Cortile e giardini del castello di Fontainebleau, Seine-et-Marne, Francia

Scopri il cortile e i giardini del castello di Fontainebleau, mentre passeggi nel grande parco e nei giardini della tenuta nazionale del castello di Fontainebleau, scopri di più sulle numerose fontane del castello e comprendi l’importanza dell’uso dell’acqua nei giardini.

Nei 130 ettari di giardino si può osservare l’evoluzione dell’arte del giardino illustrata dalla Grande Aiuola (“Grand Parterre”), giardino alla francese disegnato da Le Notre, dal Laghetto delle Carpe, dal giardino all’inglese, realizzato sotto il Primo Impero, il Giardino di Diana (“La jardin de Diane”), il Parco, il canale di 1200 m… Alberi notevoli, la Fontana di Diana, il Parco, le essenze esotiche, il fiume inglese… Questi giardini reali e imperiali ne sono testimoni all’evoluzione del gusto dal XVI al XIX secolo in fatto di paesaggio.

I giardini rinascimentali realizzati per Francesco I ed Enrico IV si basavano principalmente su un sistema di canali drenanti che partivano dai diversi pozzi e dal laghetto delle carpe e conducevano al canale grande. Il Grand Parterre (enorme aiuola) fu creato successivamente in una zona molto umida situata tra lo stagno delle carpe e il canale. Sotto il regno di Luigi XIV, questo “parterre” (il più grande d’Europa) adotterà un aspetto molto classico grazie ad André Le Nôtre che concepì una vera prospettiva che conduce dallo stagno al canale con la fontana del “Tibre” nel centro del parterre. Questo parterre reale si estende dal viale Maintenon alle cascate, dalla sala da ballo e dal quartiere Enrico IV fino alla prospettiva laterale del “Saut du Loup” (il salto del lupo).

Il Giardino Diana è l’ex giardino della Regina. Il suo nome deriva dalla fontana (XVII secolo) che ne occupa il centro. Questo giardino è delimitato dalla “Galerie des Cerfs” costruita sotto Enrico IV (Galleria dei Cervi), dai piccoli appartamenti (Luigi XVI), dalla Cappella della Trinità, dal Real Tennis e separato dalla città da un muro con alcune aperture. Il giardino all’inglese venne realizzato nella sua forma attuale sotto il regno di Napoleone I. È organizzato attorno ad un romantico ruscello artificiale. Il suo paesaggio vallivo integra alcune sculture e rare specie di alberi e piante. Confina con questo giardino lo stagno delle carpe, che risale al Medioevo. Al centro dello stagno l’architetto Louis Le Vau costruì un romantico padiglione sotto Luigi XIV (1662).

Cortile del Cavallo Bianco
Il cortile del Cavallo Bianco, detto anche “Corte degli Addii” o “Corte d’Onore”, di forma rettangolare, è un’antica aia poi cortile di servizio, divenuto ben presto cortile d’armi. Il complesso fu costruito nel corso di cinque secoli, il che spiega la sua grande diversità architettonica. Questo cortile acquisisce il suo nome grazie ad un calco in gesso della statua equestre di Marco Aurelio in Campidoglio, realizzato dal Vignole per Caterina de’ Medici, installato tra il 1560 e il 1570, scomparso nel 1626, e comprendente una piccola lastra, nella navata centrale, ricorda la posizione. La statua venne coperta nel 1580 con una tettoia per proteggerla dalle intemperie.

Questo cortile era originariamente racchiuso tra le quattro ali del castello, di cui già nel XVII secolo era prevista la demolizione dell’ala ovest (detta “ala ferrarese” per la vicinanza all’omonimo albergo). Chiuso su tre lati dalla demolizione di quest’ala sostituita da un portale d’onore, con decorazioni napoleoniche (aquile in piombo dorato, ornamenti attorno al portale d’ingresso), realizzati da Hurtault nel 1808, il cortile guarda ora a ovest sulla città.

La famosa scalinata Fer-à-cheval fu costruita nel 1550 da Philibert Delorme, poi ricostruita tra il 1632 e il 1634 da Jean Androuet du Cerceau. Composto da due monumentali rampe a volute parallele di 46 gradini con pianerottolo intermedio, rompe con la scala a chiocciola medievale e ha un aspetto paragonabile a quello del castello d’Anet, anch’esso realizzato da Delorme. Annerita dall’umidità e usurata dal tempo, la scala ha subito alcune ripuliture nel XX secolo ma è negli anni ’20 che è stata radicalmente restaurata. Dopo tre anni di lavori resi possibili in particolare grazie alla sponsorizzazione dell’azienda Kärcher, la struttura rinnovata è stata svelata al pubblico nel maggio 2022.

