La Festa del Redentore, la festa tradizionale più famosa di Venezia, celebrata la terza domenica di luglio di ogni anno per commemorare la fine dell’epidemia di peste del 1575-1577. La Festa del Redentore è l’evento che commemora la grazia ricevuta dalla città per porre fine alla peste e, per volere del doge nel momento in cui fu richiesta, fu fatta la promessa che ogni anno, nel giorno in cui la città dichiarato libero dal flagello, si sarebbe svolta una processione verso la nuova chiesa votiva. I principali eventi della Festa del Redentore 2020 si svolgono ancora lungo i percorsi storici di questa antica festa.

I fuochi d’artificio svolgono un ruolo importante nella Festa del Redentore. Tuttavia, a causa delle circostanze speciali del 2020, il governo municipale di Venezia ha finalmente deciso di annullare lo spettacolo pirotecnico. La festa era piena di musica e barche lanterna riccamente decorate. In caso di mantenimento di una distanza sociale sufficiente, l’organizzazione del programma per quest’anno è più ricca e grandiosa rispetto agli anni precedenti.

Nella passata edizione, il sabato, vigilia della festa, si accendono i fuochi d’artificio. I preparativi iniziano la mattina presto quando le persone iniziano ad addobbare le proprie barche, o le piccole terrazze di legno sui tetti da dove si possono ammirare i fuochi d’artificio. Al tramonto, il bacino di San Marco inizia a riempirsi di barche di ogni tipo, addobbate di palloncini e ghirlande, e migliaia di veneziani aspettano i fuochi d’artificio mentre cenano sulle barche.

Verso le 10 di sera, dai pontili posti nei pressi dell’isola di San Giorgio Maggiore, iniziano i fuochi d’artificio e il bacino di San Marco diventa uno dei palcoscenici più suggestivi del mondo. I fuochi d’artificio durano dai 45 ai 60 minuti circa, illuminando la notte e suscitando intense emozioni sia nei veneziani che nei visitatori. Terminati i fuochi d’artificio, i giovani della città si dirigono al Lido, dove si siedono sulla sabbia e aspettano l’alba.

La domenica è dedicata alle celebrazioni religiose. Viene costruito un ponte di chiatte che collega la Giudecca al resto di Venezia. L’apertura del ponte che collega l’isola principale di Venezia all’isola più piccola della Giudecca dove si trova la chiesa del Redentore, è una tradizione secolare. Se vuoi percorrere il ponte a piedi, preparati a un percorso affollato e a una lenta camminata, ma puoi raggiungere l’isola anche in barca.

Programma del programma
La festa prende il via la sera di venerdì 17 luglio con l’apertura dalle ore 20 del ponte votivo, che collega le Zattere con la Chiesa del Redentore all’isola della Giudecca (aperto fino alla mezzanotte di domenica 19 luglio).

Confermate le celebrazioni religiose, l’accensione delle tradizionali luminarie il sabato e la domenica, lungo fondamenta delle Zattere e Giudecca. Il programma dei festeggiamenti si apre sabato 18 luglio quando il Canal Grande si è trasformato in un grande palcoscenico attraversato in più momenti da quattro “notti fresche” che trasmettono musiche diverse lungo le sponde, in un percorso che parte dalla stazione ferroviaria, toccando Punta della Dogana., fino alla Giudecca. In serata ancora musica, con concerti in alcune bancarelle in varie zone della città, grazie alla collaborazione degli espositori.

Nel pomeriggio di domenica 19 luglio vengono confermate le regate di voga alla veneta nel tratto antistante la Giudecca, alle 16 quella dei giovanissimi su pupparini a 2 remi, alle 16:45 i pupparini a 2 remi e alle 17.30 il regata su gondole a 2 remi remi.

Related Post

Da venerdì sera fino a domenica è stata attivata la linea sostitutiva del Traghetto San Nicolò – Punta Sabbioni e comunque, in maniera straordinaria, rispetto alle precedenti edizioni, sia il sabato che la domenica, con due corse all’andata e due in il pomeriggio, sulla via del ritorno, era uno straordinario traghetto dal Tronchetto, lungo il Vittorio Emanuele, agli Alberoni, riservato a pedoni e ciclisti.

18 luglio 2020
19:00 viene aperto il ponte votivo di barche che collega le Zattere alla chiesa del Redentore all’isola della Giudecca e vengono presentati gli equipaggi partecipanti alla regata domenicale.
23.30 Spettacolo pirotecnico sopra il bacino di San Marco.

19 luglio 2020
Ore 16: inizio delle Regate del Redentore: il percorso si snoda lungo il Canale della Giudecca.
4 pm. regata sui pupparini a due remi – giovani
16:45. regata sui pupparini a due remi
17.30 regata in gondola a due remi

A causa dell’emergenza sanitaria, l’edizione 2020 della Festa del Redentore non vedrà il tradizionale spettacolo pirotecnico. ci saranno invece le luci lungo le rive delle Zattere e della Giudecca e un intrattenimento musicale itinerante sul Canal Grande, nel Bacino San Marco e lungo le Zattere e la Giudecca con i carri del Redentore, tra le 19.00 e le 23.00 di sabato 18 luglio.

Storia
Nell’anno 1575 una terribile pestilenza colpì l’Italia e la città di Venezia non ne fu immune: per due anni l’epidemia devastò la città, mietendo quasi cinquantamila vittime. Per l’occasione furono costruiti due ospedali che però si riempirono in brevissimo tempo, costringendo le autorità a mettere un numero sempre maggiore di malati nelle barche parcheggiate al largo di Venezia.

Non vedendo miglioramenti, il doge esortò i cittadini alla preghiera e ordinò la costruzione di un tempio dedicato al Redentore non appena passata la peste. Il concorso per la costruzione della chiesa del Redentore fu vinto dal famoso architetto Andrea Palladio e, quando l’epidemia si placò, nel 1577, iniziarono i lavori di costruzione. Da quel momento ogni anno, la terza domenica di luglio, viene eretto un ponte di barche che collega piazza San Marco alla chiesa del Redentore per far passare il corteo dei fedeli, ringraziando il Redentore per la fine di quella tragedia.

Questa celebrazione diventa una tradizione ancora attiva dopo quasi cinque secoli. Così come altri a Venezia: l’apparizione della Madonna nell’isola di Pellestrina nel 1516, che chiese preghiere in cambio dell’arresto dell’attacco turco, e un altro ex voto di liberazione da un’altra pestilenza, quella del 1600 di cui Manzoni narrato anche, che portò alla costruzione della Madonna della Salute (del Longhena) e che oggi è ricordata anche con una processione su un ponte di barche e con il piatto tipico “castradina”. Dal 1950 al 2000 il ponte è stato costruito dal 2° Reggimento Genio Pontieri dell’Esercito Italiano.

Il 15 luglio 1989, in occasione della Festa del Redentore, fu organizzato a Venezia il famoso concerto dei Pink Floyd, considerato uno dei concerti rock più straordinari e controversi d’Italia. Per l’occasione è stato allestito un grande palco galleggiante nel bacino di San Marco e lo spettacolo è stato visto da circa 200.000 persone affollate sulle rive e sui battelli e trasmesso in tutto il mondo dalla Rai con un pubblico di circa 100 milioni di telespettatori.

Share
Tags: Italy