Guida turistica della provincia di Treviso, Veneto, Italia

La provincia di Treviso è una provincia della regione Veneto d’Italia. Situata a pochi chilometri da Venezia, la provincia di Treviso è una straordinaria combinazione di paesaggi, arte, storia, bellezze naturali, ospitalità e buona cucina, capace di far innamorare il viaggiatore e rimanere nel cuore di chi percorre i suoi scenari . in continua evoluzione, passando dall’armonia della pianura ai rilievi delle Prealpi Trevigiane, dalle morbide colline del Prosecco ai boschi del Montello e del Cansiglio, passando per grandi e piccole città, che fanno del territorio della “Gioiosa et Amorosa “Marca un mosaico di bellezze tutte da scoprire.

Un fascino nato da un passato antichissimo, che ha lasciato in eredità un ricchissimo patrimonio artistico e culturale, dai Paleoveneti ai giorni nostri, e che si può scoprire nei tanti musei, chiese, ville, palazzi e borghi dal cuore antico che punteggiano l’intera provincia.

La maggior parte della provincia è pianeggiante, ma la fascia settentrionale è caratterizzata dalla presenza di colline. La provincia di Treviso è una zona molto ricca d’acqua, soprattutto la zona medio-bassa, dove le sorgenti sono frequenti.

Il suo capoluogo è la città di Treviso, fiorì in epoca medievale e sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Il cuore della città è la Piazza dei Signori, intorno alla quale sorgono numerosi edifici, tra cui il “Campanile” e il “Palazzo dei Trecento”. Giuseppe Mazzotti definì Treviso “la città più affrescata d’Italia”.

La provincia è circondata da Belluno a nord, Vicenza a ovest, Padova a sud-ovest, Venezia a sud-est e il Friuli-Venezia Giulia a est. Il fiume Piave attraversa la provincia mentre i fiumi Sile e Cagnan attraversano il capoluogo. Il Montello si trova in provincia.

Ha un’economia prospera ed è un importante produttore di vino. Mobili, impianti sportivi, tessile, vino, calzature e macchinari sono alcuni dei principali prodotti commerciali della provincia. L’altopiano del Cansiglio fu chiamato Bosco della Serenissima perché forniva legname per la fabbricazione di molte navi veneziane.

Storia
La provincia di Treviso fu fondata dai Celti ma fiorì sotto i Romani prima di essere sottomessa al controllo degli Unni, degli Ostrogoti e dei Longobardi. Durante la dominazione romana la provincia si chiamava Tarvisium. Durante la prima guerra mondiale la provincia fu gravemente danneggiata dall’esercito austriaco.

Le vicende del Medioevo sono scandite dalla presenza di grandi feudi come quello degli Ezzelini, che con la loro politica segnarono fortemente la destra del Piave; non meno importanti sono le potenti famiglie dei da Camino, dei da Carrara, dei Brandolini e dei Collalto di cui è ancora oggi visibile l’imponente castello di San Salvatore, nei pressi di Susegana, considerato una delle più belle residenze nobiliari d’Italia.

La storia della Marca Trevigiana è indissolubilmente legata anche a quella della Repubblica di Venezia, che in queste terre, soprattutto sul Cansiglio, non a caso noto come la “foresta della Serenissima”, si procurava il legname necessario alla costruzione della potente flotta che per secoli ha dominato il Mediterraneo. In tempi più recenti, invece, la cima del Grappa, il Montello e le sponde del Piave furono teatro delle eroiche vicende della Grande Guerra, il tragico conflitto che si concluse con la battaglia finale di Vittorio Veneto. A ricordo di quei drammatici eventi restano oggi i santuari militari di Grappa, Montello e Fagarè, insieme ad altri monumenti commemorativi.

Destinazione principale

Treviso
Treviso è una città dell’Italia nord-orientale e capoluogo dell’omonima provincia. Si trova nella parte orientale del Veneto, a nord di Venezia ea sud di Belluno. Già municipio romano con il nome di Tarvisium, fiorì in epoca medievale e sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Il cuore della città è la Piazza dei Signori, intorno alla quale sorgono numerosi edifici, tra cui il “Campanile” e il “Palazzo dei Trecento”. Giuseppe Mazzotti definì Treviso “la città più affrescata d’Italia”.

