Guida turistica di Brescia, Lombardia, Italia

Brescia è una città della regione Lombardia, nel nord Italia. Si trova ai piedi delle Alpi, a pochi chilometri dai laghi di Garda e d’Iseo. Brescia, conosciuta anche come la città d’arte della Mille Miglia. Visita la più grande area archeologica romana del Nord Italia e scopri i monumentali resti dei Longobardi, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Fondata oltre 3.200 anni fa, Brescia è stata un importante centro regionale fin dall’epoca preromana. Il suo centro storico racchiude gli edifici pubblici romani meglio conservati dell’Italia settentrionale e numerosi monumenti, tra questi il ​​castello medievale, la cattedrale Vecchia e Nuova, la rinascimentale Piazza della Loggia e la razionalista Piazza della Vittoria. La monumentale area archeologica del Foro Romano e il complesso monastico di San Salvatore-Santa Giulia sono diventati Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Brescia attiva nei settori manifatturiero, metalmeccanico, tessile, chimico e alimentare, è uno dei principali centri economico-produttivi d’Italia ed è nota per la famosa corsa di auto d’epoca Mille Miglia. Brescia è la patria del caviale italiano, ed è nota per essere la zona di produzione originaria dello spumante Franciacorta. Nel 2017 Brescia e la sua provincia, insieme a quelle di Bergamo, Mantova e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia con il nome di Lombardia Orientale.

Oltre al centro storico, la Provincia di Brescia offre anche una straordinaria varietà di paesaggi. Ogni area ha una storia ricca e unica. I tre laghi bresciani hanno un carattere proprio: il mediterraneo Lago di Garda, il nordico Lago d’Idro e il romantico Lago d’Iseo. Tappe da non perdere sono la città di Brescia e il suo incredibile patrimonio storico e artistico, la Franciacorta caratterizzata da dolci colline ricoperte da vigneti, e l’ampia pianura a sud della città con la sua atmosfera senza tempo.

Sentieri che si affacciano su laghi e montagne che si incrociano; chilometri di piste ciclabili e percorsi immersi nella natura; Patrimonio mondiale dell’UNESCO e siti archeologici; esperienze enogastronomiche locali. Nel verde dei boschi e delle montagne della Valle Camonica, della Valle Trompia e della Valle Sabbia.

Storia
Le origini di Brescia risalgono sicuramente almeno al IV secolo a.C. Vari miti riguardano la fondazione di Brescia: uno la attribuisce ad Ercole mentre un altro ne attribuisce la fondazione come Altilia (“l’altra Ilio”) da un fuggitivo dell’assedio di Troia. Questo mito sembra avere un fondo di verità, perché recenti scavi archeologici hanno portato alla luce resti di un insediamento risalente al 1200 aC che gli studiosi presume sia stato costruito e abitato da genti Liguri.

A cavallo tra il III e il II secolo aC, Brixia iniziò il processo di annessione alla Repubblica Romana, culminato nel 41 aC quando gli abitanti ottennero la cittadinanza romana. Augusto vi fondò una colonia civile (non militare) nel 27 aC, e lui e Tiberio costruirono un acquedotto per rifornirla. La Brixia romana aveva almeno tre templi, un acquedotto, un teatro, un foro con un altro tempio costruito sotto Vespasiano e alcune terme.

A testimonianza della Brixia romana, rimane oggi il più importante complesso di edifici pubblici di epoca romana di tutta l’Italia settentrionale, con il Tempio Capitolino, il foro e il teatro romano.

Dal 402 al 493 subì numerose invasioni barbariche. Dal 568 divenne un importante centro longobardo (sede di uno dei principali ducati), di cui restano ampie testimonianze all’interno del Monastero di Santa Giulia. Nel 774 Carlo Magno conquistò la città e pose fine all’esistenza del regno longobardo nell’Italia settentrionale.

Dall’855 all’875, sotto Ludovico II il Giovane, Brescia divenne di fatto capitale del Sacro Romano Impero. Successivamente il potere del vescovo come rappresentante imperiale fu progressivamente contrastato dai cittadini e dai nobili locali, Brescia divenne libero comune intorno agli inizi del XII secolo, cadde sotto il dominio dei Visconti e poi, il 24 novembre 1426, nei domini di terraferma di la Repubblica di Venezia e vi rimase fino al 1797. E infine, arrivando all’annessione al Regno d’Italia nel 1860.

Brescia ha avuto un ruolo importante nella storia del violino. Molti documenti d’archivio testimoniano molto chiaramente che dal 1490 al 1640 Brescia fu culla di una magnifica scuola di suonatori e liutai d’archi, tutti in stile “maestro”, di tutti i diversi tipi di strumenti a corda del Rinascimento: viola da gamba (viole), violone, lyra, lyrone, violetta e viola da brazzo.

La città è stata soprannominata “Leonessa d’Italia” da Aleardo Aleardi, nei suoi Canti Patrii. La fortuna dell’espressione si deve però a Giosuè Carducci, che nell’ode alla Vittoria volle rendere omaggio a Brescia per la strenua resistenza contro gli occupanti austriaci durante l’insurrezione dei Dieci Giorni. Tra le rovine del tempio di Vespasiano a Brescia, contenuto nelle Odi barbariche.

Attrazioni principali
Il settore turistico sta diventando sempre più importante per l’economia cittadina. Brescia ha infatti accresciuto negli ultimi anni la sua attrattività turistica, grazie alla sua recente inclusione nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità e alla vicinanza ai laghi di Garda e d’Iseo, che distano non più di 30 km. L’importante patrimonio storico e artistico di Brescia (dal 2011 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO) e le bellezze naturali del suo territorio (come il Lago di Garda, la Val Camonica e il Lago d’Iseo) hanno permesso alla città di attrarre un numero sempre maggiore di visitatori.

All’efficienza di una città moderna, Brescia associa l’attrattività di una città d’arte e di storia, e offre al visitatore il piacere e il fascino di camminare in un ambiente urbano che rivela il suo volto storico, arricchito da un’attenta serie di interventi di riqualificazione l’ambiente, dal programma di pedonalizzazione e arredo degli spazi verdi e collettivi, ma anche dagli interventi realizzati nelle tranquille zone residenziali che circondano uno dei più grandi complessi museali italiani: Santa Giulia-Museo della Città, aperto al pubblico nel 1999 i suoi circa 12.000 mq di superficie espositiva.

Tra le principali attrazioni di Brescia c’erano: il museo di Santa Giulia e le mostre e le iniziative che propone, l’area archeologica del foro romano con il Capitolium e il castello di Brescia, nonché la rinnovata pinacoteca Tosio Martinengo. Altri punti di interesse artistico e culturale della città sono le quattro piazze principali di Brescia – Piazza Paolo VI di epoca medievale, con il Duomo vecchio e il Duomo nuovo, la rinascimentale Piazza della Loggia,

La Piazza del Mercato e la razionalista Piazza della Vittoria, sormontate dalla Torre INA, considerata il primo grattacielo d’Europa in cemento armato, collegate da portici, loggiati coperti e percorsi pedonali. Durante l’anno sono diverse le manifestazioni organizzate dalle varie associazioni presenti sul territorio (come, ad esempio, la Mille Miglia), che richiamano visitatori da fuori città.

