Guida turistica di Rovereto, Trentino Alto Adige, Italia

Rovereto è un comune italiano della provincia autonoma di Trento A ridosso del Lago di Garda, l’antico centro di produzione della seta offre una raffinata offerta culturale tra musei e feste, palazzi e monumenti. Ma è anche un paradiso per i ciclisti e un campo base ideale per sciare sull’Altopiano di Brentonico.

Rovereto è un importante centro industriale, turistico e culturale del Trentino fin dal Settecento, quando fu insignito del titolo di “Atene del Trentino”. Viene spesso chiamata Città della Quercia o Città della Pace, in riferimento alla presenza della Campana dei Caduti, opera che ogni sera viene suonata 100 volte in ricordo dei caduti in tutte le guerre.

Rovereto è crocevia di culture, la città racconta epoche diverse, dal periodo giurassico dei dinosauri, alla dominazione veneziana del XV secolo, dai palazzi del Settecento, alle vicende della Grande Guerra e ai grandi musei internazionali , come il Mart, così come Maria Dolens, la campana realizzata con la fusione di bronzo delle nazioni che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale.

Da visitare il Castello di Rovereto, con la sua vista sull’intera vallata: detto anche Castel Veneto, è di origine medievale ed è uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardo-medievale. Al suo interno si trova il museo della guerra, uno dei più importanti musei sulla prima guerra mondiale.

Le famose attrazioni includono Palazzo Fedrigotti Alberti, Palazzo dell’Annona (sede della Biblioteca Civica), Museo Depero e Teatro Zandonai. Merita una menzione particolare anche il MART, il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, aperto dal 2002 e uno dei più importanti d’Europa: al suo interno troverete una collezione permanente di 15.000 opere, oltre a mostre itineranti di scultura e pittura.

In inverno ci sono i Mercatini di Natale, conosciuti come Natale dei Popoli: da Piazza Battisti, percorrete Via Roma tra le capanne e gli aromi speziati, fermandovi alla scoperta dei paesi esteri che vendono i propri prodotti tipici, oltre alle bancarelle più tradizionali.

Tra le altre esperienze da provare, vi suggeriamo un’ottima colazione al Caffè Bontadi, e la degustazione di almeno un bicchiere di vino Marzemino, tipico di questa zona, in uno dei tanti ristoranti locali.

Storia
Rovereto era un’antica città fortezza posta al confine tra il vescovado di Trento – stato indipendente fino al 1797 – e la repubblica di Venezia, e successivamente tra il Tirolo austriaco e l’Italia. Durante il periodo austriaco era conosciuto con i toponimi tedeschi Rofreit e Rovereith.

Nei secoli XVI e XVII la città ebbe uno sviluppo di istituzioni culturali e educative, con la richiesta di costruire da parte degli architetti lombardi per un’unità di stile. Le strade sono costruite in un taglio razionale: brevità, poi chiarezza e sviluppo scientifico del pensiero. Nel XVI secolo, l’espansione del paese permette di continuare la costruzione di piccoli ma alti edifici e di utilizzare il fiume per strutturare piccoli canali per l’acqua. Quindi l’industria del colore inizia con la seta e il tessile la sua avventura dagli angoli veneziani più avanzati e diffusi.

Già agli inizi del XVI secolo fu installato in città il “primo filatoio con braccia d’uomo” su iniziativa di Girolamo Savioli. Il progresso era continuo. Il periodo più florido della storia di Rovereto fu il Settecento, quando l’industria della seta si sviluppò al massimo. Nel 1766 i setifici di Rovereto impiegavano più di 1000 operai, mentre oltre 4 000 operai lavoravano agli ordini dei filatori e dei capi nei 36 filatoi, 26 roccatrici, 1 236 filatoi e nei 5 tintorie che fornivano il prodotto finale ai 23 negozi di seta.

La popolazione di Rovereto, che raggiunse un notevole livello di benessere alla fine del Settecento, come testimoniano le realizzazioni architettoniche che ancora la caratterizzano, era impiegata non solo nella filiera della seta, ma anche nell’artigianato e nel commercio. La città era famosa anche per l’importanza della sua vita culturale e per il livello di istruzione generale, come l’Atene del Trentino. Tra le pregevoli realizzazioni urbanistiche di quel periodo vi sono il Corso Nuovo lungo l’antica strada imperiale, progettato dall’architetto Ambrogio Rosmini nel 1771. In quel periodo furono ampliate anche le strade che portavano ai borghi e lungo quei percorsi i nuovi palazzi nobiliari che avrebbero decorato Rovereto sono stati costruiti.

