiche dell’astrazione post-pittore”.

Mentre la pittura continuava a muoversi in direzioni diverse, inizialmente lontana dall’espressionismo astratto, alimentata dallo spirito dell’innovazione del tempo, il termine “astrazione post-pittore”, che aveva ottenuto una certa valenza negli anni ’60, fu progressivamente soppiantato dal minimalismo, duro pittura a scacchi, astrazione lirica e pittura a colori.