Ala nord, Museo Poldi Pezzoli

Le decorazioni della stanza sono state ispirate dallo stile del “Rinascimento del Nord”, che aveva anche la funzione di un soggiorno.

Le sale sono state concepite come contenitori per una serie di antiche opere d’arte e progettate per ospitare dipinti e arredi, più come una galleria d’arte moderna, che una vera casa caratterizzata da una dimensione privata e personale.

Stanza nera
La Sala Nera è una delle sale storiche del Museo, originariamente il soggiorno dell’appartamento di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Ispirato allo stile del Rinascimento settentrionale, evocato dal grande polittico fiammingo esposto sul muro, ha continuato a essere chiamato la Sala Nera nonostante la distruzione del rivestimento in ebano molto fine. Fortunatamente, i mobili e le porte sono sopravvissuti ai bombardamenti, progettati da Giuseppe Bertini e realizzati dall’equipaggio e dagli artigiani Giuseppe Speluzzi, Luigi Barzaghi e Pietro Zaneletti.

La sala fu concepita da Luigi Scrosati e Giuseppe Bertini nel 1855 come uno scrigno in cui sistemare il grande polittico fiammingo. Le decorazioni della stanza sono state ispirate dallo stile del “Rinascimento del Nord”, che aveva anche la funzione di un soggiorno. Fu anche chiamata la stanza nera per il rivestimento in ebano delle pareti e del soffitto, purtroppo distrutto nel 1943.

Le porte e gli arredi raffinati (tavoli, sedie), appositamente progettati da Giuseppe Bertini e realizzati da Giuseppe Speluzzi, Luigi Barzaghi e Pietro Zaneletti tra il 1855 e il 1880.

Sala in vetro di Murano
La stanza era la camera da letto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e ospita sia la collezione di oggetti archeologici sia la collezione di vetri di Murano, circa duecento pezzi acquistati in gran parte dallo stesso Gian Giacomo e inizialmente conservati nello Studio Dante. La Sala dei Vetri a Murano fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del ’43: furono persi il soffitto lacunare, il fregio affrescato da Luigi Scrosati e il camino, anch’esso di Scrosati. Le belle porte scolpite da Giuseppe Ripamonti e alcuni arredi furono salvati.

La sala fu realizzata tra il 1846 e il 1856 dal intagliatore neobarocco Giuseppe Ripamonti. I bombardamenti del 1943 distrussero il soffitto lacunare, il fregio affrescato da Luigi Scrosati, il camino, le boiserie e il letto a baldacchino. Le bellissime porte scolpite sono state salvate.

Studio Dante
Questo ambiente raccolto, a cui si accede dalla Sala in vetro di Murano, ex camera da letto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, era il piccolo studio privato del collezionista. È uno degli spazi più affascinanti del Museo, l’unico e prezioso esempio rimasto della decorazione murale originale. Lo Studiolo Dantesco, progettato da Giuseppe Bertini insieme a Luigi Scrosati, è una delle prime testimonianze europee di rinascita storicista. I dipinti murali, gli arredi e le finestre sono ispirati al Medioevo di Dante. La piccola stanza, dove Poldi Pezzoli aveva già raccolto le opere più preziose del suo Wuderkammer, ospita alcuni arredi originali della casa.

Questa stanza era il piccolo studio privato di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Progettato da Giuseppe Bertini e Luigi Scrosati, allestito tra il 1853 e il 1856, è l’unico esempio prezioso rimasto della decorazione dipinta della casa.

L’ambiente è ispirato al Medioevo e a Dante, raffigurato negli affreschi e nelle vetrate dello stesso Bertini. In questa sala Gian Giacomo Poldi Pezzoli conservava le opere più preziose delle sue collezioni di arti applicate.

Sala Trivulzio
Nella sala Trivulzio sono esposti alcuni dipinti del 17 ° secolo di artisti italiani e alcuni mobili di epoche diverse. La vetrina con armi archeologiche è un riferimento storico al precedente uso previsto della stanza.

Camera Palma
La storica Sala del Palma è l’accesso principale alla sala Trivulzio, che Gian Giacomo Poldi Pezzoli aveva scelto come luogo privilegiato per la sua collezione di armi antiche, che ora sono esposte nel nuovo Armeria al piano terra. La sala ospita un dipinto di Palma il Vecchio e la preziosa collezione di orologi solari dell’architetto Piero Portaluppi: oltre duecento pezzi arrivati ​​al Museo nel 1978, cinque anni dopo la sostanziale donazione di orologi meccanici della collezione Falck in mostra in la Sala degli Orologi.