Cortile ovale
Il cortile Ovale, al centro del castello, prende la sua forma unica dalla pianta dell’antico castello fortificato, quest’ultimo delimitando un cortile ottagonale con angoli arrotondati. È in parte delimitato da facciate in arenaria sulle quali corre un loggiato continuo sorretto da una fila di colonne. Fu notevolmente modificato sotto Enrico IV (lo fece ampliare ad est e chiudere con la porta del Battistero).

Cortile della Fontaine
Questo cortile è delimitato dall’ala delle Regine Madri e dal padiglione Gros, dall’ala della Galleria Francesco I e dall’ala della Belle Cheminée. La fontana, posta di fronte allo stagno delle carpe, in fondo al cortile, erogava acqua purissima, riservata al re, da qui l’incarico di due sentinelle a guardia della fontana durante il giorno e la notte. notte per evitare avvelenamenti. La fontana, realizzata nel 1543 dai Primaticce, era decorata con una statua di Ercole di Michelangelo. Il monumento attuale fu costruito nel 1812 ed è sormontato da una statua raffigurante Ulisse, eseguita da Petitot nel 1819 e installata in cima alla fontana nel 1824.

Cortile dei Mathurins
La Cour des Mathurins si trova a nord del castello di Fontainebleau e svolgeva la funzione di cortile di servizio a partire dal XVI secolo. Il suo nome deriva dai primi abitanti del luogo, i monaci trinitari, detti anche Mathurins. Ora è trasformato in un parcheggio amministrativo.

Cortile dei Principi
La Cour des Princes o “Corte della Conciergerie” ha acquisito la sua forma rettangolare e stretta durante il graduale innalzamento delle ali della Galleria Diana, degli appartamenti Chasses e della portineria.

Cortile degli Uffizi
Il cortile degli Uffici o “cortile delle Cucine”, costruito da Enrico IV tra il 1606 e il 1609, è accessibile attraverso un ingresso sorvegliato da due erme in arenaria realizzate da Gilles Guérin nel 1640. Di forma rettangolare, è chiuso da tre ali di edifici in arenaria, mattoni e macerie dallo stile sobrio, punteggiati da padiglioni tozzi.

Il giardino di Diana
Il giardino di Diana, a nord del castello, fu realizzato da Caterina de Medici su un’area già sistemata da Francesco I e all’epoca era chiamato giardino della Regina. I giardini sono delimitati a est dall’ala della Galleria dei Cervi in ​​mattoni e pietra e ad ovest dal campo da tennis. Progettato alla francese, il giardino fu ristrutturato da Enrico IV e delimitato a nord da un’aranciera. Fu nuovamente rimaneggiato sotto Luigi XIV. Nel XIX secolo, sotto Napoleone I e poi Luigi Filippo, il giardino fu trasformato in giardino all’inglese e l’aranciera distrutta.

Deve il suo nome alla fontana di Diana, posta al suo centro, commissionata nel maggio 1603 da Enrico IV all’ingegnere fontaniere Tommaso Francini. Per ragioni di conservazione, il re aveva rimosso da questo giardino la preziosa statua antica in marmo bianco ora esposta al Louvre e conosciuta come Diana di Versailles. In nome del re, nel febbraio 1602 fu firmato un contratto di restauro tra il sovrintendente agli edifici Jean de Fourcy e lo scultore Barthélemy Prieur al quale fu ordinata anche una prima stampa in bronzo della “Diane” in sostituzione del marmo rimosso dal giardino di Fontainebleau. .

A partire dal mese di aprile 1603, Pierre Biard il Vecchio, architetto e scultore ordinario del re, era stato responsabile dell’esecuzione delle quattro teste di cervo e dei quattro segugi seduti in bronzo, destinati ad ornare il piedistallo. Posto al centro di una vasca circolare a più livelli, questo piedistallo ha una base cubica, rivestita in marmo bianco e nero, sormontata da un tamburo di pietra per accogliere la statua. Quando, per ordine del Direttorio, tutti i bronzi e i marmi furono requisiti e trasferiti nel futuro museo del Palazzo del Louvre, la Fontana di Diana fu spogliata della parte inferiore del piedistallo, in marmo, e dei suoi bronzi.

