San Marco è uno dei sei sestieri di Venezia, adagiato nel cuore della città come luogo principale di Venezia. I piccoli spazi insieme formano il centro sociale, religioso e politico di Venezia. San Marco ora è il cuore turistico di Venezia, sede di luoghi iconici. Molte feste tradizionali a Venezia sono state incentrate su Piazza San Marco.
Il sestiere di San Marco è delimitato a nord dal Canal Grande; a sud, dove la Piazza si affaccia sulla Laguna di Venezia, dal bacino di San Marco; a ovest dal Rio di Palazzo; ad est del Rio di San Giuliano. Il sestiere confina a nord con il sestiere di Cannaregio e ad est con il sestiere di Castello mentre si collega al sestiere di San Polo tramite il Ponte di Rialto e al sestiere di Dorsoduro tramite il Ponte dell’Accademia. Dal punto di vista amministrativo, il quartiere di San Marco comprende anche l’isola di San Giorgio Maggiore.
San Marco è una famosa meta turistica, questa zona raccoglie la più magnifica ricchezza accumulata nella storia millenaria della Repubblica di Venezia, tra cui Piazza San Marco, la Basilica di San Marco, il Palazzo Ducale, il Ponte dei Sospiri, e così via. La Basilica di San Marco è la principale attrazione turistica, un’architettura in stile bizantino, con spettacolari mosaici e sculture in oro. Davanti ai cinque portali ad arco della basilica si trova Piazza San Marco. Il Campanile, il campanile dalla struttura leggermente rettangolare rivestita di mattoni di argilla rossa veneziana, domina il paesaggio urbano ed è visibile per chilometri attraverso la laguna.
Il piccolo sestiere comprende altri molti dei luoghi più famosi di Venezia, tra cui Harry’s Bar, Palazzo Dandolo, Palazzo D’Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata, San Moisè, il teatro La Fenice, Palazzo Grassi e Palazzo Bellavite e le chiese di San Beneto, San Fantin, Santa Maria del Giglio, San Maurizio, San Moisè, Santo Stefano, San Salvador, San Zulian, San Samuele e così via.
A causa del gran numero di turisti, questa zona è anche il centro commerciale di Venezia, e ci sono molti hotel, banche e negozi costosi, ei ristoranti su e intorno a Piazza San Marco offrono menu multilingue per la folla internazionale. Le strade circostanti sono piene di snack bar informali, boutique di moda di lusso e negozi che vendono arte in vetro e articoli da regalo.
Storia
Il sestiere di San Marco, originariamente chiamato Rivoalto, da cui il nome Rialto, è il nucleo originario della città. Il cuore del sestiere è Piazza San Marco, che per quasi un millennio è stato il centro politico e giudiziario della Repubblica di Venezia. La piazza è stata costruita e sviluppata sull’area occupata dagli antichi orti (Brolo) curati dalle monache del vicino convento di San Zaccaria, intorno alle due chiese originariamente presenti in questa zona, la chiesa di San Teodoro (primo patrono di Venezia).
La Basilica di San Marco originariamente si trovava circa a metà dell’attuale piazza, di fronte alla Basilica. Con l’allargamento della piazza, la Chiesa di San Geminiano fu poi ricostruita all’altezza dell’attuale Ala Napoleonica, oggi parte del Museo Correr. Nell’anno 828 i pescatori Buono da Malamocco e Rustego da Torcello trafugarono il corpo di San Marco Evangelista da Alessandria d’Egitto e lo portarono a Venezia dove è tuttora conservato nella Basilica a lui dedicata. Da allora il santo divenne patrono della città e diede il nome alla piazza. Le statue sulle colonne di San Marco e San Todaro ricordano entrambe i santi patroni della città.
Attrazioni principali
Piazza San Marco a Venezia è una delle piazze più famose al mondo. I due edifici più importanti della piazza sono il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco. Un altro importante edificio è il Campanile di San Marco, simbolo di Venezia. Poco distante da Piazza San Marco sfocia in mare il famoso Canal Grande. Oggi il luogo è famoso anche per ristoranti e caffè di lusso, piccioni e inondazioni.
Piazza San Marco è senza dubbio il fulcro vitale del sestiere, su cui si affacciano il Palazzo Ducale, sede del potere politico veneziano fin dal IX secolo, il suo primo edificio e la Basilica di San Marco, cappella del Doge privato fino al 1807 , le persone non potevano entrare nella Basilica se non in occasione di feste o occasioni eccezionali. Fino a quella data sede patriarcale di Venezia era San Pietro di Castello, all’estremità orientale della città.
La Torre dell’Orologio è un monumento molto importante per i veneziani. Alle spalle del Palazzo Ducale dal Ponte della Paglia è possibile ammirare il noto Ponte dei Sospiri oltre il quale inizia il sestiere di Castello. Altri luoghi di interesse sono il Gran Teatro La Fenice, la chiesa di San Moisè che sorge in fondo a Calle Larga XXII Marzo e Palazzo Grassi, da poco trasformato in una prestigiosa sede espositiva.
Essendo il centro culturale di Venezia, c’è sempre qualcosa di interessante in giro per Piazza San Marco. Ci sono diversi caffè e ristoranti famosi, noti per il lusso e i prezzi elevati. È uno dei posti più costosi al mondo, ma anche uno dei più belli. Lo stesso Napoleone definì Piazza San Marco “il più bel salone d’Europa”. Goethe era entusiasta della piazza principale della città lagunare durante il suo viaggio attraverso l’Italia.