Dalla seconda metà dell’VIII secolo, Treviso divenne anche una delle più importanti zecche dell’epoca. Nei secoli XII e XIII la città divenne sempre più prestigiosa, allargando i suoi confini. Divenne anche metà di illustri personalità, tra cui Dante e Tomaso da Modena che furono attratti dal desiderio di bellezza che si respirava in questa città: nuove chiese e palazzi furono costruiti e abbelliti o decorati in modo sorprendente, Treviso era anche chiamata “Urbs Picta ”, Cioè una città dipinta.

In epoca veneziana il fiume Sile aumentò la sua importanza: il corso delle acque fu sfruttato costruendo numerosi mulini, la cui attività farà della città “il granaio” prima dei territori circostanti, poi della Repubblica di Venezia: la città fu intesa da quest’ultimo nel 1339 divenendo un centro fondamentale. Quando nel 1500 la Lega di Cambrai decise di combattere la città lagunare, Treviso fu fortificata affidando queste opere al famoso Fra’ Giocondo, cui succedettero Lorenzo di Ceri e Bartolomeo d’Alviano. L’aspetto della città cambiò costruendo le mura che ancora oggi circondano il centro storico e furono costruite tre porte: Porta Santi Quaranta, Porta San Tommaso e Porta Altinia.La Repubblica di Venezia dipendeva da Treviso non solo per la produzione agricola delle farine prodotte dai mulini del Sile.

Nell’Ottocento con Napoleone e gli Austriaci molti conventi e chiese furono adibiti a magazzini o caserme, provocando ingenti danni al patrimonio artistico. Un’ulteriore catastrofe per i palazzi della città dipinta e per le chiese fu causata dalle due guerre mondiali e soprattutto dai bombardamenti del 7 aprile 1944.

Conegliano
Conegliano è un comune della regione Veneto, Italia, in provincia di Treviso, a circa 30 chilometri a nord di ferrovia dalla città di Treviso. I resti di un castello del X secolo sono situati su una collina che domina la città. Già appartenuto al Vescovo di Vittorio Veneto, ciò che resta è un campanile, che oggi ospita un piccolo museo, e le mura perimetrali. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state iscritte come patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Conegliano è noto per il suo vino, principalmente il Prosecco bianco secco (ottenuto dall’uva glera) che è disponibile in tre varietà: tranquillo (fermo), frizzante (leggermente frizzante) e spumante (spumante). È anche sede della più antica e prestigiosa scuola enologica d’Italia chiamata Scuola Enologica.

È anche sede dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura dove sono stati allevati diversi vitigni italiani, tra cui Albarossa, Vega e Valentino nero. Inoltre, i viticoltori dell’istituto hanno contribuito a salvare dall’estinzione molti vitigni autoctoni italiani, come l’uva Valpolicella Bigolona.

Ogni giugno, nel centro storico, viene eseguita una speciale partita a scacchi o “dama” in cui i pezzi sono rappresentati da persone reali, note come Dama Castellana. Questa manifestazione non è la continuazione di una tradizione secolare, ma è stata introdotta solo pochi anni fa, riuscendo comunque a diventare una tradizionale manifestazione del calendario coneglianese.

Castelfranco
Castelfranco Veneto è una città e comune del Veneto. La parte più antica del paese è quadrata, circondata da mura medievali e torri costruite dai trevigiani nel 1211. Degno di nota è l’imponente castello.

Il paese trae origine da un castello costruito qui dal comune di Treviso nel corso della sua contesa contro Padova (1195). Nel 1246 fu catturato da Ezzelino III da Romano, tornando a Treviso dopo la sua morte nel 1259. Nel 1329 fu acquistato da Cangrande I della Scala, signore di Verona. Dieci anni dopo, insieme a Treviso, passò alla Repubblica di Venezia, cui appartenne fino al 1797. Castelfranco seguì poi la storia del Veneto.

