Museo della civiltà romana, Roma, Italia

Il Museo della Cultura Romana unisce nelle sue sale e straordinaria e ricca esposizione di vari aspetti dell’antica Roma, documentati nella loro interezza, attraverso la combinazione di calchi, modelli e ricostruzioni di opere conservate nei musei di tutto il mondo e di monumenti provenienti da tutto il Impero romano.

Il Museo della civiltà romana si trova a Roma, nel distretto EUR. Documenta i vari aspetti della civiltà romana, comprese le abitudini e i costumi, attraverso una ricca collezione di copie di statue, calchi di bassorilievi, modelli architettonici di singole opere e complessi monumentali, inclusi grandi modelli di plastica; tutti i manufatti sono realizzati con una precisione che li rende vere e proprie opere d’arte. Tra le opere esposte, spiccano due: la serie completa dei calchi della Colonna Traiana e il grande modello della Roma imperiale, realizzato da Italo Gismondi. Fa parte del sistema “Musei condivisi” del comune di Roma.

Il corso è diviso in due settori, uno cronologico e uno tematico. Il primo, che è diviso in dodici sale, offre un riassunto storico di Roma dalle sue origini al VI secolo d.C.; il settore tematico corre lungo altre dodici sale e documenta i vari aspetti della vita quotidiana e della cultura materiale. La serie di calchi della Colonna Traiana è esposta all’interno del settore tematico e alla fine vi è il grande modello della Roma imperiale.

La visita al museo è complementare all’osservazione degli antichi monumenti della capitale, dato che grazie ai modelli molto accurati in mostra, il visitatore può comprendere meglio la loro struttura e l’aspetto originale. Inoltre, il museo completa in modo eccellente la visita della città anche perché consente di conoscere le opere più importanti delle terre in cui la civiltà romana si è diffusa e di conoscere i suoi numerosi aspetti della vita quotidiana. Per questi motivi, nonostante la quasi totale assenza di reperti originali, il museo ha un grande valore didattico e documentario.

Storia
Il Museo della cultura romana unisce nelle sue sale e straordinaria e ricca esposizione di vari aspetti dell’antica Roma. Il Museo della Cultura Romana unisce nelle sue sale e straordinaria e ricca esposizione di vari aspetti dell’antica Roma, documentati nella loro interezza, attraverso la combinazione di calchi, modelli e ricostruzioni di opere conservate nei musei di tutto il mondo e di monumenti provenienti da tutto il Impero romano. Il museo è stato inaugurato nel 1955, ma esisteva da molto tempo.

La mostra archeologica del 1911
Il nucleo iniziale della collezione venne dall’Esposizione archeologica organizzata nel 1911 nelle sale delle Terme di Diocleziano sotto la direzione di Rodolfo Lanciani, nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Sono stati creati una serie di modelli per la mostra – sia calchi che ricreazioni – di rilevante interesse scientifico e culturale che consentirebbero agli organizzatori della mostra di creare un’esposizione permanente.

Il materiale esposto nel Museo proviene in gran parte da due occasioni espositive storiche: la prima è stata la mostra archeologica organizzata da Rodolfo Lanciani nel 1911 alle Terme di Diocleziano, in occasione del primo cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia; era principalmente dedicato all’illustrazione della civiltà romana nelle province imperiali.

I materiali preparati per la mostra del 1911 non furono dispersi, ma collocati nella sede dell’ex Pastificio Pantanella presso la Bocca della Verità (residuo degli impianti industriali che occuparono l’area del Circo Massimo fino agli anni ’30), convertiti nella sede di l’impero romano, inaugurato il 19 giugno 1929.

Il Museo dell’Impero Romano
Il materiale raccolto per questo museo, fu temporaneamente collocato nell’ex convento di Sant’Ambrogio nel 1927, fu poi sistemato nell’ex panificio Pantanella vicino alla Bocca della Verità, che fu trasformato nel Palazzo dei Musei. In questo modo nacque il Museo dell’Impero Romano e, inaugurato nel 1929, assunse anche il ruolo di archivio e centro studi per il mondo romano.

