Francesco Allegrini da Gubbio

Francesco Allegrini da Gubbio (1587-1663) è stato un pittore italiano del periodo barocco. Anche i suoi figli, Flaminio e Angelica Allegrini, erano pittori. L’Angelica dipinse una tela per la chiesa di San Francesco, a Gubbio.

Era ammirato come pittore di battaglie. Era attivo a Roma, Genova, Savona e Napoli. A Roma, dipinse nelle Logge Vaticane. Dipinse anche nella chiesa di San Marco a Roma e nella cappella di San Antonio nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Dipinse per la Casa Durazzo a Genova. A Savona dipinse per il Palazzo Gavotti e la Cattedrale di Savona.

Biografia
Nato a Gubbio, fu anche chiamato Francesco da Gubbio. Anche suo padre, Flaminio Allegrini da Cantiano, era un pittore. Studiò sotto Giuseppe Cesari (Cavaliere d’Arpino), e in seguito fu aiutato dai suoi figli a dipingere quadri storici e religiosi. Una breve biografia è citata da Filippo Baldinucci.

Flaminio (1587-1666) era arrivato nella città dei papi nel 1601 e fu presto inserito in un laboratorio da Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino; Francesco mosse i primi passi nella pittura grazie a suo padre e in seguito divenne allievo di d’Arpino tra il 1636 e il 1638 circa. La storia biografica e artistica dei due Allegrini (in verità tre, dato che Anna Angelica, la sorella di Francesco era una miniaturista, non si sa molto di lei) si svolge principalmente tra Cantiano – il paese di origine del padre a cui gli Allegrini sempre eredità rimaste, Roma e Gubbio – dove anche gli Allegrini erano proprietari (ma anche Napoli e Savona fino al Flaminio).

Dopo il 1640, anno della morte di d’Arpino, Francesco si trasferì al laboratorio di Pietro da Cortona (1596-1669) grazie al quale ottenne alcune delle sue più importanti commissioni nella capitale. La sua lunga attività è condivisa tra Roma e Gubbio; le sue prime opere romane sono per Santa Maria dell’Umiltà (San Michele Arcangelo, San Domenico di Soriano, intorno al 1640) e per Palazzo Altieri (Sala di Mosè, 1644-50).

Tra il 1652 e il 1655 è certamente a Gubbio dove divenne un protetto del vescovo Alessandro Sperelli (1589-1672) che gli commissionò la Cappella del Sacramento nella cattedrale. Tra il 1655, anno della sua nomina accademica all’Accademia di San Luca e nel 1660, tornò a Roma dove fu assunto a Palazzo Pamphiljin in Piazza Navona e nel convento dei Domenicani presso la Minerva, in precedenza il palazzo del Santo Ufficio. Dal 1661 al 1681 risiede definitivamente a Gubbio, dove “sebbene in declino, ha continuato per quasi due decenni a dominare il campo, sfogandosi, indisturbato, a volte affrescate, cupole e lunette e sfornando pale d’altare, come una piccola Cortona” ( Marabottini, 1981).

Gli affreschi nella chiesa della Madonna del Prato (1676-77) lo consacrano come monopolizzatore delle commissioni locali e gli valsero la promozione in un importante affresco umbro del XVII secolo. Il dipinto San Girolamo tra Sant’Antonio Abate e un Santo Papa (1681 circa) conservato nella chiesa collegiata di Cantiano sembra essere la sua ultima opera, realizzata prima del definitivo ritorno a Roma, dove morì nel 1684.

A partire dalla biografia di Francesco scritta da P. Orlandi (1704) «le erronee ricostruzioni della sua vita sono state diverse, arrivando addirittura a ipotizzare che il pittore avesse due figli artista, Flaminio (detto junior) e Angelica, un circostanza totalmente infondata.

La ricerca sulle vicissitudini artistiche di padre e figlio si è rivelata piuttosto problematica in quanto l’informazione biografica di uno spesso confluiva nella vita dell’altro; la conseguenza logica di ciò fu lo scambio che spesso avveniva tra il corpus dei due pittori e così a Francesco, dal momento che era meglio conosciuto, furono attribuite una serie di opere del genitore “(Nocella 2007). per meglio delineare le personalità artistiche di Allegrini e far luce sul catalogo di entrambi.

Lavori
Decorazione di Palazzo Durazzo a Genova.
… da Palazzo Pamphili a Roma (1650 circa).
… del Casinò di Porta S. Pancrazio
… chiese dei Santi Cosma e Damiano (affreschi della storia di Sant’Alessandro)
… di San Pietro in Montorio e S. Maria dell’Umiltà (San Michele che caccia gli angeli ribelli).
Affreschi della cupola del sacramento della Cupola di Gubbio.
Affreschi del Paradiso Chiesa della Madonna dei Bianchi a Gubbio.
Affreschi di due cappelle del Duomo di Savona tra cui quella della famiglia Gavotti
Tre pale d’altare dell’altare della chiesa dei Cappuccini a Savona.
Logge del Vaticano (con il figlio Flaminio).
Donna sdraiata, disegno, Museo delle Belle Arti, Rennes.
Incoronazione di spine, disegno, Museo di Belle Arti, Rennes.
Il ritorno del figlio prodigo, disegno, Museo delle Belle Arti, Rennes.
Paesaggio, disegno, Museo delle Belle Arti, Rennes.
Enea e la Sibilla sulla barca di Caronte intorno al 1650.