Attrazioni nei dintorni di Piazza San Marco
Basilica di San Marco
La Patriarcale Basilica Cattedrale di San Marco, più notoriamente chiamata Basilica di San Marco è la chiesa cattedrale e sede del patriarcato di Venezia. Insieme al campanile e alla piazza di San Marco, costituisce il principale sito architettonico di Venezia, e, insieme ad essi, costituisce il simbolo più conosciuto della città e del Veneto nel mondo. È anche uno dei simboli dell’arte veneziana e del cristianesimo. La basilica fu costruita nell’829 per contenere le spoglie di San Marco, patrono della città e fu consacrata nel 1024. La facciata principale è unica. Ha cinque porte ad arco, una terrazza su cui sono a casa, quattro cavalli di bronzo dalla preda della 4a crociata dei miscredenti. Nel periodo della Repubblica di Venezia,era la cappella personale del Doge e fu costruita con vari reperti per lo più provenienti dall’Asia Minore e donati da mercanti veneziani. All’interno è impreziosita da splendidi mosaici dorati e varie opere d’arte. In virtù del tesoro di San Marco, degli ornati mosaici e dei maestosi elementi di design, che fecero dell’edificio sacro il simbolo visibile del potere e della ricchezza.
È stata più volte ristrutturata e decorata nel corso dei secoli e la Basilica è sicuramente la chiesa più spettacolare della città. La famosa facciata principale ha una linea del tetto decorata per lo più in stile gotico. Ci sono voluti secoli per completare i mosaici a fondo oro che ora coprono quasi tutte le aree superiori dell’interno. Nel XIII secolo l’altezza esterna delle cupole fu notevolmente aumentata da tamburi cavi sollevati su un’intelaiatura lignea e ricoperti di metallo; quelli originali sono meno profondi, come si può vedere all’interno. Questa modifica rende visibili le cupole dalla piazza. Molti dei suoi ricchi manufatti e reliquie furono saccheggiati da Costantinopoli durante la Quarta Crociata, inclusi molti manufatti della Basilica di Santa Sofia. Per il suo design opulento, i mosaici a fondo oro e il suo status di simbolo della ricchezza e del potere veneziani,dall’XI secolo in poi l’edificio è conosciuto con il soprannome di Chiesa d’oro. Raggiunge una sensazione orientale di esotismo, ha tutti gli elementi dello stile veneziano dell’arte rinascimentale, rimane unico ed essenzialmente un prodotto di lavoratori italiani di ogni tipo.
Campanile di San Marco
Il campanile di San Marco è uno dei simboli più importanti della città di Venezia, è uno dei campanili più alti d’Italia, ergendosi isolato in un angolo di Piazza San Marco di fronte alla basilica. Il campanile di San Marco fu costruito nel IX secolo. Originariamente era utilizzato come torre di osservazione e faro. Fu ricostruita nel 1100 e poi completata nel XVI sotto la guida dell’architetto Bon. Fu ricostruita in stile rinascimentale, pur mantenendo la struttura originaria. Il campanile ha svolto per secoli un ruolo essenziale nella vita politica e sociale della città. Le campane venivano suonate per informare gli abitanti della città di tutti i principali eventi organizzati a Venezia. Ai piedi del campanile c’erano famosi venditori di vino che si trasferirono a sedere all’ombra del campanile,a seconda dell’ora del giorno. Da questa antica usanza deriva il termine usato dai veneziani per un bicchiere di vino: Ombra. La sommità della torre offre una splendida vista su Venezia e sulla laguna.
Di forma semplice, è costituito da una botte in laterizio scanalata, di forma quadrata con un lato di 12 metri e alta circa 50 metri, sopra la quale si trova la cella campanaria, con archi. Il campanile è a sua volta sormontato da un dado, sui cui volti sono alternativamente raffigurati due leoni in cammino e le figure femminili di Venezia (Giustizia). Il tutto è completato dalla cuspide piramidale, sulla cui sommità, montata su una piattaforma girevole con funzione di banderuola, si trova la statua dorata dell’arcangelo Gabriele. Il basamento dell’edificio è impreziosito, sul lato rivolto verso la basilica, dalla loggia del Sansovino. Alla base del Campanile si trova la Loggetta, un portico colonnato progettato dal Sansovino. Costruito in marmo rosso di Verona e impreziosito da marmo bianco di Carrara, verde antico (un marmo verde screziato) e calcare bianco d’Istria,la Loggetta doveva servire come sfondo adatto per i nobili veneziani per raccogliere prima di procedere in stato al Palazzo Ducale.
Biblioteca Nazionale Marciana
La Biblioteca Nazionale Marciana è una delle più grandi biblioteche italiane e la più importante di Venezia. Contiene una delle più belle collezioni di manoscritti greci, latini e orientali del mondo. Palladio definisce la biblioteca come “l’edificio più ricco e ornato che sia mai stato costruito dagli antichi fino a qui”. Il progetto è notevole, la struttura importante. La decorazione è alla base della biblioteca, costruita su due piani. Si sovrappone l’ordine architettonico, che definisce significativamente la decorazione del manufatto. Al piano terra un ricco tuscanico tridimensionale che poggia sui pilastri (stile romanico) con evidenti triglifi e metope e al piano superiore lo ionico. Un esempio di grande innovazione sono le Serliane molto compatte che caratterizzano l’edificio al primo piano.L’arricchimento decorativo della biblioteca è impreziosito da opere scultoree. Festoni di frutta, un ampio cornicione con importanti statue in corrispondenza delle colonne caratterizzano l’evidente coronamento rinascimentale.
Gli archi del pianterreno sono di ordine toscano. Su di esse poggia una trabeazione dorica che alterna triglifi e metope; al secondo livello vi è una loggia ionica, sormontata a sua volta da un ricco fregio in cui si susseguono putti e festoni di fiori e frutta. Negli archi, una ricca decorazione scultorea. Sul coronamento, balaustra sormontata da statue di divinità classiche, opere di Alessandro Vittoria, Tommaso Minio, Tommaso e Girolamo Lombardo, Danese Cattaneo e Bartolomeo Ammannati. In facciata, luce e chiaroscuro, prevalgono i vuoti sui pieni. Si tratta di un organismo polivalente, il cui prospetto sulla piazza si risolve con un doppio ordine di archi di gusto romanico, ispirato al Teatro di Marcello e ai progetti del Sangalleschi per il cortile di Palazzo Farnese. Il primo ordine,porticato, riprende il doppio sistema romano delle colonne che reggono l’architrave e dei pilastri che reggono gli archi, e il secondo che presenta balaustre discontinue, colonne che reggono un ricchissimo fregio e serliane così contratte da annullarne il valore trifore.
