Appartamenti dell’Imperatore, Palazzo di Fontainebleau, Seine-et-Marne, Francia

Fontainebleau è una tappa fondamentale nella storia di Napoleone, una visita a questo monumento è l’occasione per scoprire le diverse sfaccettature dell’Imperatore: lo statista, il signore della guerra, il capofamiglia e il promotore delle arti. Il palazzo in cui avevano vissuto tutti i re di Francia a partire dal Medioevo fu risparmiato durante la Rivoluzione, ma i mobili furono distrutti o venduti. Napoleone fece restaurare e ristrutturare il palazzo, rendendolo così ancora una volta una residenza adatta agli ospiti reali.

Luigi XVI fece frazionare l’ala nel 1786 aggiungendovi degli appartamenti, privandola così dell’apertura sul giardino di Diana, ma fece realizzare finte porte-finestre per mantenere un aspetto simmetrico. Nel 1804 Napoleone decise di volere un proprio appartamento privato all’interno del palazzo, separato dai vecchi appartamenti statali. Rilevò una serie di sei stanze che era stata creata nel 1786 per Luigi XVI, accanto alla Galleria di Francesco I, e le fece ridecorare in stile impero.

Napoleone I riportò in vita il castello di Fontainebleau dopo la Rivoluzione, lo fece restaurare, arredare e trasformare in una delle sue residenze. Quasi 600 stanze furono trasformate per ospitare la corte e i mobili necessari furono ritirati dai magazzini o commissionati ad ebanisti come (Jacob-Desmalter…) e ad arazzieri come Baudoin, Legendre e Decori.

La modifica più significativa apportata al palazzo fu la trasformazione, nel 1808, della camera da letto del re nella sala del trono secondo i disegni di Percier e Fontaine. È l’unica sala del trono reale francese oggi esistente completa del suo arredamento. Anche il “Grande salone” e la camera da letto dell’Imperatrice furono decorati in stile impero. La suite di Napoleone fu nuovamente interamente ristrutturata nel 1804. La stanza più spettacolare resta la camera da letto dell’Imperatore, che divenne poi la camera da letto di tutti i sovrani fino al 1870.

La piccola camera da letto, la stanza privata detta anche “stanza dell’Abdicazione”, il “passaggio ai bagni” e la sala comune degli aiutanti di campo completano questa magnifica suite restaurata tra il 1987 e il 1995. Al piano terra , sotto la galleria Francesco I, le stanze più piccole destinate all’imperatore e alla moglie furono trasformate nel 1808 e nel 1810 e riservate all’uso personale della coppia imperiale.

La stanza di Napoleone
La camera da letto di Napoleone ha conservato gran parte dell’arredamento Luigi XVI (boiserie, camino, decorazioni delle porte). Nel XVIII secolo, infatti, fungeva da toilette. L’arredamento fu arricchito per l’imperatore con vittorie, api, figure imperiali e da dipinti in grisaglia dorata, realizzati da Simon-Frédéric Moench nel 1811. Arredato nel 1808-1809 in stile impero, comprendeva due poltrone dette “paumier” (con braccioli disuguali) di Jean-Baptiste Rode, autore anche del letto (estate di La Noblesse e La Gloire, di fronte a La Justice e L’Abondance, è rivestito come il resto dei mobili di un velluto screziato il cui prugna (lo sfondo fu ritessuto in giallo su richiesta dell’imperatore, per alleggerirlo) la stanza ha un tappeto decorato con trofei militari tessuti ad Aubusson nel 1809.

Piccola camera da letto
Antico studio di Luigi XVI (di cui restano il camino, le sovrapporte e la boiserie), la piccola camera da letto degli appartamenti dell’Imperatore costituiva infatti lo studio di Napoleone, dove aveva installato nel 1811 un divano letto da campo in ferro dorato. La tappezzeria dei mobili e delle decorazioni è costituita da un insieme di seta verde, broccato rosso, tendaggi “alla romana” in broccato ponceau (rosso papavero) e oro ritessuti e restaurati dal 1984 al 1995. Al centro della stanza Una grande meccanica fu installato l’ufficio di Jacob Desmalter progettato per Napoleone I. Il dipinto del soffitto, realizzato nel 1818 da Jean-Baptiste Regnault, fu commissionato da Luigi XVIII e rappresenta un’allegoria del ritorno dei Borboni in Francia: la Clemenza reale che interrompe il corso della Giustizia.

