Guida turistica di Pordenone, Friuli-Venezia Giulia, Italia

Pordenone è il principale comune della provincia di Pordenone del nord-est Italia nella regione Friuli-Venezia Giulia. Pordenone è una cittadina bella, moderna, curiosa e divertente, una cittadina ancora molto legata al suo passato, come testimoniano gli edifici storici, gli affreschi ei monumenti del suggestivo centro storico.

Facilmente raggiungibile in auto, treno o aereo, Pordenone dista meno di 60 km da Venezia. E’ il punto di partenza ideale per alcuni degli itinerari più famosi della zona: Strada del Prosecco, Collio, Trieste e castello di Miramare, Slovenia, Carso e non solo.

Partendo dalla città di Pordenone, detta la “città dipinta”, con i suoi palazzi affrescati, stemma asburgico, eleganti portici e palazzi rinascimentali, scoprirete all’interno del suo territorio tante perle turistiche che vi lasceranno senza fiato.

Nel centro storico c’era il fascino dei palazzi storici e dei portici così come la poesia degli affreschi che sembrano raccontare la storia di questo centro come pagine di un libro. Partendo dall’antico Palazzo Comunale, che presenta elementi architettonici gotici originali, Corso Vittorio Emanuele II, l’ex Contrada Maggiore, si distende come un’elegante strada fiancheggiata da portici, edifici storici di grande interesse artistico, vetrine curate e accoglienti caffè.

Una città e il suo fiume, un rapporto indissolubile che ha fatto di Pordenone ciò che appare oggi agli occhi del turista, un fiume navigabile per secoli e che ha contribuito allo sviluppo economico di questa cittadina, contribuendo a creare una peculiare propensione all’innovazione e scambio. L’anima dinamica e creativa della città è evidente dalla produzione architettonica, artistica, musicale e letteraria, nonché dai suoi numerosi eventi internazionali come “Pordenonelegge”, le “Giornate del Cinema Muto” o “Dedica Festival”, che hanno messo Pordenone sulla mappa come meta culturalmente ricca e originale a livello nazionale e internazionale.

Pordenone è anche natura: a pochi passi dal paese, lungo la sponda destra del fiume Noncello, si snoda la strada fluviale denominata Riviera del Pordenone, caratterizzata da una pista ciclabile e da un ampio marciapiede da cui si può ammirare una magnifica oasi di verde. Un’altra grande area verde è il Parco Galvani, che comprende la residenza della famiglia Galvani, edificata alla fine del Settecento.

Sacile, il “Giardino della Serenissima”, 6 dei Borghi più Belli d’Italia, la natura selvaggia e steppica dei Magredi, il lago color smeraldo di Barcis, lo spettacolare canyon della Strada Vecchia della Val Cellina e le Dolomiti, sono solo alcuni dei luoghi magici da visitare in questa zona.

La vicinanza della città alla base aerea di Aviano e ai più numerosi bar, ristoranti, hotel, negozi e attrazioni di Pordenone rispetto alla città di Aviano.

Storia
In epoca romana il nucleo urbano era situato nell’alto corso del fiume Noncello. Con l’inizio del periodo altomedievale (a partire dal VI secolo) le vie fluviali assunsero maggiore importanza e il nucleo della città si spostò, di conseguenza, verso valle, in una posizione che consentiva l’approdo di imbarcazioni più grandi. La città si sviluppò poi sulla sponda destra del fiume Noncello.

Come il resto del Friuli fece parte del Ducato Longobardo del Friuli e successivamente della Marca del Friuli. Per un breve periodo in cui la città fu parte integrante della patria friulana, all’inizio del XIII secolo, probabilmente dopo il 1221, i Babenberg, duchi d’Austria e Stiria ed ex signori di Cordenons, ottennero vassalli dai signori di Castello del Patriarca, il dominio su Pordenone.

Nel XIV secolo l’insediamento di Pordenone si espanse notevolmente grazie al fiorente commercio fluviale e, nel 1314, le fu conferito lo status di città. Il 23 agosto 1318 un furioso incendio devastò la città che fino ad allora era stata costruita quasi interamente in legno. Dopo questo disastro, si decise di ricostruire la città con edifici in pietra. Nel 1347 fu inaugurato il campanile.