A livello storico-artistico Brescia concentra le sue attrattive nel centro cittadino. Essendo una città di medie dimensioni, è facile girare a piedi per il centro coprendolo nella sua interezza senza dover ricorrere ai mezzi pubblici.

Inoltre Brescia è vicina ad importanti mete turistiche (Milano si raggiunge direttamente in 45 minuti di treno, Venezia e Firenze in circa 2 ore) ed è una delle città più economiche d’Italia in termini di soggiorni in hotel. Per questi motivi i turisti usano spesso Brescia come base per esplorare i luoghi circostanti.

Patrimonio mondiale dell’UNESCO
San Salvatore – Santa Giulia e l’area archeologica monumentale iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” che, oltre a Brescia, comprende anche Cividale del Friuli, Torba-Castelseprio, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento e Monte Sant’Angelo, comprende i più importanti monumenti lombardi esistenti nel area italiana, sparsa dal nord al sud della penisola, dove si estendevano i domini dei più importanti ducati longobardi.

I beni inseriti nel sito, frutto di una rigorosa e attenta selezione, sono, ciascuno per la propria specifica tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse su tutto il territorio nazionale e, nel loro insieme, rispecchiano l’universalità della cultura. lombardo nel momento del suo apice.

Rappresentano quindi la quintessenza del patrimonio artistico e architettonico della gens Langobardorum che, come è noto, si espresse in forme monumentali solo dopo il loro insediamento in Italia, a seguito di un lungo periodo di migrazione che dalla Scandinavia li vide attraversare i paesi del nord e est europeo.

Il complesso monumentale di San Salvatore – Santa Giulia di Brescia è uno straordinario palinsesto architettonico che ingloba il monastero femminile costruito dal duca di Brescia Desiderio, con la moglie Ansa, nel 753, prima di diventare re. La chiesa di San Salvatore è uno dei più importanti esempi di architettura religiosa altomedievale conservato in elevazione.

Il monastero, che disponeva di strutture per l’accoglienza dei pellegrini e l’accoglienza dei poveri, svolse un ruolo fondamentale nella società dell’epoca, sia come riferimento religioso che dal punto di vista politico ed economico.

La sua importanza non venne meno dopo la caduta dei Longobardi: la ricchezza del suo corredo e il suo alto prestigio portarono nei secoli a nuovi importanti interventi architettonici, che ampliarono il complesso voluto fino all’attuale struttura che comprende, oltre a tre chiostri di epoca diversa, la chiesa romanica di Santa Maria in Solario, il coro quattrocentesco e la chiesa cinquecentesca di Santa Giulia.

Attualmente l’intero complesso, frutto di uno splendido intervento di restauro e valorizzazione, è sede del Museo Civico, che custodisce le più alte testimonianze artistiche della lunga storia di Brescia e del suo territorio.Tempio Capitolino

Nella vicina area archeologica del Capitolium sono ancora visibili gli edifici più antichi e significativi della città romana: una sequenza di santuari di età repubblicana (II-I secolo a.C.), il Capitolium (73 d.C.), il teatro (I- III secolo d.C.), la sezione della pavimentazione del decumano massimo.

Tracce della presenza longobarda si leggono anche sui resti di epoca romana, costituiti principalmente da strutture produttive e sepolture. In questa zona ben circoscritta della città si può quindi leggere un’ininterrotta stratigrafia di testimonianze che va dal II secolo aC al XIX secolo, particolarmente ricca e articolata. Nel 1830 il Capitolium ospitò anche il Museo Patrio, primo museo cittadino ad inaugurare la vocazione museale di questa zona.

Architetture religiose
Brescia conserva nel centro storico diverse decine di chiese appartenenti ad ogni periodo storico e artistico, dalle testimonianze lombarde alle opere del Settecento più estremo, fino ai prodotti dell’eclettismo ottocentesco. Il Duomo Vecchio, cattedrale invernale della città, è uno dei più importanti esempi di rotonda romanica in Italia, costruito nell’XI secolo e prezioso contenitore di diverse opere d’arte, come i dipinti del Moretto e del Romanino, un sepolcro di Bonino da Campione, la cripta di San Filastrio, risalente all’VIII secolo e la grande arca sepolcrale di Berardo Maggi, risalente agli inizi del XIV secolo. Altro esempio di architettura romanica è la chiesetta di San Faustino in Riposo, dalla caratteristica forma a cono.

Importanti testimonianze di architettura gotica sono invece la chiesa di San Francesco d’Assisi, con la caratteristica facciata a capanna in pietra grezza con un grande rosone, la chiesa di Santa Maria del Carmine, edificata nel XV secolo con numerose aggiunte successive, e il chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, definita la Cappella Sistina di Brescia per il ricco ciclo di affreschi rinascimentali che ne adornano l’interno. La chiesa di Santa Maria dei Miracoli è invece il grande capolavoro della scultura rinascimentale bresciana, con la facciata di Giovanni Antonio Amadeo completamente lavorata alla fine del bassorilievo affiancata dalle sculture del Tamagnino. Di notevole interesse, dello stesso periodo storico, è la chiesa di San Giuseppe,il pantheon musicale di Brescia con le tombe delle più grandi personalità del settore, contenente uno dei più grandi organi antichi a canne del mondo, opera degli Antegnati.

I maggiori esponenti del barocco cittadino sono la chiesa dei Santi Faustino e Giovita (realizzata dall’architetto Stefano Carra) dove sono sepolti i due patroni di Brescia, il Duomo nuovo, cattedrale estiva, sorta in sostituzione dell’antica Basilica di San Pietro de Dom, e la chiesa di Santa Maria della Carità, con la sua caratteristica pianta ottagonale e la riproduzione della Santa Casa di Nazareth posta dietro l’altare maggiore.

La chiesa patronale, in particolare, conserva il grande affresco dell’Apoteosi dei Santi Faustino, Giovita, Benedetto e Scolastica di Giandomenico Tiepolo, oltre ad altre opere scultoree e pittoriche. Di particolare rilievo artistico è anche la chiesa di San Giovanni Evangelista con la Cappella del Santissimo Sacramento, decorata per metà da tele del Moretto e per metà da quelle del Romanino. Un altro monumento barocco, che spicca assolutamente per unità formale e architettonica in quanto costruito ex novo, è la chiesa di Santa Maria della Pace, progettata dall’architetto veneziano Giorgio Massari con dipinti di Pompeo Batoni.

Esempio di architettura neoclassica è la collegiata dei Santi Nazaro e Celso, che custodisce il prezioso Polittico Averoldi di Tiziano. All’esterno degli edifici ecclesiastici, infine, si trova il Cimitero Monumentale di Brescia, progettato da Rodolfo Vantini e realizzato più volte nel corso dell’Ottocento. Sempre del Vantini è la tomba Bonomini, popolarmente detta “tomba del cane”, progettata su commissione del mercante Angelo Bonomini, che emerge con il suo profilo neogotico sul pendio del monte Maddalena.

