La Laguna di Venezia è una baia chiusa del mare Adriatico, nel nord Italia, in cui si trova la città di Venezia. È la più grande laguna del Mar Mediterraneo, con una superficie di circa 550 km², di cui l’8% è costituito da terraferma (la stessa Venezia e molte isole minori), circa l’11% composto stabilmente da acque o canali dragati e circa l’80% costituito di piane di marea o ponti artificiali. L’intera area è stata inserita nel 1987 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO.

La Laguna di Venezia, la più grande zona umida del bacino del Mediterraneo, si estende dal fiume Sile a nord al Brenta a sud. È collegata al mare Adriatico da tre insenature: Lido, Malamocco e Chioggia. Situata alla fine di un mare in gran parte chiuso, la laguna è soggetta a forti variazioni del livello dell’acqua, le più estreme sono le maree primaverili note come “acqua alta”, che inondano regolarmente gran parte di Venezia.

È collegata al mare Adriatico da tre insenature. In ordine, da nord: Lido-San Nicolò, Malamocco, Chioggia. Essendo situata alla fine di un mare chiuso, la laguna è soggetta a forti variazioni del livello dell’acqua, le più cospicue delle quali (soprattutto in autunno e primavera) causano fenomeni come l’acqua alta, che periodicamente allaga le isole inferiori, o la bassa acqua, che a volte rende impraticabili i canali meno profondi. Per facilitare la navigazione, i canali lagunari sono contrassegnati da file di pali: le bricole. La Riviera del Brenta si affaccia sulla laguna nella sua parte centrale.

Nella zona centro-settentrionale della laguna si trova la città di Venezia, a 4 km dalla terraferma ea 2 km dal mare aperto. La maggior parte degli abitanti di Venezia, oltre al suo nucleo economico, al suo aeroporto e al suo porto, si trova sul confine occidentale della laguna, intorno alle ex città di Mestre e Marghera. All’estremità settentrionale della laguna si trova la cittadina di Jesolo, nota località balneare; e il comune di Cavallino-Treporti. Si estende ampiamente anche nell’immediato continente con l’agglomerato di Mestre – Marghera – Favaro Veneto. All’estremità meridionale sorge la città di Chioggia, mentre all’estremità orientale i piccoli centri compresi nel comune di Cavallino-Treporti lungo il litorale del Cavallino.

L’aspetto attuale della Laguna è dovuto all’intervento umano. Nel XV e XVI secolo, i progetti idraulici veneziani per evitare che la laguna si trasformasse in una palude invertono la naturale evoluzione della Laguna. Il pompaggio delle falde acquifere dal XIX secolo ha aumentato la subsidenza. In origine molte delle isole della Laguna erano paludose, ma un graduale programma di bonifica le rese abitabili. Molte delle isole minori sono interamente artificiali, mentre alcune aree intorno al porto di Mestre sono anche isole bonificate. Le restanti isole sono essenzialmente dune, comprese quelle della fascia costiera (Lido, Pellestrina e Treporti).

Storia
La Laguna si è formata circa sei-settemila anni fa, quando la trasgressione marina successiva all’era glaciale ha allagato la pianura costiera dell’alto Adriatico. La deposizione di sedimenti fluviali ha compensato lo sprofondamento della pianura costiera e la deriva costiera dalla foce del Po tendeva a chiudere le bocche di marea con banchi di sabbia.

Durante le ere glaciali, la regione era occupata da terreni che non escludevano l’esistenza di villaggi preistorici. Circa 6.000 anni fa, in seguito all’invasione marina dell’Olocene, si formò la laguna ma, come testimoniano studi basati, ad esempio, sul carotaggio, l’area fu a lungo instabile, con continue variazioni del livello del mare e della posizione delle coste. Questi fenomeni potrebbero aver contribuito a cancellare o meglio nascondere le tracce della presenza umana in tempi antichi.

