Guida turistica di Torri del Benaco, Veneto, Italia

Torri del Benàco è un comune italiano sulla costa orientale del Lago di Garda, in provincia di Verona in Veneto. Torri del Benaco conserva il fascino del borgo medievale raccolto dalle mura e dalle torri. Oggi Torri del Benaco offre tutte le attrattive legate agli sport acquatici, come vela, canottaggio, gite alle isole, sci nautico e opportunità culturali.

Il nome di questo paese significa “fortezza delle torri” e oltre a mantenere la sua natura di posizione difensiva in epoche successive, conserva anche la tipica formazione a scalini della rete viaria di una città imperiale. Il castello stesso, che domina la campagna con le sue tre torri merlate, fu eretto nel XIV secolo dalla famiglia Scaglieri sul fortilizio di Berengario I (di cui sopravvive una torre del X secolo).

Il Castello Scaligero, che ospita anche il Museo Etnografico, con la prima sala per la pesca d’acqua dolce realizzata in Italia e la Serra dei Limoni, mantenuta come quando fu costruita nel XIV secolo dai francescani. All’interno si trova il Museo Civico, con esposizioni di reperti storici di tutte le epoche, carte geografiche, attrezzi da pesca e per la coltivazione dell’olivo: ricchezze di ogni tempo della zona.

Da visitare è la zona portuale, il Porto Romano richiama la tradizione dei pescatori del Lago di Garda. A cominciare dalla marina medievale circondata da palazzi veneziani e dalla chiesa di S.Trinità, per proseguire con la chiesa parrocchiale di S.Pietro e Paolo e la chiesa di S.Giovanni, che conserva affreschi del XIV-XV secolo. Oppure proseguendo per le frazioni di Brancolino e Crero, dove numerose e diverse incisioni sono state lasciate dall’uomo preistorico. Meritano una visita anche Pai e Albisano.

A nord del paese si erge la Torre dell’Orologio, una torre comunale in cui la popolazione veniva convocata al suono della campana. Un servizio di traghetti collega Torri con la sponda occidentale del lago, permettendo di visitare facilmente i paesi della sponda opposta.

Torri del Benaco offre vacanze a contatto con la natura Pai, con due zone in riva al lago e in collina, e Albisano, un verde balcone sul lago. Crer è un’antica fattoria tra gli ulivi. L’offerta turistica si basa, tra l’altro, sul divertimento del windsurf, della vela, delle acque cristalline delle acque, o delle passeggiate, anche in mountain bike.

Storia
I primi segni della presenza dell’uomo a Torri del Benaco si fanno risalire al 2000 aC circa. Torri entrò a far parte dell’Impero Romano verso la fine del I sec. aC: ciò è confermato dal ritrovamento di monete di età imperiale e da molti toponimi ancora esistenti come Le Sorti e Il Salto. Dopo la caduta dell’Impero Romano il territorio fu occupato dai Goti, successivamente fu possedimento dei Longobardi e dei Franchi.

Fin dal periodo longobardo l’area fece parte della corte del Monastero di San Colombano del Priorato di Bardolino dipendente dall’Abbazia di San Colombano di Bobbio (PC) e del grande feudo monastico di Bobbio. I monaci evangelizzarono il territorio favorendo l’espansione dei commerci, dell’agricoltura (soprattutto della vite e dell’olivo), del sistema della pesca e della cultura, introducendo importanti innovazioni e aprendo vie commerciali.

All’inizio del X sec. penetrarono gli Ungari, pertanto l’allora re d’Italia Berengario I, giunto e sostato a Torri nel 905, fece costruire la cinta muraria – di cui rimangono ancora ampi resti – e la Torre di Berengario, ora in Piazza della Chiesa. A Torri consegnò 6 diplomi con i quali volle premiare con donazioni coloro che lo avevano aiutato contro Luigi III di Borgogna.

I Longobardi, che costruirono le mura di cui rimangono ampi resti e la Torre di Berengario, ora in piazza della Chiesa, per contrastare gli Unni. Successivamente l’importanza di Torri del Benaco aumentò e con l’avvento degli Scaligeri a Verona furono rafforzate le difese del porto, creando una darsena fortificata e il castello edificato da Antonio Della Scala, sui resti di una struttura preesistente. Le difese non impedirono la guerra tra i Visconti ei Da Carrara, che si alternarono nel dominio della riva del lago, fino al dominio della Repubblica di Venezia (1405).

Nel XIV-XV secolo ci furono devastanti pestilenze che dimezzarono la popolazione di Torri; per contrastare il flagello, gli appestati furono raccolti presso la chiesa di San Giovanni e nel monastero annesso alla Chiesa di San Faustino. Un’interessante raffigurazione di Torri del Benaco di questo periodo si trova in un affresco nella Chiesa di Sant’Antonio, sulla strada che conduce alla contrada di Coi: il paese, circondato da mura medievali, è rappresentato con il castello scaligero a sud e la chiesa parrocchiale a nord, prima dell’ampliamento settecentesco, con addossato un piccolo campanile.

Nel 1797 i soldati napoleonici sbarcano a Torri e non mancano gli scontri tra gli austriaci ei napoleonici. Nel 1866 anche Torri entrò a far parte del Regno d’Italia.

A quel tempo l’attività principale era la pesca e la coltivazione degli ulivi ma si lavorava anche nelle serre di agrumi e nelle cave di marmo. Oggi l’economia locale è prevalentemente basata sul turismo, anche se rimane importante la coltivazione dell’olivo.

Attrazioni principali
Torri del Benaco, piccolo e ridente borgo sul lago, caratterizzato dal grande castello scaligero. È uno dei porti più conosciuti del Garda, in quanto il traghetto da Toscolano Maderno, sull’altra sponda, effettua la traversata del lago imbarcandosi sull’auto. Torri del Benaco è un luogo incantevole circondato dal blu del lago e dalle verdi colline alle sue spalle.