Il XIX secolo è caratterizzato dall’influenza della riscoperta della storia romanzesca. Quel nuovo periodo positivo dell’economia che si era aperto per Rovereto agli albori del Novecento fu drammaticamente interrotto dallo scoppio della Grande Guerra. La prima guerra mondiale inferse ferite al tessuto sociale ed economico della città, devastazioni che costrinsero l’esilio della popolazione dalla patria cittadina, trasformata in prima linea della guerra.

Dagli anni ’60, un radicale processo di razionalizzazione ed espansione del settore primario e secondario con la nascita dell’area industriale di Binelonghe. A Rovereto si sviluppa l’attività industriale in diversi settori, dall’industria meccanica, chimica, farmaceutica, tessile, cartaria, ottica, del legno e alimentare. Sono presenti infrastrutture artigianali e commerciali di piccole e medie dimensioni e l’agricoltura interessa soprattutto le frazioni. Importante è la produzione di mobili e oggetti in legno, impreziositi da decorazioni artistiche, di pianoforti, liuti, chitarre, paralumi e merletti.

Attrazioni principali
Rovereto, piccola cittadina trentina che offre musei della scienza per i più piccoli, arte e storia del ‘900, cucina gustosa e vie ferrate, per gli amanti della montagna e dell’arrampicata. Rovereto è perfetto per chi desidera abbinare una vacanza culturale a un po’ di sport e relax sull’Altopiano di Brentonico.

Passeggia tra arte, storia e scienza e scopri l’atmosfera veneziana del centro storico che si mescola agli echi della Prima Guerra Mondiale. Passeggiando per le vie della città, ammira gli importanti e prestigiosi palazzi del Settecento, dall’Accademia degli Agiati, al Teatro Zandonai, alla Biblioteca Civica nel palazzo dell’Annona. Numerosi ospiti illustri hanno visitato Rovereto. Il più noto è forse Mozart, che tenne il suo primo concerto in Italia nella Chiesa di San Marco.

In città si possono visitare splendidi musei di arte, storia e scienza come il Mart e la Casa d’Arte Futurista Depero, il Museo Storico Italiano della Guerra e il Museo della Scienza e dell’Archeologia. Città-palcoscenico, Rovereto offre un ricco programma di eventi artistici, dai festival di danza, teatro, musica, cinema e archeologia, alle stagioni di prosa e agli spettacoli all’aperto. Questi i principali appuntamenti per vivere un centro da sempre crocevia di popoli e culture: Settenovecento, Oriente Occidente, la Settimana Mozart e la Rassegna Internazionale di Cinema Archeologico.

Rovereto è anche Città della Pace, come testimonia la grande Campana dei Caduti. Fusione con il bronzo dei cannoni delle nazioni che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale, i suoi 100 colpi diffondono ogni sera un messaggio universale di pace. Nelle vicinanze, il santuario di Castel Dante conserva le spoglie di oltre 20.000 soldati.

Siti storici
I centri storici di città e paesi raccontano di vite vissute, di invasioni, di battaglie, di filosofi e artisti, di una civiltà che da contadina si è trasformata in industriale, senza dimenticare le radici di una cultura indissolubilmente legata al territorio.Due mille anni di storia ti circondano in Vallagarina. Dalla villa romana di Isera alle chiese medievali situate lungo la Via Claudia Augusta, dalle vestigia della Serenissima, che qui stabilì il suo estremo avamposto verso le Alpi, ai manieri sulle colline, ai monti, teatro della Grande Guerra .

