Cortile dei padiglioni Domènech e Roura, Ospedale di Santa Croce e San Paolo

Con il passare del tempo, l’esigenza di espansione è diventata ancora una volta evidente, sia in termini di numero di pazienti, sia di progressi tecnologici in medicina e della crescente attività di insegnamento, poiché l’ospedale è ora di natura universitaria. Durante la seconda metà del secolo scorso, alcuni nuovi edifici furono incorporati nel complesso, di cui il più importante è l’Istituto di urologia (Fundació Puigvert), un ospedale privato interamente dedicato a questa specialità.

L’ospedale è stato concepito per avere tutti i servizi al suo interno e quindi isolarlo dalla città. Nelle vie del design venivano proiettati giardini, edifici con rifornimento idrico, una chiesa e persino un convento.

Lo sviluppo del progetto ha subito cambiamenti significativi che hanno modellato l’attuale complesso ospedaliero. L’eredità di Pau Gil fu esaurita nel 1911 quando, oltre ad acquistare la terra, erano stati realizzati 10 padiglioni: l’amministrazione, le operazioni, due ricognizioni minori e 6 infermieri. Questi sono i padiglioni in stile più modernista con la più ricca decorazione artistica. La costruzione fu interrotta fino al 1914, con il patrocinio ottenuto per altri due padiglioni.

Nel 1921 inizia la seconda fase sotto la direzione di Domènech i Roura, in cui il Consiglio comunale di Barcellona ha finanziato l’acquisto di spazi e edifici del vecchio ospedale medievale. La riduzione del budget e il cambiamento dello stile architettonico si traducono in padiglioni più austeri e nella mancanza di elementi decorativi. Tuttavia, i primi due padiglioni realizzati da Domènech i Roura (Sant Manuel e l’Assunta) sono ancora gemelli sin dall’inizio, denotando la partecipazione attiva del padre. Altri edifici unici, come il padiglione della convalescenza, la chiesa e il padiglione della cucina e la farmacia che chiude la via centrale del complesso, sono in fase di costruzione durante questa fase.

Con la configurazione finale di questa seconda fase, completata nel 1925, l’ospedale continuerà fino agli anni ’60, dove vengono aggiunte strutture senza alcun rispetto per il lavoro originale, oltre alla Fondazione Puigvert per Nefrologia.

Padiglioni Domènech e Roura

San Manuel e l’Asuncio’n
1922
Sempre in stile modernista, quello di San Manuel fu finanziato dai fratelli Mariné Molins. L’Assunta è stata fatta con il contributo di Lluïsa Rabell i Patxot, in memoria di sua madre, Assunta. Quest’ultimo è attaccato alla costruzione della Fondazione Puigvert e ha subito molte modifiche.

Chiesa
1922-1925
In Av. Sant Antoni Ma. chiaretto
È costituito da una navata centrale e due laterali con abside e una girola, con una cupola campanaria sulla crociera.

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Edificio del convento
1920
Nel mezzo dell’incrocio e chiusura del complesso modernista
In effetti, ci sono tre edifici insieme. La centrale era dedicata al convento delle suore che si prendevano cura dell’ospedale; a ovest si trovava la farmacia e quella ad est aveva le cucine, ma in seguito fu installato il caffè. Di particolare nota è l’accesso a questa ala est, che è decorata con la facciata della chiesa barocca di Santa Marta, che fu distrutta quando fu costruita la Via Laietana e trasferita qui nel 1928.

Santa Victoria
1926
In Av. Sant Antoni Ma. chiaretto
Quello per Santa Victoria fu costruito con il contributo di Elvira ed Emilia Llagostera, che lo avevano donato a Papa Benedetto XV, che lo donò all’ospedale, e con il contributo di Francesca Prat, contro Barbey.

San Federico e il Sacro Cuore (demolito)
1928
Sant Frederic è un padiglione più piccolo per il resto che è stato finanziato da Frederic Benessat. Il Sacro Cuore era un padiglione finanziato con vari contributi che avevano accesso diretto da via Sant Quintí. Era un edificio di linea convenzionale che è stato demolito nel 2011.

Sant’Antonio
1929
Tra edificio del convento e convalescenza
È quello che ha lo stile più adulterato nel suo formato di pavimento, la sua altezza rispetto al resto e le finiture. Inoltre ha subito numerose estensioni senza alcun interesse architettonico.

Ospedale di Santa Croce e San Paolo
L’Hospital de Sant Pau si trova in un complesso di edifici situato a Barcellona, ​​progettato dall’architetto Lluis Domenech i Montaner, uno dei principali rappresentanti del modernismo catalano. Fu costruito tra il 1902 e il 1930 in due fasi: la prima dallo stesso Domènech, tra il 1902 e il 1913, è costituito da tredici edifici modernisti; il secondo, realizzato da suo figlio Pere Domènech i Roura dal 1920, è costituito da altri sei edifici di moderato modernismo e altri edifici successivi. Con il suo edificio principale e i suoi numerosi padiglioni, l’Hospital de San Pablo è, insieme all’Istituto Pere Mata de Reus (anch’esso dello stesso architetto), uno dei più grandi complessi dell’architettura modernista catalana.

Il sito in stile Art Nouveau di Sant Pau, precedentemente Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, è uno degli edifici più importanti dell’architettura modernista a Barcellona. Il suo autore, l’architetto Lluís Domènech i Montaner, era responsabile della costruzione di un altro dei principali edifici modernisti di Barcellona, ​​il Palau de la Música. Entrambi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, valorizzando la loro unicità e bellezza.

Il sito modernista è il più grande insieme architettonico di questo stile in Europa ed è uno dei principali esempi di modernismo catalano. Domènech ha ideato una “città nella città” con padiglioni circondati da giardini e collegati da una rete di tunnel sotterranei.

Pensato per quello che sarebbe stato il loro uso, un ospedale, l’architetto progettò uno spazio e una forza costruttivi nell’Eixample, ma con una rotazione di 45 gradi rispetto alla griglia di isole progettata per Ildefons Cerda. In questo modo, ha dato allo spazio un perfetto orientamento Nord-Sud, ottenendo una ventilazione più adeguata e più ore di luce.

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