Oltre al castello, è possibile vedere esternamente la sede del Consiglio della Gardesana. Il bel palazzo quattrocentesco è stato oggi restaurato e trasformato in albergo. Ci sono poi la Chiesa di S. Trinità, del XV secolo, decorata con affreschi, alcuni dei quali giotteschi. Rinascimentale è invece la chiesa parrocchiale, con tele di Brusasorci, Pietro Rotari e Cignaroli, tutti importanti pittori veronesi di varie epoche.

Il Castello di Torri
Il castello, come tutti gli altri paesi della sponda orientale del Lago di Garda, risale all’epoca scaligera. Il X secolo di cui è ancora visibile una torre. La cortina merlata si stendeva a difesa del molo. Nel 1760 fu demolita parte delle mura per realizzare la limonaia che ancora oggi caratterizza la veduta complessiva del Castello. Da allora la struttura ha subito un progressivo declino, fino al 1980 quando si è proceduto ad un radicale restauro sotto la direzione di Arrigo Rudi, collaboratore di Carlo Scarpa per il restauro di Castelvecchio a Verona.

La struttura potrebbe risalire al X secolo, ovvero al tempo di Berengario del Friuli, re d’Italia che avrebbe fatto restaurare un preesistente maniero per approntare un’efficace difesa a protezione del Monte Baldo e soprattutto in funzione degli attacchi ungari che imperversava nella pianura padana. Attigua al castello di Berengario fece costruire cortine murarie i cui resti sono ancora visibili tra il centro storico di Torri e la Gardesana. A Berengario è anche attribuita la costruzione della torre che porta il suo nome situata nella piazza della chiesa. Nel XIV secolo, e precisamente nel 1383, Antonio della Scala, ultimo signore della famiglia Della Scala, affidò a Bonaventura Prendilacqua la ristrutturazione del castello, come ricorda una lapide sul lato ovest della torre occidentale. In tempi successivi,bastarono pochi giorni di assalti ai signori viscontei di Milano per conquistare la fortezza.

Agli inizi del XV secolo toccò ai veneziani della Repubblica di Venezia (1405) prendere possesso del castello, ormai in decadenza, culminata trecento anni dopo con la demolizione delle mura perimetrali in cui fu invece inserito un più tranquillo agrumeto con tanto di limonara (1760). Il Museo etnografico sulla cultura gardesana illustra e testimonia gli aspetti storici di Torri e dell’Alto Garda, con sezioni specifiche che spaziano su vari temi: olivicoltura, pesca, incisioni rupestri.

Il Museo Etnografico
Il Castello di Torri ospita oggi un museo etnografico con nove sale espositive, dedicate alla storia, alla cultura, all’antica economia e ai mestieri del lago con numerose carte geografiche storiche, modelli, cimeli e antichi strumenti di lavoro. che comprendono: La costruzione di barche da pesca e la professione dei calafati; La coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio (con un antico frantoio romano); Pesca, con barche e attrezzature usate in passato; Le incisioni rupestri preistoriche rinvenute nell’entroterra di Torri ed i cui calchi sono qui esposti; I camminamenti di ronda sono percorribili e permettono di godere di una splendida vista sul lago e sul paese.

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è stata edificata nel XVIII secolo al posto della precedente cappella romanica. Opere di pregio conservate all’interno sono la pala d’altare con il soggetto della Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo, eseguita nel Cinquecento dal bresciano Sebastiano Aragonese, unico dipinto sicuramente attribuito all’artista, e i dipinti della volta del la navata raffigurante il Soccorso di San Pietro e l’Angelo che abbatte gli idoli, opera del veronese Felice Cappelletti, e quella del soffitto del presbiterio, raffigurante il Trionfo della Fede e dipinto da Gualfardo Lipella.

Villa Melisa
Villa Melisa, costruita nel 1950 e acquistata dal comune di Torri del Benaco nel 1988, si trova in una posizione privilegiata, affacciata su due lati sul Lago di Garda. Ospita il circolo anziani e una sede dell’AIPO, che offre consulenza agli olivicoltori. Un’ampia area del suo giardino è adibita a parco giochi.

Incisioni rupestri
Nella zona tra Garda e Malcesine sono numerosi i siti dove, sulle lastre di pietra levigate dal ritiro dei ghiacciai, sono presenti graffiti, i più antichi dei quali risalgono all’età del bronzo. La zona di Torri del Benaco è quella che ne ospita la maggiore quantità.

Aree naturali
Grazie alla sua posizione quasi perfetta, avendo montagne, colline, pianure e la costa tutte vicine, Torri del Benaco è uno dei motivi più meritevoli per il titolo del lago di “Giardino d’Europa” per la sua flora. Una vacanza a Torri del Benaco ti affascinerà sempre.

Infatti i tre distinti insiemi di condizioni climatiche (mediterranea, prealpina e alpina) così vicine in questa zona hanno conferito alla natura licenza artistica, divenendo varia e rigogliosa in ogni angolo del terreno, una varietà e abbondanza che anche se vista da la costa colpisce con meraviglia.

Grotta La Tanella, nel bosco appena fuori il paese di Pai di Sopra. L’ingresso è sicuro attraverso un tunnel scavato artificialmente e presenta alcuni vani laterali oltre al vano artificiale principale che si collega con un ramo naturale. È ricco di stalattiti e stalagmiti e ospita una sorgente perenne.

Torri, come i paesi limitrofi, è famosa per i suoi vini e per il suo olio extra vergine di oliva. Cantine e frantoi sono aperti per degustazioni e per acquistare prodotti enogastronomici tipici.