Fondazione Gianfranco Ferré, Milano, Italia

La Fondazione Gianfranco Ferré (italiano: Fondazione Gianfranco Ferré), con sede a Milano in Via Tortona 37, è stata costituita nel febbraio 2008, principalmente con lo scopo di preservare, organizzare e mettere a disposizione del pubblico – in primo luogo in forma di archivio digitale – il patrimonio di materiali che documentano l’attività professionale del designer. Ha anche l’obiettivo di promuovere, perseguire e realizzare progetti che riguardano la filosofia e la cultura del design di Gianfranco Ferré, l’idea unica del maestro di moda e la squisita sensibilità estetica.

L’area di Tortona a Milano è un hub di classe mondiale dove design, moda e cultura si incontrano e si fondono: è diventato un polo di attrazione per marchi leader italiani e internazionali, agenzie pubblicitarie, incubatori di idee, designer di spicco e giovani talenti promettenti che l’hanno trasformato in gli ultimi tre decenni in un vero “distretto creativo”.

La sede della Fondazione Gianfranco Ferré “Tortona 37” è un complesso architettonico a destinazione mista composto da cinque edifici disposti attorno a un cortile alberato, progettato da Matteo Thun. Fa parte di un processo di riutilizzo significativo del territorio, con il restauro di aree industriali dismesse e la costruzione di nuovi edifici che rispecchiano la struttura delle vecchie mescole da lavoro: molte cose infondono il posto con lo stile Gianfranco Ferré e soprattutto con la personalità ricca e complessa del designer.

L’arredamento interno è opera dell’architetto Franco Raggi, compagno di università e amico intimo di Gianfranco Ferré. È lo stesso architetto che ha collaborato con Ferré nella progettazione di altri uffici della stilista, in particolare la sede di Via Pontaccio.

Una delle attività principali della Fondazione è la creazione di un archivio che raccolga tutto ciò che è stato salvato e conservato durante l’opera di Gianfranco Ferré: fotografie, schizzi e disegni, film e riprese video, rassegne stampa, riviste, comunicati stampa, così come conferenze e note di scritti propri. Tutti vanno nel database per un facile accesso sia sul sito che via web.

Il database, che viene continuamente aggiornato, contiene attualmente oltre 70.000 articoli. Sono organizzati sulla base di un sistema ben articolato, ma facilmente utilizzabile, specificamente in termini sia di argomento che cronologico.

Nella Fondazione Gianfranco Ferré uno spazio multifunzionale ospita conferenze, conferenze, presentazioni, workshop, riflettendo appieno lo stile che connota l’intera sede.

Parallelamente alle attività legate al database virtuale, la Fondazione è responsabile della cura e della gestione dell’archivio di vestiario, che comprende circa 3.000 capi di abbigliamento e accessori delle collezioni Donna, Uomo e Alta Moda di Gianfranco Ferré.

Gianfranco Ferré
Gianfranco Ferré (Legnano, 15 agosto 1944 – Milano, 17 giugno 2007) è stato uno stilista italiano, esponente del Made in Italy e fondatore di Gianfranco Ferré Spa.

Ha mostrato il suo talento quando era molto giovane, quando ha vinto, non ancora diciassettenne, il concorso nazionale di pittura organizzato nel 1960 dall’associazione culturale “Famiglia Legnanese”, con un dipinto ad olio. Dopo una laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1969, Ferré entra nel settore della moda negli anni settanta, ottenendo il feedback come creatore di bigiotteria e accessori. Ha iniziato a lavorare con Walter Albini e Christane Baily da allora.

Seguì il viaggio in India, dove visse e lavorò per diversi anni, con la ricerca, il design e la produzione della collezione “Ketch”, la nascita del prêt-à-porter femminile e la fondazione della società che porta il suo nome, il lancio di abbigliamento maschile e la creazione di una gamma di accessori e prodotti realizzati su licenza nel 1989 per la linea femminile di Haute Couture, prêt-à-porter e Fourrure e la creazione della linea femminile “FORMA O BY GFF”.

Gianfranco Ferré crede all’uomo e alla donna di oggi. Uguale al senso di libertà, all’indipendenza del carattere, all’autonomia nell’esprimere i gusti personali. I cosiddetti solidi valori della classe media – senso del dovere, misura, discrezione, disciplina – sono, credo, il miglior punto di partenza, il miglior “trampolino” che avrei potuto sperare. creazioni esclusive, concepite in un’aura di eccezionalità per soddisfare esigenze e bisogni allo stesso tempo speciali e assolutamente reali per una donna sicuramente privilegiata.

Dalla moda materiale deriva la sua stessa sostanza e persino la sua esistenza fisica e tangibile. La sperimentazione tecnologica offre possibilità inedite per l’utilizzo dei materiali, ottimizza le loro qualità e potenzialità, rende possibili mix, combinazioni e trattamenti senza precedenti

Il disegno è la prima espressione concreta di un’idea. Un primo punto di arrivo nella dimensione della realtà e un punto di partenza per una creazione. È una necessità, oltre che una passione. Serve a fissare le impressioni e dare loro un tocco di sostanza ”

Vestire una donna o un uomo significa quindi ragionare in termini di linee, volumi, proporzioni. Proprio come nel ‘vestire’ uno spazio fisico.

La differenza essenziale sta nel fatto che per uno stilista il riferimento principale è il corpo umano, cioè un’entità in movimento che deve essere considerata come tale direttamente dallo schizzo preliminare.

Gli accessori hanno sempre catalizzato l’interesse emblematico delle persone in ciò che rende speciale e / o particolare. Oltre a fungere da complemento all’abito, l’accessorio gioca un ruolo fondamentale in termini di valore espressivo, funzione di elemento distintivo o elemento identificativo.

Creare moda è certamente un’operazione dell’immaginazione, un’espressione di sensibilità e intuizione, ma indispensabile ad esso è il contributo del metodo, un’attitudine al design che si fonda sulla concezione del capo come risultato di un intervento pianificato e consapevole in le forme. È stato di grande aiuto scoprire un’intera serie di profonde affinità tra il mio modo di intendere e interpretare l’eleganza. Nella percezione della figura femminile, nell’uso dei materiali, nell’intervento formale sui disegni.