Castelfranco Veneto diede i natali al pittore Giorgione, e la cattedrale (1723) custodisce una delle sue opere più belle, la Madonna con San Francesco e Liberale (1504), ma più comunemente chiamata Pala del Giorgione. La cattedrale stessa è stata progettata da Francesco Maria Preti, su un’antica chiesa romanica. Altre opere comprendono sette frammenti di affreschi di Paolo Veronese.

Vittorio Veneto
Vittorio Veneto è una città e un comune situato in provincia di Treviso, nella regione del Veneto, Italia, nel nord-est dell’Italia, tra i fiumi Piave e Livenza. La città fu protagonista della battaglia sul fronte italo-austriaco. Fu anche sede del comando austro-ungarico per il fronte italiano.

Attrazioni principali
Le attrazioni di Treviso includono Piazza dei Signori e il Palazzo dei Trecento. Barchessa di Villa Pola Pomini, Ca’ Corner della Regina e Villa Emo si trovano vicino a Vedelago. Le chiese includono la Cattedrale di Castelfranco Veneto. La Rotonda di Badoere è anche un’altra attrazione turistica. La Marca settentrionale, Conegliano e Valdobbiadene sono famose per i loro vigneti. Per la presenza di paesaggi diversi, Asolo è definita “la città dei cento paesaggi”.

Oltre al Piave, la provincia di Treviso è attraversata da altri due principali corsi d’acqua: il sinuoso Livenza e il Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, dichiarato Parco Naturale Regionale per lo straordinario ambiente naturalistico che rappresenta. La natura trevigiana, con i suoi continui scorci di emozionante bellezza, ben si presta ad essere scoperta attraverso i numerosi sport che vi si possono praticare, a cominciare dal ciclismo – attività sicuramente più amata tanto da meritare a Treviso l’appellativo di “Provincia più ciclistica d’Italia”. “, fino al trekking, senza dimenticare il golf, il canottaggio e il parapendio.

Nella parte occidentale della provincia, tra la Pedemontana del Grappa e Castelfranco Veneto, si concentrano alcune delle eccellenze architettoniche di maggior pregio della zona, a cominciare da Villa Emo a Fanzolo di Vedelago e Villa di Maser, riconosciuta tra i capolavori di Andrea Palladio : due strutture che rappresentano perfettamente l’ideale di armonia tra edificio e campagna, tra giardino, viali e terreni agricoli, tipici della villa veneta.

La Marca custodisce anche una delle perle del Veneto: Asolo, la “città dai cento orizzonti” tanto amata dalla viaggiatrice inglese Freya Stark, dall’attrice Eleonora Duse e dalla regina di Cipro Caterina Cornaro, che nella bellissima cittadina, dominato dal possente profilo della Rocca, fece costruire un proprio castello. Poco distante sorge Possagno che diede i natali allo scultore Antonio Canova, le cui opere si possono apprezzare nella Gipsoteca, dove sono esposti suoi disegni, bozzetti e gessi; nelle vicinanze c’è il bel tempio, progettato dallo stesso Canova, ma completato dopo la sua morte. Un altro grande uomo della storia dell’architettura riposa a San Vito di Altivole: Carlo Scarpa è sepolto nell’innovativa e suggestiva Tomba Brion, da lui stesso progettata.

Il capoluogo della Marca è Treviso, con i suoi caratteristici canali dove scorre tranquillo il Sile, tra splendide case affrescate, portici e antichi monumenti. Con il suo affascinante centro storico è una delle caratteristiche città murate della provincia, tra le quali merita una visita Castelfranco Veneto, nel cui Duomo è conservata la splendida pala con Madonna in trono di Giorgione, Vittorio Veneto e Oderzo. Portobuffolé rappresenta un altro dei gioielli del trevigiano, famosa patria di Gaia da Camino.

E alla travagliata storia medievale e rinascimentale fanno riferimento anche gli altri siti fortificati, manieri e torri difensive che sorgono in tutta la provincia: esemplare in tal senso è il castello di Conegliano, centro rinomato soprattutto per l’ottima gastronomia e gli ottimi vini locali. Pregevoli sono anche le antiche abbazie come quella di Vidor, Monastier o Follina, splendido edificio cistico.

castelli
La provincia di Treviso è molto povera di castelli medievali in quanto, con la conquista da parte della Repubblica di Venezia, quest’ultima decise di distruggere la maggior parte delle fortezze. I pochi castelli e ruderi rimasti sono sopravvissuti perché ancora di proprietà di famiglie feudali dipendenti da Venezia, o perché l’opera di “smantellamento” appena ricordata non era terminata.

