Vapore: Fallimento collettivo, Museo fotografico a quattro vie

La mostra “Vapor” trasmette la perenne delle immagini che si illuminano ed evaporano, che scorrono ad un ritmo fissato dai consumatori. Al loro interno, l’errore non è un fallimento, è una condizione e un’opportunità. Da parte sua, Vapor … è un impegno nei confronti dei linguaggi digitali contemporanei, l’incidente come possibilità creativa e il suo rapporto con la moda e i social media. Si tratta di una mostra dal vivo, un progetto di collaborazione in cui ogni giovedì, per un mese, diversi artisti intervengono sulle pareti di FM4C con proposte di immagini realizzate attraverso i graffiti, oltre a una selezione di glitchart, che si traduce in una dinamica, partecipativa e mostra multiformato.

Oggi sperimentiamo l’estetica effimera delle immagini, l’illuminazione e l’evaporazione, il flusso di un ritmo scandito dai consumatori. All’interno, l’errore non è un fallimento; è una condizione e un’opportunità.

Nel mondo digitale, gli errori improvvisi, che non influiscono sulle prestazioni ma sono visivamente evidenti, sono noti come glitch. Un aspetto inaspettato per il quale gli utenti devono prepararsi. Nel mondo della moda e dell’arte digitale, l’estetica del flitch che richiama gli anni ’90 è stata ripresa per creare qualcosa di nuovo, glitchart e vaporwave. Rappresentare la forma in cui la nostra era apprezza le possibilità creative di incidenti, in cui ci adattiamo all’imprevisto visivamente, a fallire senza fallire.

Graffiti e altre espressioni dell’arte urbana esprimono la creatività trovata nel caos urbano. Adottano le gocce di vernice, la polizia che le insegue, la riduzione dell’esterno che alla fine viene incorporata nell’arte. Tutte queste cose, nella loro vera essenza, sono difetti urbani, elementi visivi che confondono noi e il nostro rapporto sia con la metropoli che con i suoi abitanti.

Creando un nuovo spazio nel museo per questo tipo di espressione visiva, aumentiamo l’importanza del linguaggio quotidiano dell’immagine e della riflessione sui suoi significati, usi e forme in cui arte, città, design, fasion e digital il mondo si riunisce tutto come uno.

Compendio di vapore tra il mondo della moda, del design, dell’arte e della corsa che circonda il mondo digitale. Basata sulla mostra di video generati da immagini che gli utenti caricano sui social network con l’hashtag glitchArt, questa mostra riesce a dare voce sia agli artisti che al pubblico che la visita.

Ci sono immagini di personaggi come artisti Pink e J-pop e persino caricature come i Simpson, accompagnate da rinomati marchi di succhi, sigari, preservativi, tra gli altri. Tutto in un mix di musica, colori e movimenti psichedelici.

Il suo contenuto cambia ogni settimana, poiché questi vengono modificati man mano che vengono ricevuti più materiali. Ci sono due siti all’interno della stanza in modo che il pubblico e gli artisti invitati possano intervenire: un muro collage e un muro graffiti. Senza dubbio, questa sarà un’esperienza che vorrai ripetere più di una volta.

Museo fotografico a quattro vie
Il Museo fotografico di Cuatro Caminos è un museo dedicato alla mostra, alla diffusione e all’analisi della fotografia.

Il Museo fotografico di Cuatro Caminos è uno dei progetti che compongono la Fondazione Pedro Meyer. Un uso più efficace e una migliore comprensione del linguaggio visivo rafforzano il dialogo comunitario e offrono gli strumenti per una maggiore proiezione sociale ed economica delle persone. Per questo motivo, il nostro obiettivo è quello di consolidare un ecosistema educativo che, attraverso varie risorse, soddisfa questo bisogno educativo tra diversi pubblici e livelli di specializzazione.

Il progetto è iniziato all’inizio del 2012 in quello che precedentemente era un capannone industriale che ospitava una fabbrica di materie plastiche negli anni ’40. Il finanziamento per la sua realizzazione è stato ottenuto attraverso fondi della Fondazione Pedro Meyer e sostegno finanziario. dal Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti. La ristrutturazione del vecchio spazio è stata affidata all’architetto Mauricio Rocha ed è stata inaugurata il 5 settembre 2015.

Lo spazio ha oltre 5000 m2 di costruzione, che comprende tre gallerie per mostre, un auditorium per 150 persone, 4 aule per attività didattiche, una caffetteria, un negozio, un ristorante e una terrazza aperta al pubblico.