Napoleone lo fece restaurare parzialmente nel 1813, conservando solo la parte superiore (rotonda) del piedistallo. Nel 1964, la fontana coprì il suo piedistallo quadrato con i suoi cani seduti e le sue teste di cervo in bronzo. Riportata allo stato attuale all’inizio del XVII secolo e sormontata dalla Diana con cerva dei fratelli Keller, vicina a quella di Barthélemy Prieur, la fontana di Diana appare oggi così come l’avevano progettata i fratelli Francini.

Giardino inglese
Il giardino oggi è costituito da boschetti e da un fiume artificiale. Le specie attualmente presenti nel giardino sono costituite principalmente da abeti rossi, cipressi calvi, liriodendri della Virginia e sofore giapponesi, le più antiche delle quali risalgono al Secondo Impero. Il giardino è decorato con diverse sculture all’aperto, tra cui due copie di antiche sculture in bronzo del XVII secolo: il Gladiatore Borghese e il Gladiatore Morente, nonché un’opera di Joseph-Charles Martin: Telemaco seduto sull’isola di Oygie.

Abbandonato dopo la Rivoluzione, lo spazio che oggi costituisce il giardino all’inglese fu ricreato nel 1812 dall’architetto Maximilien Joseph Hurtault secondo il desiderio di Napoleone I. I locali furono sviluppati durante il regno di Francesco I, che vi fece costruire un “giardino di pini” . Questo giardino, conosciuto dalle tavole di Du Cerceau come il “giardino del Clos de l’Étang”, si trovava sul sito dell’antico recinto dei monaci trinitari. Un accordo stipulato nel 1538 con Claude de Creil prevedeva diversi lavori: la crescita di un piccolo orto coltivato, la piantagione di viti, salici e la semina di pinoli. Già nel 1535, due aratori di Marrac, vicino a Bayonne, avevano portato delle specie di pino marittimo.

Il re lo abbellì poi di due fabbriche: il padiglione di Pomona (padiglione di riposo costruito nel 1530 all’angolo nord-ovest, decorato con due affreschi della storia di Vertumne e Pomona del Rosso e del Primaticce, che fu distrutto nel 1566) e l’attuale grotta del Jardin des Pins. Anche dopo la scomparsa di questi alberi, il nome rimase e Enrico IV vi piantò il primo platano, una specie rara all’epoca. Oggi più numerosi, i platani ( Platanus ) si affiancano a numerosi cipressi calvi ( Taxodium distichum ).

Grotta del Giardino dei Pini
Questa grotta, situata al piano terra del padiglione sud-ovest della Cour du Cheval Blanc e caratteristica del gusto dei ninfei nel XVI secolo, presenta arcate con bugne rustiche sorrette da atlantidei in forma di satiri mostruosi che si aprono su un interno decorato con affreschi (animali in rilievo, ciottoli, conchiglie, ecc.) L’architettura, dovuta a Serlio o Primaticce con una certa influenza di Jules Romain, fu molto probabilmente eseguita nel 1545, mentre la decorazione interna fu completata solo sotto Enrico II. Grazie a due disegni preparatori conservati al Museo del Louvre, sappiamo che Primaticio fu il progettista dei compartimenti affrescati. La Grotta del Pino è stata oggetto di importanti restauri, nel 1984-1986 poi nel 2007, che hanno permesso di ripristinare la composizione iniziale della decorazione della volta e di riportare il pavimento al livello originario.

Fontana Blaut
Situata al centro del giardino, nella cavità di un boschetto, la fontana Bliaud o Blaut, chiamata Belle-Eau dal XVI secolo e che ha dato il nome al castello, sfocia in una piccola vasca quadrata dai lati tagliati.

Stagno delle carpe
Al centro di un vasto stagno popolato di carpe, i cui primi esemplari, una sessantina, furono offerti a Enrico IV da Carlo di Lorena, sorge il Pond Pavilion, un rifugio di piacere ottagonale dal tetto basso, sobriamente decorato, costruito sotto Henri IV, ricostruito sotto Luigi XIV nel 1662 e restaurato da Napoleone I. Divenne infine luogo di feste nautiche durante il regno di Napoleone III e dell’imperatrice Eugenia. Sette degli otto lati del padiglione sono finestrati, fornendo un punto di accesso sulla facciata nord e quindi affacciandosi sulla Cour de la Fontaine. Una mappa della fine del XVII secolo attesta la presenza di un giardino a Laghetto su parte dell’attuale specchio d’acqua, al quale era possibile accedere dal cortile della Fontana.

