Città della scienza, Napoli, Italia

La Città della Scienza è un’area di promozione e divulgazione della scienza gestita dalla Fondazione IDIS-Città della Scienza e situata nel distretto di Bagnoli a Napoli. L’area è divisa in una struttura multifunzionale composta da un museo scientifico interattivo, un incubatore di imprese, un centro di formazione, un giardino educativo e vari altri luoghi.

Il vecchio Science Center è stato distrutto da un incendio il 4 marzo 2013, ma è stato già riaperto il mese successivo con mostre in alcuni spazi del complesso. La ricostruzione dell’edificio principale del Science Center era prevista per marzo 2018, ma, a seguito di nuovi accordi tra il governo e il comune, è stato deciso di ricostruirlo sul fianco della montagna, allungando i tempi. Nel frattempo, la struttura è aperta al pubblico nelle restanti sezioni, come quella dedicata al mare, agli insetti e, da marzo 2017, a Corporea (il museo del corpo umano) e al planetario.

Storia
L’origine della Città della Scienza risale al 1987, quando lo scienziato Vittorio Silvestrini concepì la prima edizione del festival Futuro Remoto, che si tenne alla Mostra d’Oltremare. Il successo dell’iniziativa dal 1989 al 1992 ha portato alla creazione della Fondazione IDIS. Silvestrini ha coinvolto Vincenzo Lipardi, membro della cooperativa editoriale CUEN, attivo nelle pubblicazioni universitarie. La militanza comune nel PCI li ha avvicinati: le idee politiche e la concomitante crisi industriale degli impianti Italsider a Bagnolithey hanno portato Silvestrini e Lipardi a concepire la costruzione di un polo nell’area di Bagnoli, favorendo la riconversione dell’area.

La città della scienza è stata creata dalla stessa Fondazione grazie ad un accordo di programma firmato nel 1996 tra il Ministero del Bilancio, la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Fondazione IDIS. Negli anni 1992-1993 fu preparato il progetto della struttura dagli architetti Massimo PCA & Associates, inaugurando il primo insediamento a Bagnoli al numero 154 di Via Coroglio. Nel 1994 la Regione Campania e il Ministero della pubblica istruzione approvano il progetto finale per l’implementazione di cui viene acquisita la fabbrica del gruppo Federconsorzi e il finanziamento del primo lotto del progetto, inaugurato nel 1996.

Nel 2001 il Science Center è stato inaugurato nella sua configurazione finale e nel 2003 il progetto è completato con l’apertura del “Centro congressi”, del “Centro di istruzione superiore” e del “Centro per l’innovazione delle imprese”. Un ultimo lotto, che rientra nel progetto originale dello Studio Pica Ciamarra & Associati, e che prevedeva la costruzione di un museo interattivo del corpo umano e un planetario di ultima generazione, il più grande in Italia al momento del concepimento, è in costruzione nel 2006, ma nel 2010 fu bloccato dal blocco generale dei cantieri dell’area di Bagnoli imposto dalla giunta di Stefano Caldoro. Il cantiere, riaperto a metà 2013, è stato completato con l’apertura al pubblico di “Corporea – Museo del corpo umano” e del planetario nel 2016.

Nel 2004 la giunta Bassolino ha acquisito il controllo diretto della struttura, fondando la società interna Città della Scienze scpa, il 51% della Regione Campania e il 49% della Fondazione IDIS. L’anno seguente la presidenza fu affidata a Luigi Nicolais, con l’amministratore delegato Silvestrini. In questa fase, Lipardi lascia la scena, passando a una posizione di dirigente presso il Comune di Napoli nella giunta del Jervolino. Silvestrini è tornato alla presidenza nel 2007, per un breve periodo, con l’amministratore delegato di Clementina Chieffo. Contrariamente alla direzione regionale, Silvestrini si dimetterà molto presto, costringendo la Regione a commissionare la struttura, affidata a Chieffo.