Il cimitero bresciano, detto Vantiniano (dal nome del suo ideatore, l’architetto Rodolfo Vantini), è il primo cimitero monumentale costruito in Italia, al cui centro si erge il Faro di Brescia (alto 60 metri, rivestito di marmo di Botticino) il cui la forma è stata ispirata dall’architetto tedesco Heinrich Strack per progettare la Colonna della Vittoria, uno dei simboli della città di Berlino. Nel 1866 le spoglie del noto pittore bresciano Francesco Filippini furono trasferite, per volontà dei cittadini bresciani, dal Cimitero Monumentale di Milano al Cimitero Vantiniano.

Architetture civili
Tra le opere di architettura civile bresciana spicca Piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città e importante esempio di piazza rinascimentale chiusa. L’edificio principale che fa da sfondo monumentale alla piazza è Palazzo della Loggia, detto più semplicemente “la Loggia”, sede del consiglio comunale, edificato a partire dal 1492 sotto la direzione di Filippo Grassi e infine completato nel Cinquecento sotto la supervisione del Sansovino e del Palladio.

Inoltre, nel Settecento, fu realizzato dall’architetto Luigi Vanvitelli quello che viene chiamato “Salone Vanvitelliano”. Sul lato sud della piazza sono invece allineati i due Monti di Pietà, il primo – detto anche “vecchio” – del XV secolo e il secondo – il “nuovo” – edificato alla fine del Cinquecento, le cui facciate rappresentano il primo museo lapidario italiano (infatti un decreto del Consiglio Speciale della città di Brescia del 1480, stabilì che le lapidi romane rinvenute nell’area dove sarebbero sorti questi due edifici dovessero essere conservate per uso pubblico: furono quindi murate lungo le pareti di questi edifici e utilizzato come ornamento), mentre al centro del lato est si erge il grande orologio astronomico del 1540.

Il più antico centro di potere è il Broletto, l’antico municipio situato in Piazza del Duomo. Il nucleo originario dell’edificio risale al XIII secolo, successivamente ampliato più volte nel XIV secolo (ala ovest sulla piazza), nel XV secolo (ala est e nord con ricostruzione dell’ala ovest) e nel XVII secolo (portico trasversale interno). L’edificio è completato dalla Torre del Popolo o “Pégol”, una torre civica del XII secolo.

Nell’ambito dell’architettura civile privata sono numerosi i palazzi disposti lungo tutte le vie del centro storico, in particolare quelli appartenuti alla potente famiglia Martinengo, tra cui Palazzo Martinengo e Palazzo Maggi Gambara in Piazza del Foro, Palazzo Martinengo Colleoni a Malpaga in Piazza Sant’Alessandro, palazzo Uggeri lungo via Musei e palazzo Cigola Fenaroli in via Carlo Cattaneo. O ancora, Palazzo Martinengo Colleoni di Pianezza in Corso Matteotti e Palazzo Martinengo di Villaganain Progress Martiri della Libertà.

Degni di menzione sono anche Palazzo Martinengo di Padernello Salvadego, considerato la più imponente dimora signorile della città, Palazzo Martinengo della Motella e Palazzo Martinengo delle Palle. Altro importante edificio civile è il Teatro Grande, fondato nel 1664 e più volte ricostruito, in particolare nel Settecento e per tutto l’Ottocento. Il teatro è noto per ospitare l’importante Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli”.

Più recenti sono la Stazione ferroviaria, realizzata in stile neoromanico nel 1854, e Piazza della Vittoria, realizzata nel 1932 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, demolendo parte dell’antico centro storico medievale.

Architetture militari
Il castello di Brescia occupa il primo posto tra le antiche architetture militari bresciane pervenute fino a noi: costruito nel XIII secolo dai Visconti su un precedente sito, sulla sommità del colle Cidneo, fu ampliato per la prima volta nel XV secolo e poi completata nel XVI secolo. Tutte le funzioni strategiche cessarono a metà dell’Ottocento, il castello è un immenso parco pubblico che offre interessanti passeggiate tra le antiche strutture difensive e un’ampia visuale su tutta la città. L’interno della fortezza ospita due musei.

In città, la Torre della Pallata all’estremità orientale di Corso Garibaldi, edificata nel XIII secolo e rimaneggiata nel XV secolo. Ai suoi piedi si trova una grande fontana barocca, opera di Pietro Maria Bagnadore.

Vi sono inoltre resti di porte cittadine delle antiche mura medievali, come Porta Bruciata o Porta Paganora, nonché l’unico residuo dei tre chilometri di mura difensive di epoca romana, Porta Sant’Eusebio: risalente al I secolo dC, i suoi resti si possono ammirare lungo le pendici del colle Cidneo, nei pressi della chiesa di San Pietro in Oliveto.

Siti archeologici
Come già accennato, Piazza del Foro di Brescia è il più importante complesso di resti di edifici pubblici di epoca romana di tutta l’Italia settentrionale, con le imponenti rovine del Capitolium e l’adiacente teatro romano. Sono inoltre pervenuti numerosi resti del colonnato perimetrale dell’antica piazza romana, visibili all’aperto nella stessa piazza e nei sotterranei del vicino palazzo Martinengo Cesaresco Novarino (dove si trovano anche i resti delle antiche terme romane e del primitivo insediamento abitativo , risalente alla prima età del ferro, da cui si è sviluppata l’odierna città), mentre in Piazzetta Labus, ancora più a sud, emergono i resti della basilica civile, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruito sulle rovine stesse.

Itinerario centro storico
Questo itinerario esplora la città d’arte della Mille Miglia, visita la più grande area archeologica romana del Nord Italia e scopri i resti monumentali dei Longobardi. Palazzi, castelli, musei e altro ancora. Gallerie d’arte, parchi archeologici, teatri e ville: tasselli che compongono il puzzle di un sofisticato panorama culturale.

In Piazza Paolo VI
È una delle tre piazze principali della città, più spesso chiamata Piazza del Duomo dai bresciani, per la presenza delle due cupole cittadine, la vecchia e la nuova. L’origine della piazza è medievale, così come alcuni edifici che vi si affacciano, primo fra tutti il ​​Broletto, che oggi comprende anche la Torre del Pegol (la torre civica) e la Loggia delle grida.

Palazzo Broletto
La sede medievale dei signori regnanti sulla città, oggi sede dell’amministrazione provinciale, si trova tra via Mazzini e piazza Paolo VI. L’origine del nome deriva dal fatto che il terreno su cui ora sorge il palazzo era in origine un orto, detto “brolo”, da cui la dicitura “Broletto”.