Nel 1499 il Friuli subì la peggiore invasione turca della sua storia. La città soffrì anche – come quasi tutte le città dell’epoca – di numerose pestilenze ed epidemie, la peggiore delle quali si verificò nel 1630, quando morì quasi la metà della popolazione.

Il 20 aprile 1508 il capitano Bartolomeo d’Alviano “condusse le armi veneziane alla conquista di Pordenone”, sottraendola agli Asburgo per conto della Repubblica di Venezia. Venezia mantenne la città solo per due anni poiché nel 1509 la perse di nuovo.

Nel 1537 Pordenone e i territori limitrofi passarono sotto il diretto controllo della Repubblica di Venezia e vi rimasero per più di due secoli e mezzo. La Serenissima mantenne gli statuti della città e riconobbe, almeno sulla carta, i privilegi già acquisiti durante la dominazione asburgica; provvedeva inoltre a rilanciare l’economia pordenonese creando un nuovo porto e potenziando le attività manifatturiere.

Con la caduta di Venezia, Pordenone subì un primo ritorno in Austria. La costruzione della strada Pontebbana e della linea ferroviaria (1855) Venezia-Pordenone-Udine portò, da un lato, ad un inesorabile declino del porto e del percorso fluviale, ma, dall’altro, iniziò l’affermazione dell’industria . A partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento, accanto alle già numerose cartiere e alla fabbrica della Ceramica Galvani, furono costruiti numerosi cotonifici. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nel 1866, l’introduzione dell’energia elettrica nel 1888 permise l’ammodernamento degli impianti e un incremento della produzione industriale.

Le distruzioni causate dalla prima guerra mondiale e dalla crisi del 1929 trascinarono il settore del cotone in un lento declino dal quale non si sarebbe più ripreso. Dopo la seconda guerra mondiale, Zanussi (oggi parte della multinazionale svedese Electrolux), fino ad allora solo una piccola azienda produttrice di cucine economiche alimentate a legna o a gas, divenne un colosso europeo nel campo degli elettrodomestici, occupando molti degli abitanti del città.

Attrazioni principali
Il pordenonese è caratterizzato da una grande vivacità culturale che si ritrova nelle istituzioni tradizionali, come la Scuola di Mosaico di Spilimbergo, e nei musei moderni, come il PAFF, il primo Museo del Fumetto in Italia. Un territorio ricco di arte: dalle rovine romane, ai borghi medievali come Valvasone e Polcenigo, alle mostre d’arte moderna organizzate da artisti contemporanei europei, Pordenone è un polo d’arte e di cultura.

Pordenone, la città dipinta, accoglie i visitatori con tanti palazzi affrescati che raccontano la storia delle potenti famiglie che vi abitarono: la sua via principale, Corso Vittorio Emanuele, è orgogliosamente chiamata dai locali “Canal Grande”, grazie a eleganti facciate, musei (museo Ricchieri e Galleria Bertoia), e molti negozi, enoteche e ristoranti.

Inizia da Sacile, chiamato il “Giardino della Serenissima”, dove una passeggiata tra i canali con uno spritz nella piazza principale. San Vito al Tagliamento, ricca di edifici storici, nasconde un teatro in stile veneziano molto particolare. Spilimbergo è sede di una delle scuole di mosaico più rinomate e uniche al mondo, nonché di un centro storico medievale e suggestivo. A Maniago l’antica arte della coltelleria si tramanda da diversi secoli, ed è ben rappresentata dal locale Museo della coltelleria. Dulcis in fundo Casarsa, che rivive nelle parole del suo abitante più famoso, Pier Paolo Pasolini, che qui scrisse i suoi primi versi in friulano.

6 Borghi più belli d’Italia presenta delle vere chicche: cominciamo da Valvasone, grazioso borgo medievale con castello che ospita il teatro privato più piccolo d’Italia; si prosegue con Sesto al Reghena, la cui Abbazia benedettina risalente all’VIII secolo è una delle più antiche d’Europa. Da non perdere anche Polcenigo, terra di acque, sorgenti e palazzi storici; Poffabro, paese di montagna dalla caratteristica architettura in legno e pietra; Cordovado, borgo medievale ricordato dalle parole immortali di Ippolito Nievo; e Toppo di Travesio, il cui imponente castello domina la campagna friulana. Un mix di storie, angoli suggestivi e aneddoti.