Per quanto riguarda la pianura, rimangono solo i ruderi di una torre del castello Rai, nel comune di San Polo di Piave (X sec.) e un’altra a Casale sul Sile. I borghi fortificati di Castelfranco Veneto e Portobuffolé, nati come fortezze e poi evoluti in veri e propri centri abitati. Discorso a parte su Treviso stessa, città murata.

Ci sono due castelli nel comune di Susegana: quello detto di San Salvatore, è il meglio conservato; della seconda, in frazione Collalto, rimangono la torre principale e tratti delle mura. Ai Collalto apparteneva anche il complesso delle torri di Credazzo, nel comune di Farra di Soligo, più volte saccheggiato e poi caduto in rovina. Il Castelbrando a Cison di Valmarino apparteneva ai Brandolini, che, cessate le sue funzioni militari, fu adattato a residenza patrizia nello stile delle ville venete.

Anche Conegliano è sovrastata da un casale di campagna, in parte ricostruito, se non demolito. Una delle due torri rimaste, sede di un museo, conserva le sue caratteristiche originarie.

A Vittorio Veneto si possono ammirare due forti: a Ceneda si trova il castello di San Martino, per secoli sede vescovile; a Serravalle, invece, si trova un edificio di origine romana, poi ampliato nel Medioevo e in parte demolito nel Settecento; rimangono parti delle pareti e altre strutture esterne. Nella vicina Cordignano si trova Castelat, castello camininese devastato dai Turchi.

Ad Asolo si conservano due bastie: la prima, il palazzo del Pretorio è di origine medievale, ma fu radicalmente modificato per divenire nota residenza di Caterina Corner; la seconda è la fortezza, imponente costruzione di cui restano quasi intatte le mura. In località Sopracastello di San Zenone degli Ezzelini, rimane la torre di un antico castello degli Ezzelini.

Patrimonio religioso
Chiesa di San Francesco: chiesa del primo gotico costruita dalla comunità francescana nel 1231-1270. Utilizzato dalle truppe napoleoniche come stalla, fu riaperto nel 1928. L’interno è a navata unica con cinque cappelle. Sulla parete sinistra affresco romanico-bizantino raffigurante San Cristoforo (tardo XIII secolo). La Cappella Grande conserva un dipinto dei Quattro Evangelisti di un allievo di Tommaso da Modena, al quale è invece direttamente attribuito un affresco della Madonna con Bambino e Sette Santi (1350) nella prima cappella a sinistra. La cappella successiva ha invece un affresco con Madonna e Quattro Santi del 1351 del cosiddetto Maestro di Feltre. La chiesa, tra le altre, ospita le tombe di Pietro Alighieri, figlio di Dante, e Francesca Petrarca, figlia del poeta Francesco.

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Monte di Pietà di Treviso e Cappella dei Rettori: Il Monte di Pietà fu fondato per ospitare prestatori ebrei. Al secondo piano si trova la Cappella dei Rettori, sala laica per riunioni, con affreschi del Pozzoserrato

Chiesa di San Nicolò: un misto di elementi romanici veneziani del XIII secolo e gotici francesi. L’interno è a tre navate, con cinque cappelle absidate. Ospita importanti affreschi di Tommaso da Modena, raffiguranti San Romualdo, Sant’Agnese e il Redentore e San Girolamo nello studio. Si possono vedere anche i Misteri Gloriosi di Santo Peranda. Degno di nota è anche l’affresco di San Cristoforo sul lato orientale della chiesa, che è la più antica rappresentazione su vetro d’Europa.

Duomo di Treviso: Dedicato a San Pietro. Un tempo era una piccola chiesa edificata in epoca tardo romana, alla quale in seguito furono aggiunte una cripta e le Cappelle del Santissimo e Mal Ink (1520). Dopo i numerosi restauri successivi, dell’originario edificio romano rimane solo la porta. L’interno ospita tra gli altri opere del Pordenone e di Tiziano (Annunciazione di Malinti). L’edificio ha sette cupole, cinque sopra la navata e due che chiudono le cappelle.