Torre dell’orologio
La Torre dell’Orologio è un edificio rinascimentale situato in Piazza San Marco. In stile rinascimentale, si affaccia su Piazza San Marco. L’edificio è costituito da una torre centrale, realizzata tra il 1496 e il 1499 dall’architetto Mauro Codussi, e da due ali laterali, aggiunte successivamente. L’arco sottostante collega la piazza con le Mercerie. Il quadrante, di 4,5 m di diametro, è in oro e smalto blu; segna l’ora, il giorno, la fase lunare e lo zodiaco. L’Orologio è inoltre dotato di un meccanismo tradizionalmente attivato solo nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione: ad ogni rintocco delle ore, il pannello laterale delle ore si apre per far passare una giostra di statue lignee della Natività e dei tre Magi. Le statue, trascinate da un meccanismo a binario lungo la piattaforma semicircolare sopra il quadrante,quindi rientrare nella torre attraverso il pannello laterale dei minuti situato sul lato opposto della statua della Vergine col Bambino, posta al centro. A partire dal tramonto del sole, che avviene in momenti diversi a seconda della stagione, la giornata è stata suddivisa in 24 ore di lunghezza variabile.
La torre è caratterizzata dai due Mori sulla sommità e da un orologio oro-azzurro che aziona il suo carillon in occasione dell’Epifania, facendo risuonare i Re Magi ei personaggi della Natività ad ogni scoccare dell’ora. Famosi sono i cosiddetti Mori di Venezia, così soprannominati dai veneziani per il loro colore bruno. Poste alla sommità della Torre su una terrazza, vi sono due statue in bronzo raffiguranti due pastori che battono le ore con una mazza su una grande campana. Un dettaglio molto specifico contribuisce a questa attribuzione di ruoli. I Mori scandiscono le ore colpendo la campana con i loro martelli (tanti rintocchi quante sono le ore), ma con una modalità precisa. Il Moro Vecchio batte l’ora due minuti prima dell’ora esatta, per rappresentare il tempo che è passato,mentre il Moro Giovane batte l’ora due minuti dopo per rappresentare il momento a venire. La torre ospita una campana degna di nota mi bemolle 3, fusa nel 1497 da Simone Campanato. La campana è battuta dai Mori e, a mezzogiorno e mezzanotte, anche da due martelli, i martelli della meridiana, non visibili dalla piazza.
Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale, uno dei simboli della città di Venezia e capolavoro del gotico veneziano. Antica sede del doge e dei magistrati veneziani, fondata dopo l’812. Oggi ospita il Museo Civico di Palazzo Ducale, parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE). Un vero omaggio al gotico veneziano. Contraddistinto da uno stile che, traendo ispirazione dall’architettura bizantina e orientale, ben esemplifica l’intensità dei rapporti commerciali e culturali tra la Serenissima e gli altri stati europei, la sua bellezza si fonda su un accorto paradosso estetico e fisico, la mole pesante dei principali il corpo è sostenuto da esili colonnati intarsiati. Il Palazzo Ducale si sviluppa su tre ali attorno ai lati di un ampio cortile centrale porticato,due livelli colonnati sormontati da un possente corpo marmoreo intarsiato in cui si aprono grandi finestre ogivali, con un monumentale balcone centrale, la sua volta è riccamente decorata, e un coronamento di piccole cuspidi ed edicole angolari, che sostituisce la tradizionale cornice.
Il Palazzo Ducale di Venezia conserva nelle sue sale e lungo le sue facciate un impressionante numero di opere d’arte, risalenti a vari periodi storici, commissionate da singoli dogi per tramandarne la memoria o nell’ambito di una ristrutturazione generale del complesso. L’apparato decorativo aveva funzioni prevalentemente celebrative nei confronti della storia della Serenissima Repubblica di Venezia, sono presenti numerose allegorie, dipinti raffiguranti battaglie ed eventi storici, tavole raffiguranti gesti devozionali verso i santi e la Vergine. Gli interni, oggi in parte privati delle opere che un tempo li decoravano, conservano ancora una grande quadreria, che comprende opere dei più celebri maestri veneziani, tra cui Jacopo e Domenico Tintoretto, Tiziano Vecellio, Francesco Bassano, Paolo Veronese, Giambattista Zelotti,Jacopo Palma il Giovane, Andrea Vicentino e Antonio Vassilacchi. Scopri la parte dell’edificio in cui operava l’amministrazione comunale, il carcere di Casanova e la meravigliosa struttura del tetto cinquecentesca. Visitando il palazzo è possibile accedere anche al Ponte dei Sospiri.
Museo Correr
Il Museo Correr è uno dei musei più importanti e rappresentativi della città di Venezia. Illustra, nelle varie sezioni e nelle variegate e ricche collezioni, l’arte, la civiltà e la storia di Venezia. Il più “veneziano” di tutti i musei, con testimonianze della storia e dell’arte della città. Prende il nome dal nobile veneziano, appassionato d’arte, Teodoro Correr, che alla sua morte nel 1830 lasciò in eredità alla città la sua collezione d’arte. Al suo interno si trova un’interessante collezione di mappamondi, del XVI secolo. C’è anche un’unica sala biblioteca, un museo archeologico di antichità romane e un’importante pinacoteca. Il museo offre un tour della storia veneziana. Notevole pinacoteca con capolavori veneziani dal Trecento al Cinquecento, opere della scultura veneziana del Canova,studi sullo sviluppo urbano e la vita sociale.
