Visita guidata della Fondazione Louis Vuitton, Parigi, Francia

La Louis-Vuitton Corporate Foundation, è un nuovo spazio che apre il dialogo con un vasto pubblico e offre ad artisti e intellettuali una piattaforma di dibattito e riflessione. L’oggetto edilizio della fondazione è un museo, progettato dall’architetto americano Frank Gehry, situato nel Jardin d’acclimatation, nel Bois de Boulogne a Parigi. È particolarmente dedito all’arte moderna e all’arte contemporanea.

Spinta da una missione di interesse generale, la Fondazione si impegna a rendere l’arte e la cultura accessibili a tutti. Per promuovere la creazione artistica a livello nazionale e internazionale, si avvale di mostre temporanee di arte moderna e contemporanea, presentazioni di opere della sua collezione, commissioni di artisti, nonché eventi multidisciplinari (concerti, performance, conferenze, proiezioni, danza , eccetera.).

La Fondazione ancora il suo impegno per la creazione attuale in una prospettiva storica. Nel 2001 Bernard Arnault affida a Frank Gehry il progetto di progettare e realizzare un edificio per la Louis-Vuitton Foundation, a sud del Jardin d’acclimatation. Sotto la mano dell’architetto, l’edificio in vetro assume l’aspetto di una barca a vela con le vele gonfiate dal vento di ponente, dando così l’illusione del movimento.

L’audace creatività del design di Frank Gehry rende l’edificio stesso la prima opera d’arte della Fondation Louis Vuitton. Sorge tra alberi secolari, si erge su uno specchio d’acqua, armoniosamente integrato con l’ambiente naturale circostante per invitare a un dialogo avvincente. L’edificio progettato per riflettere un mondo in continua evoluzione, che si evolve a seconda dell’ora del giorno e della luce, in modo da creare un’impressione di intangibilità e continua trasformazione. I giochi di luce e di trasparenza delle vele conferiscono un dinamismo che riecheggia l’attività della Fondazione.

Dodici “vele” avvolgono gli “iceberg” che ospitano gli spazi espositivi, un susseguirsi di forme organiche bianche rivestite di cemento duttale (scomposto in 19.000 pannelli, tutti diversi e sfalsati a creare, questi volumi sono separati da aperture, faglie e sovrapposizioni che sono chiusi da pareti vetrate suddivise in quarantasei opere di configurazioni molto diverse, tanto da rendere difficile distinguere facciate e coperture.Ognuna di queste vele, di forma e curvatura diversa, è sorretta da un sofisticato gioco di acciaio e travi di legno.

Una serie di innovazioni tecnologiche ha permesso all’edificio di esprimere le sue ambizioni artistiche. Dal design del concept all’approccio adottato per i lavori di costruzione, il progetto della Fondation Louis Vuitton ha rivisitato i principi fondamentali dell’architettura, portandoli in nuove entusiasmanti direzioni. La complessità dell’assemblaggio e le caratteristiche uniche di ogni componente dell’edificio, hanno portato gli ingegneri ad adattare i processi industriali a un modello di produzione personalizzato. Il dialogo tra il vetro e la struttura in legno e metallo rappresenta un’impresa sia tecnica che estetica.

Posizione
La Fondazione Louis Vuitton si trova nel Bois de Boulogne, vicino al Jardin d’Acclimatation, un famoso parco nella parte occidentale di Parigi. Con una superficie di 846 ettari, il Bois de Boulogne dispone di 28 km di mulattiere e 15 km di piste ciclabili. È attraversato da numerosi laghi, ruscelli e stagni, nonché dalla Grande Cascade che è stata la gioia di molti parigini dalla metà del XIX secolo.

Il Jardin d’Acclimatation sta diventando un luogo alla moda frequentato da escursionisti, insegnanti e studiosi. Offrendo un’immensa varietà di piante esotiche e animali rari, ha ospitato, sin dal suo inizio, una società zoologica che, sotto l’egida di Geoffroy Saint-Hilaire, svilupperà una triplice ambizione educativa, scientifica e ricreativa. Ancora oggi, oltre al suo eccezionale patrimonio paesaggistico, il Jardin d’Acclimatation custodisce elementi architettonici che ne testimoniano la storia: la Grande Voliera, la Colombaia, le Scuderie, il Palco dell’orchestra e la Rocca dei Cervi conferiscono a tutto il suo fascino parigino.