Patrimonio civile
La Loggia dei Cavalieri: Un esempio di romanico trevigiano influenzato da forme bizantine. Fu costruito sotto il podestà Andrea da Perugia (1276) come luogo di incontri, conversazioni e giochi, sebbene riservato solo alle classi più elevate.

Piazza Rinaldi: è la sede di tre palazzi della famiglia Rinaldi, i primi costruiti nel XII secolo dopo la fuga da Federico Barbarossa. Il secondo, con singolari arcate ogivali nella loggia del primo piano, è del XV secolo. Il terzo è stato aggiunto nel XVIII secolo.

Ponte Pria: Lungo la cinta muraria, dove il fiume Botteniga si divide nei tre canali che attraversano il centro cittadino.

Riserve naturali
Date le ricchezze naturali e paesaggistiche che vanta, nella provincia di Treviso sono numerose le aree protette di diversa tipologia. Complessivamente si estendono su circa 49.000 ettari. L’istituzione più significativa è il Parco Regionale del Sile (4.159 ha) che, abbracciando l’intero corso del fiume fino alla Laguna di Venezia, tocca anche le province di Padova e Venezia.

Altre piccole aree protette si trovano sull’altopiano del Cansiglio: sono la Riserva naturale integrale delle Piaie Longhe-Millifret (129,7 ha in comune con la provincia di Belluno) e la Riserva statale Campo di Mezzo-Pian di Parrocchia (667 ha). Ci sono 22.000 ettari di foreste protette, cioè quasi la metà delle risorse forestali della provincia.

Industria del vino
Un discorso a parte meritano le eccellenze enogastronomiche della zona. Includi Il famoso Prosecco, uno dei vini italiani più apprezzati all’estero, o il prezioso Radicchio Rosso di Treviso e quello di Castelfranco.

Da segnalare anche i corposi vini rossi del Piave e quelli prodotti nella zona dei colli asolani e del Montello, proseguendo poi con i formaggi, dalla cremosa Casatella al formajo imbriago, gli asparagi, le salsicce, le ciliegie, le castagne, i funghi ei dolci. come il delizioso Tiramisù.

Itinerari
Gli itinerari ideati dalla Provincia di Treviso nell’ambito del Piano Turistico Territoriale, con particolare attenzione al patrimonio storico, architettonico e artistico, ai luoghi della memoria storica, ai prodotti tipici ed enogastronomici. Altri temi sono i percorsi ecomuseali e gli itinerari tematici tra sport, natura e cultura.

Itinerario “Marca Storica”
Millenni di storia hanno lasciato tracce indelebili lungo tutto il territorio della Marca Trevigiana. Strade romane, chiese, castelli, fortificazioni, ville, città murate, aree di interesse ambientale: i segni del passaggio dell’uomo hanno cambiato il territorio trevigiano, e la loro comprensione facilita una migliore lettura del territorio e della società odierna.

La Marca Trevigiana, terra di storia e cultura, un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore che inizia con i Paleoveneti della preistoria e arriva ai nostri giorni. Un tesoro che vede – tra l’altro – antiche testimonianze della dominazione romana, con un importante asse di collegamento come la Via Claudia Augusta che taglia da sud a nord la Marca. Abbiamo la memoria dei grandi feudi di epoca medievale e di rocche e castelli, epoca segnata dai nomi di grandi famiglie come gli Ezzelini, i da Camino, i da Carrara, i Brandolini e i Collalto: tempi lontani di sanguinosi duelli e slanci spirituali come testimoniano le abbazie e le chiese.

Treviso ha tutte le cose belle lasciate dalla Repubblica Serenissima, che nei nostri boschi come il Cansiglio ha trovato una fonte inesauribile per le sue navi che dominavano il Mediterraneo. Con i suoi mille anni di storia, i cui secoli sono strettamente legati a queste terre, Venezia ha arricchito la Marca di opere d’arte e magnifiche ville, ed infine i luoghi che furono teatro delle tragiche ed eroiche vicende della Prima Guerra Mondiale: Cima Grappa, Montello e Piave – fiume sacro alla Patria, memorie di un’epopea che ha segnato il destino di generazioni di uomini e il corso della storia nel mondo.