Architetture religiose
Concattedrale di San Marco Evangelista, edificata a partire dal XIII secolo in stile romanico – gotico e successivamente rimaneggiata nei secoli XVI e XVIII. Contiene la pala detta Madonna della Misericordia di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto “il Pordenone”. Dello stesso pittore sono da ammirare gli affreschi del pilastro ottagonale destro (San Rocco e la Madonna con Gesù Bambino), le porte del fonte battesimale e la pala, in parte nascosta dall’altare maggiore del Torretti (maestro del più famoso Antonio Canova), raffigurante San Marco, proprietario della chiesa, che consacra Ermacora vescovo di Aquileia circondato dall’arcidiacono Fortunato e dai Santi Giovanni Battista, Sebastiano, Girolamo ed infine, in armatura ea cavallo, Giorgio.Numerose altre opere impreziosiscono l’interno dell’edificio sacro. Campanile del Duomo, completato nel 1374, successivamente, nel corso del XVII secolo, fu aggiunta una cuspide che lo portò a raggiungere un’altezza di circa 72 metri.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta “del Cristo”. Ospita un crocifisso ligneo quattrocentesco di un artista nordico Giovanni Tartarico, detto anche Johannes Teutonicus. Fu edificata nel 1309. Più volte restaurata, conserva al suo interno un pregevole ciclo di affreschi trecenteschi, una Santa Barbara di Gianfrancesco da Tolmezzo (sec. XV) e un portale marmoreo del Pilacorte (1510).

Chiesa della Santissima Trinità, detta “della Santissima”, lungo il fiume Noncello, di forma ottagonale, custodisce affreschi cinquecenteschi di Giovanni Maria Calderari, allievo del Pordenone. In essa è possibile osservare, come sfondo di una scena biblica, una particolare rappresentazione della città di Pordenone in epoca rinascimentale.

Chiesa Parrocchiale di San Giorgio. Chiesa neoclassica, con caratteristico campanile ottocentesco, colonna dorica dell’architetto Giovanni Battista Bassi. Sul campanile svetta l’imponente statua di San Giorgio, restaurata dallo scultore pordenonese Pierino Sam. Il sagrato ospita una fontana monumentale coeva, a pianta ottagonale, realizzata in acciaio corten, e ingentilita da iscrizioni latine sul tema sacro dell’acqua.

Santuario della Beata Vergine delle Grazie. Chiesa in stile neogotico, realizzata in sostituzione di una preesistente del XVII secolo, realizzata tra il 1899 e il 1921. Ospita uno dei più grandi organi moderni d’Italia.

Chiesa Parrocchiale dei Santi Ilario e Taziano, in frazione Torre, conserva una Madonna con Bambino e Santi di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto “il Pordenone”, del 1521. Donato Casella nel 1532 scolpì un’acquasantiera. Nel sagrato anteriore si trova il busto in bronzo di Monsignor Giuseppe Lozer, opera dello scultore pordenonese Pierino Sam.

Chiesa parrocchiale di Vallenoncello, dedicata a San Ruperto, vescovo di Salisburgo nell’VIII secolo, evangelizzatore della Baviera e dell’Illirico, ea San Leonardo di Noblac. Risale al XIV secolo e contiene una pala d’altare del Pordenone e un’opera del Calderari. All’esterno è visibile la preziosa opera scultorea in bronzo di Pierino Sam dedicata agli Alpini che si sostengono a vicenda nel mutuo aiuto e nella partecipazione emotiva.

Chiesa della Sacra Famiglia, Viale Cossetti, del XX secolo, in stile architettonico moderno con vetrate realizzate su progetto dello scultore pordenonese Pierino Sam (1921-2010), del medesimo autore il crocifisso in bronzo sul portale d’ingresso .

Chiesa di Sant’Anna, situata in via Segaluzza di Vallenoncello, è un modesto edificio settecentesco. In seguito al boom economico italiano della seconda guerra mondiale la chiesa fu inghiottita dagli edifici industriali della zona. È l’unico luogo religioso della città dedicato al culto della madre di Maria.

La chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, in frazione Roraigrande, conserva il fonte battesimale, frutto della collaborazione dello scultore rinascimentale Donato Casella con il figlio Alvise. All’interno è poi possibile ammirare un ciclo di affreschi di Giovanni Antonio de’ Sacchis.

Chiesa di Sant’Ulderico, situata a Villanova Vecchia. Contiene affreschi di Giovanni Antonio de’ Sacchis e l’acquasantiera e il battistero sono di Giovanni Antonio Pilacorte. Sul sagrato anteriore si trova una statua in bronzo raffigurante il Beato Odorico da Pordenone, frate francescano Mattiussi originario di Villanova, opera scultorea di Pierino Sam.

Seminario, qui è conservata la statua di San Nicolò dello scultore rinascimentale Donato Casella di Carona già sull’altare della chiesa parrocchiale di Castelnovo del Friuli.

Architetture civili
La città ha molti palazzi e palazzi, sia lungo l’antica Contrada Maggiore, oggi Corso Vittorio Emanuele II, sia in Corso Garibaldi.

Contrada maggiore – Corso Vittorio Emanuele II: Palazzo Comunale, costruito in stile gotico tra il 1291 e il 1395, chiude scenograficamente la via con i pinnacoli e la torre dell’orologio aggiunti nel XVI secolo su progetto del pittore Pomponio Amalteo.

Lato est (dalla Loggia del Municipio a Piazzetta Cavour): Palazzo Ricchieri, originariamente una casa-torre a difesa del centro cittadino edificata nel XIII secolo, fu adattato in epoca veneziana a palazzo dalla famiglia Ricchieri. Oggi è sede del Museo Civico d’Arte; Palazzo Polacco – Barbarich – Scaramuzza; Palazzo Montereale Mantica; Palazzo Varmo – Pomo, detto anche Casa dei Capitani; Palazzo Cattaneo (XVII – XVIII secolo); Palazzo Torossi (XVIII secolo); Palazzo Brunetta; Palazzo Crescandolo – Milani; Palazzo Tinti; Casa Pittini; Palazzo Domenichini – Varaschini; Palazzetto (detto Romor); Palazzo Rositti; Palazzo De Rubeis; Casa Bernardi.

Lato ovest (dalla Loggia del Municipio a Piazzetta Cavour): Palazzo Rorario – Spelladi – Silvestri, sede dell’ “Harry Bertoia”; Galleria Comunale; Palazzo Mantica – Cattaneo; Palazzo Mantica; Casa Gregoris – Bassani; Palazzo Gregori; Palazzo (detto Ragagnin); Palazzo del XV secolo (detto Bisol); Palazzo Cortona – Ovio – Floreano; ex Concordia o Teatro Sociale; Palazzo Popaite – Torriani – Policreti; Casa Simoni.

castelli
Il Castello di Torre, edificato alla fine del XII secolo, residenza della famiglia dei signori di Ragogna, dopo l’assalto del 1402 da parte del capitano austriaco a Pordenone Mordax fu ricostruito e in parte trasformato in dimora signorile. È sede del Museo Archeologico del Friuli Occidentale.

Castello dell’antica città di Pordenone, situato in Piazza della Motta. Risalente già al 1200, nel 1452 ospitò l’imperatore Federico III d’Asburgo e dal 1883 è adibito a carcere.

Ville Venete
In città sono presenti nove edifici tutelati dall’Istituto Regionale Veneto Ville. Da segnalare: la Villa Cattaneo, di Gaspera, del XVII secolo, la cui caratteristica è un alto timpano ad arco (Rione Sud); la Villa Cattaneo, Cirielli Barbini, probabilmente del XVIII secolo (Quartiere Sud); la Villa Rigutti, Policreti, risalente al XVI secolo, caratterizzata da un corpo principale, annessi rustici e un oratorio settecentesco dedicato a San Bernardino da Siena; la Villa Fossati, della prima metà del XVII secolo, costituita da una villa e da una chiesetta attigua.

Archeologia industriale
Il conglomerato urbano di Pordenone è caratterizzato dalla presenza di resti di industrie risalenti all’Ottocento, esempi di archeologia industriale. Amman – Cotonificio Wepfer a Borgomeduna con la vicina ottocentesca Villa Amman, Carinzia; Tessitura meccanica di Roraigrande; Filatura a torre; Antica Birreria di Pordenone, situata in Via Fontane; Fabbrica – Azienda di macinazione.