I pochi reperti sono costituiti da manufatti in selce, punte di freccia e simili, alcuni risalenti al II millennio aC Ben diversa è la situazione nell’immediato entroterra, dove sono stati rinvenuti anche resti di villaggi. Si può quindi ipotizzare che a quel tempo la laguna fosse utilizzata come fonte di sostentamento per la caccia, la pesca e la raccolta, ma mai come luogo abitato stabilmente.

Dopo il 1000 aC il clima, divenuto più freddo e piovoso, rese rapidamente la laguna più stabile geologicamente, favorendo l’intensificarsi della presenza umana. Risalgono a questo periodo i primi ritrovamenti di quelle che saranno poi Altino, Spina, Adria e Aquileia. Questi primi insediamenti erano lungi dal diventare i grandi centri portuali che saranno poi, ma la laguna era già coinvolta, come testimonia la presenza di reperti etruschi e greci, in intensi traffici commerciali.

periodo romano
Nei documenti del periodo romano, sebbene non siano stati forniti documenti chiari e coerenti, sono stati registrati documenti scritti di diversi aspetti. Strabone parla del clima (buono, anche se umido e instabile) e di villaggi costruiti su palafitte e collegati al mare da canali; Vitruvio sottolinea anche il clima salubre; Plinio il Vecchio parla di canali artificiali trasversali utilizzati per facilitare la navigazione; Marziale elogia addirittura le coste di Altino paragonandole a quelle di Baia, che fu una delle località di villeggiatura più famose dell’epoca.

Frequenti sono i ritrovamenti archeologici di anfore, cocci di ceramica e simili, soprattutto nella laguna settentrionale. Importanti ritrovamenti sono stati effettuati a Torcello, Mazzorbo e nei pressi delle scomparse Costanziaco e Ammiana, segno di una presenza sparsa ma stabile. L’esistenza del porto di Clodia, l’attuale Chioggia, è certa da tempo. A Malamocco, infatti, sono stati rinvenuti i resti di una cinta muraria, con materiale di epoca romana e alcuni ritrovamenti nei dintorni di Torcello proverebbero l’esistenza di vere e proprie ville. Altro materiale testimonia l’esistenza di saline e mulini, che fanno pensare ad aree bonificate e coltivate.

Sulle rive della laguna si affacciavano i porti che attraevano le rotte commerciali. Al suo interno vi erano vaste aree sfruttate per la caccia e la pesca, ma anche barene e campagne bonificate, con centri abitati e rinomate “località turistiche”. Molto probabilmente a quel tempo la laguna era divisa nei quattro bacini attuali, ma con terreni emersi a dividerli in corrispondenza degli attuali bacini idrografici.

Medioevo
Durante l’Alto Medioevo, con lo spopolamento dei maggiori centri urbani della terraferma, la laguna di Venezia fu un fiorire di centri urbani più o meno importanti, declinati poi successivamente con il parallelo sviluppo di Venezia, fino a scomparire in gran parte. Si aggiunsero una miriade di isole minori e insediamenti monastici. Una popolazione più densa e stabile si ebbe dal V-VI secolo dC, quando la laguna fungeva da rifugio per i romani in fuga dalle invasioni barbariche.

In epoca romana Venezia era il nome della regione nord-orientale d’Italia, la Regio X Venetia et Histria, ma in questo periodo passò a designare, con il nome di Venezia marittima, l’unica fascia costiera tra le lagune di Venezia e Grado. In seguito alle campagne di Giustiniano, la regione fu soggetta, seppur con una certa autonomia, all’Impero Bizantino e vi rimase anche quando il resto del Veneto fu assoggettato ai Longobardi.

Testimonianza della vita lagunare di quel tempo è una lettera che Cassiodoro indirizza ai gestori della Venezia marittima. Il noto studioso si sofferma ad un certo punto sulla descrizione del luogo: la gente, indipendentemente dall’estrazione sociale, si nutre principalmente di pesce; tra le attività principali spicca l’industria del sale, prodotto che viene utilizzato anche come merce di scambio; ogni famiglia possiede una barca che usa spesso in viaggio, similmente ai cavalli a terra; gli edifici “ricordano i nidi degli uccelli marini”, costruiti tra le canne o addirittura galleggianti sull’acqua.

