Superata la prima rampa della monumentale scalinata, passando per la statua del David di Andrea Falcone (1674), si raggiunge il primo piano della pinacoteca. Accolti nella grande Sala delle Assemblee, dove due volte all’anno si tiene l’Assemblea Generale degli Associati, composta da circa 240 membri, che si incontrano per eleggere nuovi Governatori, ascoltare il rapporto sulle attività di beneficenza e approvare i bilanci. La grande sala è utilizzata, se necessario, per conferenze, eventi culturali e concerti di beneficenza.

Punti salienti
Qui sono esposti importanti lavori di Francesco De Mura (1696-1782) e grandi ritratti equestri della famiglia Tocco. Questi includono le opere di:

Riposo in Egitto (1751)
di Francesco De Mura

Tra le opere più sentimentali della produzione di De Mura, il dipinto illustra la Sacra Famiglia che riposa durante il viaggio in Egitto. La scena quasi bucolica, si concentra solo su un lato della composizione in cui sono riunite le tre figure, che con un gioco di sguardi si relazionano tra loro. L’ambientazione stretta e tranquilla, è data dal tenue crepuscolo, rafforzato da alcuni punti di colore: la pelle rosea del bambino, il solito rosa e il blu dell’abbigliamento della Madonna, l’ocra del mantello di San Giuseppe e il rosso del tessuto sotto il cuscino. I critici hanno paragonato il dipinto all’affresco fatto dall’artista nella chiesa di Nunziatella, nel 1751, che offre un punto di riferimento cronologico.

Ritratto equestre di Carlo Tocco (1648)
di Agostino Beltrano

Grande e maestoso, il ritratto di un esponente della famiglia Tocco, attribuito a Beltrano, è tra i pochi esempi seicenteschi di ritratti ufficiali a Napoli eseguiti su grandi esempi spagnoli. Il personaggio ha una posa imperiosa e dignitosa, cavalca un trotto. Sontuose e brillanti piume rosse spiccano dal cappello, che riflettono il tessuto della sella e la fascia rossa in vita. L’armatura, il laccio del collo, il vello d’oro e gli stivali arricchiscono l’immagine con dettagli preziosi
il dipinto è legato ai modi di Massimo Stanzione.

Ritratto equestre di Leonardo Tocco (1725)
di Giovanni Stefano Maja

Dai caratteri tipici della ritrattistica ufficiale del XVIII secolo, questo dipinto eseguito dal pittore genovese attivo a Napoli negli anni Venti del XVIII secolo, è stato concepito come un ciondolo del ritratto equestre eseguito da Beltrano. È un dato di fatto, il personaggio raffigurato in questo dipinto su un cavallo che sale (questa volta) è un discendente di Carlo Tocco. Leonardo, Principe di Acaja e Montemiletto, vicario generale dell’ulteriore Principato di Carlo di Borbone a metà del XVIII secolo.

Il Pio Monte della Misericordia
Pio Monte della Misericordia è un’istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che, consapevoli delle esigenze di una popolazione bisognosa di aiuto e solidarietà, decidono di donare parte dei loro beni e il loro impegno per opere di beneficenza.

Il dipinto di Caravaggio, dall’alto dell’altare maggiore della cappella, sintetizza le azioni di solidarietà esercitate da Pio Monte della Misericordia in una straordinaria sintesi delle Sette Opere di Misericordia Corporale ancora oggi attentamente esercitate.

L’antica sede, con l’edificio storico costruito nel XVII secolo, ha un vasto patrimonio storico e artistico e una ricca Galleria di Belle Arti con dipinti di diverse scuole e periodi, tra cui opere di Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro , e una notevole quantità di dipinti e schizzi di Francesco De Mura, un dono dell’artista all’Istituto. Da alcuni anni la collezione si arricchisce di importanti opere sul tema della Misericordia eseguite da grandi artisti contemporanei.

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Al secondo piano dell’edificio sono ospitati l’Archivio Storico e la Biblioteca, dove sono conservati documenti del XIV secolo, oltre a numerosi fondi privati, tra cui quello di Aquino di Caramanico, con la preziosa pergamena del proclama al Dottore del Chiesa di San Tommaso d’Aquino.

Per oltre quattro secoli, Pio Monte della Misericordia, con i suoi Governatori e Associati, ha continuato il lavoro di assistenza e carità adattando gli interventi alle mutevoli esigenze.

La galleria di immagini
Dal portale sinistro nel portico della facciata è possibile accedere, salendo al primo piano, alle sale storiche del complesso, dove si trovano anche le raccolte pittoriche di Pio Monte, considerata una delle più importanti di Napoli.

La Quadreria del Pio Monte della Misericordia è composta da 140 tele, sebbene circa 122 siano esposte nelle sale, che vanno dal sedicesimo al diciannovesimo secolo, principalmente il risultato di donazioni fatte a beneficio dell’istituzione, tra cui la cospicua collezione lasciata in 1782 del pittore Francesco De Mura, che in origine contava 180 delle sue opere. Un altro nucleo importante di opere d’arte riguarda la donazione dall’eredità di Gennaro Marciano, del 1802, e da quella di Maria Sofia Capece Galeota, avvenuta nel 1933.

Nelle sale museali del palazzo sono inoltre conservati paramenti sacri del XVII e XVIII secolo, altri pezzi di arte applicata, alcuni documenti d’archivio e gli arredi originali del complesso, tra cui lo storico tavolo a sette facce utilizzato per le riunioni dei governatori , realizzato da anonimi intagliatori del diciassettesimo secolo e che è esposto nella seconda anticamera, e il finto guardaroba sulla parete della sala del coretto che nasconde un’apertura grazie alla quale i governatori hanno potuto ammirare la tela del Caravaggio sulla altare maggiore della chiesa.

La Pinacoteca Pio Monte della Misericordia è una pinacoteca di Napoli situata nel complesso Pio Monte della Misericordia.

La pinacoteca è composta da 140 dipinti, di cui 122 esposti nelle sale, principalmente il risultato di donazioni o lasciti testamentari avvenuti durante la vita della fondazione.

Le tele sono esposte in dieci sale storiche al primo piano del palazzo Pio Monte; il nucleo più evidente è rappresentato dalle opere lasciate da Francesco De Mura il 19 agosto 1782, che in effetti donò 180 tele da lui realizzate a condizione che la fondazione le vendesse solo per scopi di beneficenza. Tuttavia, circa 33 di queste opere rimangono in mostra, compresi dipinti e schizzi.

Altre donazioni importanti che arricchirono la collezione artistica furono quella del 9 giugno 1802 di don Gennaro Marciano, che vide tra i preziosi pezzi i dipinti attribuiti a Mattia Preti e i due su Sant’Apollonia e Sant’Agnese di Massimo Stanzione, e poi che della nobildonna Maria Sofia Galeotas Capece, nel 1933, che donò 31 dipinti, tra cui l ‘autoritratto di Luca Giordano, il Sant’Antonio Abate di Jusepe de Ribera e dipinti di Agostino Beltrano e Giovanni Stefano Maja.

La prima apertura della pinacoteca ebbe luogo nel 1973, per volere del politico, e sovrintendente di Pio Monte, Tommaso Leonetti di Santo Janni. I dipinti in mostra provengono quasi tutti dalla scuola napoletana e risalgono dal XVI al XIX secolo.

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