Palazzo Malfatti-Azzolini
Nel cuore del borgo barocco di Ala, l’edificio confina su un lato della centrale Piazza San Giovanni. Malfatti e Azzolini, sono i nomi delle famiglie che si sono succedute nella proprietà di questo prestigioso edificio in stile neoclassico. I Malfatti, originari di Verona, rappresentano storicamente la più antica famiglia nobile di Ala. L’edificio ha una facciata grandiosa e imponente, questo edificio presenta un timpano nella parte superiore della facciata che supera in altezza gli altri edifici della piazza. L’edificio ha la forma di una grande “L”: l’ampio basamento si affaccia sulla piazza, mentre verso sud la pianta si rastrema per aprirsi su un ampio giardino con fontana. Dall’imponente androne si passa al cortile dove si affacciano le antiche scuderie, per poi raggiungere la serra e l’ampio giardino.

Palazzo Alberti Poja
Palazzo Alberti Poja insieme a Palazzo dell’Annona (sede della Biblioteca Civica) costituisce la facciata d’ingresso alla piazza del MART, al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e all’Auditorium Melotti. Il prestigioso palazzo del Conte Francesco Alberti Poja e della Baronessa Eleonora Piomarta fu edificato a partire dal 1778, sull’allora Corso Nuovo Grande (oggi Angelo Bettini), ampia strada settecentesca che collegava l’antico borgo medievale a Trento. L’architetto Ambrogio Rosmini seguì i lavori di costruzione e già nel 1779 iniziò l’abbellimento degli interni con stucchi e decorazioni pittoriche. All’interno è conservata la cappella risalente al 1782. Il piano nobile che conserva numerosi affreschi di Marco Marcola (Verona,1740-1793) con l’aiuto del fratello Francesco per le piazze illusionistiche. Sul soffitto del salone centrale campeggia la storia del ‘Giudizio di Paride’.

Palazzo Todeschi-Micheli
In via delle Mercerie, il palazzo dei baroni Todeschi risale al Settecento. Si tratta di una costruzione che riunisce tre edifici preesistenti e presenta interni di notevole eleganza con arredi e stucchi d’epoca. Sopra la porta osservate lo stemma in pietra della nobile famiglia. Come ricordano i versi incisi sulla pietra, è in questo luogo che il 25 dicembre 1769 Mozart tenne il suo primo applauditissimo concerto italiano alla presenza di nobili e notabili roveretani. L’edificio ha ospitato numerose edizioni del WA Mozart International Festival ed è stato sede dell’Associazione Mozart Italia che ogni autunno organizza la Settimana Mozart.

Palazzi de’ Pizzini von Hochenbrunn
Nel centro storico di Ala, il Palazzo de’ Pizzini è un complesso di tre edifici (i due palazzi più una casa) costruiti tra la fine del 1600 e la fine del 1700, un tempo collegati da un passaggio aereo simile al Ponte dei Sospiri di Venezia. Lo stile è barocco e sul portale di via S. Caterina è possibile ammirare lo stemma nobiliare (le stelle a sette punte), mentre più sobria ed elegante è la facciata su piazzetta Burri, qui l’affresco di scuola veronese spicca con i ritratti della Madonna col Bambino e Santa Caterina.

Il Palazzo de’ Pizzini inferiore era adibito a residenza, mentre il Palazzo de’ Pizzini superiore era adibito a foresteria. La struttura più antica, Palazzo de’ Pizzini – di Lenna, risale alla seconda metà del XVII secolo ed è oggi sede del Museo del Pianoforte Antico e dell’Accademia Internazionale di interpretazione musicale su strumenti d’epoca. Il palazzo conserva l’affascinante ambientazione che ha destato l’ammirazione di artisti, nobili, principi e sovrani fin dalla metà del Seicento. Tra i personaggi illustri che vi sostarono ricordiamo Carlo III di Spagna (1708), Carlo VI (1714) e Napoleone Bonaparte, che pernottarono nel palazzo durante la prima invasione francese del Trentino (1796).

Il secondo Palazzo de’ Pizzini, un tempo unito al primo da un passaggio, è uno dei più autorevoli esempi di architettura barocca in Vallagarina. Vi soggiornarono Francesco I e Maria Teresa d’Austria, numerosi altri imperatori e principi, intellettuali e artisti come Wolfang Amadeus Mozart, che fu ospite a Palazzo de’ Pizzini con il padre tre volte in tre anni consecutivi, suonò per i maestri di casa nella sala del consiglio al piano nobile. Sulla facciata esterna di via S. Caterina una cornice riporta la dedica del compositore. L’ottima acustica del salone è data dal pavimento in legno, come la sovrastante balaustra, e dalle pareti che giungono leggermente concave verso il soffitto. Pregevole l’affresco che decora il soffitto, attribuito da alcuni studiosi ad Antonio Gresta.

