Camere orientali, Museo Bagatti Valsecchi

Una stretta coerenza tra casa e collezioni, tra stanze e opere d’arte in essa contenute: questa è la spina dorsale della rigorosa collezione e progetto vivente che i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi inseguirono nella loro casa, ispirandosi alle dimore del XVI secolo lombardo.

Per il loro palazzo hanno fatto uso di numerose fonti di ispirazione: hanno citato e rielaborato esempi di eccellenza per creare un Rinascimento filtrato della sensibilità del diciannovesimo secolo. Nelle stanze della casa di Bagatti Valsecchi, sotto la vigile direzione di Fausto e Giuseppe, il Rinascimento prese forma non solo attraverso la costruzione delle collezioni del XV e XVI secolo, ma anche attraverso l’accurata armonizzazione stilistica di cui ogni stanza della casa era l’oggetto. Nel periodo dell’arredamento fisso sono stati inseriti dei frammenti (fregi murari, caminetti, elementi decorativi, soffitti in legno) mentre per rimediare a eventuali lacune presenti nelle ambientazioni è intervenuto con il rifacimento in stile.

Sala dell’Affresco
Un vestibolo inizia dalla Sala dell’Affresco, che deve il suo nome all’opera del 1495 del pittore bergamasco Antonio Boselli raffigurante la Madonna della Misericordia, proveniente dalla chiesa parrocchiale di Ponteranica (provincia di Bergamo). Questa prima sala dell’appartamento di Fausto è l’esemplificazione della rievocazione articolata ed elegante del Rinascimento che caratterizza la casa di Bagatti Valsecchi. In occasioni speciali, l’ambiente era utilizzato dalla famiglia come cappella privata in cui celebrare matrimoni o battesimi.

Sala Bevilacqua
La Sala Bevilacqua era l’elegante salotto privato di Fausto Bagatti Valsecchi. Insieme al grande Salone, è l’unica stanza della casa che conserva ancora la preziosa tappezzeria originale creata alla fine del XIX secolo. Tra le opere esposte spicca la preziosa tavola polimaterica della Madonna col Bambino, opera della fine del Quattrocento del pittore milanese Ambrogio Bevilacqua.

Biblioteca
La Biblioteca, progettata per offrire un ambiente adatto allo studio e alla concentrazione, è raccolta all’interno del fronte compatto degli armadi in legno che adornano le pareti. La sua decorazione pittorica, creata nel 1887 da Luigi Cavenaghi, si ispira agli affreschi cinquecenteschi di Bergognone nella sala capitolare di Santa Maria della Passione a Milano. Una preziosa coppia di globi del 1579 – uno terrestre, l’altro celeste – è allestito su piedistalli ottocenteschi mentre il lungo tavolo centrale ospita antichi manufatti d’avorio, cofanetti e strumenti scientifici.

Camera del Letto Valtellinese
La camera da letto di Fausto contiene alcune delle opere più importanti della collezione Bagatti Valsecchi: tra queste il polittico cinquecentesco della Madonna col Bambino e Santi di Giampietrino e il letto adornato con i virtuosistici rilievi in ​​legno di Palazzo Visconti Venosta a Grosio, in Valtellina. La cura e l’originalità dei dettagli contribuiscono alla raffinatezza dell’ambiente: il pavimento in marmo simula un tappeto circondato da frange, mentre nei lacunari del soffitto neo-rinascimentale le lettere del nome Faustus si alternano con le creste di Bagatti Valsecchi.

Vestibolo
Un piccolo vestibolo adornato con una coppia di vetrate del 16 ° secolo (il Transito di Santa Marta Lombardi e la Crocifissione dell’area germanica) conduce nel bagno.

Bagno
Un piccolo vestibolo conduce al bagno. Questo ambiente apparentemente spoglio è il miglior interprete della filosofia di Bagatti Valsecchi: l’amore per il passato e l’arte del Rinascimento sposati alla ricerca dei comfort moderni. A dispetto delle antiche apparenze, il lavabo in bronzo e il lavabo in marmo sono infatti sanitari con acqua corrente, attrezzature particolarmente all’avanguardia per la fine del XIX secolo.

Museo Bagatti Valsecchi
Il Museo Bagatti Valsecchi è una dimora storica situata nel cuore del quartiere Montenapoleone, nel centro di Milano, nell’edificio denominato “Palazzo Bagatti Valsecchi”, acquistato dalla Regione Lombardia nel 1975. È tra i più importanti e conserva le case museo in Europa e fa parte del circuito “Case Museum di Milano” dall’ottobre 2008.

Collezione
Giuseppe Bagatti Valsecchi ha rivisto la ricchezza tipologica delle opere d’arte e dei manufatti raccolti insieme al fratello Fausto, motivandone la varietà in virtù del taglio domestico del loro progetto di collezionismo per ricreare una residenza rinascimentale. In questo contesto, gli stessi antichi artefatti raccolti dalla passione dei due fratelli diventano oggetti di uso quotidiano, usati nella vita domestica e quotidiana, perdendo la connotazione dell’oggetto storico.