Salone dell’abdicazione
I mobili Impero (installati nel 1808) in questo soggiorno testimoniano l’abdicazione di Napoleone I, avvenuta il 6 aprile 1814, e che sarebbe avvenuta in questa stanza. Si compone in particolare di un tavolino e di un set di sedie, poltroncine e sgabelli con gambe in legno dorato rivestite in broccato rosso e oro con motivo di lire e rosoni, realizzati da Marcion, Jacob-Desmalter e Thomire.

Passaggio dei bagni
Il corridoio del bagno (la cui decorazione parietale fu ricostruita nel 1966) fungeva anche da piccola sala da pranzo, come testimonia un tavolino a ribalta detto “all’inglese”, realizzato da Jacob-Desmalter e consegnato nel 1810. Il resto Il L’arredamento è composto da due poltrone realizzate da Marcion nel 1809 (acquistate nel 1991) rivestite in gourgouran arancione tessuto a Lione, sedie di Marcion, una console di Jacob Frères e torce di Thomire realizzate nel 1809. Inoltre, il pezzo è decorato con sei incisioni: Vedute di Milano di L. Radus e François Bellemo, realizzate nel 1807 e 1808.

Bagno
Il bagno di Napoleone I fu installato nel 1806. La sua decorazione murale in stile impero fu ricostituita tra il 1985 e il 1988. Ospita in particolare una vasca da bagno in rame stagnato rivestita di mussola e un pediluvio in lamiera verniciata fabbricato dalla fabbrica Martel nel 1806. e sedili in mogano.

Salone degli aiutanti di campo dell’Imperatore
Questa sala fu la sala dei tini del re nel 1786, prima di diventare l’anticamera di Eugène de Beauharnais nel 1804, poi il salotto dei valletti del re nel 1814, l’ufficio del segretario del re nel 1832, e l’ufficio del segretario dell’imperatore in 1855. Il camino risale al 1786, mentre la decorazione murale del 1808 è stata ricostruita nel 1987-1989. Questa stanza, molto più sobria delle precedenti, presenta un arredamento installato nel 1806, composto, tra l’altro, da un divano e otto sedili in legno dipinto di bianco, realizzati da Boulard, rivestiti con arazzi di Beauvais realizzati per il salone del principe. Borghese al Petit Trianon nel 1805.

Gli angoli furono realizzati da Levasseur per le zie di Luigi XVI al castello di Bellevue. Il resto dell’arredamento è costituito da un tappeto ritessuto nel 1995 su modello della fabbrica di Tournai, una console Jacob-Desmalter (1805), una scrivania Lerpsher (1807), un lampadario in stile Impero, applique e luci in stile Luigi XVI, torce realizzate da Galle nel 1804, un orologio terminale in marmo nero di Leplaute (1806) e due incisioni eseguite dopo Melling raffiguranti vedute di Costantinopoli.

Anticamera dell’Imperatore
Questa stanza, antico bagno di Luigi XVI, camera da letto di Eugène de Beauharnais nel 1804 e gabinetto topografico nel 1805, divenne un’anticamera nel 1808, data in cui fu installato il suo arredamento attuale, di grande semplicità. La sua decorazione murale fu modificata sotto Luigi Filippo (sopra la porta) e Napoleone III. Nel 1859 furono installati i due grandi dipinti, uno di Joseph-Marie Vien (Ettore che determina Parigi a prendere le armi, realizzato nel 1783), l’altro di Nicolas Guy Brenet (Dame romane che offrono i loro gioielli al Senato, risalente al 1785). L’orologio italiano a dieci quadranti, acquistato per Napoleone I e installato nell’anticamera, indica oltre all’ora, i giorni della settimana e i loro segni, la data, il mese, le fasi lunari e solari, gli equinozi , anni bisestili e segni dello zodiaco. Il resto dell’arredo è costituito da panche e sgabelli da anticamera in stile impero.