Per integrare al meglio l’edificio nell’ambiente del Jardin d’acclimatation, la fondazione ha elaborato un piano di sviluppo che ricollega i principi fondanti dei giardini paesaggistici del XIX secolo. Collega l’edificio con il Jardin d’acclimatation a nord e con il Bois de Boulogne a sud. La costituzione dell’edificio di fondazione avviene nell’ambito di un contratto di occupazione datato 1 gennaio 2007, per un periodo di cinquantacinque anni, al termine del quale l’edificio tornerà alla città di Parigi.

Architettura
La Louis Vuitton Foundation è un luogo eccezionale per l’arte e la cultura sull’audacia e l’emozione affidando a Frank Gehry la costruzione di un edificio emblematico del 21° secolo. Frank Gehry ha immaginato un edificio unico, emblematico e audace. Rispettoso di una storia radicata nella cultura francese del 19° secolo, Frank Gehry osa l’abilità tecnologica del 21° secolo, aprendo la strada a innovazioni fondanti.

Da uno schizzo iniziale disegnato a matita sulla pagina bianca di un taccuino, Frank Gehry ha immaginato “un magnifico vaso che simboleggia la vocazione culturale della Francia”. Il percorso architettonico ripercorre la creazione di questo edificio, divenuto un edificio iconico della capitale. Frank Gehry visitò il giardino e immaginò un’architettura ispirata al vetro Grand Palais, e anche alle strutture in vetro, come il Palmarium.

Frank Gehry è stato ispirato dalla leggerezza del vetro e dall’architettura del giardino della fine del XIX secolo. L’architetto crea molti modelli in legno, plastica e alluminio, giocando con linee e forme, dando un certo movimento al suo edificio in divenire. La scelta dei materiali è fatta: un involucro di vetro ricoprirà il corpo dell’edificio, un insieme di blocchi chiamato “iceberg”, dandogli volume e slancio. Adagiato su una vasca, l’edificio è stato progettato come una barca a vela o una nave che si inserisce nell’ambiente naturale, tra boschi e giardini, giocando con giochi di luci e specchi.

La struttura a due piani dispone di 11 gallerie di diverse dimensioni, un voluminoso auditorium da 350 posti al piano interrato e terrazze sul tetto multilivello per eventi e installazioni artistiche. Gehry ha dovuto costruire all’interno della metratura e del volume a due piani di una pista da bowling che in precedenza si trovava sul sito; qualcosa di più alto doveva essere di vetro. L’edificio in vetro che ne risulta assume la forma delle vele di una barca a vela gonfiate dal vento. Queste vele di vetro avvolgono l'”iceberg”, una serie di forme con terrazze bianche e fiorite.

Frank Gehry ha mantenuto la trasparente leggerezza del vetro e il gusto della passeggiata punteggiato di sorprese. La sua architettura fonde un’arte di vivere tradizionale, un’audacia visionaria e le innovazioni offerte dalle tecnologie del presente. Poiché il mondo è in continua evoluzione, abbiamo voluto progettare un edificio che si evolve con il tempo e la luce per creare un senso di caducità e cambiamento continuo.

Dall’invenzione del vetro curvato al millimetro per i 3.600 pannelli dei dodici veli della Fondazione, ai 19.000 pannelli di duttale (fibra di cemento) tutti diversi, che offrono all’iceberg il suo candore immacolato, senza tralasciare un processo di progettazione senza precedenti, ogni fase della costruzione ha spinto oltre i limiti dell’architettura codificata per inventare un edificio unico degno di un sogno.

Museo
Finanziato da LVMH, il museo è dedicato all’arte contemporanea. Dispone di undici gallerie su tre livelli destinate a presentare diverse collezioni, mostre, interventi di artisti oltre a un auditorium con configurazioni modulari.

Il museo ospita una collezione permanente di arte moderna e contemporanea appartenente alla Fondazione, oltre alla collezione personale di Bernard Arnault. Il museo ospita anche mostre temporanee regolari che includono installazioni multidisciplinari, opere commissionate ad artisti e prestiti da altre istituzioni private.