Casa dei Turchi
La Casa dei Turchi si trova nel quartiere Santa Maria, in un suggestivo angolo del centro storico. Immersa nel rumore delle cascate, si affaccia sul ponte Forbato, il più antico della città. Accogliente e segreta, deve il suo nome alle antiche verande in legno che richiamano elementi dell’architettura araba: le Mashrabija, maschere sensuali che permettono di vedere senza essere visti e alla sua storia tra sete e commerci, dal 1500 ponte tra Oriente e Occidente .

Palazzo Pretorio
Il palazzo risale al 1417. Fu costruito per volere della Repubblica di Venezia dal podestà veneziano Andrea Valier, che ne fece la sua dimora personale e sede degli uffici del Comune di Rovereto. Originariamente un modesto edificio di max 2000 caratteri, fu ampliato dai successori di Valier e restaurato all’inizio del XX secolo da Auguste Sezanne.

La facciata che guarda verso Piazza del Podestà è l’emblema di due periodi storici rilevanti per la città: il quattrocento veneziano sul lato destro e lo stile settecentesco sul lato sinistro. Testimoniano gli anni della dominazione veneziana il portico a tre arcate affrescato sopra l’antico canale, la decorazione del soffitto ligneo della Sala del Consiglio ei due affreschi della Sala del Sindaco. Il portale d’ingresso con balconcino sorretto da due pilastri marmorei risale al Settecento. A sinistra dell’ingresso si osserva la lastra muraria in pietra con il palo veneziano e il braccio viennese ei corrispondenti valori in uso a Rovereto nel 1770. Merita una visita anche la parte posteriore dell’edificio che si affaccia sul torrente Leno.Le decorazioni settecentesche sono un tuffo nella storia di Rovereto, dalla Repubblica di Venezia agli Asburgo.

castelli
Il viaggio tra i castelli della Vallagarina è un affascinante itinerario tra bastioni e mura, un’occasione unica per conoscere meglio la storia di questa valle, antica linea di confine e da sempre terra di passaggio tra l’Italia e la Mitteleuropa. Immersi nei vigneti e situati in posizioni strategiche su entrambe le sponde del fiume Adige, i castelli della Vallagarina vi regalano panorami unici.

Castello di Beseno
Il Castello di Beseno è una maestosa fortezza che domina un’intera collina: il luogo ideale per far rivivere l’atmosfera del XV secolo. Domina la sommità del colle dal XII secolo e, nel 1487, fu al centro della storica Battaglia di Calliano, punto di svolta nella guerra tra le truppe veneziane ei combattenti del Trentino e del Tirolo. Per la sua posizione strategica sulla strada che collega l’Italia e l’Europa centrale attraverso le Alpi, fu teatro di importanti battaglie. Tra queste, la famosa battaglia di Calliano nel 1487, combattuta tra le truppe tirolesi e veneziane, che subirono una clamorosa sconfitta nella loro avanzata verso Trento. Nel 1973 i Conti Trapp, proprietari dal 1470, donarono il castello alla Provincia Autonoma di Trento, che ne curò il restauro.

Nelle sale del Palazzo di Marcabruno, la mostra permanente che illustra, attraverso ricostruzioni, video e plastici, la battaglia di Calliano. Guarda la copia della lapide del famoso condottiero Roberto da Sanseverino, che perse la vita in questa battaglia. Da notare anche gli stemmi dipinti in memoria dei nobili tirolesi che presero parte al combattimento, i primi a vedere scendere in campo i temibili Lanzichenecchi. Quindi indossa e impugna armi dal XV al XVII secolo e impara le tecniche di combattimento dell’epoca. Ricreato in una serie di stanze immersive. Passeggia tra le mura difensive, guardando l’ampia valle dell’Adige sotto di te. Visitate i locali un tempo adibiti a forni per la cottura del pane. Scendi nelle sue cucine e cantine e, soprattutto, metti le mani sui caschi,scudi e armature per sentirsi un guerriero del XV secolo per un giorno. Il Castello di Beseno è il luogo ideale per capire com’era la vita in una fortezza in epoca rinascimentale.