Casa dei Camerlenghi
Di fronte al Duomo Nuovo, quindi sul lato occidentale della piazza, si trova la Casa dei Camerlenghi, così chiamata perché sede dei camerlenghi, amministratori finanziari durante la dominazione veneziana, che presenta particolari trifore quattrocentesche. Nel corso dei secoli, soprattutto dopo la caduta della repubblica nel 1797, l’edificio perde la sua funzione originaria e viene trasformato in residenza privata, stravolgendone l’architettura originaria. L’uso residenziale privato dell’edificio rimane ancora oggi. Molto importante dal punto di vista storico è anche il portico alla base, risalente al XII secolo: formato da cinque archi a tutto sesto su possenti pilastri cilindrici con capitelli squadrati, poggia su un livello inferiore rispetto all’attuale livello stradale, segno della sua antichità.

Chiesa di Sant’Agostino
La Chiesa di Sant’Agostino si trova nell’omonimo vicolo che funge da accesso alla piazza nell’angolo nord-est, adiacente alla facciata del Broletto. Di fondazione medievale, fu ricostruito in epoca gotica e nei secoli successivi subì numerosi disagi, tra cui l’annessione allo stesso Broletto per adibire i locali ad uffici, annessione che vide anche l’inserimento di un soppalco che divideva lo spazio in due. interno. Dopo decenni di abbandono, è stata recuperata nel 2001 insieme ai locali annessi, restaurando il tutto e realizzando al suo interno una sala convegni. Della chiesa resta la bella facciata in cotto, numerosi affreschi quattrocenteschi al piano superiore e due archi gotici con relativi pilastri nell’attiguo vano a sud.

Nuova cattedrale
La nuova Cattedrale, ufficialmente Cattedrale estiva di Santa Maria Assunta, è la chiesa principale di Brescia. Fu edificato tra il 1604 e il 1825 sull’area dove sorgeva la basilica paleocristiana di San Pietro de Dom (V-VI secolo). non essendo il risultato di un edificio secolare ma il risultato di un unico, seppur lunghissimo, cantiere, presenta una struttura complessivamente omogenea e coerente, nell’architettura e nelle decorazioni. L’unico elemento che tradisce la lunga vita della fabbrica, durata circa 230 anni, è il sottile connubio che si avverte all’interno, ma soprattutto sulla facciata, tra gusto barocco e stile neoclassico, il cui risultato è una sorta di temperato barocco classico, praticamente un edificio iniziato in stile barocco e terminato in stile neoclassico.

Cattedrale Vecchia o Rotonda
5 Duomo Vecchio.il Duomo Vecchio, detto anche Rotonda per la sua forma geometrica, ufficialmente Concattedrale Invernale di Santa Maria Assunta, è la Concattedrale di Brescia, titolo che condivide con l’attiguo Duomo nuovo. Costruita a partire dall’XI secolo su una precedente basilica, ha subito più di un ampliamento nel corso dei secoli ma ha mantenuto intatta l’originaria struttura romanica, facendone uno dei più importanti esempi di rotonde romaniche in Italia. La cattedrale contiene anche numerose e importanti opere, tra cui spiccano una tomba di Bonino da Campione, l’organo di Giangiacomo Antegnati, il sarcofago marmoreo di Berardo Maggi e il ciclo di dipinti del Moretto e del Romanino realizzati per la cappella del Santissimo Sacramento.della Basilica di San Pietro de Dom e qui trasferita dopo la sua demolizione.

Torre del Pegol
La Torre del Pegol o Torre del Popolo è un edificio in pietra alto circa 54 metri, annesso al palazzo del Broletto. Non si conosce con esattezza la data e l’origine di questa costruzione medievale, ma se ne trovano tracce in alcuni manoscritti del XII secolo, in cui la particolare resistenza dell’edificio resistette ad un violento terremoto del 1159 che causò circa 20.000 morti. Fu utilizzato dagli austriaci come roccaforte durante i dieci giorni di Brescia. Dopo alcuni moderni restauri, la torre è stata nuovamente aperta al pubblico nel 2007. Dell’antico orologio non c’è più traccia.

In Piazza della Loggia
Piazza Loggia è una delle tre piazze principali di Brescia, la sua forma è quadrata, delimitata da una serie di edifici di epoca veneziana, tra cui spicca la Loggia, sede del consiglio comunale di Brescia. La piazza divenne subito il cuore pulsante della città sia per la sua posizione che per la presenza della Loggia che fu completata anche nel 1574, sotto la direzione di Filippino de’ Grassi, che diverrà negli anni sede della vita amministrativa della città .

Casa Vender
Casa Vender è un palazzo situato a sud del Palazzo della Loggia. L’edificio risale molto probabilmente al XV secolo e per secoli rimase di proprietà della famiglia Vender, ricchi mercanti bresciani di tessuti e lane. È uno dei pochissimi edifici del centro storico cittadino a conservare intatti gli elementi tipici dell’architettura privata quattrocentesca bresciana. Si sviluppa su tre piani più il piano terra e presenta semplici finestre prive di telaio. Peculiarità dell’epoca sono i balconi in ferro battuto al primo piano e, in particolare, la cosiddetta “baltresca” che corona l’edificio, un tempo molto diffuso e oggi quasi scomparso. Altra caratteristica notevole dell’edificio è la presenza di frammenti di affreschi, ulteriore testimonianza di quella “urbs picta” bresciana.

Chiesa di San Giuseppe
Edificata nel XVI secolo, conserva al suo interno un notevole patrimonio artistico, comprendente dipinti e cappelle che ospitano una vastissima quantità di tele, affreschi parietali, stucchi e altri inserti decorativi, frutto di una stratificazione secolare. Alle pareti delle navate laterali sono appese le quattordici stazioni della Via Crucis di San Giuseppe, eseguite nel 1713 da Giovanni Antonio Cappello. Al suo interno si trova anche il più grande organo antico del mondo, opera degli Antegnati.

Monte di Pietà nuovo
Il nuovo Monte di Pietà è un palazzo della fine del XVI secolo, che si estende lungo la metà orientale del lato sud della piazza, all’angolo con via X Giornate. Le scosse del 29 maggio dovute ai terremoti del 2012 in Emilia hanno provocato una lesione nell’angolo superiore sinistro della facciata dell’edificio sulla piazza, che però non si è deteriorata.

Vecchio banco dei pegni
Il Monte di Pietà Vecchio è un palazzo della fine del XV secolo, che si estende lungo la metà occidentale del lato sud della piazza. Il palazzo fu costruito tra il 1484 e il 1489 su progetto dell’architetto Filippo de’ Grassi in eleganti linee rinascimentali di ispirazione veneziana. Un secolo dopo fu ampliato con la costruzione del nuovo Monte di Pietà, che vi si inserisce ad est attraverso una finta loggia di chiaro gusto tardo cinquecentesco.

Monumento alla Bella Italia
Il monumento a Bella Italia o Bell’Italia, ufficialmente monumento ai caduti della Dieci Giorni di Brescia, è un monumento marmoreo situato nel ramo nord-est di Piazza della Loggia. Dedicato ai Caduti delle Dieci Giornate di Brescia, è opera di Giovanni Battista Lombardi nel 1864 e fu donato alla città da Vittorio Emanuele II. Sul luogo dove oggi si trova il monumento si trovava in origine la colonna con in cima il Leone di San Marco, segno del dominio della Repubblica di Venezia sulla città. La colonna era stata eretta tra il 1454 e il 1455 e alla sua base si svolgevano, per secoli, le esecuzioni capitali dei condannati a morte. Demolita definitivamente nel 1797 dai rivoluzionari della Repubblica Bresciana, lascia uno spazio vuoto nella radura, che viene riempita pochi decenni dopo, nel 1864,dal nuovo monumento.