La mostra augustea di Romanitas
Un altro momento particolarmente significativo nella storia del Museo della Cultura Romana fu l’Esibizione Augustana di Romanitas, che ebbe luogo nel 1937 nel Palazzo dell’Esposizione sotto la direzione di GQ Giglioli per celebrare il bi-millennio della nascita di Augusto, e portò a un considerevole aumento del materiale esposto nel Museo dell’Impero Romano.

Nel 1937, il governo fascista organizzò la Mostra Augustea della Romanità presso il Palazzo delle Esposizioni per celebrare il duemila anniversario della nascita di Augusto e allo stesso tempo il regime fascista, che aveva appena proclamato l’impero, nel 1936. La mostra espone i materiali già raccolti nel Museo dell’Impero Romano, che sono stati integrati da numerosi altri creati per l’occasione; tra questi, il grandioso modello della Roma imperiale, oggi senza dubbio il layout più noto del Museo, anche a livello internazionale. La mostra ha suscitato un interesse eccezionale e, anche per questo motivo, è stato deciso di istituire un museo che esponesse in modo permanente i materiali presentati al suo interno. Nacque così l’idea di un Museo della civiltà romana da istituire presso l’EUR.

Il progetto della sede del museo
Ciò portò alla progettazione dell’edificio che oggi ospita il museo nel 1939, opera degli architetti Pietro Aschieri, Cesare Pascoletti, Gino Peressutti e Domenico Bernardini. La struttura avrebbe dovuto essere utilizzata inizialmente per una mostra che celebrava le vittorie fasciste, che si sarebbe tenuta in occasione della prevista Esposizione universale di Roma nel 1942. I lavori erano stati commissionati dalla FIAT, che rimase proprietaria per anni; all’epoca la grande industria torinese era governata dal senatore Agnelli. Solo dopo lo spettacolo del 1942, l’edificio avrebbe dovuto ospitare in modo permanente la grande quantità di materiale che era già stato esposto all’Esibizione di Romanità in agosto; così sorgerebbe un nuovo grande museo didattico, pieno di modelli,

Il Museo della cultura romana
Al fine di creare una casa stabile per la collezione, organizzando tutto come Esposizione permanente di Romanitas, fu deciso di creare un edificio adatto come parte dell’Esposizione Universale di Roma, prevista per il 1942, per celebrare i vent’anni del fascismo. Tuttavia, a causa degli eventi di guerra in corso, i lavori di costruzione furono interrotti e l’edificio rimase incompiuto.

Il comune di Roma ha ripreso l’iniziativa negli anni ’50, quando la FIAT ha offerto di occuparsi del completamento dell’edificio, nonché del finanziamento del progetto e delle prime fasi dei lavori. Il Museo della Cultura Romana nacque così. Dieci sale furono inaugurate nel 1952 e il museo fu aperto al pubblico nella sua interezza nel 1955.

Il Museo
Il sistema museale gestito dal Comune di Roma comprende un gruppo estremamente diversificato di musei e siti archeologici di indubbio valore artistico e storico. Oltre ai Musei Capitolini – il museo pubblico più antico del mondo – il sistema comprende anche il Museo dell’Ara Pacis, progettato da Richard Meier e sede di varie importanti mostre. altri includono Mercati di Traiano, con il Museo dei Fori Imperiali e il Museo di Roma a Palazzo Braschi.

Il sistema è ulteriormente arricchito da diverse gemme “nascoste” – piccoli musei con collezioni preziose come il Museo Napoleonico, il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti, il Museo Pietro Canonica, il Museo delle Mura e altri ancora – tutti in attesa di essere scoperto. Numerosi eventi e mostre temporanee contribuiscono a rendere unico il Sistema dei Musei Municipali tra le altre reti museali in Italia, fornendo un flusso costante di iniziative sempre originali e garantite per attirare tutte le fasce del pubblico.

L’edificio
Il complesso che ospita il museo è stato progettato dagli architetti Aschieri, Bernardini, Pascoletti e Peressutti, che hanno vinto uno dei concorsi pubblici per gli edifici più importanti dell’Esposizione Universale di Roma nel 1942.

