Camere rinascimentali fuori Firenze, Galleria degli Uffizi

Il resto del braccio est (sale 19-23) è dedicato a diverse scuole rinascimentali italiane e straniere: in queste sale è possibile cogliere appieno lo spirito pedagogico degli Uffizi, sviluppato nel XVIII secolo attraverso scambi e specifici accrescimenti, per rappresentare il sviluppo della pittura in tutti i suoi filoni più importanti.

Sala 19 Signorelli e Perugino
La sala 19, ex Armeria, ha una volta originale che fu distrutta e ridipinta nel 1665 con le allegorie di Firenze e Toscana, trombe, battaglie e stemmi medicei di Agnolo Gori. La stanza chiarisce la pittura umbra e toscana con capolavori di artisti già incontrati nella stanza di Leonardo: Luca Signorelli, Pietro Perugino, Lorenzo di Credi e Piero di Cosimo. Quest’ultimo artista, famoso per il tono magico e fantasioso delle sue opere con un soggetto mitologico, è qui rappresentato dal suo capolavoro Perseo libera Andromeda. Chiude la sala dipinta della scuola emiliana, Forlì e Marche.

Sala 20 Alberto Durero
La sala 20 (di Dürer) è unica in Italia e ospita cinque opere del maestro indiscusso del Rinascimento tedesco, Albrecht Dürer, tra cui l’Adorazione dei Magi del 1504, che mostra i debiti verso la pittura italiana nell’uso della prospettiva e del colore. Anche Lukas Cranach è rappresentato da varie opere, tra cui i grandi pannelli di Adamo ed Eva (1528). Albrecht Altdorfer e Hans Holbein the Young sono invece presenti nella stanza 22. Il soffitto della stanza 20 presenta una decorazione ad affresco con grottesche originali del XVI secolo, mentre le vedute di Firenze furono aggiunte più tardi nel XVIII secolo; curiosa è la vista della Basilica di Santa Croce senza la facciata ottocentesca.

Sala 21 Giovanni Bellini e Giorgione
La sala 21, affrescata nella volta da Ludovico Buti con battaglie e grottesche (figure interessanti di “indiani” e animali del Nuovo Mondo), è dedicata alla pittura veneziana. Se le opere di Giorgione e Vittore Carpaccio non vengono giudicate all’unanimità dalla critica da autografare, c’è il capolavoro di Giovanni Bellini di Allegoria del Sacro, con un significato criptico non ancora pienamente interpretato. Qui è anche l’unico rappresentante della pittura ferrarese del XV secolo nella galleria, Cosmè Tura e la sua San Domenico (circa 1475).

Sala 22 Rinascita fiamminga e tedesca
Anche la sala 22 (del Rinascimento fiammingo e tedesco) è di per sé un unicuum nel panorama museale nazionale, con esempi che testimoniano la prolifica stagione degli scambi tra Firenze e le Fiandre nel XV secolo, come i ritratti di Benedetto e Folco Portinari di Hans Memling (intorno al 1490) o ritratti di Pierantonio Baroncelli e sua moglie Maria Bonciani, di un anonimo maestro fiammingo (circa 1490). Non è un caso che qui siano presenti anche opere del pittore italiano più “fiammingo”, Antonello da Messina (San Giovanni Evangelista e Madonna col Bambino con angeli e dea delle armi, intorno al 1470-1475). Il soffitto è decorato da Ludovico Buti (1588), con vivaci scene di battaglia.

Sala 23 Correggio e Mantegna
La sala 23 è infine dedicata ai maestri del nord Italia Mantegna e Correggio. Del primo sono tre opere tra cui il trittico del Palazzo Ducale di Mantova (1460), che legge la sua straordinaria capacità di ricordare lo sfarzo del mondo antico. Di Correggio sono documentate varie fasi con la Madonna col Bambino tra due angeli musicanti (opera giovanile), l’Adorazione del Bambino (1530 circa) e il Riposo dalla fuga in Egitto con San Francesco (1517 circa), opere di grande originalità sorprendentemente anticipatrice della pittura del XVII secolo. La sala si chiude con una serie di dipinti della scuola lombarda, soprattutto legati al Leonardesco. Anche questa stanza faceva parte dell’armeria, come ricorda il soffitto affrescato da Ludovico Buti con laboratori per la produzione di armi, polvere da sparo e modelli di fortezze (1588).

Room 24 Miniature cabinet
La Sala 24 è il Gabinetto delle miniature, a pianta ellissoidale, visibile solo dall’esterno, che ospita la collezione di circa 400 miniature dei Medici, di varie epoche e scuole e raffiguranti principalmente ritratti. Fu decorato ai tempi di Ferdinando I, che aveva messo in dote la raccolta di pietre e cammei dalla moglie Cristina di Lorena. Nel tempo ha ospitato varie collezioni (bronzi, orafi, oggetti messicani, gioielli, gemme …) che oggi si trovano altrove, specialmente al Museo degli Argenti. L’aspetto di oggi è il risultato degli interventi settecenteschi di Zanobi del Rosso, che incaricò il Granduca Pietro Leopoldo di creare la forma ovale e ricreare la decorazione (1782).

Galleria degli Uffizi

La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari. È famoso in tutto il mondo per le sue eccezionali collezioni di sculture e dipinti antichi (dal Medioevo al periodo moderno). Le collezioni di dipinti del periodo trecentesco e rinascimentale comprendono alcuni capolavori assoluti: Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Caravaggio, oltre a molti opere preziose di pittori europei (principalmente tedeschi, olandesi e fiamminghi).

Inoltre, la Galleria vanta una preziosa collezione di statue antiche e busti della famiglia Medici, che adorna i corridoi e consiste in antiche copie romane di sculture greche perse.