Corridoio sull’Arno e Corridoio Ovest, Galleria degli Uffizi

Il Corridoio sull’Arno, spettacolare per la vista sul Ponte Vecchio, il fiume e le colline a sud di Firenze, è stato per secoli la casa delle migliori opere di statue antiche, per la spettacolarità dell’ambiente e la massima luminosità (infatti , Sud). Gli affreschi sui soffitti sono di tema religioso, eseguiti tra il 1696 e il 1699 da Giuseppe Nicola Nasini e Giuseppe Tonelli, per iniziativa del granduca “molto cattolico” Cosimo III, a parte le prime due campate che risalgono al XVI secolo : uno con una falsa pergola e uno con le grottesche. Tra le statue in mostra ci sono un Amore e Psiche, una copia romana di un originale ellenistico, e il cosiddetto Alexander morente, una testa ellenistica derivata da un originale di Pergamo, un modello spesso citato di espressione patetica. All’incrocio con i corridoi principali si trovano due statue del tipo di Olimpia, derivate dalla seduta di Venere di Fidia, una del IV secolo e una del primo secolo con la testa rifatta nei tempi moderni.

Sul lato verso l’Arno c’è la Ragazza pronta a ballare (II secolo aC, parte di un gruppo con il Satiro Danzante, di cui c’è una copia davanti all’ingresso di Tribuna) e un Marte in marmo nero (da un originale del V-IV secolo aC). Sul lato opposto vi è un frammento di porfido Lupa, copia di un originale del V secolo aC e un Dioniso e satiro, con solo l’antico busto, mentre il resto fu aggiunto da Giovan Battista Caccini alla fine del XVI secolo.

Nel corridoio ovest, adibito a galleria della seconda metà del XVII secolo dopo aver ospitato le botteghe artigiane, prosegue la serie di statue classiche di provenienza prevalentemente romana, in gran parte acquistate ai tempi di Cosimo III sull’antico mercato romano. Tra le opere più interessanti le due statue di Marsia (bianche e rosse), poste l’una di fronte all’altra e copie romane di un originale tardo ellenistico: quella rossa apparteneva a Cosimo il Vecchio e la testa era integrata, secondo Vasari, da Donatello . Più avanti c’è una copia del Discobolo di Mirone, con il braccio destro restaurato come se stesse coprendo il viso (per lungo tempo è stato aggregato al gruppo Niobe). Il Mercurio è un prezioso nudo derivato da Prassitele restaurato nel XVI secolo. A sinistra del vestibolo c’è un busto di Caracalla, con l’espressione energica che ha ispirato i ritratti di Cosimo I de ‘Medici. Sulla parete opposta vi è una Musa del IV secolo aC di Atticiano di Afrodisia e un Apollo con la cithara, busto antico elaborato da Caccini. La Venere celeste è un altro busto antico integrato nel XVII secolo da Alessandro Algardi: per questo motivo, quando furono ritrovati, le armi originali non furono reintegrate. La Nereide sull’ippocampo deriva da un originale ellenistico. Notevole è il realismo del ritratto del Busto del Ragazzo, chiamato anche il bambino Nerone.

Alla fine del corridoio è il Laocoonte copiato da Baccio Bandinelli per Cosimo I de ‘Medici su richiesta del cardinale Giulio de’ Medici, con aggiunte dello stesso Bandinelli dedotte dal racconto virgiliano. È l’unica statua interamente moderna dei corridoi, che consente un confronto, una volta tanto caro ai Medici, tra maestri moderni e antichi.

La decorazione del soffitto avvenne tra il 1658 e il 1679 per iniziativa di Ferdinando II de ‘Medici, con soggetti legati a illustri uomini fiorentini, come esempi di virtù, e le personificazioni delle città del Granducato di Toscana. I pittori che hanno partecipato ai lavori sono stati Cosimo Ulivelli, Angelo Gori, Jacopo Chiavistelli e altri. Quando le ultime dodici baie furono perse in un incendio nel 1762, gli affreschi furono reintegrati da Giuseppe del Moro, Giuliano Traballesi e Giuseppe Terreni.

Galleria degli Uffizi

La Galleria occupa interamente il primo e secondo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari. È famoso in tutto il mondo per le sue eccezionali collezioni di sculture e dipinti antichi (dal Medioevo al periodo moderno). Le collezioni di dipinti del periodo trecentesco e rinascimentale comprendono alcuni capolavori assoluti: Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Caravaggio, oltre a molti opere preziose di pittori europei (principalmente tedeschi, olandesi e fiamminghi).

Inoltre, la Galleria vanta una preziosa collezione di statue antiche e busti della famiglia Medici, che adorna i corridoi e consiste in antiche copie romane di sculture greche perse.