Passeggia nell’ampio campo da torneo lungo i bastioni illuminati dalla luna. Accedi al camminamento dalla porta oscura, e goditi il ​​meraviglioso panorama sulla valle dell’Adige ad ovest, e ad est gli scorci degli altipiani dei Cimbri, porta del vicentino. Attraversate la Piazza Grande su cui si affaccia il Palazzo Comitale, elegante residenza della famiglia Trapp.

Castello di Rovereto
Il Castello di Rovereto è uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardomedievale. Scopri le torri con armi, tunnel e cannoniere scavate nelle mura. Il Castello di Rovereto fu costruito nel XIV secolo dalla famiglia Castelbarco nei pressi del torrente Leno. I veneziani nel XV secolo ne presero possesso e lo trasformarono in una fortezza militare con funzione difensiva, dotata di quattro possenti bastioni. Nel 1509, in seguito alla sconfitta veneziana, passò nelle mani degli Asburgo, che la controllarono fino alla fine della Grande Guerra.

Il castello, chiamato anche Castel Veneto, è riconosciuto come una delle più complete e interessanti fortificazioni alpine di tipo veneziano e si trova nel cuore del centro storico di Rovereto. Nelle torri Marino e Malipiero, scopri la vasta collezione di armi dell’età moderna: armature, bianche e da fuoco, da duello e da caccia utilizzate tra il XVI e il XVIII secolo.

Dal 1921 il castello ospita il Museo Storico Italiano della Guerra: le mostre permanenti e temporanee ti aiuteranno a ricostruire gli eventi della Prima Guerra Mondiale, mentre le attività didattiche rivolte alle scolaresche mirano ad avvicinare i giovani alla storia. In passato il Castello di Rovereto ospitò anche Maria Dolens, la famosa Campana dei Caduti, oggi situata sul Colle di Miravalle. Nelle sue sale è ancora oggi visibile il modello originale in gesso.

Castello di Avio
Il Castello di Avio è uno dei monumenti fortificati più conosciuti, antichi e suggestivi del Trentino. Dalla sua posizione, alle pendici del Monte Vignola, il castello domina la vallata fin quasi a Verona. Da non perdere lo scorcio dell’imponente mastio, delle possenti mura e delle cinque torri. Probabilmente presidio militare già in epoca longobarda, divenne proprietà della famiglia Castelbarco per poi passare ai Veneziani nel 1441. Dal 1977 il castello è Pozzo del FAI, che ha effettuato un’attenta opera di restauro.

Entrando, attraverserai una torre-porta coronata da merli a coda di rondine. A destra osserva la mole della torre che spicca tra le mura orientali: è la Picadora, così chiamata perché, secondo la tradizione, i condannati venivano impiccati sul terrazzo. All’interno rimarrete incantati dagli splendidi cicli di affreschi di scuola veronese: “La sfilata dei combattenti”, sulle pareti della Casa delle Guardie, e “La stanza dell’amore”, eleganti decorazioni di cortesia nel mastio.

Castel Pietra
Castel Pietra sorge alle pendici della collina di Castel Beseno nel comune di Calliano, a nord della città di Rovereto. Il suo nome ricorda i massi caduti dal sovrastante Cengio Rosso, su cui Castel Pietra fu costruito e ampliato nei secoli. Il castello ha le sue origini nel Medioevo. Stili diversi convergono nella struttura, ma è evidente a prima vista che lo scopo principale è la difesa e il controllo del territorio. L’importanza storica di Castel Pietra deriva soprattutto dalla sua posizione strategica: la sua massiccia muratura un tempo si estendeva fino al fiume Adige e permetteva così il controllo della strada imperiale. Per molti anni, fino alla sconfitta di Venezia all’inizio del XVI secolo, il castello rimase al confine tra il Tirolo e la Repubblica di Venezia.