Il monumento ha un alto basamento a pianta quadrata, a sua volta rialzato su una breve scalinata alla base, ai lati della quale sono riportate, in bassorilievo, le storie salienti dei fatti salienti dell’insurrezione popolare: dal pannello sul fronte , in senso antiorario, l’Insurrezione in Piazzetta Tito Speri, il Combattimento a Porta Venezia, la fucilazione degli insorti catturati ei funerali dei caduti. Il coronamento è una figura femminile che personifica l’Italia, con in mano un grande stendardo e, nella mano tesa davanti a sé, una corona d’alloro. Tra la base e la statua vi è un basso plinto su cui sono apposte due iscrizioni: quella sul davanti è la dedica al “popolo insorto contro la tirannia austriaca”, mentre quella sul retro attesta il dono di Vittorio Emanuele II .

Palazzo della Loggia
È un palazzo rinascimentale oggi sede del consiglio comunale di Brescia, da cui la piazza prende il nome. Fu progettato nel 1484 quando le autorità cittadine decisero di donare ai cittadini un nuovo palazzo che fosse una grandiosa espressione di “buon governo”, sostituendo così l’originaria loggia e aumentando la monumentalità di piazza della Loggia, che allora stava sorgendo. La funzione dell’edificio, durante la dominazione veneziana di Brescia, era quella di ospitare le udienze del podestà veneziano, del Consiglio Comunale e del Collegio dei Notai, a dimostrazione della centralità che questo edificio ha sempre avuto nella vita cittadina; sia geograficamente che politicamente.

Torre dell’orologio
La Torre dell’Orologio è un edificio cinquecentesco che svetta sul lato est della piazza. Costruito tra il 1540 e il 1550 su progetto di Lodovico Beretta, architetto bresciano, uno degli autori del Palazzo della Loggia, custodisce un complesso congegno meccanico, inserito tra il 1544 e il 1546, in grado di scandire le ore, le fasi lunari e zodiacali segni su due quadranti diversi.

Il primo, che guarda verso Piazza della Loggia, ha un quadrante e il timpano dipinti da Gian Giacomo Lamberti nel 1547, mentre il secondo lato, che si affaccia su via Beccaria, ha un quadrante dorato di autore imprecisato. Nella parte superiore vi è una campana in bronzo, e due automi in rame installati nel 1581, raffiguranti due uomini muniti di martelli e chiamati in dialetto bresciano i “Macc de le ure”, ovvero “i pazzi delle ore”, che per mezzo di un opportuno collegamento con il meccanismo dell’orologio contenuto nella torre, scandiscono l’ora battendo contro la campana. Nella parte inferiore della torre fu aggiunto nel 1595 un lungo portico a campate singole in pietra bianca di Botticino, realizzato dall’architetto bresciano Piero Maria Bagnadore.

In Piazza della Vittoria
Piazza della Vittoria è una delle piazze principali di Brescia, realizzata tra il 1927 e il 1932 su progetto dell’architetto Marcello Piacentini attraverso la demolizione di una parte del centro storico medievale. Oggetto di forti polemiche e atti vandalici nel secondo dopoguerra, è un emblema dell’architettura e dell’urbanistica degli anni Trenta.

Il progetto di Piacentini è assolutamente classico, ricco di volumi chiari e squadrati rivestiti di marmo bianco lucido, con molti richiami all’epoca romana. Il quadrato ha una forma ad L, cioè un rettangolo con il lato lungo parallelo all’asse nord-sud e, nell’angolo nord-ovest, la restante porzione dell’area che costituisce la L. Sull’angolo retto interno si trova l’alta torre dell’ex INA, Istituto Nazionale di Previdenza. Sullo sfondo nord spicca il grande Palazzo delle Poste, con il suo rivestimento bicolore bianco-ocra. La piazza è completata dalla Torre della Rivoluzione, con l’orologio, e da altri tre edifici, diversamente risolti e più richiamanti l’architettura classica, con largo uso dell’ordine dorico e serliano.

In Corso Palestro
Corso Palestro è una via pedonale che attraversa la zona centro-meridionale del centro storico cittadino, in direzione est-ovest, su un percorso di circa quattrocento metri. Inizia ad ovest dalla radura antistante la chiesa di San Francesco d’Assisi e termina all’incrocio tra Corso Giuseppe Zanardelli e Via Dieci Giornate. Il corso è caratterizzato dai numerosi esercizi commerciali, che ne fanno una delle vie più frequentate dal traffico pedonale cittadino.

Casa Ottelli
Casa Ottelli è un edificio situato in Corso Palestro, angolo Corso Martiri della Libertà. Costruita nel 1932, presenta sulla facciata due bassorilievi di Angelo Righetti. L’edificio fu progettato nel 1932 dall’architetto Gerolamo Uberti su commissione del farmacista Giuseppe Ottelli. Nello stesso anno, terminato il cantiere, la facciata fu arricchita di bassorilievi di Angelo Righetti, scultore bresciano che aveva recentemente acquisito una certa fama in città dopo l’esecuzione delle opere plastiche in piazza della Vittoria. Durante la seconda guerra mondiale fu toccata dai bombardamenti, che invece distrussero l’edificio dall’altra parte della strada. Ora ospita una serie di negozi e appartamenti.

Case del Gambero
Le Case del Gambero sono una serie di edifici situati nel centro storico di Brescia, su entrambi i lati di Corso Palestro, a sud di Piazza del Mercato. Costruiti alla metà del Cinquecento probabilmente da Lodovico Beretta tra il 1550 e il 1555, presentano sulle facciate un vasto ciclo di affreschi di Lattanzio Gambara, in parte perduto, in parte trasferito alla Pinacoteca Tosio Martinengo ed in parte ancora in loco, ma in forte deterioramento. Il nome “del Gambero” deriva, per estensione, dalla vicinanza degli edifici al secolare albergo del Gambero, che si trovava nei pressi, a sud di Corso Zanardelli.

Chiesa di San Francesco d’Assisi
La Chiesa di San Francesco d’Assisi è presa come punto di riferimento per l’inizio di Corso Palestro. È affiancato da un antico convento francescano risalente al 1300. Costruito nel XIII secolo, conserva ancora una forte connotazione medievale. Dal 1400 la chiesa si arricchì di cinque altari, due dei quali realizzati dal Moretto e dal Romanino, in mezzo ai quali sono stati ritrovati resti di affreschi medievali raffiguranti il ​​Giudizio Universale e la Pietà. Successivamente furono completati i lavori di abbellimento del presbiterio, e dal 1500, in pieno Rinascimento, fu costruita la cappella dell’Immacolata nella navata sinistra.