Itinerario “Strada dell’Architettura”
Nella parte occidentale della Marca si concentra “La Strada dell’Architettura”, un insieme armonioso di chiese, ville e palazzi, borghi, architetture moderne e industriali che, attraverso un suggestivo itinerario percorrono quasi mille anni di storia, rievocando nomi prestigiosi come Palladio, Veronese, Vittoria, Canova e Carlo Scarpa.

La strada dell’architettura si articola in due circuiti: un itinerario pedemontano e un itinerario di pianura, nell’area compresa tra la Pedemontana del Grappa e la piana di Castelfranco Veneto. L’itinerario si concentra su questa parte occidentale della Marca dove un susseguirsi di “eccellenze” architettoniche di indiscutibile pregio si integra con il suggestivo aspetto ambientale.

Oltre alle ville palladiane costruite per importanti famiglie patrizie come i Barbaro o gli Emo, vogliamo citare Villa Filippin Fietta a Paderno del Grappa, elegante edificio ristrutturato dal Massari nel 1700, o l’imponente Villa Rovero che spicca a San Zenone degli Ezzelini, importante centro di cultura e scienza.

Un’altra importante famiglia veneziana, i Badoer, commissionò la famosa Piazza del Mercato che si trova nella località che porta il loro nome, una particolare “Rotonda” con i caratteristici portici

L’itinerario conclude la casa natale di uno dei tre patriarchi di Venezia saliti al soglio di San Pietro nel corso del Novecento: quel Giovanni Sarto che dalla nativa Riese che ora lo ricorda con il nome che assunse da pontefice nel 1903, arrivò a Roma, passando per Venezia.

L’itinerario della “Grande Guerra”
L’itinerario della “Grande Guerra” va dal Monte Grappa al Montello, a Vittorio Veneto, lungo quello che dal 1917 al 1918 fu uno dei fronti più sanguinosi della Prima Guerra Mondiale. La presenza dei guerrieri aleggia sugli argini scoscesi dei tornanti e sulla pace dei sassi che mostrano ancora, tra le pietre, resti di armi e frammenti di guerra, trasportati dall’acqua come tante giovani vite.

Acque turbolente, barche cariche di soldati, esili ponti di legno distrutti dall’artiglieria, trame di staccionate portate dalla corrente: queste sono le immagini che la storia porta ai nostri occhi mentre percorriamo il corso del Piave, visitando bunker nascosti in borghi silenziosi e costruiti monumenti della pietà popolare, musei nati dalla passione dei recuperatori e frammenti di muri con scritte famose.

Il ricordo del terribile anno di occupazione di gran parte della provincia è legato al ricordo di azioni decisive come la battaglia per Vittorio Veneto. Le sofferenze della popolazione civile non hanno risolto l’altrettanto drammatica situazione logistica delle truppe austro-ungariche e oggi è difficile considerare la storia del conflitto senza valutare come l’occupazione abbia cambiato il territorio, la vita e la memoria degli abitanti in un solo colpo. Strade scavate nella roccia, lapidi per i morti di stenti, spie paracadutate e famosi musei sono le tappe di un itinerario suggestivo e di interesse storico.

Tra il 15 e il 21 giugno 1918 l’esercito imperiale e reale di Carlo d’Asburgo effettuò l’ultima grande offensiva di una storia secolare. Intere divisioni si muovevano sulle ghiaie del Piave e delle doline del Montello, contrastate da truppe volitive e motivate: innumerevoli sono i segni rimasti nell’ambiente e nei miti, tra Francesco Baracca e Nervesa, che divenne “della Battaglia”, tra piccoli bunker nelle siepi e cannoni di fronte al fiume, tra imponenti santuari e curatissimi cimiteri britannici. Il piacere di questo itinerario sta nel cercare i luoghi e immaginarli animati dalla disperata confusione della battaglia.