Primo Piano: sontuoso salone da ballo con ornamenti e decorazioni tipiche dello stile Impero. Appartamento di Sissi, la decorazione risale agli anni degli Asburgo, l’imperatrice visse qui tra il 1861 e il 1862. Wunderkammer: Nove sale al primo piano del Museo Correr ospitano attualmente una “collezione delle meraviglie” che evoca il fascino di un possibile Wunderkammer lagunare. All’interno delle Procuratie Nuove vengono presentati i vari aspetti della civiltà veneziana attraverso sale che espongono dipinti, monete e manufatti di vario genere. Secondo Piano: Gran parte dei circa 140 dipinti esposti nella Quadreria appartenevano alla collezione di Teodoro Correr. La messa in scena di Carlo Scarpa, un intervento di valorizzazione dell’opera d’arte e del rapporto che essa instaura con il visitatore,e lungo tutto il percorso ha valorizzato l’illuminazione naturale.
Museo Archeologico Nazionale di Venezia
Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia è un museo statale dedicato all’archeologia, situato in Piazza San Marco, alle Procuratie Nuove. Il Museo Archeologico Nazionale è stato istituito nel 1523 dal cardinale Domenico Grimani. Questo Museo ha una grande collezione di sculture greche e romane, ceramiche, monete e pietre risalenti al I secolo aC Qui sono anche ospitate alcune delle collezioni archeologiche del Museo Correr.
Ospita una raccolta di antichità, frutto del collezionismo veneziano, con esempi di sculture greche del V-IV secolo a.C., i Galati Grimani, ritratti di epoca romana, rilievi, iscrizioni, ceramiche, avori, gemme e una collezione numismatica. i visitatori possono anche vedere gli eleganti vasi, gli avori impeccabili, i ritratti di antichi imperatori romani, marmi e busti, gemme e gioielli in questo museo. Numerosi preziosi reperti di origine assiro-babilonese, greca, toscana, romana ed egizia illumineranno i visitatori alla ricerca di pezzi del Neolitico. I visitatori apprezzeranno altri punti salienti come la collezione armeno-veneziana, testi legali risalenti al XVII secolo e dizionari bilingue.
Negozio Olivetti
Il negozio Olivetti di Venezia è un piccolo locale a due piani situato in Piazza San Marco, opera dell’architetto Carlo Scarpa. L’edificio ultramoderno fu una vera provocazione quando apparve per la prima volta sotto i portici delle Procuratie Vecchie nel 1958. Il pioniere dell’alta tecnologia Olivetti incaricò l’architetto veneziano Carlo Scarpa di trasformare un angusto e buio negozio di souvenir in una dimostrazione per le sue macchine da scrivere e “computer ” (presentati diversi modelli 1948-54). Sono di particolare interesse per gli intenditori di arte architettonica moderna. Dopo anni di perdita della sua funzione originaria, nel 2011 il negozio è stato riaperto dopo un attento restauro filologico, che ha ripristinato i colori, gli arredi e la collezione di macchine Olivetti originari.
Il negozio è costituito da un ambiente volumetricamente unito con al piano primo quasi interamente soppalcato, che comprende senza soluzione di continuità la piccola zona d’ingresso adiacente alla Piazza, lo spazio espositivo e un discreto corridoio, che conduce ad un locale rettangolare dal quale si accede ai servizi, con cui termina il piano terra. In questo grande vano, a delimitare il corridoio, c’è una scala, modellata con spostamenti laterali, attraverso la quale si raggiunge il primo piano, grande la metà di quello inferiore. Anche in questa stanza, tra l’ingresso e i piedi della scala, si trova una elegantissima fontana ornamentale, il cui bocchello è costituito da una lastra interna in marmo bianco e rame con il logo Olivetti, che riversa un leggero flusso d’acqua in un vasca rettangolare in marmo nero perfettamente levigato.Alberto Viani.Tutti gli ambienti sono pavimentati con un delicato gioco di marmi e vetri di Murano: una serie di piastrelle quadrangolari, molto simili tra loro nella forma ma diverse, da zona a zona, per colore, sono intervallate da finiture di pietra bianca e liscia, con un piacevolissimo effetto lucido su tutta la superficie.
Procurati
Le Procuratie sono imponenti edifici che sorgono a Venezia, nel Sestiere di San Marco, e che avvolgono su tre lati Piazza San Marco. Le Procuratie Vecchie si estendono per 152 metri, dalla Torre dell’Orologio verso l’Ala Napoleonica, con un portico di 50 archi, a cui corrispondono le 100 finestre dei due piani superiori. Sebbene siano chiuse con un arco a tutto sesto, la leggerezza delle aperture ricorda lo stile veneto-bizantino delle prime procuratie, costruite nel XII secolo sotto il doge Sebastiano Ziani e destinate ad appartamenti per procuratori “de citra”, altissimi magistrati. Attualmente ospitano negozi al piano terra e uffici ai piani superiori. Fino alla fine degli anni ’80, la maggior parte di esse era la sede delle Assicurazioni Generali.
Architettura religiosa
Chiesa di San Zulian
La chiesa di San Zulian è un edificio religioso della città di Venezia. La chiesa è dedicata al martire San Giuliano. Fondata nell’829, la chiesa prese il suo aspetto durante la ricostruzione del Sansovino, finanziata dal dottor Tomaso Rangone, il medico è immortalato in bronzo sopra il portale che sorregge la salsapariglia – la sua “guarigione miracolosa”. All’interno, sotto il soffitto dipinto, si trovano le opere di Palma il Giovane e “Cristo Morto e Santi” del Veronese. Nella lunetta del frontone il Rangone si erge su un’urna funeraria, vestito della toga dottorale mentre consegna ai posteri la sintesi del suo sapere avvolta da una complessa simbologia.