Collezione
La collezione del museo, che si ritiene sia una combinazione di opere di proprietà di LVMH e Bernard Arnault, comprende opere di Jean-Michel Basquiat, Gilbert & George e Jeff Koons. Per installazioni site-specific, la fondazione ha commissionato lavori a Ellsworth Kelly, Olafur Eliasson, Janet Cardiff e George Bures Miller (con Scott Tixier e Tony Tixier), Sarah Morris, Taryn Simon, Cerith Wyn Evans e Adrián Villar Rojas.

Kelly ha realizzato un sipario, Spectrum VIII (2014), composto da 12 strisce colorate, per l’auditorium dell’edificio. Eliasson ha creato Inside the Horizon (2014), composto da 43 colonne gialle a forma di prisma illuminate dall’interno e poste lungo una passerella. Villar Rojas ha creato un serbatoio d’acqua contenente oggetti trovati, scarpe da ginnastica e piante scartate, installato sotto una delle 12 “vele” di vetro che forniscono la forma sbandata e caratteristica della Fondation.

Mostre
Spinto da una missione di interesse generale e attento alla diversità dei visitatori sin dalla sua apertura nel 2014, produce mostre per tutti. Ogni anno due mostre temporanee, una di arte moderna, l’altra di arte contemporanea, segnano i momenti salienti della Fondazione. Attraverso le sue mostre, la Fondazione si impegna a promuovere la creazione artistica moderna e contemporanea e contribuisce alla sua influenza sia a livello nazionale che internazionale.

Accanto alle grandi mostre d’arte moderna (“Le chiavi di una passione”, “Icone d’arte moderna. La collezione Chtchoukine”, “La collezione Courtauld: il partito dell’impressionismo”), offre una scena oggi in scena in Francia e nel mondo (“Artisti cinesi alla Louis Vuitton Foundation”, “Art/Africa, the new studio”, “In tune with the world”…).

La Fondazione presenta mostre monografiche come “Olafur Eliasson: Contact” (2014-2015), “Frank Gehry. The Louis Vuitton Foundation” (2014-2015), “Jean-Michel Basquiat” (2018-2019) e “Egon Schiele” (2018-2019). Altre mostre, “The Keys to a Passion” (2015) e “Being Modern: The MoMA in Paris” (2017-2018) riuniscono significativi capolavori della modernità e della storia dell’arte. Alcuni eventi si concentrano su scene internazionali contemporanee come “Bentu. Artisti cinesi nella turbolenza delle mutazioni”, o ancora “Arte/Africa. Il nuovo laboratorio”. Infine, la Fondazione rende omaggio a collezionisti emblematici, come Sergueï Chtchoukine in “Icons of modern art. The Chtchoukine Collection”

Spazio culturale
Facendo eco alle mostre in corso, personalità artistiche e intellettuali si incontrano per un confronto. All’interno della Fondazione vengono organizzati simposi, dibattiti e incontri che offrono uno sguardo rinnovato sulle opere esposte. Inoltre, il programma Open Space, avviato nel 2018, invita giovani artisti nazionali e internazionali a immaginare un progetto specifico per la Fondazione, in dialogo con l’edificio di Frank Gehry.

Dal 2018 propone anche un programma dedicato alla creazione nelle sue espressioni più attuali: Open Space. Gli artisti sono invitati a immaginare un progetto specifico nell’edificio di Frank Gehry, come Jean-Marie Appriou, Matt Copson, Anna Hulačová, Hoël Duret, Lauren Halsey, Meriem Bennani e Jean Claracq.

Spettacolo art
Nell’Auditorium musicisti e artisti di tutte le discipline propongono un repertorio classico e contemporaneo. L’auditorium può ospitare da trecento posti a mille posti in piedi. grazie alle diverse configurazioni degli stand. L’acustica è fornita da Nagata Acoustics, che ha già lavorato con Frank Gehry per la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles. La scenografia dell’auditorium e degli spazi adiacenti è stata progettata dall’agenzia dUCKS scéno.

Programmi
Nell’ambito del programma “hors-les-murs”, si svolgono mostre anche a Tokyo, Pechino, Monaco, Pechino, Seul e Venezia, per presentare a un pubblico internazionale le opere della Collezione della Fondazione. Questo programma presenta opere della Collezione che non sono mai state esposte negli Spazi Louis Vuitton, affermando così la volontà della Fondazione di avviare progetti internazionali e renderli accessibili al pubblico più ampio.