Tra i designer, Pietro Aschieri è stato preminente, e nella creazione di una struttura maestosa e magniloquente, è stato in grado di esprimere appieno le sue idee, ispirato a un classicismo mescolato con scenografia.

Il complesso architettonico è costituito da due imponenti strutture collegate in una disposizione simmetrica in un lungo portico di colonne in travertino, che delimitano la piazza creata e circondata dalla struttura e le conferiscono profondità scenografica.

Al centro delle sporgenze, disposte obliquamente sulla piazza, aprono due ingressi monumentali, ciascuno dei quali conduce ad uno stretto corridoio incorporato, fiancheggiato da solenni colonne di travertino. Queste aperture formano un’interruzione nella massa compatta delle pareti, che sono immense superfici cieche di blocchi vestiti di tufo scuro lavorato a bugnate, sormontati da una cornice di travertino. La natura statica dello spazio esterno è in contrasto con l’eccezionale dinamismo dello spazio interno, che si articola in una sequenza irregolare di stanze di varie forme e dimensioni.

Caratteristiche costruttive
L’edificio è costituito da due edifici laterali, collegati da un terzo corpo, costituito da un colonnato scenico sollevato e aperto verso l’area verde delle Tre Fontane. Le pareti sono ricoperte da un bugnato in peperino e le colossali colonne sono in travertino. Sotto il pavimento del colonnato si trova la lunga galleria sotterranea che collega i due corpi laterali e in cui sono esposti i calchi della Colonna Traiana. Una peculiarità sorprendente della struttura è la quasi totale assenza di finestre e lucernari, caratteristiche che impediscono al visitatore di entrare in contatto con il mondo esterno e lo aiutano ad immergersi emotivamente nel passato. In ricordo del contributo della FIAT, la piazza tra i tre corpi dell’edificio prende il nome dal senatore Giovanni Agnelli.

Nel 2004 furono installati nel museo il Planetario, dalla Sala ottagonale delle Terme di Diocleziano, e il Museo Astronomico di Roma.

Sin dal dopoguerra, la piazza antistante il museo è stata utilizzata, spesso come set già pronto per film storici mitologici come i pepli degli anni ’50 e ’60, uno dei primi film girati sul sito era OK Nerone, di Mario Soldati nel 1950, fino ai recenti serial televisivi sull’antica Roma. Nel 2015 il colonnato è stato trasformato in un cimitero per girare scene di Spectre, un film della serie James Bond.

Layout attuale
Il museo è attualmente diviso in 59 sezioni, occupa un’area di 12.000 metri quadrati ed è ordinato in stanze con un’altezza media di 10 metri, in modo da consentire la ricostruzione su una scala 1: 1 di facciate di monumenti.

Tra i pezzi più interessanti ricordiamo la grande plastica dell’antica Roma ai tempi di Costantino I, che nel IV secolo d.C. (sala XXXVIII). Il modello (a cui è dedicata una sala molto grande) è in scala 1: 250. La ricostruzione, realizzata dall’architetto Italo Gismondi, soddisfa rigorosi criteri scientifici, avendo come base la Forma Urbis Severiana, una mappa in marmo risalente al III secolo d.C., e la Forma Urbis Romae dell’archeologo Rodolfo Lanciani. Il modello continua inoltre ad essere aggiornato e modificato alla luce di nuove scoperte.

Di estremo interesse sono anche i calchi dei rilievi della Colonna Traiana, costruiti nel 113 d.C. su un progetto di Apollodoro di Damasco per celebrare le vittorie riportate dall’imperatore Traiano sui Daci, nelle due guerre Daci, del 101- 102 e 105 e 106 d.C. (sala LI). La riproduzione dei rilievi della colonna esposta in questo museo è una delle tre serie realizzate da Napoleone III nel 1861; gli altri due sono esposti in Francia, a Saint-Germain-en-Laye e in Inghilterra, al Victoria and Albert Museum. La copia presente nel Museo fu donata da Bonaparte a Papa Pio IX e successivamente concessa da Pio XII nel deposito perpetuo presso il Museo della Civiltà Romana. L’attuale esposizione orizzontale delle scene, che si estende per circa 200 metri,

Di grande interesse anche i calchi dei rilievi del grande fregio di Traiano, alti 3 metri e lunghi oltre 18 metri (sala XXXVIII). Ti permettono di ammirare nella sua unità originale questa importante opera scultorea, che al tempo dell’imperatore Costantino era divisa in quattro parti e posta sull’arco a lui dedicato, dove è ancora divisa in quattro blocchi, due nel passaggio di l’arco centrale e due nella parte superiore dell’attico.