Geologia
La laguna è un ecosistema complesso e ben distinto da quello del mare aperto (ci sono però visite insolite come i delfini) ed è anche un ambiente adatto per la pesca, oltre che per una quantità limitata di caccia e per i nuovi pesci settore agricolo. Case tipiche della laguna sono ancora i casoni, costruzioni in legno e canne palustri, utilizzate come rifugio per i pescatori che un tempo abitavano in queste zone.

Alcune delle isole minori sono interamente artificiali, mentre la maggior parte delle aree intorno al porto di Marghera sono il risultato di massicce attività di bonifica. Sabbiose sono invece le grandi isole della fascia costiera (Lido, Pellestrina e Treporti). Le restanti isole sono praticamente affioramenti più o meno consistenti e più o meno stabili detti barene, motte o velme.

L’attività umana ha profondamente modificato l’aspetto e l’equilibrio idrogeografico della laguna, fin dai tempi dei primi insediamenti: nel corso dei secoli le insenature inizialmente più numerose si sono ridotte alle attuali tre, i cordoni di arenile (i litorali) che separavano la laguna dal mare sono state rinforzate e stabilizzate con le poderose opere dei Murazzi (lunghissime dighe settecentesche in pietra d’Istria poste a difesa del perimetro lagunare esterno), mentre le foci dei fiumi Sile, Piave e Brenta sono state deviate fuori dalla gronda lagunare per impedirne la sepoltura. Ciò ha spesso compromesso l’antico equilibrio, portando anche al declino di numerosi centri abitati, come Torcello, Costanziaco e Ammiana.

Ancora oggi la laguna costituisce un’ottima base per il porto di Venezia (commerciale e industriale) e per quello di Chioggia (commerciale e peschereccio) e per l’Arsenale della Marina Militare e per varie attività riguardanti la cantieristica (a Venezia, Marghera, Chioggia e Pellestrina ), nonché cantieristica minore e da diporto.

Ecosistema
L’ambiente lagunare è un territorio umido di grande interesse naturalistico, ecologico e commerciale. L’elevato numero di specie ittiche, insolito per uno specchio d’acqua dal fondo sabbioso, è dovuto alla complessità dell’area lagunare, formata da foci fluviali, bassi fondali (fino ad un massimo di 10 metri), barene, isole, artificiali canali. e ingressi. Occasionalmente, i delfini tursiopi entrano nella laguna, forse per nutrirsi. La salinità dell’acqua varia da 27 ‰ a 34 ‰, con punte più alte o più basse a seconda delle stagioni, nonché della temperatura.

Il livello di inquinamento della laguna è da tempo preoccupante Le grandi fioriture di fitoplancton e macroalghe della fine degli anni ’80 si sono rivelate particolarmente devastanti. Effetti negativi sull’ambiente come inquinamento atmosferico, perdita di paesaggio, inquinamento delle acque superficiali, erosione e diminuzione della qualità dell’acqua si sono verificati a causa delle emissioni e degli impatti delle navi da crociera in transito nella Laguna di Venezia.

Dal 1987 al 2003 la Laguna di Venezia è stata interessata da una significativa riduzione degli apporti di nutrienti e delle biomasse macroalgali dovute ai cambiamenti climatici; delle distribuzioni delle concentrazioni di azoto totale, fosforo organico e carbonio organico nei sedimenti superiori. Nel frattempo, le fanerogame avviarono un naturale processo di ricolonizzazione, ripristinando le condizioni originarie dell’ecosistema marino.