L’interno dell’edificio è a navata unica, pressoché quadrata, con il presbiterio rettangolare coperto da volta a crociera, affiancato da due piccole cappelle. Ciclo cristologico che circonda la sala nel suo registro superiore. Otto figure allegoriche intorno al soffitto scandiscono la riflessione sulla Passione di Cristo e circondano il trionfo di San Giuliano, posto al centro del soffitto alla fine del ciclo di San Giuliano, a questi due cicli vanno aggiunte le testimonianze della Comunità, delle varie Arti, delle Confraternite e Scuole di devozione che si esprimevano negli altari laterali. Gli altari sono in tutto sette: notevole è la pala del monumentale altare maggiore (di Giuseppe Sardi), con Incoronazione della Vergine e santi firmata da Gerolamo Santacroce.
Chiesa di Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano è un luogo di culto cattolico della città di Venezia. La chiesa fu edificata tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo dai frati eremitani di Sant’Agostino. Fu ricostruita nel XIV secolo e subì notevoli ampliamenti nel corso del XV secolo. Il portale della chiesa in stile gotico è opera di Bartolomeo Bon, mentre il caratteristico soffitto ha una struttura a carena di nave. A sostenerlo, travi e colonne incise in marmo di Verona. L’abside della chiesa è anche un ponte sotto il quale scorre un torrente navigabile, mentre il campanile romanico della chiesa, particolarmente alto, con una cella a tre arcate e sormontato da un tamburo ottagonale, è caratterizzato da un’accentuata pendenza.
La chiesa di Santo Stefano si affaccia con il lato destro su Campo Santo Stefano. In essa sono presenti diverse monofore ogivali e, nella campata centrale delle tre visibili dall’esterno, anche un portale laterale con cornice in marmo scolpito. La facciata appare molto più imponente di quanto non sia poiché si affaccia su una strada molto stretta. Nella fascia superiore vi è un rosone al centro e due bifore gotiche ai lati. In quella inferiore, in asse con la finestra centrale, si apre l’imponente portale caratterizzato da una lunetta fiorita in stile gotico, il cui perimetro è flesso all’esterno e decorato da grandi fiamme fitomorfe, acute all’interno e decorate da archetti pensili trilobati. Ai due lati della lunetta, vuota al centro, vi sono due slanciate guglie ottagonali,mentre alla sommità dell’arco, sopra l’altorilievo di un angelo che porta un cartiglio, si trova una piccola statua in marmo raffigurante un Cristo Pantocratore.
Chiesa di San Salvador
La Chiesa del Santissimo Salvatore è un luogo di culto cattolico di Venezia. Fu fondata nel VII secolo e poi ricostruita nel XII secolo dai Canonici di Sant’Agostino. L’attuale edificio fu iniziato da Tullio Lombardo, per essere poi completato da Jacopo Sansovino. La facciata del 1663 è opera del noto architetto ticinese Giuseppe Sardi. In stile rinascimentale dove è possibile ammirare l’Annunciazione di Tiziano. Caterina Cornaro, regina di Cipro, è sepolta nella chiesa all’interno del monumento funebre a lei dedicato. La chiesa fu colpita nell’assedio del 1849, sul lato sinistro della facciata, alla base della prima colonna, si vede una palla di cannone incastonata nel muro.
Chiesa di San Bartolomeo
La chiesa di San Bartolomeo è un edificio sacro a Venezia. Fondata nell’840, la chiesa dedicata a San Demetrio di Tessalonica. Chiesa ad una navata, con cupola all’intersezione di questa con il transetto. All’interno della chiesa sono presenti anche due sculture di Enrico Merengo. All’interno le tele di Sante Peranda (Caduta della manna) Palma il Giovane (Punizione dei serpenti) e il settecentesco altare maggiore di Bernardino Maccaruzzi. Nel presbiterio e nella cappella di destra affreschi di Michelangelo Morlaiter. Le ante dell’organo sono un capolavoro giovanile di Sebastiano del Piombo.
Chiesa di San Moisè
La chiesa di San Moise è un edificio religioso della città di Venezia. Eretta alla fine dell’VIII secolo e inizialmente dedicata a San Vittore. All’interno una bella chiesa in stile barocco custodisce opere del Seicento e del Settecento tra cui spicca la Lavanda dei piedi del Tintoretto. La facciata fu realizzata nel 1668 grazie al finanziamento dei fratelli Vincenzo e Girolamo Fini, raffigurati su due busti posti sopra gli ingressi laterali. Il progetto è del padovano Alessandro Tremignon, fratello dell’allora parroco Andrea. Il tutto risulta in qualche modo armonizzato grazie all’utilizzo di due ordini, che ne hanno smorzato lo sviluppo verso l’altro, e all’utilizzo di campiture meno evidenti.
Al Tremignon si devono anche l’altare della Natività di Maria e l’altare maggiore. Quest’ultimo è decorato con sculture di Enrico Merengo. Tra gli altri dipinti è possibile ammirare la Lavanda dei piedi del Tintoretto, un’Ultima Cena attribuita a Palma il Giovane, e due importanti opere di Girolamo Brusaferro: la Sommersione del Faraone (1706) e l’Elevazione della Croce (1727). ). Nella navata centrale è custodita la targa del finanziere scozzese John Law, fondatore della Western Company finalizzata allo sviluppo della valle del Mississippi e ritiratosi a Venezia negli ultimi anni della sua vita, dopo aver subito una serie di difficoltà finanziarie. Sempre in sagrestia sono presenti opere di Michelangelo Morlaiter: San Matteo, San Vincenzo Ferrari, San Carlo Borromeo.
Chiesa di San Vidal
La chiesa di San Vidal è un edificio religioso della città di Venezia. Costruito dal Doge Vitale Falier nell’XI secolo. Ora è una sala da concerto, che ospita concerti di musica classica. La facciata principale si affaccia sul Campo omonimo. Si presenta con forme classicheggianti secondo uno schema palladiano e ospita su due lati ritratti scolpiti del doge Carlo Contarini e della moglie Paolina Loredan, a ricordo del lascito con cui fu finanziata la costruzione. La tradizione vuole che la sepoltura del famoso musicista veneziano Baldassare Galuppi sia stata collocata nella chiesa di San Vidal, ma non esiste una lapide commemorativa che lo testimoni.