Rommel e gli Arditi, Peter Pan e il generale Giardino, i crateri e le trincee, le strade militari e la devozione di un futuro papa, il buio delle gallerie e il candore della neve: tutto si interseca sul massiccio del Grappa, luogo di più l’eroismo disperato e la spavalderia delle truppe speciali. Tra monumenti e resti arrugginiti si legge la trama di eventi drammatici, lungo un itinerario immerso in silenzi così profondi da riecheggiare come le infinite esplosioni di cento anni fa.

Itinerario “Montello in bicicletta”
La Provincia di Treviso, riconosciuta come la più ciclabile d’Italia, offre una serie di percorsi, concentrati nel nord del territorio, progettati con differenti chilometraggi e difficoltà, che garantiscono una fruizione ai praticanti del cicloturismo, in relazione alle proprie capacità ed esigenze. Questo intreccio di strade offre diversi percorsi, adattandosi così alle diverse esigenze di allenamento.

Il Montello è il luogo ideale per l’allenamento ciclistico. Il suo perimetro è chiamato “Periplo” e lungo il suo lato nord, per la magnifica vista sulla valle del Piave, è anche chiamato “Panoramica”. Lungo la sua sommità, in direzione est-ovest, si sviluppa la “Dorsale” e sulla Dorsale si innestano una serie di strade denominate “Prese” numerate in modo progressivo.

Itinerario “Tra Sapori e Sapori”
L’itinerario è dedicato alle eccellenze enogastronomiche della Marca Trevigiana, con riferimento ai prodotti tipici della provincia di Treviso. La provincia di Treviso, con i suoi sapori da gustare e i suoi gusti da sorseggiare, è la patria del mangiare e del bere bene e del vivere ancora meglio.

Possiamo elencare tutti i nostri vini, la varietà dei salumi, la molteplicità dei formaggi, la ricchezza dei dolci, il patrimonio di frutta e verdura. Un ricchissimo cesto fatto di sapori che si legano alle fortissime tradizioni che questa terra esprime, un cesto di prodotti che riportano all’operosità di queste genti: l’enogastronomia vista come valore culturale.

Itinerario “Strade del Vino”
La vocazione vitivinicola della Provincia di Treviso vanta una delle strade più antiche d’Italia, quella che da sempre è indicata come la “Strada del Vino Bianco”, riserva ad ogni angolo piacevoli sorprese e suggestioni che catturano il viaggiatore.

Mete predilette dal turista più attento ed esigente, le “Strade del Vino” costituiscono un nuovo modo di “fare vacanza”, un vero e proprio viaggio nella memoria e nella storia locale, alla riscoperta delle tradizioni agricole e contadine dove, alla presenza delle aziende, i tesori vitivinicoli si aggiungono ai tesori ambientali, artistici e culturali.

Centri storici suggestivi, ricchi di monumenti e tracce del passato romano e medievale, antiche pievi, sontuose residenze patrizie della Serenissima Repubblica. In questo quadro si snoda la “Strada dei Vini del Piave”, a sud est della Marca Trevigiana, immersa in un paesaggio di rigogliosi vigneti che danno vita ad un percorso fortemente emozionale.

attività
Luna Park Fiere di San Luca: L’evento principale è il tradizionale Luna Park Fiere di San Luca che si svolge nel mese di ottobre a Prato della Fiera. Entra nella “sala affrescata” di Tommaso da Modena: sulla parete, tra gli altri, c’è il primo frate dipinto con gli occhiali della storia della pittura.

Home Festival: Da qualche anno, il primo fine settimana di settembre, nella zona della Dogana, si tiene un festival musicale di ogni genere. L’evento nell’ultimo anno ha contato 100.000 iscrizioni, di giovani provenienti da province vicine e non solo, anche da altri paesi europei modifica Brand Sounds (Mura di Treviso, in centro storico).

Tiramisù: Il Tiramisù nasce a Treviso, al Ristorante le Beccherie in Piazza Ancillotto. Purtroppo oggi non esiste un posto speciale dove mangiare il Tiramisù. Una Pasticceria vicino alla Stazione Ferroviaria ha tiramisù fatto con savoiardi, la ricetta originale.

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