Erosione
La progressiva erosione della laguna, processo che comporta la scomparsa di ampie superfici ricoperte da velme e barene e, in generale, l’abbassamento dei fondali e l’appianamento delle differenze morfologiche interne, associate ad una costante perdita di sedimenti dalle ben più elevate immissioni dal bacino idrografico, e l’inquinamento derivante dalla città, dal porto e dalle iniezioni d’acqua dal bacino idrografico, sono solo alcuni dei problemi che assillano questo ecosistema unico al mondo, riconosciuto dall’UNESCO insieme alla città, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Alcuni dei fattori che hanno aggravato il processo erosivo della laguna sono l’allargamento delle insenature e lo scavo del canale Malamocco-Marghera.L’aumento dell’afflusso di acqua ha aumentato le correnti e di conseguenza anche le quantità di sedimenti strappati alla laguna e riversati in mare.

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Il progetto MO.SE, invece, per la realizzazione di una sorta di diga mediante l’innalzamento di paratoie mobili galleggianti davanti alle tre uscite verso il mare, con lo scopo teorico di contrastare i fenomeni di piena estrema che vanno sotto il nome di di acqua elevata, costituisce un ulteriore fattore di rischio ambientale per la laguna, limitando lo scambio di ossigeno del corpo idrico, già molto limitato, in fase di esercizio.

Isole Maggiori
La Laguna di Venezia è in gran parte compresa nella Città Metropolitana di Venezia, ma l’area sud-occidentale fa parte della Provincia di Padova.

Venezia
Venezia è una città dell’Italia nord-orientale e capoluogo della regione Veneto. È costruito su un gruppo di 118 piccole isole separate da canali e collegate da oltre 400 ponti. Le isole si trovano nella bassa Laguna di Venezia, una baia chiusa tra le foci dei fiumi Po e Piave (più esattamente tra il Brenta e il Sile).

La città è stata storicamente capitale della Repubblica di Venezia per oltre un millennio, dal 697 al 1797. Fu una grande potenza finanziaria e marittima durante il Medioevo e il Rinascimento, e luogo di sosta per le Crociate e la Battaglia di Lepanto, come nonché un importante centro di commercio, in particolare seta, grano e spezie, e di arte dal XIII secolo alla fine del XVII. La città-stato di Venezia è considerata il primo vero centro finanziario internazionale, emergendo nel IX secolo e raggiungendo il suo massimo risalto nel XIV secolo. Ciò ha reso Venezia una città ricca per gran parte della sua storia.

Sant’Erasmo
Sant’Erasmo è un’isola della Laguna Veneta situata a nord-est dell’isola del Lido e ad est di Venezia, Italia. Una regata annuale si svolge durante l’estate. Sant’Erasmo è nota anche per i trampolieri sui banchi di sabbia della laguna che la circonda. L’isola era un porto attaccato a Murano nell’VIII secolo, ma ora è nota per l’orticoltura. Fortificazioni in rovina, tra cui la cosiddetta Torre Massimiliana (Torre di Massimiliano), circondano l’isola. I forti esistevano nell’isola già nel XVI secolo.

Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, i francesi costruirono qui una roccaforte nel 1811-1814. Dopo la sconfitta di Napoleone, l’arciduca austriaco Massimiliano d’Austria-Este fece costruire qui una torre nel 1843-1844, e qui trovò rifugio anche durante una rivolta. La torre ha una base poligonale di 25 m ed è circondata da un fossato. Al piano superiore potevano essere alloggiati fino a 13 cannoni. Fu utilizzato dall’esercito italiano fino alla prima guerra mondiale.

Murano
Murano è una serie di isole collegate da ponti nella Laguna di Venezia, nel nord Italia. È famoso per la lavorazione del vetro. Un tempo era un comune indipendente, ma ora è una frazione del comune di Venezia. I vetrai di Murano hanno detenuto per secoli il monopolio della produzione di vetro di alta qualità, sviluppando o perfezionando molte tecnologie tra cui il vetro otticamente trasparente. Oggi, gli artigiani di Murano impiegano ancora queste tecniche secolari, realizzando di tutto, dal vetro d’arte contemporanea e gioielli in vetro ai lampadari in vetro di Murano e ai tappi per vino.