L’interno, con copertura a volte, ha una struttura a navata unica, con tre altari secondari per lato. Affiancato da due sculture settecentesche, il patriarca Simeone e San Giuseppe, attribuibili ad Antonio Tarsia, mentre la lunetta superiore è decorata con l’Ascensione di Antonio Vassilacchi. Il terzo altare di sinistra ospita una tela della scuola di Giovanni Battista Piazzetta, San Sebastiano e San Rocco, di Angelo Trevisan. L’altare maggiore si trova in posizione isolata al centro del presbiterio ed è affiancato da due statue di Antonio Gai raffiguranti La Fortezza e La Fede. Sul lato destro vi erano tre altari opere di Giovanni Antonio Pellegrini, Antonio Tarsia e Giovanni Battista Piazzetta. Altre opere si trovano nella sagrestia: La morte di Sant’Ursicino di Gregorio Lazzarini e Il martirio di San Vitale, dipinto settecentesco di scuola veneziana.
Chiesa di Santa Maria del Giglio
La chiesa di Santa Maria del Giglio è un luogo di culto cattolico situato nel centro della città di Venezia. Fondata nel IX secolo, ma quasi completamente ricostruita alla fine del XVII secolo. La facciata marmorea della chiesa è un capolavoro del barocco. Si compone di una serie di nicchie con statue e bassorilievi intervallate da colonne ioniche (fascia inferiore) e corinzie (fascia superiore). La statua nella nicchia centrale del secondo ordine, raffigurante Antonio Barbaro sul sarcofago. questa chiesa presenta una serie di sei mappe in rilievo sulla facciata raffiguranti Roma e cinque allora città veneziane: Padova, le città croate di Zara e Spalato, e anche le città greche di Heraklion e Corfù.
L’interno della chiesa è a navata unica con tre cappelle laterali corte per lato. La cappella maggiore dell’abside è anch’essa a pianta quadrangolare ed è coperta da una volta lunettata. Sull’altare maggiore, ai lati del tabernacolo, si trovano due sculture raffiguranti l’Annunciazione, opera di Enrico Merengo. All’interno ci sono diversi capolavori. Due tele del Tintoretto, ciascuna raffigurante due dei quattro evangelisti. Si trovano ai lati del corpo. C’è un piccolo tesoro nella Cappella Molina, anche se la vera perla della chiesa è un dipinto di Peter Paul Rubens raffigurante la “Madonna con Bambino e San Giovanni”. L’ammiraglio Antonio Barbaro ordinò a Giuseppe Sardi di ricostruire la chiesa alla gloria della Vergine, a Venezia.
Altre chiese degne di nota, tra cui:
Chiesa di San Beneto;
Chiesa di San Basso;
Chiesa della Santa Croce degli Armeni;
Chiesa di San Fantin;
Chiesa di San Gallo;
Chiesa di San Luca;
Chiesa di San Samuele.
Palazzi ed edifici civili
Palazzo Contarini del Bovolo
Palazzo Contarini del Bovolo è un edificio tardo gotico di Venezia. Una torre cilindrica con una serie di archi a spirale, uno degli esempi più caratteristici dell’architettura veneziana nel periodo di transizione dallo stile gotico a quello rinascimentale. Dalla cima ci sono bellissime viste panoramiche sulla città. Il palazzo fu costruito tra il III e il XV secolo come residenza dei Contarini “di San Paternian”, che dalla fine del XV secolo, per l’aggiunta della scala a chiocciola, furono soprannominati “il Bovolo”. Nel 1859, l’allora litografo Wilhelm Tempel condusse le sue prime osservazioni astronomiche dal belvedere della torre con un proprio telescopio. Qui scoprì, il 2 aprile 1859, la cometa C/1859 G1, e il 19 ottobre 1859,la Nebulosa Merope nell’ammasso aperto delle Pleiadi. L’edificio appartiene ancora agli Istituti di ricovero e di educazione di Venezia.
La facciata sul Rio di San Luca ha un aspetto semplice, lineare ed elegante. Si sviluppa su quattro livelli: il piano terra, i due piani nobili e l’ultimo piano. Il piano terra è arricchito da due portali d’acqua a sesto acuto, affiancati da monofore più piccole ma anch’esse con archi a sesto acuto, disposte ai lati su due livelli e al centro su uno solo. I tre piani superiori presentano una bifora centrale, ciascuna delle quali è affiancata da sei monofore, tre per lato. La facciata posteriore ha un aspetto completamente diverso. Caratterizzato da una sequenza di monofore rettangolari e archi a tutto sesto, trova la sua parte più espressiva nella famosa torre scalare circolare con scala a chiocciola. La torre dà accesso a logge adiacenti, sviluppate su cinque livelli,e continua lo stile aereo nei cinque ordini di archi rampanti su colonne. La torre termina con un belvedere nella cupola con ampia vista sulla città. All’interno dell’edificio sono presenti dipinti risalenti al XVII e XVIII secolo, anch’essi di proprietà dell’IRE.
Fontego dei Tedeschi
Il Fontego dei Tedeschi è un palazzo di Venezia. Dal 13° secolo, è un vecchio magazzino per merci dalla Germania. Dal 1870 al 2011 il principale ufficio postale di Venezia. Ha subito un nuovo progetto di restauro statico e funzionale, sotto la direzione artistica dell’architetto olandese Rem Koolhaas, per la sua trasformazione in un anche di un centro culturale, che è stato aperto al pubblico nel 2016.
Grande complesso affacciato sul Ponte di Rialto, il Fontego è un edificio a pianta quadrata disposto su tre livelli intorno a una corte interna, coperta da una struttura in vetro e acciaio, dove è conservato l’antico pozzo. Al piano terra cinque grandi archi a tutto sesto chiudono un portico in dialogo con il Canal Grande, dove venivano scaricate le merci. Il secondo livello è attraversato da una lunga fila di bifore e bifore cui corrispondono simmetricamente finestre quadrangolari minori dei due piani superiori. Intorno al 1508 la facciata sul Canal Grande fu affrescata da Giorgione e Tiziano Vecellio, ma oggi nella Ca’ d’Oro rimangono solo pochi frammenti della loro opera. Gli interni conservavano anche opere di inestimabile valore, dei pittori Paolo Veronese, Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto,di cui oggi si è persa quasi ogni traccia.