Con l’avvento dei francesi nel 1797 la chiesa e il convento ad essa annesso subirono una fase di decadenza in cui furono distrutti gli archivi e rovinati molti ambienti tra cui una biblioteca, e solo nel 1839, grazie all’architetto bresciano Rodolfo Vantini la chiesa fu riprese la sua opera di ammodernamento, assumendo anche alcuni elementi neoclassici. La chiesa conserva un importante tesoro, non esposto al pubblico, costituito da vari oggetti liturgici antichi legati alla storia del monastero. Nella collezione spicca la Croce di San Francesco, grande opera di oreficeria del primo Cinquecento di Giovanni Francesco delle Croci.

In Piazza del Mercato
Piazza del Mercato è una piazza situata a sud-ovest di Piazza della Vittoria lungo Corso Palestro, all’estremità nord di Via Antonio Gramsci. Formata a partire dal XV secolo, ha subito numerose aggiunte e modifiche, soprattutto negli edifici che si affacciano sui suoi lati, fino alla prima metà del XX secolo.

Ciò ha determinato una notevole varietà tipologica e cronologica degli edifici che delimitano la piazza e i suoi monumenti, con testimonianze del XV secolo (i portici del prospetto sud), del XVI secolo (palazzo Beretta), del XVII secolo (chiesa della Madonna del Lino), settecentesco (palazzo Martinengo Palatini), ottocentesco (fontana centrale) e novecentesco (edifici degli anni ’30 ed ex mercato coperto degli anni ’60).

Chiesa della Madonna del Lino
Chiesa di Santa Maria del Lino è una chiesa di Brescia, situata nell’angolo sud-ovest di Piazza del Mercato. Costruito all’inizio del Seicento da Pietro Maria Bagnadore per ospitare un’immagine votiva locale molto venerata, l’edificio ha sempre assunto il ruolo di santuario più che di chiesa, date anche le sue modeste dimensioni. Il nome “del lino” deriva dalla piazza su cui si affaccia, dove un tempo si svolgeva il mercato del lino. Contiene residui dell’originaria decorazione seicentesca e gli esiti dei numerosi interventi effettuati nel corso del Settecento.

Palazzo Beretta
Palazzo Beretta è un palazzo di Brescia, situato in Piazza del Mercato, lungo il fronte nord. Fu costruito nel 1558 da Lodovico Beretta come residenza di lusso per i mercanti di lino qui attivi e ancora oggi costituisce uno dei caratteristici fronti architettonici di Piazza del Mercato.

Palazzo Martinengo Palatini
È il fronte principale e monumentale di Piazza del Mercato. Costruito nel XV secolo dalla famiglia Martinengo e completamente ricostruito tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, è uno dei palazzi barocchi più eleganti e armoniosi della città. Destinato a molteplici usi dal 1874, dal 2000 è sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Brescia.

Torre Teofila
La torre Teofila è un’antica torre di cui oggi rimane solo un pezzo di mura inglobate nel retro del palazzo Martinengo Palatini, all’angolo tra via Fratelli Porcellaga e vicolo degli Asini. La torre risale alla fine del XII secolo e doveva far parte delle fortificazioni di Porta Sant’Agata, nell’ambito della prima cinta muraria edificata a partire dal 1174. Queste mura caddero in disuso con i successivi ampliamenti della città, nella seconda metà del Quattrocento la torre, o quanto già ne rimaneva, fu probabilmente acquistata dai Martinengo insieme ad altri terreni nei pressi di Piazza del Mercato, dove la famiglia fece costruire il suddetto palazzo. A partire dal 1672 il palazzo quattrocentesco fu completamente ricostruito per volere di Teofilo Martinengo, da cui la torre prende il nome.

In Piazzale Arnaldo
Piazzale Arnaldo è una piazza situata sul perimetro orientale del centro storico cittadino, al termine di via Tosio Martinengo e corso Magenta. Nato attraverso una serie di interventi urbanistici nel corso dell’Ottocento, fu teatro di una sanguinosa battaglia nella dieci giorni di Brescia e di un attentato nel 1976.

La piazza è dominata dal Mercato dei Grani, un imponente porticato lungo oltre cento metri, e dal monumento ad Arnaldo da Brescia, eretto nel 1882. La piazza è oggi un importante snodo del traffico urbano e, grazie ai numerosi bar e ristoranti che vi si affacciano, è anche uno dei centri della movida cittadina. I Ronchi, le colline della città, con vista particolarmente diretta verso la tomba del cane, fanno da sfondo panoramico.

mercato del grano
Il monumentale Mercato Portico dei Grani fu costruito su progetto dell’architetto Luigi Basiletti insieme ad Angelo Vita a partire dal 1820 fino al 1823. L’edificio è una grandiosa fabbrica lunga 112 metri e larga 15, con venti arcate. Il centro è evidenziato da un corpo più alto e sporgente concluso da un frontone triangolare, nel quale originariamente vi era un’epigrafe, oggi scomparsa, dedicata agli allora recenti coniugi Arciduca Raineri, viceré del regno lombardo-veneto, e Maria Elisabetta di Savoia. Al suo posto è ora presente lo stemma cittadino. Alle estremità dell’edificio si trovano due fontane, in marmo di Botticino, progettate dall’architetto Angelo Vita nel 1823.

Monumento ad Arnaldo da Brescia
Sullo sfondo ad est della piazza, in posizione centrale, si erge l’imponente monumento dedicato ad Arnaldo da Brescia, frate del XII secolo che si oppose alla corruzione del clero. Il monumento fu finalmente inaugurato il 14 agosto 1882, per ricordare concretamente la figura di questo bresciano, riconoscendo in lui valori di impegno civile e morale in senso laico e libertario, come proposto da alcuni gruppi di cittadini politicamente e culturalmente impegnati. La grande statua in bronzo è opera delle sculture Odoardo Tabacchi, così come i quattro bassorilievi, raffiguranti scene della vita del frate, che decorano i quattro lati della base. L’alto ed elaborato piedistallo neoromanico è da ricondurre ad Antonio Tagliaferri.

In Via Musei
Via dei Musei, o più semplicemente via Musei, è una delle vie principali del centro storico di Brescia, nota principalmente per la moltitudine di monumenti e istituzioni culturali che si affacciano sul suo lungo percorso di circa 800 metri, da piazza della Loggia al monastero . di Santa Giulia, tra chiese, palazzi dell’antica nobiltà cittadina, resti medievali e rovine romane.

Monastero di Santa Giulia
Monastero di Santa Giulia è un complesso conventuale che sorge in via dei Musei, inglobando il più antico monastero di San Salvatore edificato in età longobarda. L’aspetto attuale del monastero deriva principalmente dai restauri effettuati tra il XV e il XVI secolo. Il set fa parte del sito seriale “Lombardi in Italia: i luoghi del potere”, comprendente sette luoghi ricchi di reperti architettonici, dipinti e sculture d’arte lombarda, iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel giugno 2011. Il monastero di San Salvatore fu fondata nel 753 per volere del duca longobardo Desiderio (futuro re dei Longobardi) e di sua moglie Ansa. Era un monastero femminile e la prima badessa fu Anselperga, figlia dello stesso sovrano.Il monastero possedeva ingenti beni che si spingevano ben oltre il confine bresciano ed era al centro di un’intensa attività di scambi commerciali.