Questa posizione rese il castello teatro di importanti scontri, come la battaglia di Calliano del 10 agosto 1487. Nello scontro furono pesantemente sconfitte le truppe veneziane comandate dal condottiero Sanseverino. Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo Castel Pietra fu teatro di ulteriori importanti conflitti tra francesi di Napoleone e austriaci. Nel 1796 Napoleone Bonaparte fece trasportare alcuni cannoni in mezzo al Cengio Rosso e le truppe austriache furono costrette alla resa, incapaci di difendersi da un bombardamento dall’alto. Durante la prima e la seconda guerra mondiale Castel Pietra fu gravemente danneggiato.

Oggi il castello appartiene alla stessa famiglia dal 1738. Dopo la prima fase di un importante restauro, il castello è oggi aperto a visite guidate ed eventi privati ​​e non vari: aperitivi, convegni, seminari, servizi fotografici, eventi, cene e matrimoni.

Castel Noarna
Nato probabilmente come fortificazione in epoca romana, Castel Noarna domina la Vallagarina fin dall’XI secolo. La storia del castello è affascinante: nel 1486 la potente famiglia Lodron lo prese dai Castelbarco e lo trasformò da fortificazione ad uso prevalentemente difensivo in residenza nobiliare. Sotto il dominio di Nicolò Lodron, Castel Noarna assunse l’aspetto attuale. Fu lui a commissionare i nuovi settori residenziali del castello, gli affreschi dello scalone principale e quelli del giardino d’inverno. La struttura con il mastio, le fortificazioni e la merlatura guelfa risale al XIII secolo. La torre di avvistamento è il primo punto di accesso al castello: serviva per controllare il ponte levatoio in legno. All’interno troverete il Mastio con la torre principale,due corpi di guardia e le carceri dove furono imprigionate diverse donne della valle durante il famigerato processo alle streghe di Nogaredo (1646-1647).

Dal cortile del mastio si accede alla Cappella e si ammira l'”Incoronazione della Vergine con i Santi Nicola e Francesco”. La pala d’altare, datata 1580, rappresenta San Nicola in abito vescovile con mitra e pascolo. Da notare anche la preziosa loggia lignea decorata con motivi floreali. Sempre dal cortile del mastio si accede alla galleria con la volta affrescata con gli stemmi delle famiglie Lodron, Castellalto e Arco. L’atrio d’onore è un raro esempio di copia pittorica parziale della volta michelangiolesca, risalente alla seconda metà del 1500. Tra i soggetti rappresentati, si può ammirare una veduta della Vallagarina da sud a nord: Castel Noarna, Castel Pietra e Castel Beseno con due cavalieri in primo piano.

Il castello, circondato da vigneti, dista solo 2,5 chilometri dal casello autostradale di Rovereto Nord e 6 chilometri dal centro di Rovereto. La sua cantina produce ogni anno circa 35.000 bottiglie.

Castel Corno
A pochi minuti da Rovereto, in posizione strategica, Castel Corno vi offre un panorama unico, che spazia dal fiume Adige alle Piccole Dolomiti. Fondato intorno all’anno 1000, ha una struttura che si adatta perfettamente alla morfologia del territorio: posto su uno sperone di roccia, è diviso in un castello superiore e uno inferiore. Al centro di fatti di armi e leggende, il castello fu oggetto di contese e conquiste da parte di varie dinastie nobiliari e imprese militari fino all’inesorabile decadenza dopo l’occupazione napoleonica.

Castello Castellano
Il Castello di Castellano è una residenza fortificata in posizione panoramica, con una lunga cinta muraria che discende il pendio fino alla Torre della Guardia. Conquistata dalla famiglia Castelbarco a metà del XIII secolo, passò poi ai conti Lodron nel 1456, che la trasformarono in una magnifica residenza. Il maniero è oggi di proprietà della famiglia Miorandi di Castellano. La sua caratteristica più evidente è il lungo muro che discende il pendio fino alla Torre di Guardia. In estate l’ombra del castello si staglia sul palcoscenico di uno degli eventi più amati della valle, Castelfolk, una manifestazione green con buona musica, ottimi vini e cucina tipica trentina.

Musei
Rovereto, con i suoi musei internazionali, ti porta in un viaggio tra arte, storia e scienza. Passeggia dalle torri del castello alla suggestiva cupola del Mart. Percorri le collezioni di uno dei musei più antichi d’Italia, poi vivi l’emozione di incontrare un genio del Futurismo. Ascolta i cento rintocchi della pace di Maria Dolens, la campana più grande del mondo che risuona all’aperto. In Vallagarina, poi, vi aspetta un mondo di musica, tradizioni contadine, collezionismo e storia locale, pronto a svelarvi tutto il fascino di questo angolo segreto del Trentino, al di là dei percorsi più battuti.