Altri modelli di grande interesse sono quello di Villa Adriana (sala XII) e quello della Roma arcaica (sala XVIII), in scala 1: 1000.

Il corso è diviso in due settori, uno cronologico e uno tematico. Il primo, che è diviso in dodici sale, offre un riassunto storico di Roma dalle sue origini al VI secolo d.C.; il settore tematico corre lungo altre dodici sale e documenta i vari aspetti della vita quotidiana e della cultura materiale. La serie di calchi della Colonna Traiana è esposta all’interno del settore tematico e alla fine vi è il grande modello della Roma imperiale.

Sezioni storiche
Le prime quattro sale ospitano la biglietteria e i servizi. I materiali più importanti visualizzati in ogni stanza sono elencati di seguito; la numerazione delle stanze non è sempre progressiva, ma riflette l’attuale percorso di visita. I materiali elencati sono solo una scelta tra i molti presenti.

Sala V: leggende romane
copia del Guerriero di Capestrano, un esempio di arte pre-romana; modelli delle case arcaiche di Roma.
Sala VI: delle origini di Roma
cast della lupa capitolina, copia del sarcofago di Marte e Rea Silvia del Vaticano.
Sala XVIII: della Roma arcaica
modello della Roma arcaica; primo gruppo di statue moderne che ricostruiscono l’aspetto dei guerrieri dell’Italia preromana (Piceno, Etrusco, Sannita)
Sala VII: La conquista del Mediterraneo.
ricostruzione della colonna rostrata di Gaio Duilio; secondo gruppo di statue moderne che ricostruiscono l’aspetto dei guerrieri dell’Italia preromana
Sala VIII: di Cesare:
ricostruzione in scala delle più importanti battaglie e macchine da guerra utilizzate da Cesare durante la conquista della Gallia, incluso un modello che illustra l’assedio di Alesia, nonché una copia di una statua loricata di Giulio Cesare (di epoca traiana, ora esposta nel sala consiliare del Comune di Roma).
Sala IX: di Augusto
copie di statue che illustrano le varie funzioni svolte dall’imperatore: Augusto di Prima Porta, Augusto di via Labicana, del ritratto di Augusto capite velato da Ancona; modello di acquedotto nella sezione in cui attraversa una valle; modello del Teatro di Marcello, ricostruzione della vita reale del pronao del tempio di Augusto e di Roma (Monumentum Ancyranum) di Ancira.
Sala X: degli imperatori della dinastia giulio-claudiana
Sala XI: degli imperatori della dinastia dei Flavi
modello architettonico del Colosseo, con sezione trasversale che consente di osservare la struttura; sezione del Colosseo che mostra i meccanismi di risalita; Modello di Ludus Magnus; modello dell’Arco di Tito e calco dei rilievi posti su di esso che rappresentano la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte di Tito; modello architettonico dello stadio di Domiziano.
Sala XII: di Traiano e Adriano
calchi delle più importanti statue e ritratti raffiguranti Traiano; modello architettonico e rilievi dell’Arco di Benevento; modello architettonico dell’Arco di Ancona; calchi delle statue dei prigionieri daci; ritratto di Plotina; modello di Villa Adriana; calchi dei rilievi del Tropaeum Traiani di Adamclisi, esempio di arte provinciale romana.
Sala XIII: degli imperatori da Antonino Pio ai Severani
Sala XIV: di Costantino (o degli imperatori da Macrino a Giustiniano)
modelli architettonici dell’Arco di Costantino e del Circo di Massenzio; cast della colossale statua di Costantino.
Sala XV: del cristianesimo
cast della statua del Buon Pastore del profano Museo Gregoriano vaticano; copia del sarcofago di Costantino a Roma e del sarcofago di Giunio Basso a Milano.
Sala XVI
rappresentazione del trionfo di Traiano celebrata dopo la vittoria nella guerra dei Daci (luogo temporaneo)
Sale dal XVI al XXXVI: attualmente chiuso al pubblico.