Piccoli appartamenti di Napoleone I
I piccoli appartamenti di Napoleone I si trovano sul sito degli antichi bagni di Francesco I, trasformati sotto Luigi XV in appartamenti privati ​​riservati al re, Madame de Pompadour poi Madame Du Barry. Furono allestite per Napoleone I dal 1808 al 1810. Le camere che si affacciano sul giardino di Diana presentano boiserie in stile Luigi XV e mobili in stile impero.

Anticamera dell’Imperatore
Questa stanza costituì la prima e poi la seconda anticamera di Madame de Pompadour, prima di diventare la prima anticamera di Madame Élisabeth. È arredata con sedili d’anticamera in legno dipinto, realizzati nel 1810, e sostituiti nel 1972.

Primo salone dell’Imperatore
Questa stanza era la seconda anticamera e poi lo studio di Madame de Pompadour. Nel 1768 divenne l’ufficio di Madame Du Barry, poi la sua sala da pranzo nel 1772. Sotto il regno di Luigi XVI, la sala servì come sala da biliardo per la principessa de Lamballe, poi come sala da pranzo nel 1786, prima di diventare la seconda anticamera della Madame Élisabeth nel 1791. Infine, fu l’anticamera del cardinale Fesh nel 1804 prima di essere il primo salotto dell’Imperatore. Gli elementi in legno risalgono al XVIII secolo, mentre gli specchi furono installati nel 1863. La stanza ha tuttavia perso gran parte del suo arredamento impero, tra cui un tavolino realizzato da Jacob-Desmalter nel 1810 e bracci e luci di Thomire, anch’essi realizzati in 1810. Il resto dell’arredamento è costituito da sedili in legno dipinto ricoperti da arazzi delle Tuileries, un orologio Luigi XVI raffigurante Venere e Amore e due torce.

Secondo Salone dell’Imperatore
Questa sala era il secondo salone della principessa de Lamballe nel 1786, e il salone del cardinale Fesh nel 1804. Questo salone, con boiserie realizzata nel 1862, è decorato con diversi dipinti di François Boucher (Giove e Callisto, Amynte e Sylvie), Noël Coypel (Bacco e Arianna), Clément Belle (Psiche e Amore addormentato) e Joseph-Marie Vien (Bambini che giocano con i cigni). I mobili furono installati nel 1810: sedili, in legno dorato, rivestiti in velluto verde cesellato, comprese sedie di Brion, un tappeto di Bellanger, un tavolino di Jacob-Desmalter, applique, torce e luci di Thomire, console di legno dorato con figure realizzate nel 1808 e 1810 da Marcion, un lampadario Chaumont del 1809 e un orologio realizzato da Leplaute nel 1810, con marmi preziosi della Real Fabbrica di Porcellane del Buen Retiro risalente al 1790 e offerto all’Imperatore nel 1808.

La stanza di Meneval
Questa sala, dall’aspetto modesto e dal soffitto basso, fu allestita al posto del gabinetto da gioco del re (dal 1769 al 1782), poi del salone della principessa di Lamballe (dal 1782 al 1787) quindi di una sala dedicata alla servitù di Madame Élisabeth (nel 1791), poi dimora del geografo Louis Albert Guislain Bacler d’Albe (nel 1807), prima di diventare la camera da letto del segretario di Napoleone I, Claude François de Méneval. Il suo arredamento molto semplice, ricostruito nel 1976 utilizzando mobili descritti in un inventario del 1810, è costituito, tra l’altro, da un letto incassato nella parete.

Il guardaroba dell’Imperatore
Questa stanza è arredata in particolare con uno scaffale guardaroba, realizzato nel 1810 da Jacob-Desmalter, e un sedile da toilette in mogano chiamato “à la Shepherd”, realizzato per Madame Adélaïde.