Grande giardino
Il “Parterre” o “Grand jardin”, o anche “giardino del re” fu creato sotto Francesco I, ripreso sotto Enrico IV e poi ridisegnato da André Le Nôtre. I bacini del Tevere e del Romolo prendono il nome da un gruppo scultoreo che li decorò successivamente nei secoli XVI e XVII. Sciolto durante la Rivoluzione, il Tevere, modellato nuovamente secondo l’originale conservato al Louvre, ha oggi ritrovato il suo posto. La vasca centrale fu decorata nel 1817 con una vasca successiva ad una fontana a forma di roccia detta “pentola” che esisteva in questo luogo nel XVII secolo.

Racchiuso da mura tra il 1528 e il 1533, Serlio aveva immaginato per questo giardino un padiglione di piacere. Costruito tra il 1660 e il 1664, comprendeva volute che formavano le figure del re Luigi XIV e della regina madre Anna d’Austria, scomparse nel XVIII secolo. I terrazzamenti furono piantati a tigli sotto Napoleone I. La vasca della cascata fu costruita nel 1661 – 1662 alla fine del Parterre, ma dal XVIII secolo presenta solo una vasca con nicchie decorate in marmo. La vasca è decorata al centro, dal 1866, con un’Aquila che difende la preda in bronzo, opera di Caino (calco eseguito dal Vittoz).

Parco
Il parco di quasi 80 ettari fu creato sotto Enrico IV, che tra il 1606 e il 1609 scavò lì il Canal Grande, lungo 1,2 km, e vi piantò diverse specie di alberi, tra cui abeti, olmi e alberi da frutto. In precedenza, intorno al 1530, Francesco I aveva stabilito la “Treille du Roi” – anch’essa lunga 1,2 km – dove si coltivava il chasselas dorato di Fontainebleau, sul lato sud del muro. Il canale, che precedette di quasi sessant’anni quello di Versailles, divenne presto un luogo di attrazione. Si poteva andarci in barca e Luigi XIII vi faceva navigare una galea. È alimentato da diversi acquedotti realizzati nel XVI secolo.

Attività all’aperto
Scopri la tradizione delle carrozze con un giro nel bosco, un giro nel parco del castello o giornate di picnic. All’interno del Grand parterre, accanto alla Porte Dorée alla fine dell’Allée de Maintenon, ci sono le Carrozze nella foresta di Fontainebleau. Scopri il Grand parterre e il parco attraverso un giro di 20 minuti con commenti in una carrozza trainata da cavalli.

Scoprire il castello di Fonainebleau in un modo diverso, le piccole barche dello stagno delle carpe sono un modo per godersi un momento di relax tanto culturale quanto esotico. Il molo si trova di fronte al castello di Fontainebleau a Etang aux Carpes. Venite a godervi questo scenario idilliaco facendo una passeggiata a bordo di barche a remi, dall’Etang aux Carpes potrete allontanarvi per ammirare l’imponenza e l’estensione del castello di Fontainebleau, situato non lontano dalla foresta. Dalle barche Marin D’eau Douce potrete ammirare l’intero castello di Fontainebleau, nonché i giardini e il padiglione dello stagno situato proprio al centro di questo stagno.

Il circolo Jeu de Paume è il campo da tennis di Fontainebleau che propone corsi propedeutici, lezioni, partite e tornei. La sala del castello di Fontainebleau, costruita nel 1601 e ristrutturata nel 1732 dopo un incendio, è una delle ultime sale storiche al mondo in cui è possibile praticare questo sport un tempo popolare. Il tennis club vi organizza regolarmente tornei nazionali o internazionali e permette agli appassionati di questa disciplina di giocare tutto l’anno.

Castello di Fontainebleau
Fontainebleau è una graziosa cittadina storica a 55,5 km a sud di Parigi, in Francia. È rinomato per la sua ampia e scenografica foresta che circonda un onnipotente castello, un tempo residenza di caccia amata dai re di Francia. Costruito nel XII secolo, questo castello è anche una favolosa reliquia della storia francese, dal Medioevo al Rinascimento. Nel corso di quasi otto secoli, 34 imperatori e due monarchi hanno trascorso il loro tempo nella tenuta, iscritta nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1981.

Il castello di Fontainebleau, ampliato in particolare da Francesco I, la residenza di Fontainebleau è l’unico castello abitato da ogni monarca francese per più di otto secoli. Con 1500 stanze, è uno dei castelli più grandi di Francia e il più arredato d’Europa. Testimonianza della vita delle corti ufficiali e iniziali dei monarchi attraverso i secoli, incarna meglio che altrove l’art de vivre francese.