All’indomani dell’insediamento della giunta Caldoro in Via Santa Lucia, la città della scienza scpa viene liquidata, riportando le strutture museali e il centro congressi nelle mani della Fondazione IDIS, mentre il Business Center rimane sotto gestione nella Regione con una nuova società interna, Campania Innovation. Quest’ultimo verrà infine liquidato nel 2013, riportando anche il Business Center (ribattezzato “Incubatore”) sotto la gestione diretta della Fondazione. Dal 2011, Lipardi è tornato alla gestione della struttura, assumendo il ruolo di amministratore delegato, con il presidente Silvestrini e il direttore generale Luigi Amodio. Tuttavia, la Fondazione eredita un importante buco di bilancio dalla precedente gestione regionale, che presto compromette le attività della struttura.

Il fuoco e la ricostruzione
Il 4 marzo 2013, il giorno della chiusura al pubblico, un grande incendio doloso ha distrutto quattro dei sei capannoni della Città della Scienza, corrispondenti all’intero Science Center. Vengono salvate solo le strutture sul lato montagna (il Centro Congressi e l’Incubatore) e, sul lato mare, il Teatro Galilei 104 gestito dalla cooperativa “Le Nuvole”, il capannone del ristorante e l’edificio che ospita alcuni uffici. Attraverso la piattaforma di crowdfunding DeRev viene lanciata una campagna per la raccolta dei fondi necessari per la ricostruzione. A seguito dell’incendio, migliaia di persone si radunano a Napoli in un flash mob il 10 marzo. Carlo Rubbia lancia un comitato di supporto per la ricostruzione di Città della Scienza a cui gli intellettuali includono Claudio Abbado, Renzo Piano, David Gross e alcuni fisici del CERN.

Il 7 novembre 2013 il museo riapre in capannoni temporanei con la mostra Futuro Remoto 2013, con il cervello come tema e con una mostra su cuccioli ed embrioni di dinosauri dall’Australia. Il 14 agosto 2014 il Primo Ministro Matteo Renzi e il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris firmano un accordo programmatico per la ricostruzione del Centro scientifico sullo stesso sito dell’edificio distrutto, anche se è pochi metri indietro per consentire il restauro del linea costiera nell’ambito dei nuovi progetti di riqualificazione dell’area ex Bagnoli Futura. La Fondazione procede quindi a un concorso internazionale di progettazione architettonica, vinto a luglio 2015 dagli architetti Valerio Ciotola e Andrea Guazzieri all’interno di un team di otto società (capogruppo Stige & Partner), su un totale di 98 progetti ammessi. Il processo per la ricostruzione,

Nonostante l’opposizione della Fondazione, che teme un significativo allungamento dei tempi di ricostruzione, l’agenzia di gestione impone il superamento dell’accordo di programma del 2014 e il trasferimento del centro scientifico sul versante montano, una decisione che mette definitivamente in crisi il progetto di ricostruzione, attualmente sospesa. Lo stop al progetto innesca una grave crisi istituzionale che vede i due fondatori, il presidente Silvestrini e l’amministratore delegato Lipardi, contrari al futuro della Città della Scienza: contro il progetto Invitalia, considerando la realizzazione del Centro scientifico strategico per il rilancio della struttura, la seconda vorrebbe dare priorità alle attività di internazionalizzazione e incubazione di imprese. Il peggioramento della Fondazione

Mostre attuali

Corpo
Il primo museo interattivo d’Europa interamente dedicato al corpo umano. La mostra di oltre 5.000 m² è organizzata su tre piani e isole tematiche.

Planetario 3D
Il planetario più tecnologicamente avanzato in Italia. Oltre ai documentari incentrati sullo spazio e sull’astronomia, c’è spazio anche per altri viaggi scientifici.

Mostra “Il mare”
La mostra si concentra sulla vita nei nostri mari, sugli ecosistemi e sull’instabilità idrogeologica, ospita acquari, installazioni multimediali e interattive. Anche il tema della gestione delle risorse marine trova spazio.

Insects & Co.
Un percorso espositivo di oltre 200 m² composto da sei isole tematiche: un’invasione silenziosa, tutti insieme, l’arte dell’inganno, come siamo fatti? Ma gli insetti … si innamorano? Predatori in agguato.