Moneta del Custode del Portafoglio
Questa sala, ex gabinetto interno di Madame Elisabeth nel 1791, e occupata da Haugel e Landoire (i guardiani del Portafoglio dell’Imperatore, che si alternavano in questa stanza ogni 24 ore) dal 1810, è stata ricostituita nel 1975.

La camera da letto dell’Imperatore
Questa sala fu la sala da biliardo della principessa di Lamballe nel 1786, prima di diventare la camera da letto di Madame Elisabeth nel 1791, poi la camera da letto del cardinale Fesch nel 1804. L’alcova fu rimossa nel 1810, mentre il camino fu installato in broccatello. La lavorazione del legno risale alla fine del XVIII secolo. La camera ha subito un restauro generale nel 1977. Il letto di questa camera (installato in questa stanza nel 1810 dopo essere stato nella camera dell’Imperatore al primo piano, così come le sedute58), in legno bronzato e dorato, con figure egiziane, vestite elmi dorati e firmati Jacob-Desmalter, fu utilizzato da Papa Pio VII alle Tuileries nel 1804. Entrò a Fontainebleau nel 1805.

Il resto dell’arredamento è costituito da una poltrona, quattro poltrone e due sedie attribuite a Jacob-Frères, un divano realizzato nel 1806 da Jacob-Desmalter, un paravento in velluto screziato Luigi XVI, installato sotto il Primo Impero, un tavolino e un somno realizzato nel 1810 da Jacob-Desmalter, luci Thomire realizzate nel 1810, un candelabro vestale offerto da Carlo IV di Spagna, così come l’orologio in marmo dell’altare, un tappeto di Bellanger (1810) e un cassettone, acquistato nel 1810 del mercante Rocheux, e installato al posto di un cassettone laccato di Martin Carlin (oggi al Louvre).

Pezzo intermedio
Questo ex gabinetto della torre di Luigi XVI (nel 1786), poi gabinetto del cardinale Fesch (nel 1804), è decorato con elementi in legno in stile Luigi XV, rimontati nel 1786 dopo la distruzione dell’ex gabinetto dei pensionati del re nel 1785, e smontato nel 1863 Le porte sopra sono copie di opere di Lancret, installate nel 1839 e inviate al Louvre nel 1889. La stanza fu ristrutturata per Napoleone I nel 1808 per diventare il suo gabinetto di spedizione. Di questo vecchio arredamento restano solo i fuochi color marrone chiaro.

Biblioteca
La biblioteca degli appartamenti fu allestita nel 1808 nell’antica sala da giochi di Luigi XVI, e gran parte delle decorazioni del 1786 sono state conservate (in particolare le boiserie e la parte superiore della porta dipinta da Sauvage). Una scala a chiocciola in legno consente l’accesso al primo piano. L’arredamento è costituito, tra l’altro, da una grande scrivania piatta realizzata da Jacob Frères e acquistata dal generale Moreau, e da un divano in legno dorato bordato di raso broccato, inizialmente destinato ad essere installato nella camera da letto di rappresentanza dell’imperatrice. Le opere sono classificate in ordine alfabetico (lettere in bronzo sulla parte superiore delle librerie). La biblioteca originariamente contava quasi 4.500 libri, principalmente relativi alla storia, alla geografia e alla scienza.

Ufficio dell’Imperatore (terza stanza)
Il mobilio di questa ex sala da biliardo reale (nel 1786) e poi di gabinetto, è stato ricostruito secondo un inventario effettuato nel 1810.

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Ufficio dell’Imperatore (seconda stanza)
Questa sala fungeva da sala da biliardo per Luigi XVI prima di diventare la sala da biliardo del Gran Maresciallo nel 1804. Una parte dei mobili, provenienti dall’antica camera da letto di Madame Mère (alienata nel 1882 e donata da Madame Dumaine), fu installata nel 1904. Questo mobile è composto in particolare di un letto in mogano e bronzo dorato realizzato da Jacob-Desmalter nel 1806, un cassettone di Jacob Frères acquistato nel 1804, poltrone, poltroncine e sedie in mogano realizzate da Marcion nel 1806, un tavolino in mogano e un tavolino in bronzo dorato Orologio Apollo acquistato nel 1806.