Musei
Museo Diocesano di Concordia-Pordenone: Situato nel Centro Attività Pastorali, progettato dall’architetto Othmar Barth (1988), dal 1991 conserva un notevole patrimonio artistico proveniente da chiese ed edifici religiosi della diocesi di Concordia-Pordenone. Di particolare interesse sono le opere di Gianfrancesco da Tolmezzo, Alvise Casella, Pomponio Amalteo e Giovanni Martini.

Museo Civico d’Arte: Il museo è ospitato nell’antico Palazzo Ricchieri ed è un importante luogo di conoscenza della produzione artistica del Friuli Veneto. Ospita opere di vari pittori, come Pordenone, Pomponio Amalteo, Varotari, Pietro Della Vecchia, Odorico Politi e Michelangelo Grigoletti. Il museo ha una collezione di circa 170 disegni. Degni di menzione sono una matita nera su carta azzurra “Figura di servitore colto di spalle” di Antonio da Pordenone e un disegno seicentesco di Palma il Giovane raffigurante “l’Estasi di Santa Teresa d’Avila”.

I depositi del Museo Civico d’Arte ospitano anche pregevoli dipinti della collezione Zacchi-Ruini (vi sono opere di Mario Sironi, Renato Guttuso, Corrado Cagli, Alberto Savinio, Filippo de Pisis, G. Zigaina, A. Pizzinato e molti altri).

Museo Civico di Storia Naturale: Intitolato alla naturalista Silvia Zenari, ospita, nelle sale del cinquecentesco Palazzo Amalteo, la più importante collezione di minerali dell’Alpe Adria e collezioni di vertebrati, insetti e altro.

Museo Archeologico del Friuli Occidentale: Il museo, allestito dal 2006 nell’antico castello di Torre, ultima residenza del Conte Giuseppe di Ragogna, illustra il patrimonio archeologico della provincia di Pordenone. Di particolare rilievo i reperti delle Grotte di Pradis e del sito palafitticolo del Palù di Livenza. Degni di nota sono i frammenti di affreschi della Villa Romana della Torre.

PAFF!: La struttura culturale, definita da uno dei suoi fondatori, il fumettista Giulio De Vita, come un “non museo”, ha sede a Villa Galvani. È, da un lato, un luogo volto a diffondere la conoscenza della “letteratura disegnata”, dall’altro il PAFF! è uno spazio aperto al confronto con tutte le arti.

Science Center dell’Immaginario Scientifico: Sede distaccata del Polo Scientifico dell’Immaginario Scientifico di Trieste.

Pinacoteca Sagittaria: Istituita nel 1965, ospita opere di importanti artisti della produzione veneto-friulana del Novecento, oltre a opere di artisti di fama internazionale come Carlo Carrà e Dino e Mirko Basaldella.

Cucina
Qui trovi influenze sia austriache che slovene, combinate con ingredienti della costa adriatica. I prodotti locali, che spesso derivano da una tradizione contadina e golosa, giocano un ruolo rilevante: alcuni, come la buonissima Pitina, la Cipolla Rossa o i Formadi Frant, sono diventati negli ultimi anni dei veri e propri presidi Slow Food, quindi tutelati e valorizzati. Incontra i due veri “re” della cucina friulana: il frico, un tortino di formaggio Montasio e patate, e il prosciutto di San Daniele.

Un viaggio in Friuli Venezia Giulia e negli ottimi ristoranti del pordenonese propone piatti tipici dalle origini antiche: il frico, tortino di formaggio e patate; cjarsons, ravioli dolci fatti a mano; risotto allo sclopit (silene, un’erba spontanea che si trova facilmente) e tiramisù, “conteso” a lungo tra Friuli e Veneto.

Un viaggio in Friuli Venezia Giulia significa scoprire le tradizioni, assaporare sapori forti e prodotti eccellenti come: il gustoso prosciutto di San Daniele; Speck di Sauris, formaggio Montasio, rosa di Gorizia, formadi Frant, cipolla rossa di Cavasso e tanti altri tra cui la Pitina, salume della Val Tramontina.