Museo di Santa Giulia
Museo di Santa Giulia è il principale museo di Brescia, situato in via dei Musei 55, lungo l’antico decumano massimo della Brixia romana. È ospitato nel monastero di Santa Giulia. L’area sottostante il Museo è ricca di reperti archeologici di varie epoche, per lo più di epoca romana e ben conservati, in particolare la Domus dell’Ortaglia. Fanno parte del museo tutte le strutture dell’antico monastero, tra cui la chiesa di Santa Maria in Solario, il coro delle monache e la chiesa di Santa Giulia.

Nel museo sono conservati migliaia di oggetti e opere d’arte che vanno dall’età del bronzo all’ottocento, provenienti principalmente dal contesto cittadino e dalla provincia di Brescia, i cui temi di approfondimento vertono principalmente sulla storia della città di Brescia e suo territorio. Tra le numerose opere d’arte, la Vittoria Alata, la Croce di Desiderio, la Lipsanoteca e il settore “Collezionismo e arti applicate”, dove sono conservate tutte le collezioni private donate al museo tra Sette e Ottocento.

cancello bruciato
Porta Bruciata è un’antica torre situata all’estremità occidentale di via dei Musei, nell’angolo nord-est di Piazza della Loggia. Posta sul decumano massimo della Brixia romana, fu costruita in questo periodo come porta fortificata per l’accesso alla città da ovest. Sempre in epoca altomedievale, in alcuni documenti è identificata come “Porta Milanese”, indicando il nome originario della struttura. Nel 1184, secondo le cronache dell’epoca, da qui partì il furioso incendio che distrusse questa zona della città, dall’attuale piazza Rovetta fino anche all’antico Duomo in costruzione. Il soprannome “Bruciato” risale a questo episodio. Oggi funge da residenza privata.

Chiesa di S. Rita
San Faustino in Riposo (Chiesa di S. Rita). è una chiesa situata in Vicolo della Torre, a nord di Piazza della Loggia, accanto a Porta Bruciata. Con la sua caratteristica forma esterna a cono, fu edificato nel XII secolo come santuario votivo sul luogo dove, per tradizione, avevano sostato e “riposato” le spoglie dei santi patroni Faustino e Giovita durante la loro traslazione. Il vicolo in fondo al quale è visibile l’esterno dell’edificio rappresenta uno dei tanti affascinanti scorci della Brescia medievale, solitamente poco conosciuta ai più.

Santa Maria della Carità
Santa Maria della Carità, detta anche chiesa del Buon Pastore in quanto edificata fino al 1998 dall’attiguo monastero omonimo, è una chiesa situata lungo via dei Musei, all’incrocio con via Gabriele Rosa. Posta su una caratteristica pianta ottagonale, custodisce un notevole apparato decorativo barocco e alcune opere degne di nota, tra cui sculture. La chiesa fu edificata a partire dal 1640 su progetto dell’architetto Agostino Avanzo per volere del sacerdote Pietro Franzoni, superiore del Pio Istituto delle Penitenti, e grazie al contributo economico della popolazione: il cantiere durerà fino al 1655. La struttura subì importanti restauri dal 1730 in poi grazie all’interessamento del sagrestano Busi, sempre sostenuto dai fondi del popolo.

Palazzo Maggi di Gradella
Palazzo Maggi di Gradella è un palazzo del XVI secolo situato in via dei Musei. L’edificio di proprietà dei Maggi di Gradella, ramo cremonese dell’omonima famiglia nobile bresciana, fu costruito alla fine del 1544 da Lodovico Beretta, e come Palazzo Uggeri, che si trova nelle immediate vicinanze, contiene alcuni affreschi di Lattanzio Gambara.

Palazzo Uggeri
Palazzo Uggeri è un edificio seicentesco situato in via dei Musei e opera dell’architetto bresciano Lodovico Beretta. L’edificio, successivamente ristrutturato in chiave neoclassica, contiene alcune parti affrescate da Lattanzio Gambara, mentre nella facciata principale si può ammirare l’imponente balcone ornato da piccoli putti.

San Desiderio
San Desiderio è una chiesa minore situata all’estremità nord di via Gabriele Rosa all’incrocio con Vicolo Sant’Urbano, alle pendici del Colle Cidneo, a poca distanza dal castello. Passato nei secoli sotto la proprietà di varie parrocchie e ordini religiosi, ha sempre mantenuto il suo ruolo molto ridotto così come le sue dimensioni. Attualmente è sconsacrata ed è sede di un’associazione teatrale.

In Piazza del Foro
Una delle piazze più antiche di Brescia, nata sul foro della città romana nel I secolo d.C. Fa parte del quartiere Brescia Antica, nel cuore del centro storico, attraversato a nord da via dei Musei. È di forma rettangolare e vi sono la maggior parte dei resti romani della città, divisi tra il Capitolium, la basilica civile e gli scavi archeologici di Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino. L’antico foro romano è stato da molti attribuito al ruolo di centro della vita civile e religiosa della Brixia romana, come testimonia la presenza del tempio capitolino, situato nella parte settentrionale della piazza, che comprendeva due ordini di arcate laterali di cui alcuni resti siglano nella parte centrale della piazza, e della Basilica (o corte),di cui alcuni reperti sono conservati negli edifici circostanti.

Tempio Capitolino
La piazza ospita il Capitolium o Tempio Capitolino, un tempio romano. Insieme al teatro e ai resti del foro cittadino, costituisce il più importante complesso di rovine e resti romani della Lombardia. La costruzione dell’edificio è da attribuire a Vespasiano, tra il 73 e il 74. Il tempio sorse su un precedente tempio repubblicano e la sua costruzione si deve alla vittoria dell’imperatore sul generale Vitellio, nella pianura tra Goito e Cremona. Distrutto da un incendio durante le incursioni barbariche che affliggevano l’Europa nel IV secolo dC e mai ricostruito, fu sepolto da una frana sul colle Cidneo durante il Medioevo.

Il tempio venne riportato alla luce solo nel 1823 grazie al sostegno del Comune di Brescia e dell’Università, che demolirono le osterie e il piccolo parco (Giardino Luzzaghi) costruiti anni prima sul terreno ora livellato sopra l’edificio, riportando a la luce l’antico centro della Brixia romana. Accanto ai resti del Capitolium, sempre in Piazza del Foro, si trova la Chiesa di San Zeno al Foro. Costruita nel corso del Settecento sulla precedente chiesa medievale, appare gradualmente sullo sfondo dell’odierna Via Musei per chi la percorre da Piazza della Loggia, tanto che è possibile vederla da Porta Bruciata. Insieme alle rovine romane, domina anche la scena della piazza, aiutata dalla fantasiosa ringhiera barocca del suo sagrato.