Ufficio dell’Imperatore (prima stanza)
Questa camera si trova sul sito degli antichi bagni di Francesco I e metà della sala da pranzo di Luigi XVI. Il cornicione in stile Luigi XVI fu completato in epoca imperiale, mentre i camini furono installati nel 1862, data in cui furono incastonati nella parete diversi dipinti: Concerto di uccelli di Frans Snyders, Rapaci in picchiata su anatre selvatiche in una palude di Jan Fyt, Uccelli e due lepri anonime, Pappagallo, fagiano bianco e spatola anonima, dodici dipinti anonimi rappresentanti piccioni e dieci dipinti anonimi rappresentanti falchi, oltre a due studi: Anatre e aquile di Pieter Boel. L’arredamento comprende una sedia in mogano di Jacob Frères, una scrivania con ripiano a rotelle di Jacob-Desmalter (1806) e applique a braccio singolo di Duverger (1808).

Anticamera del Passo del Cigno
Situata sul sito dei bagni turchi di Francesco I, l’anticamera fungeva da sala per i buffet di Luigi XVI. Deve il suo nome alla fontana in piombo dorato che contiene, raffigurante un bambino che gioca con un cigno tra le canne portato su una conchiglia di marmo, realizzata nel 1784 dallo scultore Roland e dal bronzista Thomire. La sala conserva anche un servizio in porcellana di Sèvres, decorato in monocromo carminio con ghirlande di fiori e fiocchi di nastro, utilizzato sotto Luigi XV e Luigi XVI.

Ufficio topografico
Questo mobile, situato al posto della sala da pranzo di Luigi XVI, presenta una cornice risalente a quest’epoca e completata in epoca imperiale. La sala venne modificata nel 1862 (spostamento del camino, creazione di una falsa porta). Arredata con tre grandi tavoli realizzati da Jacob-Desmalter nel 1805, questa sala veniva utilizzata dall’Imperatore per prepararsi alle sue campagne. L’orologio geografico, opera di Antide Janvier, indica l’ora esatta in ogni regione della Francia. Creato per Luigi XVI nel 1791, fu acquistato da Napoleone I nel 1806.

Il resto dell’arredo è costituito in particolare da una scrivania a cilindro Luigi XVI attribuita al Riesener, applique con frecce, un fuoco in bronzo dorato realizzato da Ravrio nel 1808, un tappeto Bellanger del 1810 e modificato durante la Restaurazione, due poltrone in mogano con sfingi e intarsi di Jacob Frères, sedie in mogano e schienali a griglia di Jacob-Desmalter, poltrona-scrivania in mogano di Marcion del 1806. Le cinque sovrapporte sono decorate con grisaille: tre furono realizzate da Sauvage nel 1786, mentre le altre due (Parque e Victoire ) furono realizzati da Lussigny nel 1810.

Ala degli appartamenti reali
L’ala detta “appartamenti reali” venne realizzata nel XVI secolo sulle orme dell’antico castello medievale, di cui ricalca la pianta ovoidale, attorno al cortile Ovale. Nel 1565 Caterina de’ Medici raddoppiò l’edificio annesso al giardino di Diana e aumentò così il numero degli appartamenti. Gli interni subiranno varie modifiche dal XVI al XIX secolo.

Appartamenti dell’imperatrice Giuseppina
Situati al piano terra dell’ala degli appartamenti reali, gli appartamenti di Joséphine furono allestiti per lei nel 1808, da una serie di stanze con rivestimenti in stile Luigi XV. Furono occupati dall’imperatrice Maria Luisa dal 1810.

Sala studio dell’Imperatrice
La sala studio rotonda si trova sotto la sala consiliare. I mobili in stile impero, appartenuti a Maria Luisa, sono costituiti in particolare da un telaio da ricamo e dal suo cavalletto, un tavolo da disegno di Jacob-Desmalter e uno scrittoio. Il pianoforte apparteneva a Hortense de Beauharnais.