Circondato da un vasto parco e confinante con la foresta di Fontainebleau, il castello è costituito da elementi di stile medievale, rinascimentale e classico. L’effetto complessivo è stupefacente poiché i monarchi successivi hanno aggiunto i propri tocchi personali. Fontainebleau è un luogo stimolante, ricco di dettagli ricchi. Il castello più arredato con decorazioni come affreschi rinascimentali, porcellane preziose, mobili eccezionali durante il Secondo Impero. Una passeggiata nei vasti giardini e lungo il canale progettato dall’architetto André Le Nôtre è d’obbligo.

Testimonia l’incontro tra l’arte italiana e la tradizione francese espresso sia nella sua architettura che nelle sue decorazioni interne. Questa specificità si spiega con il desiderio di Francesco I di creare a Fontainebleau una “nuova Roma” in cui gli artisti italiani vengano ad esprimere il loro talento e influenzare l’arte francese. Nacque così la Scuola di Fontainebleau, che rappresenta il periodo più ricco dell’arte rinascimentale in Francia, e ispirò la pittura francese fino alla metà del XVII secolo, e anche oltre.

Famoso per essere stato testimone di molti degli importanti punti di svolta dell’imperatore, “La vera casa dei re, la casa dei secoli”, disse una volta Napoleone riguardo a questo vasto castello costruito in stile classico e rinascimentale. Il Museo di Napoleone svelerà numerose acquisizioni importanti e uniche, scoprendo allo stesso tempo lo statista, il condottiero di guerra, il capofamiglia e il promotore delle arti. Napoleone vi aveva rinchiuso a lungo il papa dell’epoca, qui Napoleone firmò anche la sua prima dichiarazione di abdicazione Da apprezzare la scalinata a doppio ferro di cavallo nel cortile principale, la Cour d’Honneur, detta anche Cortile dell’Addio, dal nome di Napoleone vi si congedò il 20 aprile 1814, prima di partire per l’Isola d’Elba.

Fontainebleau non è famosa solo per il suo ruolo nelle avventure imperiali di Napoleone. Scopri i capolavori del Rinascimento commissionati da Francesco I, i grandi progetti di Enrico IV, la raffinata decorazione di Maria Antonietta, l’appartamento di Napoleone I, lo splendore di Napoleone III ed Eugenia, ecc. Dirigiti verso l’ala ovest, dove troverai il Rinascimento sale e la Galerie de François Ier riccamente decorate da Rosso Florentino, maestro della Scuola di Fontainebleau. Ammira lo spettacolare camino nella Sala delle Guardie, l’originale Cappella di Saint-Saturnin e la lussuosa Sala del Trono di Napoleone.

Scopri il Museo Cinese creato dall’Imperatrice Eugenia e i suoi preziosi oggetti d’antiquariato provenienti dalla Cina e dalla Tailandia. Esplora stanze normalmente interdette al grande pubblico, come il lussuoso teatro creato sotto Napoleone III nel 1857, simile nel suo stile raffinato a quello del Castello di Versailles. C’è anche il boudoir turco di Maria Antonietta, con la sua favolosa esuberanza orientale.

Situato in un parco di 130 ettari, il castello sviluppa la sua architettura attorno a quattro cortili principali ed è al centro di tre giardini storici tra cui il più grande parterre d’Europa (11 ettari), opera di André Le Nôtre. Andate in barca sul Carp Pond, ammirate il Grand Parterre, noto anche come Giardino alla francese, progettato da Le Nôtre e Le Vau, o fate una passeggiata nel Giardino inglese. L’impronta botanica e architettonica di ogni monarca promette una passeggiata davvero regale nel parco.

Ricco di un contesto architettonico di prim’ordine, il castello di Fontainebleau possiede anche una delle collezioni di mobili antichi più importanti di Francia, e conserva un’eccezionale collezione di dipinti, sculture e oggetti d’arte, risalenti al VI secolo fino al XIX secolo. . Un weekend preferito dai parigini, che offre una notevole qualità dell’aria e della vita nella regione parigina.

Sono disponibili piccoli giri in treno e in carrozza per una divertente gita nei giardini con la famiglia, mentre i principianti in mongolfiera sorvoleranno il castello e la foresta di Fontainebleau, una delle foreste più grandi della regione. Una pausa al Café des Mariniers sulla Cour de la Fontaine è meritata. Apprezzata una sosta al ristorante Les Petites Bouches de l’Empereur situato nel cuore del castello, nell’ala conosciuta come la “belle Cheminée”, a due passi dalla Porte Dorée decorata dal Primaticcio.