Palazzo Cavalli Franchetti
Palazzo Cavalli-Franchetti è un edificio di Venezia situato nel sestiere di San Marco. Questo imponente edificio neogotico si trova ai piedi del Ponte dell’Accademia, che si protende verso Campo Santo Stefano. Il Palazzo fu costruito nel 1565, ea metà del XIX secolo fu diviso come residenza di diverse famose famiglie veneziane: Marcello, Hussonita Cavalli. Negli anni Quaranta dell’Ottocento l’arciduca Federico d’Austria riunì la proprietà e avviò un ampio progetto di ammodernamento volto a conferire all’edificio una modernità che lo contraddistingue. Palazzo Franketti è attualmente utilizzato dall’Istituto Veneto delle Scienze ed è stato utilizzato per eventi culturali. Dal 1999 appartiene all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, che ospita frequenti manifestazioni culturali e mostre.
È un notevole esempio di architettura gotica, le pentafore dei due piani nobili caratterizzano questa tipicità, caratterizzata da caratteristici trafori simili a quelli di Palazzo Pisani Moretta. Il pavimento è caratterizzato da archi intrecciati, decorati con quadrilobi rialzati. Questa composizione è affiancata da numerosi altri fori, simili per disegno alle pentafore; fanno eccezione le monofore del secondo piano, che sono ogivali, e il portale d’acqua. La facciata laterale, che insiste su un ampio giardino, offre invece un disegno più solido, caratterizzato da sette monofore per piano. Con l’aiuto dell’ornatista Matscheg e dell’ingegnere Manetti, che crearono un’architettura profondamente cambiata grazie a dipinti ornati, marmi scolpiti, ghisa e ferro battuto, pietre lavorate,lampade e arredi dal gusto eclettico.
Angolo Palazzo Spinelli
Palazzo Corner Spinelli è un palazzo di Venezia. Uno dei migliori palazzi rinascimentali di Venezia. Fu costruito tra il 1480 e il 1500 dall’architetto Mauro Coducci. La caratteristica architettonica dell’edificio sono le doppie finestre tonde e la muratura arrugginita al primo piano. Il palazzo divenne un prototipo per molti edifici della città. È spesso indicato come l’emblema del passaggio dall’architettura gotica a quella rinascimentale nell’arte veneziana.
Palazzo Corner Spinelli è un esempio del passaggio dalle forme gotiche, predominanti a Venezia fino al XV secolo, alle nuove linee rinascimentali, che, nello specifico, richiamano quelle della contemporanea Ca’ Vendramin Calergi. La facciata sul canale è simmetrica, aperta ai piani nobili da quattro bifore per piano e tagliata da marcapiani, che mettono in risalto i tre livelli di cui è composto l’edificio. Elementi peculiari dell’architettura di questo edificio sono le finestre piriformi, che dividono i due fori delle bifore e dei balconi trilobati in stile gotico. Al piano terra la superficie esterna è impreziosita da bugnato, con al centro un portale a tutto sesto. Internamente l’edificio conserva un camino cinquecentesco.
Altri palazzi ed edifici civili degni di nota, tra cui:
Palazzo Barbaro a San Vidal;
Palazzo Bellavita;
Palazzo Bembo;
Ca’ Faccanon;
Palazzo Cavalli;
Palazzo Contarini a San Beneto;
Palazzo Contarini delle Figure;
Palazzo Contarini Fasan;
Palazzo d’angolo di Ca’ Granda;
Edificio d’angolo Gheltof;
Palazzo Curti Valmarana;
Palazzo D’Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata;
Ca’ del Duca;
Palazzo Dolfin Manin;
Palazzo Duodo a Sant’Angelo;
Palazzo Erizzo Nani Mocenigo;
Palazzo Falier;
Ca’ Farsetti;
Palazzo Ferro Fini;
Fonteghetto della Farina;
Palazzo Garzoni;
Ca’ Giustiniano;
Palazzo Giustinian Lolin;
Palazzo Grimani;
Palazzo Gritti Morosini;
Ca’ Loredan (Palazzo Angolo Piscopia);
Palazzo Loredan;
Angolo Palazzo Contarini dei Cavalli;
Palazzo Malipiero;
Palazzo Minotto-Barbarigo;
palazzi Mocenigo;
Palazzo Molin del Cuoridoro;
Palazzo Moro Lin;
Palazzo Nervi-Scattolin;
Casinò Venier;
Palazzo Barbaro a Santo Stefano;
Palazzo Salvadori Tiepolo;
Palazzetto Pisani.
Spazio culturale
Palazzo Grassi
Palazzo Grassi è un edificio civile veneziano. È uno degli edifici lagunari più famosi, nonché sede di mostre d’arte degne di particolare interesse. Il Museo d’arte contemporanea con mostre temporanee dalla collezione di François Pinault. Mostre di diversi artisti che fanno di questo centro uno dei più attivi al mondo. Al centro si trova un cortile porticato, simile a quello di Palazzo Corner, che divide la struttura in due blocchi: quello anteriore ospita quattro stanze laterali e un salone centrale, mentre quello posteriore ospita stanze minori e una sontuosa scalinata decorata da Michelangelo Morlaiter e Fabio Canal, di forma simile a quella di Palazzo Pisani Moretta. Numerose sono le monofore con o senza balcone, disposte ordinatamente a coppie.