Boudoir
Questo boudoir o “armadio di passaggio” è decorato con un paratoio di taffetà verde plissettato del 1808 ed è arredato con una panca ad alcova e sedie di Jacob-Desmalter (1808), nonché una lampada in alabastro con collo di cigno dorato, di Chaumont (1809 ).

La camera da letto dell’Imperatrice
L’arredamento di questa piccola stanza è costituito in particolare da un letto con una singolare corona, ampliato nel 1843 per una delle figlie di Luigi Filippo e suo marito, in seta bianca di Lione e broccato blu lapislazzuli in oro.

Bagno
Originariamente un boudoir, questa stanza può essere utilizzata anche come bagno. Può infatti essere trasformato utilizzando un divano la cui pedana scorrevole nasconde una vasca da bagno incassata nel pavimento. L’arredamento di questo bagno è composto da un secretaire in legno di tasso, un set di sedili a gondola in legno dorato, il cui gourgouran in taffetà celeste è stato tessuto identico nel 1977, una psiche e una toletta in mogano decorata con bronzi di Thomire. Dietro il divano c’è un piccolo mobiletto che funge da armadio.

Stanza di passaggio
Questa camera di passaggio o di “servizio”, ex grande gabinetto (nel 1754) poi gabinetto privato (1771) di Madame Victoire, prima di diventare la camera da letto della vicegovernante dei Figli di Francia (nel 1783), presenta un arredamento rifatto nel 1859. È arredato in particolare con un tavolino di Jacob-Desmalter (1809), un lampadario a parasole cinese di Chaumont (1809), un cassettone di limone e amaranto con una figura intarsiata di Iside di Jacob Frères e un tappeto Bellanger (1809). ).

Fiera dei giochi
La sala da gioco dell’imperatrice, detta anche “stanza gialla”, con mobili e pareti tappezzate di stoffe Napoli giallo oro ricamate con seta amaranto, presenta anche mobili in stile impero con diverse creazioni di Jacob Desmalter e un grande tappeto Aubusson a fondo bianco. Questa stanza esposta a nord presentava quindi una scarsa illuminazione, che compensava la vivacità dei colori utilizzati nella decorazione. Il problema della mancanza di calore, dal canto suo, è risolto da un sistema di aria calda pulsata dalla bocchetta di calore ricavata dietro la consolle in legno dorato. I pilastri in fondo alla sala sono in bronzo per ridurre il rischio di incendio.

Sale da biliardo
In questa stanza un tempo c’era un tavolo da biliardo, ora scomparso. L’arredamento è composto da un tavolo da gioco, sedie per i giocatori, più alcune “sedie guardone”.

Castello di Fontainebleau
Fontainebleau è una graziosa cittadina storica a 55,5 km a sud di Parigi, in Francia. È rinomato per la sua ampia e scenografica foresta che circonda un onnipotente castello, un tempo residenza di caccia amata dai re di Francia. Costruito nel XII secolo, questo castello è anche una favolosa reliquia della storia francese, dal Medioevo al Rinascimento. Nel corso di quasi otto secoli, 34 imperatori e due monarchi hanno trascorso il loro tempo nella tenuta, iscritta nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1981.

Il castello di Fontainebleau, ampliato in particolare da Francesco I, la residenza di Fontainebleau è l’unico castello abitato da ogni monarca francese per più di otto secoli. Con 1500 stanze, è uno dei castelli più grandi di Francia e il più arredato d’Europa. Testimonianza della vita delle corti ufficiali e iniziali dei monarchi attraverso i secoli, incarna meglio che altrove l’art de vivre francese.

Circondato da un vasto parco e confinante con la foresta di Fontainebleau, il castello è costituito da elementi di stile medievale, rinascimentale e classico. L’effetto complessivo è stupefacente poiché i monarchi successivi hanno aggiunto i propri tocchi personali. Fontainebleau è un luogo stimolante, ricco di dettagli ricchi. Il castello più arredato con decorazioni come affreschi rinascimentali, porcellane preziose, mobili eccezionali durante il Secondo Impero. Una passeggiata nei vasti giardini e lungo il canale progettato dall’architetto André Le Nôtre è d’obbligo.

