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Violenza e passione delle campane di Ned Nedellec di 9eme Concept

Attraverso le sue opere Ned sazia fantasie, fantasie, capricci, scappatelle, eccentricità, storie, che ci regala in modo spettacolare. In modo romantico o banale, gli piacciono tutti i suoi modelli che celebra come Muse, Madonna o Madeleine, Mary o Maryline, amante o schiava …

Di fronte a questi disegni, i dipinti, le incisioni con gli amanti dell’arte ad alto grado di eccitazione sono abbagliati dalle forme rimbalzate che sfiorano i limiti della modestia e mostrano trucchi, rimelle e rossetti in bianco e nero. Ned nei suoi sorprendenti ritratti ai margini dello scandalo ricorda il Kubrick di “Eyes Wide Shut” e, a sua volta, offre un viaggio psicologico e artistico alla ricerca della nostra identità, dei nostri desideri più segreti, delle nostre fantasie più solforose.

Il design preciso come un tatuaggio accentua la sottigliezza delle scene esibizioniste. Il fascino di queste belle ragazze costituisce anche un universo con più livelli di lettura: la bellezza plastica e quasi accademica delle pose, il feticismo degli accessori femminili, la perfezione del design dell’abito, l’equilibrio delle luci, la qualità formale delle composizioni decorative. Infatti, ciò che Ned dipinge non sono solo ritratti di ragazze, sono relazioni tra linee, materiali e distanze e in questo la sua ispirazione è anche architettonica con un perfezionismo che dà ai suoi dipinti una ricchezza visiva e narrativa. C’è qualcosa in lui nel profanatore che prova un piacere malizioso nel trasgredire la proprietà dei luoghi, delle persone e dei valori mettendoli al servizio della sua fantasia. Alcune delle opere di Ned (forse le più violente) mirano a portare alla luce questo spirito di perversione, quell’amore del male per il male che è sensibile nella natura di ognuno di noi a vari gradi, e che Edgar Poe ha così definito in “The Gatto nero “:” Chi non ha commesso cento o pazzi atti pazzi per il solo motivo che sapeva di doversi astenere? Non abbiamo una inclinazione perpetua, nonostante il nostro giudizio, a violare ciò che è legge, solo perché sappiamo che è la legge? ”

Ned quindi mette i suoi mandoroli, i suoi ornamenti, i suoi ornamenti contemporanei. I protagonisti sfuggono al loro destino come prigionieri, schiavi, per prendere una dimensione di nobili guerrieri o visionari illuminati. L’intreccio di fiamme, arabeschi e fregi vegetali conferisce loro un alone, un diadema, un’aureola, un’intera araldica originale composta da insoliti stemmi e stemmi. Attraverso la sua penna l’artista impone una fusione di motivi, striscioni, striscioni, standard, oriflammes, foche che non sono più appannaggio di una sola classe sociale ma che portano nobiltà e aristocrazia a sconosciute belle. Questa galleria di ritratti è simile alle opere di una sala statale di un grande castello o di un libro di pergamene miniate. Con lui, la pittura degli amori costituisce una moderna stagione dell’inferno, dove donne fatali dalle forme polpose di Betty Page, vestali, eroine agonizzanti alla pazzia, ninfe macchiate con il caffè del mattino presto. Tutti loro soffrono senza lamentarsi dello “stupro dell’occhio” dell’artista, sotto gli occhi stupiti dal terrore degli spettatori soddisfatti.

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Oggi Ned aspira a un lavoro più astratto, combinando araldica e geometria energetica.

La linea guida di Ned, l’essenza del suo tratto, è una linea tribale. Legato alle sue origini bretoni e all’arte celtica. Con il passare del tempo, questa linea è stata trasformata per incanalare tutti i tipi di forme primitive e quindi unire i fondamenti della linea universale.

Le composizioni dell’artista sono inconsciamente integrate in una rete di trame regolatrici. Conosce questi piani geometrici, questi codici di proporzione divina, il simbolismo esoterico che sono oggetto di una ricerca permanente nella sua opera. Portando riecheggiando le forze terrestri delle forze telluriche attraverso pentacoli moderni, l’artista trasforma il suo lato oscuro in cappotti di luce. Si libera da un male antico, nodoso e complesso, per volare verso una libertà salvifica.

Posizionando medaglioni su poligoni tridimensionali, i disegni del volume prendono vita, si dispiegano nello spazio e offrono un’altra prospettiva di visione. C’è un flusso positivo generato dalle radici di intricati labirinti o labirinti complessi che disegnano i poteri del terreno, lo concentrano nel medaglione e poi lo proiettano per i punti del triangolo. Un nuovo catalizzatore di flussi creativi, per diffondere la buona energia come un prisma sociale connesso al cristallo terrestre e alla griglia magnetica.

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