Contraddistinto da due grandi facciate, una fronte verso il Canal Grande e l’altra verso Campo San Samuele, si distingue per le sue incredibili dimensioni e il suo candore. La facciata principale, in chiaro stile neoclassico, nasconde un impianto molto complesso e scenografico, ispirato più al modello romano che a quello veneziano. Il prospetto principale è interamente rivestito in pietra d’Istria e rispetta la tradizionale disposizione tripartita: le finestre, dall’aspetto lineare e di ispirazione classica, sono concentrate in una bifora su ciascuno dei piani nobili. I fori differiscono nella decorazione: quelli del primo piano sono ad arco a tutto sesto, mentre quelli del secondo hanno timpani a volte curvilinei, a volte triangolari. Le finestre sono separate da lesene lisce culminanti in capitelli ionici o corinzi.Presenta un portale d’acqua diviso in tre fori, simile ad un arco trionfale. La facciata è chiusa da una fascia con cornice a mensola, che nasconde il solaio. La facciata laterale, altrettanto imponente, imita nello stile quella principale, offrendo un portale da terra di ispirazione romana e una serliana.
Museo di Palazzo Fortuny
Il Palazzo Fortuny è un palazzo gotico di Venezia. Prende il nome dall’ultimo proprietario, l’artista Mariano Fortuny y Madrazo, ed è sede dell’omonimo museo. Il palazzo fu fondato alla fine del XV secolo. Mariano Fortuny, che lo acquistò all’inizio del Novecento per farne il proprio atelier, era un uomo eclettico che si occupava di fotografia, scenografia e scenografia, design tessile, pittura. Dopo la sua morte, la moglie Henriette donò il palazzo, che ancora ben conserva i tessuti e le collezioni di Mariano, al Comune di Venezia (1956) che ne fece il luogo dedito ad affrontare le discipline della comunicazione visiva, in particolare sperimentazione e innovazione, in armonia con lo spirito e la cultura del vecchio proprietario.
Palazzo Fortuny è considerato uno dei più grandi palazzi di Venezia tra quelli in stile gotico. Viene spesso citato come uno dei migliori esempi di architettura gotica veneziana in quegli edifici non affacciati sul Canal Grande, per la sua compattezza e coerenza architettonica e l’armonia del suo disegno stilistico. Particolarmente importante è la facciata che si affaccia sul campo, caratterizzata da due ariose eptafore centrali con archi a sesto acuto e altre aperture più distanziate sui lati. La facciata su rio, più modesta, è caratterizzata da tre piante maggiori di polifore e da un grande portale d’acqua circondato da finestre secondarie. Caratteristici sono anche i due enormi portici, per permettere alla luce di illuminare tutto il vasto ambiente, è stato necessario creare un ampio cortile interno caratterizzato da varie aperture.Tutti i balconi sono arricchiti da decorazioni: a volte da leoni scolpiti, a volte da fregi raffiguranti putti.
Chiesa di San Maurizio
La chiesa di San Maurizio a Venezia si trova nel sestiere di San Marco. Una bella chiesa con una collezione di strumenti musicali, dipinti barocchi veneziani. Gli Interpreti Veneziani, gli ideatori del Museo della Musica, offrono anche concerti nella vicina chiesa di San Vidal. Fu ricostruito per la prima volta alla fine del XVI secolo; successivamente, nel 1806 fu demolita e ricostruita su progetto di Antonio Diedo e Giannantonio Selva. La facciata della chiesa è a capanna, in stile neoclassico, ornata da un bassorilievo nel timpano e da altri due bassorilievi rettangolari. All’interno, la cui pianta è a croce greca, con cupola centrale, va segnalata la sagrestia, con mobili, suppellettili, stucchi e dipinti in stile settecentesco. L’attuale chiesa chiusa al culto,ora la chiesa è sede del Museo della Musica.
Attrazioni Isola di San Giorgio Maggiore
Basilica di San Giorgio Maggiore
San Giorgio Maggiore è una basilica sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Iniziato nel 1566 da Andrea Palladio, fu completato un secolo dopo da Simone Sorella. La facciata presenta un unico ingresso con un ordine gigante di quattro colonne composite su alti plinti, sormontate da trabeazioni che reggono un timpano classico, come un tempio prostilo tetrastilo. Questa si intreccia con uno schema templare retrostante il cui frontone poggia su un architrave leggermente aggettante, sorretto da lesene. Ai lati del portale le statue di San Giorgio e Santo Stefano, comproprietario della chiesa.
La cupola divide entrambi gli assi della chiesa in due parti uguali, con l’asse longitudinale più lungo del transetto. A questa pianta si aggiungono le navate laterali e il grande coro ligneo finemente intarsiato con abside, che si apprezza al meglio da sotto la cupola. Nella basilica sono conservati molti dipinti di grande interesse. Le più importanti sono: Madonna in trono e Santi di Sebastiano Ricci; l’Ultima Cena e la Raccolta della Manna di Jacopo Tintoretto (nel presbiterio); altre tele di Palma il Giovane, Domenico Tintoretto, Jacopo Bassano. Degni di nota sono anche gli stalli del coro, con bassorilievi di Albert Van der Brulle. Sull’altare maggiore campeggia un grande bronzo di Gerolamo Campagna disegnato da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense.
Shopping
Venezia è piena di boutique squisite e irresistibili che vendono di tutto, da tutti i tipi di squisite maschere per feste a oggetti in vetro di Murano fatti a mano. I negozi più esclusivi (e costosi) si raggruppano intorno a Piazza San Marco. Longa 4391/A, Pauly & Co offre una sofisticata collezione di cappelli, occhiali, mobili e oggetti in marmo. Il loro secondo negozio in Piazza San Marco vende oggetti in vetro di Murano. Il Papiro vende cancelleria elegante e unica, carta intestata, cartoline, carta filigranata delicata, carta o cartoncini monogrammati, sigilli iniziali e molto altro ancora. Venetia Stvdivm ha bellissimi articoli in seta, lampade, borse e sciarpe, eleganti articoli in velluto, federe per cuscini e runner da tavola e altri prodotti influenzati dalla “storia di Venezia e dai suoi legami con Bisanzio e l’Oriente”.