Sala degli ori
La Sala degli Ori è allestita dove un tempo era la toilette privata di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, arredata con le più moderne e lussuose attrezzature dell’epoca e completamente ricostruita dopo la guerra. Le vetrine ospitano la collezione orafa del museo, oltre duecento pezzi raggruppati in quattro sezioni: smalti antichi, oreficeria sacra, oggetti da collezione e gioielli, tra i quali spicca un gruppo di pezzi etruschi di pietre tombali.

Sala del Settecento veneto
La Sala del Settecento Veneto, insieme alla Sala del Perugino e alla Sala dei Trecenteschi, ospitava la maggior parte dei dipinti di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Storicamente conosciuta come la prima stanza dipinta, oggi ospita le opere di Canaletto, Rosalba Carriera, Francesco Guardi e Giovanni Battista Tiepolo.

Stanza del Perugino
La Sala del Perugino, insieme alla Sala del Settecento Veneto e alla Sala dei Trecenteschi, ospitava gran parte della collezione di dipinti di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Storicamente conosciuta come la Seconda stanza dipinta, la stanza prende il nome attuale da un dipinto ritenuto un’opera autografa del Perugino in passato e in seguito attribuito al laboratorio dell’artista.

Sala del XIV secolo
La Sala dei Trecenteschi, insieme alla Sala del Settecento Veneto e alla Sala del Perugino, ospitava gran parte della collezione di dipinti di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Storicamente conosciuta come Terza Sala a Quadri e precedentemente Saletta dei Veneti, riunisce le opere dipinte tra il XIV e il XV secolo con la tecnica del fondo oro.

Terrazza Pollaiolo
La terrazza coperta è un luogo di grande fascino proprio perché conserva fortemente il suo valore di spazio aperto grazie al tetto trasparente e alla presenza delle facciate rosse dell’edificio storico, sia all’interno che all’esterno delle finestre. La caratteristica principale di questo spazio è la sua multifunzionalità: i visitatori del museo possono fare una pausa durante la loro visita, ma in questo luogo possono anche essere realizzati brunch, aperitivi, eventi, incontri e attività educative.

Museo Poldi Pezzoli
Aperto al pubblico nel 1881, amato dal pubblico milanese e internazionale, il Museo Poldi Pezzoli incanta non solo per il fascino delle sale, che evocano le epoche del passato dal Medioevo al XVIII secolo fino all’Armeria reinterpretato dall’artista contemporaneo Arnaldo Pomodoro, ma anche per la varietà e la ricchezza delle collezioni. Capolavori di pittura, sculture, tappeti, pizzi e ricami, armi e armature, gioielli, porcellana, vetro, mobili, orologi solari e meccanici: oltre 5000 oggetti straordinari, dall’antichità al diciannovesimo secolo, immersi in un’atmosfera magica.

Nel cuore di Milano, creato grazie alla passione del nobile collezionista d’arte Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), il Museo Poldi Pezzoli è una delle case-musei più importanti e famose al mondo. Si trova accanto al teatro alla Scala, nella strada un tempo chiamata “corsia del Giardino”. In realtà, dietro la severa facciata neoclassica del palazzo c’è ancora un bellissimo giardino.

La casa-museo, amata dal pubblico milanese e internazionale, fu aperta nel 1881; affascina non solo per il fascino delle stanze, evocando il passato (dal Medioevo al XVIII secolo fino all’Armeria dell’artista contemporaneo Arnaldo Pomodoro), ma anche per la varietà e la ricchezza delle sue collezioni. Capolavori di pittura, sculture, tappeti, pizzi e ricami, braccia e armature, gioielli, porcellana, vetro, mobili, orologi: oltre 5000 pezzi dall’antichità al XIX secolo sospesi in un’atmosfera magica che rievoca quella scelta dalla grande arte milanese collettore.

Il museo Fa parte del circuito del “Case Museo di Milano” ed espone opere di numerosi artisti, tra cui: Perugino, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, Antonio Pollaiolo, Giovanni Bellini, Michelangelo Buonarroti, Pinturicchio, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Jacopo Palma il Vecchio, Francesco Hayez, Giovanni Battista Tiepolo, Alessandro Magnasco, Jusepe de Ribera, Canaletto, Lucas Cranach il Vecchio, Luca Giordano.