Venezia continuò a custodire il segreto della produzione del vetro e del cristallo ma, nonostante ciò, la Repubblica perse parzialmente il monopolio alla fine del Cinquecento, a causa di alcuni vetrai che ne fecero conoscere il segreto in molti paesi europei. Oggi Murano ospita il Museo del Vetro o Museo del Vetro di Murano nel Palazzo Giustinian, che ospita mostre sulla storia della lavorazione del vetro e campioni di vetro che vanno dall’epoca egizia fino ai giorni nostri.

Chioggia
Chioggia è una città costiera e comune della Città Metropolitana di Venezia nella regione Veneto del nord Italia. La città è situata su una piccola isola all’ingresso sud della Laguna di Venezia a circa 25 chilometri. I documenti più antichi che nominano Chioggia risalgono al VI secolo dC, quando faceva parte dell’Impero Bizantino. Chioggia fu distrutta dal re Pipino d’Italia nel IX secolo, ma ricostruita attorno a una nuova industria basata sulle saline.

Libero comune e sede vescovile dal 1110, ebbe in seguito un ruolo importante nella cosiddetta Guerra di Chioggia tra Genova e Venezia, venendo conquistata da Genova nel 1378 e infine da Venezia nel giugno 1380. Nonostante il comune rimase in gran parte autonomo, in seguito fu sempre subordinato a Venezia. Il 14 marzo 1381 Chioggia concluse un’alleanza con Zara e Trogir contro Venezia, e infine Chioggia venne meglio protetta da Venezia nel 1412, perché Šibenik divenne nel 1412 sede dell’ufficio doganale principale e sede dell’ufficio dei consumatori di sale con monopolio sul commercio del sale a Chioggia e su tutto l’Adriatico.

Giudecca
La Giudecca si trova immediatamente a sud delle isole centrali di Venezia, dalle quali è separata dal Canale della Giudecca. San Giorgio Maggiore si trova al largo della sua punta orientale. La Giudecca è stata storicamente una zona di grandi palazzi con giardini, l’isola è diventata una zona industriale all’inizio del XX secolo con cantieri navali e fabbriche, oltre a uno studio cinematografico. Gran parte dell’industria è andata in declino dopo la seconda guerra mondiale, ma ora è ancora una volta considerata una tranquilla zona residenziale di alloggi in gran parte della classe operaia con alcuni appartamenti chic e case esclusive.

I moderni lavori di ristrutturazione di alcune architetture antiche alla Giudecca hanno rafforzato la reputazione dell’isola come luogo di vacanza. Nel 2011, gli sviluppatori veneziani hanno riaperto gli alloggi di un’importante dimora del XVI secolo come affitti a lungo termine con il nome di “Villa F.” È noto per il suo lungo molo e le sue chiese, tra cui Il Redentore, progettato dal Palladio. L’isola ospitava un enorme mulino, il Molino Stucky, che è stato trasformato in un hotel di lusso e un complesso di appartamenti. All’altra estremità della Giudecca si trova il famoso hotel Cipriani a cinque stelle con ampi giardini privati ​​e piscina di acqua salata.

Mazzorbo
Mazzorbo è una delle varie isole della parte settentrionale della Laguna di Venezia. Negli anni ’80 l’architetto Giancarlo De Carlo costruì un quartiere residenziale dai colori vivaci per aiutare a ripopolare Mazzorbo. È collegata a Burano da un ponte di legno. Un tempo era un importante centro commerciale, ma ora è noto per i suoi vigneti e frutteti. La sua principale attrazione è la trecentesca chiesa di Santa Caterina.