I vini bianchi del Friuli sono elencati tra i migliori al mondo e qui si possono gustare prodotti di qualità come il Friulano o la Ribolla a prezzi davvero bassi.Pordenone e il suo territorio fanno parte di una piccola regione, il Friuli, un luogo unico per chi ama cibo eccellente. Qui le tradizioni gastronomiche italiane incontrano le suggestioni mitteleuropee, ei forti sapori di montagna si accompagnano ai delicati piatti di mare. Non da ultimo, la vite cresce in gran parte del Friuli, producendo profumi e sapori inimitabili.

Questo viaggio ci porta anche alla scoperta dei vigneti di famiglia dove l’arte del vino si tramanda con orgoglio di generazione in generazione. Qui trovi varietà straordinarie, famose in tutto il mondo, tra cui Friulano, Refosco, Ribolla, Vitovska. Un’esplosione di colori e profumi disseminata tra il Collio, i Colli Orientali, le Grave pordenonesi e il Carso, quattro zone di produzione vinicola a breve distanza l’una dall’altra.

Spazio naturale
Il pordenonese offre una grande varietà di paesaggi, per lo più legati all’acqua dei fiumi che dalle montagne scendono verso la costa adriatica. Esploralo da Nord a Sud, alla ricerca dei suoi punti più suggestivi. Dalle Dolomiti alla campagna, scopri la bellissima Natura del Friuli Venezia Giulia, una terra unica.

Le imponenti e selvagge Dolomiti Friulane sono meno conosciute delle più famose Dolomiti del Veneto e del Trentino, ma ugualmente belle. Qui prevale la natura incontaminata, lontana dagli itinerari del turismo di massa e che ci offre gioielli come il Campanile della Val Montanaia, simbolo delle Dolomiti, o la riserva naturale di Pianpinedo.

Molte sono le mete uniche tra cui la famigerata Diga del Vajont, gli antichi borghi di Erto e Casso; il lago di Barcis, con i suoi affascinanti riflessi smeraldo; i sentieri del Parco delle Dolomiti Friulane.

Non lontano da qui si trovano le grotte di Pradis, dove si può provare un’emozionante esperienza di canyoning, la verde Val Tramontina, ricca di percorsi rilassanti, e il fiume Arzino, definito dal Financial Times come uno dei luoghi più belli e selvaggi per nuotare in Europa.

Eventi
Mostre, musei, come quello dedicato al designer Harry Bertoia, ed eventi di fama internazionale come Pordenonelegge e il Festival del cinema muto: il territorio pordenonese propone tutto l’anno eventi, rievocazioni, rassegne culturali e iniziative.

Pordenone è un’importante meta d’affari, grazie alla presenza di numerose aziende sul territorio, oltre che grazie al ruolo svolto dalla Fiera di Pordenone, sede di importanti eventi durante l’anno. SICAM, Samuexpo e Coiltech sono solo alcune delle fiere leader nei loro settori e attirano numerosi espositori e visitatori edizione dopo edizione.

Molte sono le altre occasioni per visitare il territorio, in occasione di eventi di rilievo nazionale e internazionale: dal Dedica Festival, che ogni anno analizza l’opera di un particolare scrittore straniero; al Pordenone Blues Festival, che ha visto interpreti come Anastacia, Level 42, Steve Winwood, Morcheeba e tanti altri; a Pordenonelegge, festival letterario dove gli autori incontrano direttamente i lettori; al Silent Film Festival, apprezzato da migliaia di appassionati del genere, sia italiani che esteri.

Questa zona offre molte possibilità in termini di eventi e rievocazioni storiche, come la famosa manifestazione “Medioevo a Valvasone” che riporta il paese al Medioevo, o la Mostra dei Presepi a Poffabro, paese di montagna trasformato in presepe aereo per Natale, o gli Xtreme Days a Sacile, dedicati al freestyle urbano e agli sport estremi.

Attività all’aperto
Questo territorio offre molte possibilità per chi vuole cimentarsi in diverse attività: dalle spettacolari esperienze di canyoning agli sport invernali (sci alpino e da fondo, ciaspolate, arrampicata su ghiaccio), agli itinerari di trekking e nordic walking, alla scoperta della fauna e della flora locali in il Parco delle Dolomiti Friulane, golf, mountain bike…