Sezioni tematiche
La numerazione delle sale qui presentate non è progressiva, ma riflette l’attuale percorso di visita; anche in questo caso i materiali elencati sono solo una scelta dei tanti presenti

Sala LVI: dei porti
cast della scena 58 della Colonna Traiana, in cui è possibile vedere le strutture del porto di Ancona, una bireme e un trireme.
Sala LV: di commercio e vita economica
riproduzione dell’Arco degli Argentari a Roma; cast del rilievo con i mercanti che ringraziano l’imperatore Traiano, dall’Arco di Benevento; modelli ricostruttivi dei mercati di Leptis Magna e Serzio a Timgad.
Sala LIV: caccia, pesca e alimentazione
cast del sarcofago del viticoltore di Ancona (Museo Archeologico Nazionale).
Sala LIII: di agricoltura, pastorizia e rilevamento del territorio
riproduzione di macine per grano, simili a quelle trovate in Ostia antica; modello architettonico di una casa romana rustica: quella di Boscoreale (Napoli)
Sala LII: dell’industria e dell’artigianato
Sala LI: della Colonna Traiana
ecco la serie completa di calchi della Colonna Traiana e il modello del monumento.
Sala L: di medicina e farmacia
copia della statua della dea Igea da Rodi (Museo Archeologico Nazionale); copia della statua del dio Asclepio dei Musei Capitolini di Roma.
Sala XLIX: di lettere e scienza
copia del mosaico con ritratto del poeta Virgilio di Susa (Tunisia), ora nel Museo del Bardo di Tunisi; suonare la meridiana.
Sala XLVIII: della musica
riproduzioni e ricostruzioni di antichi strumenti musicali.
Sala XLVII: biblioteche
riproduzione a grandezza naturale di una biblioteca privata basata su quella di Villa Adriana; riproduzione di tabulae ceratae; modello ricostruttivo della biblioteca del Foro di Traiano a Roma.
Sala XLVI: di diritto
iscrizioni contenenti i testi delle principali leggi, compresa quella delle XII tavole.
Sala XXXVI: della scuola
copia del rilievo raffigurante un insegnante tra i suoi allievi di Neumagen (Germania).
Sala XXXVIII: del grande fregio di Traiano – vista dall’alto del modello della Roma imperiale
ricostruzione dell’aspetto originale del grande fregio di Traiano.
Sala XXXIX: della casa
modello ricostruttivo della casa del Tragico Poeta di Pompei; modello ricostruttivo del palazzo di Diocleziano di Spalato; modelli architettonici di edifici imperiali a Ostia.

Ricostruzione
La struttura è chiusa dal 31 gennaio 2014 a causa dei lavori di riqualificazione dell’edificio. La chiusura prolungata ha suscitato proteste e centinaia di archeologi, studiosi, intellettuali e attori hanno firmato un appello esprimendo preoccupazione per le opere conservate in condizioni che le espongono al degrado e per sollecitare la riapertura del prestigioso museo. A gennaio 2018, l’Assemblea Capitolina presieduta dal sindaco Virginia Raggi ha approvato l’assegnazione di 722.000 euro nel budget 2018-2020 per la riabilitazione e la riapertura del Museo: i primi lavori sono iniziati a giugno 2017. I fondi nel 2020 sono già stati utilizzati e consentirà la riapertura del planetario ospitato dal museo. Si stima che siano ancora necessari 9,8 milioni di euro per completare gli interventi necessari per la riapertura, che tuttavia si svolgerà in più fasi. Dopo il planetario, si prevede di rendere visibile il grande modello della Roma imperiale, forse già nella primavera del 2021. Un comitato di cittadini sta mantenendo vigile l’attenzione delle istituzioni mirando alla riapertura totale.