Mazzorbo oggi è un’isola scarsamente popolata dedita principalmente all’agricoltura con coltivazione di ortaggi, vigneti e frutteti. Mazzorbetto e Santa Caterina sono anche dediti all’agricoltura. In questi ultimi due sono presenti diversi masi e pochissimi abitanti. All’estremità orientale di Mazzorbo, presso il ponte che la collega a Burano, si trova l’azienda agricola Scarpa. Possiede una serie di edifici, alcuni dei quali risalenti al XVI secolo, vigneti, alberi da frutto e orti, circondati da mura ottocentesche. È stato acquistato dal Comune di Venezia nel 1999 e dopo essere stato restaurato nel 2006 è stato aperto al pubblico. Contiene informazioni sulla storia dell’agricoltura locale. Qui si coltiva l’uva Dordona. E’ un pregiato vitigno originario della laguna, recentemente selezionato da viti centenarie.

Torcello
Torcello è un’isola scarsamente popolata all’estremità settentrionale della Laguna di Venezia, nel nord-est dell’Italia. Fu colonizzata per la prima volta nell’anno 452 ed è stata indicata come l’isola madre da cui fu popolata Venezia. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Torcello fu una delle prime isole lagunari ad essere successivamente popolate da quei Veneti fuggiti dalla terraferma per ripararsi dalle ricorrenti invasioni barbariche.

In epoca pre-medievale, Torcello era un centro commerciale molto più potente di Venezia. Grazie alle saline della laguna, le saline divennero la spina dorsale economica di Torcello e il suo porto si sviluppò rapidamente in un importante mercato di riesportazione nel redditizio commercio est-ovest, che era in gran parte controllato da Bisanzio in quel periodo. La peste nera devastò la Repubblica di Venezia nel 1348 e di nuovo tra il 1575 e il 1577. Un altro grave problema per Torcello in particolare fu che l’area paludosa della laguna intorno all’isola aumentò nel XIV secolo, anche a causa dell’abbassamento del livello del suolo. La navigazione nella laguna morta fu presto impossibile e i commercianti smisero di fare scalo nell’isola.

Sant’Elena
Sant’Elena è un’isola di Venezia. Si trova all’estremità orientale dell’arcipelago principale e fa parte del sestiere di Castello. L’isola originaria era separata da un braccio della Laguna di Venezia da Venezia stessa, ed era incentrata sulla Chiesa di Sant’Elena e il suo monastero, originariamente edificato nel XII secolo e ricostruito nel XV.

Negli anni ’20, l’isola fu ampliata per colmare il vuoto; è collegata al resto della città da tre ponti. Comprende il Parco delle Rimembranze, un collegio navale e uno stadio di calcio, lo Stadio Pier Luigi Penzo, oltre alle zone residenziali e agli edifici della Biennale di Venezia. Il campanile ha una suoneria di 6 campane in si becco con campanaro veronese art.

Burano
Burano è un’isola della Laguna di Venezia, nel nord Italia, vicino a Torcello all’estremità settentrionale della laguna, nota per i suoi merletti e le case dai colori vivaci. L’economia primaria è il turismo. Burano è anche conosciuta per le sue piccole case dai colori vivaci, frequentate dagli artisti. Altre attrazioni includono la chiesa di San Martino, con un campanile pendente e un dipinto di Giambattista Tiepolo, l’Oratorio di Santa Barbara.

Il Merletto di Burano è uno dei merletti più apprezzati al mondo, dalla tradizione secolare e specifica dell’isola di Burano nella laguna di Venezia, sede di un famoso museo del merletto. Oltre duecento pezzi unici della collezione della scuola, realizzati tra il XVI e il XX secolo, sono esposti al Museo del Merletto di Burano. Il museo conserva anche l’archivio della scuola e altri documenti e opere d’arte relativi alla lavorazione del merletto a Venezia.

Lido
Il Lido, o Lido di Venezia, è un’isola barriera lunga 11 chilometri nella Laguna di Venezia, nel nord Italia. Il Lido è stato ampliato in un’attrazione turistica per singoli all’inizio del XX secolo. Durante questo periodo furono costruiti un gran numero di edifici in stile Art Nouveau, inclusi palazzi, hotel e manieri.

Il Lido di Venezia è sede della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. È il festival cinematografico più antico del mondo e uno dei tre più prestigiosi, insieme al Festival di Cannes e al Festival internazionale del cinema di Berlino.

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