Il nuovo piccolo laboratorio
Nell’area accessibile ai bambini fino a dieci anni, sono ospitate le sezioni “Io e gli altri”, “Materia”, “Natura”. Al laboratorio per bambini è possibile interagire con Bit, la mascotte virtuale della Città della scienza. Attualmente parte del contenuto è stato spostato per utilizzare lo spazio per mostre temporanee.

laboratori
Attualmente sono attivi i seguenti laboratori: la casa degli insetti, il villaggio GNAM, il Fab Lab per bambini e la Reporteen School.

Mostre distrutte
Il museo era accessibile attraverso una serie di ingressi, ognuno dei quali rappresentava una disciplina scientifica tra cui, ad esempio, biologia, astronomia e fisica. I padiglioni della mostra sono divisi in base alle esperienze scientifiche proposte.

Scienza in palestra
Aveva la fisica classica come tema principale. Attraverso questa sezione è stato possibile conoscere le dinamiche di diversi fenomeni naturali come: lo scarico del lampo, la percezione dei colori attraverso la luce, la forza di gravità, ecc. È stato anche possibile conoscere in pochi semplici passi l’evoluzione di la specie umana e l’adattamento tra diversi gruppi etnici.

Planetario
Era un odeon cinematografico dotato di uno schermo a cupola, in grado di riprodurre il sistema stellare. La particolare inclinazione delle bancarelle ha permesso all’osservatore supino di avere una visione totale dello spazio. Inoltre, su richiesta del pubblico, il computer ha permesso di individuare qualsiasi stella nota e di proiettarla sullo schermo.

Officina dei piccoli
Diviso in sezioni in base all’età (0-3, 4-6, 7-9 anni), questo padiglione di oltre 700 m² ha permesso ai bambini di imparare la scienza giocando. Attraverso il sistema interattivo è stato possibile, ad esempio, scoprire il meccanismo dei “doppi fondi”, seguire il “movimento” delle onde sonore, capire come funzionano i periscopi e i caleidoscopi.

Mostre temporanee
Un padiglione di 1700 m² ha permesso di allestire mostre in particolari periodi dell’anno come, ad esempio, “Gnam”, durante la stagione invernale, dedicato alle informazioni nutrizionali e dietetiche, “Pompei”, durante l’estate, allestito per coinvolgere il visitatore negli eventi che hanno seppellito la città Osco-Romana nell’eruzione del Vesuvio nel 79.

Organizzazione
Il modello City of Science integra un museo scientifico interattivo, un’area dedicata alla formazione e alla creazione di imprenditoria nel sud. Ha anche una serie di spazi dedicati ad eventi e conferenze.

Centro di innovazione aziendale
Il BIC, con un incubatore per le nuove società specializzate in ICT (Information & Communication Technology) e servizi ambientali e servizi agli enti locali e regionali.

Centro di addestramento avanzato
Il CAF, con l’obiettivo di migliorare e qualificare il potenziale a supporto dei processi di innovazione e sviluppo. Dal 2001 Idis-City of Science Foundation vanta un “Centro Congressi” con numerose sale.

Centro scientifico
Il Science Center, è un museo scientifico interattivo, focalizzato su itinerari esperienziali con oltre 10.000 m² di area espositiva, laboratori didattici, aree espositive.

I visitatori sono coinvolti nella sperimentazione diretta dei fenomeni scientifici presenti in natura e nella vita quotidiana, ovvero sono invitati a osservare, riprodurre e analizzare i fenomeni.

Il centro scientifico è aperto sia agli insegnanti che agli studenti: l’offerta formativa è suddivisa in vari tipi di interventi come visite guidate, attività didattiche, mini campus, aggiornamento degli insegnanti, creazione di seminari scolastici. Ogni attività proposta viene testata in progetti che coinvolgono reti di scuole, università e autorità locali.

Centro congressi
Lo spazio Eventi e Congressi è una struttura con aree per l’organizzazione di congressi, eventi, convegni ed esposizioni. È nato dal recupero di una vecchia fabbrica.

Associazione degli amici della città scientifica
L’Associazione “Amici di Città della Scienza”, volontaria e senza fini di lucro, è un’associazione di persone fisiche e giuridiche che sostiene la Fondazione IDIS – Città della Scienza, con l’obiettivo di migliorare le loro attività, promuovere e diffondere le loro missioni.