Il Museo di Storia della Guerra Italiana
Le maestose sale del castello di Rovereto ospitano uniformi, armature, armi e documenti che raccontano più di cinque secoli di battaglie e conflitti, dal Rinascimento alla Prima Guerra Mondiale. Questo è uno dei migliori musei di guerra in Italia e attira numerosi appassionati di storia, grazie soprattutto alla sezione dedicata alla Prima Guerra Mondiale. La collezione comprende uniformi, armi e armature, per non parlare di un autentico biplano Nieuport-Macchi Ni.10 recentemente restaurato. Da non perdere la sezione Risorgimento, che contiene non solo armi e divise ma anche mobili e porcellane dell’epoca dell’Unità d’Italia. Nelle torri è possibile vedere una collezione di armi della prima età moderna (dal XVI al XVIII secolo), tra cui armature, armi fredde, armi da fuoco,armi da duello e armi da caccia.

La campana dei caduti
La campana ricorda i soldati che hanno combattuto la Grande Guerra in Trentino. Cento rintocchi lenti ogni sera risuonano tra le montagne dalla collina di Miravalle che domina Rovereto e la Vallagarina. Realizzata nel 1924 dal bronzo fuso dei cannoni delle nazioni combattenti, la campana da allora ha diffuso il suo messaggio universale di fratellanza. La storia della campana ricorda quella del Trentino stesso, terra di confine a lungo contesa che ha lasciato le macerie del passato per diventare un’officina dinamica di convivenza e dialogo, senza mai dimenticare il dovere di ricordare. Alta circa 3,36 metri e con un diametro di 3,21 metri, è la campana più grande al mondo a suonare, e la quarta per peso (oltre 22,6 tonnellate). Tutto intorno sono stand per ospitare le commemorazioni occasionali.

MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Uno dei musei più visitati del Trentino e una destinazione top per l’arte moderna e contemporanea. Questa spettacolare struttura, progettata dall’archistar Mario Botta, ospita una collezione permanente di circa 20.000 opere d’arte di nomi famosi come Hayez, Boccioni e De Chirico. Particolare attenzione è dedicata ai maggiori movimenti artistici del secolo scorso, con un focus sul Futurismo.

La collezione contemporanea è vasta, con opere di Pistoletto, Burri, Fontana, Merz e star dell’arte internazionale come Morris, Fulton e Abramovic. Il programma di mostre temporanee, eventi e laboratori è ricco e ben strutturato, anche per i bambini.

Depero Casa dell’Arte Futurista
Rovereto ospita un museo-laboratorio unico in Italia, che dà vita a un progetto ideato dall’artista stesso. Un’eccellente panoramica di tutto il futurismo italiano, centinaia di dipinti, arazzi e burattini dai colori vivaci, disegni, oggetti di design, collage, poster, volantini e persino mobili: tutti realizzati dal famoso artista futurista. Questo museo affascinerà gli adulti e piacerà ai bambini grazie all’esuberanza creativa e colorata dell’artista, le cui numerose opere d’arte includono anche giocattoli e pupazzi.

Questo è l’unico museo futurista in Italia, nato dall’ispirazione di Fortunato Depero, che trascorse gran parte della sua vita a Rovereto e decise di donare la sua collezione alla città. Oggi ospita dipinti, arazzi, mosaici, disegni, oggetti di design, collage, manifesti, volantini e mobili realizzati dal celebre artista futurista, pioniere del design contemporaneo, che ha curato personalmente ogni dettaglio.

Museo della Scienza e dell’Archeologia, Rovereto
Un museo pieno di vita, grazie al fitto calendario di attività e mostre temporanee che arricchiscono l’imponente collezione del museo. Archeologia, zoologia, botanica, astronomia, scienze della terra e robotica: sono questi i temi che prendono vita nel Museo Archeologico e Scientifico, una delle due sedi della Fondazione Musei Civici di Rovereto, attraverso le splendide collezioni delle sue sale espositive permanenti oltre a importanti mostre temporanee che approfondiscono temi specifici. Il museo propone un ricco calendario di attività, come il laboratorio di robotica dove i visitatori possono costruire i propri robot, o le escursioni sulle Orme dei Dinosauri (a sud di Rovereto). Da provare anche le Lezioni al Planetario e le Attività Natura nell’Area Sperimentale, nel Bosco della Città.