Conservate nel rispetto dell’ambiente ottocentesco, le collezioni si svolgono da una stanza all’altra: nelle stanze avvolgenti della casa museo gli antichi tavoli di autori come Giovanni Bellini, Bernardo Zenale e Giampietrino trovano posto accanto a scatole in tavoletta , con arredi in legno, in vetro o manufatti in ceramica. Al di là del suo valore intrinseco, ogni opera costituisce un pezzo del coerente progetto di Bagatti Valsecchi e contribuisce a definire insieme il suo spettacolare.

Accanto ai manufatti del Quattro-Cinquecento, ci sono alcune eccezioni alla regola: esenzioni forse imposte dai limiti del mercato antiquario o forse, nel caso di artefatti particolarmente pregiati, dal desiderio comprensibile di non privarsi delle opere che sarebbe stato ben figurato all’interno della casa di Bagatti Valsecchi.

Dipinti
Con poche eccezioni, la collezione di dipinti di Bagatti Valsecchi è composta da opere su legno del XVI e XVI secolo, principalmente riferite al toscano, al lombardo e, in misura minore, al Veneto. I sontuosi allestimenti domestici compongono opere di grandi autori – il più famoso dei quali è senza dubbio la Santa Giustina di Giovanni Bellini – a dipinti di maestri minori, talvolta riferibili a zone isolate come la zona lariana o le valli bergamasche. Le cornici neo-rinascimentali sono in grado di armonizzare le opere allestite nelle stanze e trasformare le porte dei polittici smembrati – una tipologia ben rappresentata nella collezione – in dipinti che possono essere goduti da soli, attenuando l’identità dello scomparto già inserito in un lavoro più articolato.

Scultura
I rilievi murati nei cortili del Palazzo o inseriti come arredi fissi all’interno dell’abitazione costituiscono il nucleo più importante di questa collezione. Nonostante il piccolo gruppo di opere, non mancano artefatti problematici sia dal punto di vista attributivo che dalla loro definizione cronologica. Il grado di consapevolezza dei due fratelli Bagatti Valsecchi per quanto riguarda le opere di cui è ancora evidente la realizzazione ottocentesca, come nel caso della Flagellazione di Cristo di Alceo Dossena.

Mobilia
La ricca collezione di arredi è una componente fondamentale della collezione Bagatti Valsecchi e del progetto abitativo. Senza alcun pignoramento i due fratelli fiancheggiano le ricostituzioni con frammenti antichi o mobili d’epoca con arredi quattro-cinquecenteschi, creando un ambiente in cui l’effetto complessivo è più importante e convincente dell’originalità del pezzo unico.

Gioielleria
Questo centro di raccolta è composto da oggetti liturgici e manufatti domestici: croci, reliquiari, vasi eucaristici sono affiancati a scrigni smaltati o antiche posate, che coprono un arco di tempo che va dal Tre al Seicento. L’intento della collezione, che non vuole essere completo né dal punto di vista cronologico né tipologico, è interamente funzionale alla decorazione degli ambienti, in cui i vari manufatti sono sapientemente disposti.

Ceramica
Il nucleo della ceramica di Bagatti Valsecchi è costituito principalmente da reperti del XVI e XVII secolo, anche se non mancano opere successive. Molti centri di produzione sono rappresentati in una sorta di mappatura dei principali produttori italiani: tra gli altri, Venezia, Pavia, Ferrara, Faenza, Pisa, Montelupo, Urbino, Casteldurante, Pesaro, Deruta, Roma, Gerace, Trapani, Burgio. Numerose ceramiche provenivano da kit di antiche farmacie smembrate nel diciannovesimo secolo. Rispetto al carattere italiano della collezione, fa eccezione un’associazione di lustri dal sesto al diciassettesimo secolo, riferibili a Valencia e Manises.

Avorio
La collezione di avori dei fratelli Bagatti Valsecchi, raccogliendo oggetti eterogenei in cronologia, origine e funzione, comprende un nucleo compatto di manufatti riconducibili agli Embriachi, un laboratorio che ha dominato la produzione di oggetti in osso e avorio in Italia tra il 14 ° e il 15 °. secoli. L’intento di Fausto e Giuseppe era soprattutto quello di creare una collezione antiquaria che fosse anche uno strumento per la ricostruzione dell’ambiente.

Strumenti scientifici
All’interno della residenza Bagatti Valsecchi, la collezione di strumenti scientifici è allestita nella Biblioteca, un ambiente di studio e lettura. In questa stanza, sul tavolo centrale sono esposti strumenti di misura, sfere armillari e un microscopio d’avorio, mentre la superba coppia di globi del XVI secolo spicca sul loro piedistallo con stile.

Armi e armature
Questo ricco nucleo di raccolta è interamente allestito nella Galleria delle Armi, un ambiente di grande impatto, dove i manufatti sono disposti su antichi cassettoni mentre le aste dell’asta e le spade fanno bella mostra di sé negli scaffali lungo le pareti. Stile e manufatti originali si affiancano nel nome di uno spettacolare effetto d’insieme.

Bicchiere
In linea con il taglio domestico dello stand Bagatti Valsecchi, la vetreria è allestita nelle vetrine della Sala da pranzo; i manufatti sono disposti a fianco di piatti e alzate in ceramica che creano una partitura densa, dove opere di epoche diverse sono liberamente combinate con efficacia decorativa. Le predilezioni dei due fratelli sono orientate verso la produzione muranese, rappresentata da vetri disposti lungo un ampio arco cronologico, dal quattro al diciannovesimo secolo.