Testimonia l’incontro tra l’arte italiana e la tradizione francese espresso sia nella sua architettura che nelle sue decorazioni interne. Questa specificità si spiega con il desiderio di Francesco I di creare a Fontainebleau una “nuova Roma” in cui gli artisti italiani vengano ad esprimere il loro talento e influenzare l’arte francese. Nacque così la Scuola di Fontainebleau, che rappresenta il periodo più ricco dell’arte rinascimentale in Francia, e ispirò la pittura francese fino alla metà del XVII secolo, e anche oltre.

Famoso per essere stato testimone di molti degli importanti punti di svolta dell’imperatore, “La vera casa dei re, la casa dei secoli”, disse una volta Napoleone riguardo a questo vasto castello costruito in stile classico e rinascimentale. Il Museo di Napoleone svelerà numerose acquisizioni importanti e uniche, scoprendo allo stesso tempo lo statista, il condottiero di guerra, il capofamiglia e il promotore delle arti. Napoleone vi aveva rinchiuso a lungo il papa dell’epoca, qui Napoleone firmò anche la sua prima dichiarazione di abdicazione Da apprezzare la scalinata a doppio ferro di cavallo nel cortile principale, la Cour d’Honneur, detta anche Cortile dell’Addio, dal nome di Napoleone vi si congedò il 20 aprile 1814, prima di partire per l’Isola d’Elba.

Fontainebleau non è famosa solo per il suo ruolo nelle avventure imperiali di Napoleone. Scopri i capolavori del Rinascimento commissionati da Francesco I, i grandi progetti di Enrico IV, la raffinata decorazione di Maria Antonietta, l’appartamento di Napoleone I, lo splendore di Napoleone III ed Eugenia, ecc. Dirigiti verso l’ala ovest, dove troverai il Rinascimento sale e la Galerie de François Ier riccamente decorate da Rosso Florentino, maestro della Scuola di Fontainebleau. Ammira lo spettacolare camino nella Sala delle Guardie, l’originale Cappella di Saint-Saturnin e la lussuosa Sala del Trono di Napoleone.

Scopri il Museo Cinese creato dall’Imperatrice Eugenia e i suoi preziosi oggetti d’antiquariato provenienti dalla Cina e dalla Tailandia. Esplora stanze normalmente interdette al grande pubblico, come il lussuoso teatro creato sotto Napoleone III nel 1857, simile nel suo stile raffinato a quello del Castello di Versailles. C’è anche il boudoir turco di Maria Antonietta, con la sua favolosa esuberanza orientale.

Situato in un parco di 130 ettari, il castello sviluppa la sua architettura attorno a quattro cortili principali ed è al centro di tre giardini storici tra cui il più grande parterre d’Europa (11 ettari), opera di André Le Nôtre. Andate in barca sul Carp Pond, ammirate il Grand Parterre, noto anche come Giardino alla francese, progettato da Le Nôtre e Le Vau, o fate una passeggiata nel Giardino inglese. L’impronta botanica e architettonica di ogni monarca promette una passeggiata davvero regale nel parco.

Ricco di un contesto architettonico di prim’ordine, il castello di Fontainebleau possiede anche una delle collezioni di mobili antichi più importanti di Francia, e conserva un’eccezionale collezione di dipinti, sculture e oggetti d’arte, risalenti al VI secolo fino al XIX secolo. . Un weekend preferito dai parigini, che offre una notevole qualità dell’aria e della vita nella regione parigina.

Sono disponibili piccoli giri in treno e in carrozza per una divertente gita nei giardini con la famiglia, mentre i principianti in mongolfiera sorvoleranno il castello e la foresta di Fontainebleau, una delle foreste più grandi della regione. Una pausa al Café des Mariniers sulla Cour de la Fontaine è meritata. Apprezzata una sosta al ristorante Les Petites Bouches de l’Empereur situato nel cuore del castello, nell’ala conosciuta come la “belle Cheminée”, a due passi dalla Porte Dorée decorata dal Primaticcio.

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