Cucina
Gli chef trentini aprono le porte delle loro cucine per proporvi le speciali ricette dei loro menù, tra tradizione e modernità, preparate con genuini prodotti locali. L’ottima cucina trentina si può trovare sia nei grandi ristoranti che nelle piccole osterie e trattorie della zona. Sia nei rifugi che nelle eleganti cantine. Una cucina semplice, elegante e rispettosa, che va oltre la tradizione per puntare con uno sguardo curioso sul nuovo, con piatti rivisitati in chiave contemporanea, unendo i sapori e giocando sui contrasti.

Il Trentino è una delle zone vitivinicole di montagna che, grazie ad un gruppo produttivo fortemente legato al territorio, offre vini d’identità. Qui, bagnata dal fiume Adige, ventilata e protetta da importanti catene montuose come le Piccole Dolomiti, si trova la Vallagarina. Una valle che presenta condizioni estremamente favorevoli per la viticoltura.

Alla vite si alterna un sistema urbano ricco e ben conservato, ricco di storia e di cultura. Tra pianura, collina, terrazzamenti e i ripidi pendii delle valli laterali, la Vallagarina produce grandi vini, dal metodo classico ai bianchi fino ai rossi corposi, tra cui spiccano gli autoctoni Marzemino, Casetta ed Enantio.

Marzadro
Un tour dello stabilimento, scopri i gusti e gli aromi della sua distilleria. Durante il quale vedrai i nostri tradizionali ed efficienti alambicchi in rame e imparerai a conoscere le varie fasi che producono uno dei prodotti più antichi e rinomati del Trentino. Ovviamente avrete anche la possibilità di degustare le nostre Grappe e Distillati, come Le Diciotto Lune, Marzadro 43°, Affina, Le Giare, Anima Nera, Pellerossa, ecc., nate dalla maestria dell’uomo e dalla generosità di la terra in questo angolo di Trentino.

Circostante
Poco a nord di Verona, Rovereto è da sempre crocevia di culture, anello di congiunzione tra pianura e montagna, cultura italiana e tedesca. Tutt’intorno, la Vallagarina vi accoglie con un paesaggio quasi immutato: i preziosi vigneti del fondovalle, attraversato dall’Adige, dominato da castelli e punteggiato da borghi di antiche origini, i pascoli prealpini di Brentonico nel Parco del Monte Baldo, il i terrazzamenti della Val di Gresta, le cime rocciose delle Piccole Dolomiti in Vallarsa.

Nei dintorni, la Vallagarina è una valle da esplorare con tutti i sensi attraverso l’incontro con i produttori di vino, grappa, formaggi e salumi di malga, ortaggi biologici della Val di Gresta, miele, zafferano, tartufi, erbe officinali . La valle può essere attraversata con soste nei castelli medievali immersi nei vigneti di fondovalle, nelle cantine dove si possono degustare vini tipici o nei graziosi borghi.

Salendo, i pascoli prealpini di Brentonico nel Parco del Monte Baldo, i campi terrazzati dove si coltivano gli ortaggi biologici della Val di Gresta, le cime rocciose delle Piccole Dolomiti della Vallarsa, le baite e i prodotti tipici del Leno Valli.

D’estate tutta la Vallagarina diventa palcoscenico di eventi, d’estate è anche l’ideale per scoprire le montagne della zona con trekking guidati o per percorrere spettacolari sentieri in mountain bike. Sul Leno e lungo l’Adige si pescano trote fario e marmorate. In inverno gli appassionati di sci possono raggiungere le stazioni sciistiche di Brentonico Polsa – San Valentino, e Folgaria.

Guardare il sole e le stelle a 1620 metri sul livello del mare, respirare aria più pulita e lontano dalle luci della città: puoi provare questa esperienza all’Osservatorio Astronomico sul Monte Zugna, non lontano dal centro di Rovereto.