Piazza Tebaldo Brusato
Situata a sud dell’estremità orientale di via dei Musei, la piazza è dedicata a Tebaldo Brusato, eroe guelfo della difesa di Brescia dall’imperatore Enrico VII. È di forma rettangolare e al centro vi è un giardino pubblico. Nel 1173 fu istituita come prima piazza comunale trasformando l’area nei pressi del monastero di Santa Giulia, adibita ad uso agricolo, in area per la vendita delle merci, favorendo la nascita e la crescita di numerose botteghe artigiane; per questo motivo fu ribattezzato “Nuovo Mercato”.

Musei:
Santa Giulia – Museo della Città
Il monastero di San Salvatore, poi di Santa Giulia (915) fu fondato per volontà del re longobardo Desiderio e di sua moglie Ansa nel 753 d.C., su un’area archeologicamente molto ricca (sono stati rinvenuti resti di domus romane sotto la basilica di San Salvatore e nell’orto di Santa Giulia). I numerosi ampliamenti e ricostruzioni avvenuti nel corso dei secoli hanno dato forma al complesso articolato intorno a tre chiostri, come lo possiamo ammirare oggi; particolarmente significative quelle realizzate in età comunale (XII secolo: ricostruzione dei chiostri, ampliamento della cripta di San Salvatore, costruzione di Santa Maria in Solario) e nel tardo sec. XV (ricostruzione radicale dei chiostri a cui fu aggiunto quello settentrionale dei dormitori, sopraelevazione delle MonacheCoro e spostamento della facciata della chiesa di San Salvatore, a sua volta distrutta e completamente ridisegnata dalla costruzione della nuova chiesa di Santa Giulia, ultimata nel 1499).

Pinacoteca Civica Tosio Martinengo
La Pinacoteca, con la sua importante raccolta di opere – Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen, Pelagi, Canella e Canova per citare i più celebri -, è organizzata attraverso una mostra in 21 sale concepite per restituire al visitatore la complessità del Museo e delle sue collezioni attraverso una riflessione sulla loro storia e sugli orientamenti critici che ne hanno determinato la fisionomia dal tardo gotico all’inizio dell’Ottocento.

Museo Mille Miglia
L’iniziativa di creare un museo dedicato alla Freccia Rossa è stata voluta e realizzata dall’Associazione Museo della Mille Miglia Città di Brescia, costituita da imprenditori bresciani “amici della Mille Miglia” nel dicembre 1996. Il team associativo conta oggi 50 azionisti. Il nuovo Museo è stato aperto al pubblico il 10 novembre 2004.

Museo delle Armi “Luigi Marzoli”
In uno degli ambienti più antichi del Castello, il Mastio Visconteo di pregevole fattura trecentesca, significativa sopravvivenza monumentale dell’apparato difensivo del colle Cidneo, si trova il Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, inaugurato nel 1988 su allestimento di Carlo Scarpa . Ospita una delle più ricche collezioni europee di armature, armi da fuoco, armi da fuoco e armature che da un lato raccontano la lunghissima tradizione bresciana nella produzione di armi, e dall’altro ricostruiscono in un’esposizione di 580 pezzi (parte del totale 1090 pezzi del lascito disposto dall’industriale Luigi Marzoli) la storia sia bellica che artistica racchiusa negli oggetti dell’armeria, in particolare quella milanese e bresciana del XV-XVIII secolo.

Il Museo Diocesano
Fin dalla sua istituzione nel 1996, il Museo Diocesano ha avuto il compito di garantire la tutela e la custodia in primo luogo delle opere d’arte sacre la cui conservazione era resa precaria dalla loro ubicazione.

Museo Nazionale della Fotografia
Il Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub (fondato nel 1953) custodisce un ricchissimo patrimonio di antiquariato fotografico e cinematografico: attraverso 8000 pezzi viene raccontata la storia della fotografia dal 1826 all’era digitale e la storia del cinema amatoriale e professionale. L’Archivio ospita oltre 60.000 fotografie, da lastre di vetro, negativi, stampe, diapositive, al supporto digitale. Molto importante è l’esposizione degli antichi procedimenti in copia unica: dagherrotipi, ambrotipi, tintipi.

MA.CO.F Centro di Fotografia Italiana
Ospitata all’interno del MO.CA, centro per le nuove culture nel barocco Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga (da cui prende il nome l’acronimo Ma.Co.f), è una mostra permanente che ricostruisce la storia della fotografia italiana del dopo il ventesimo secolo. Un viaggio nelle “icone” della fotografia italiana e nelle storie dei suoi maggiori protagonisti, ma anche un viaggio ragionato attraverso l’evoluzione, gli interessi e le scelte estetiche e culturali della fotografia italiana. Si tratta di una raccolta di oltre 250 fotografie originali, di 48 tra i più importanti e rappresentativi fotografi italiani del Novecento, che spaziano dalla fotografia documentaria e giornalistica alla moda, dal ritratto alla fotografia di ricerca,dalla pubblicità alla fotografia di paesaggio e raccontare la ricchezza di stili e personalità della fotografia italiana.

Circostante
Altri luoghi di interesse di Brescia sono il Teatro Grande, situato a metà di Corso Zanardelli, riconosciuto monumento nazionale nel 1912, la cui costruzione risale al XVII secolo; il Teatro Sociale, situato in via Felice Cavallotti, secondo teatro cittadino, fondato nel 1851 come Teatro Guillaume e abbandonato nella seconda metà del Novecento, per poi essere riaperto al pubblico nel 2000;

Castello di Brescia
Si colloca al primo posto tra le antiche architetture militari bresciane pervenute fino a noi: edificata nel XIII secolo dai Visconti su un precedente sito, sulla sommità del colle Cidneo, fu ampliata una prima volta nel XV secolo e poi completata nel XVI sec. Cessate tutte le funzioni strategiche a metà Ottocento, il castello è oggi un immenso parco pubblico che offre interessanti passeggiate tra le antiche strutture difensive e un’ampia visuale su tutta la città. L’interno della fortezza ospita due musei. All’interno si trova il Museo del Risorgimento.

Aree naturali
Parco Acquatico ASM Gianni Panella, situato ai piedi delle mura medievali;
Parco delle colline: con 4.000 ha di superficie (di cui oltre 2.100 ha compresi nei confini comunali), è la più vasta area verde bresciana. È un parco naturale istituito per preservare il Monte Maddalena ei Ronchi, le colline immediatamente a nord-est del centro storico;
Parco del Tarello: è il secondo parco più grande della città (100.000 mq) e uno dei più recenti. Si trova in Brescia 2, la zona moderna della città, ed è circondato dai grattacieli del centro direzionale. Progetto dello studio Global di Lisbona;
Parco del castello: può essere considerato il parco più antico di Brescia ed è il terzo per superficie (96.235 m2). Si estende lungo le pendici del Colle Cidneo, offrendo suggestivi scorci del centro storico;
Parco Ducos: è uno dei parchi storici di Brescia e con i suoi 55.540 m 2 di estensione costituisce un importante polmone verde per l’area orientale della città. All’interno c’è un grande stagno dove vivono tartarughe e uccelli acquatici.
Parco delle cave: inaugurato nell’aprile 2018 e situato a sud-est della città, tra i quartieri di San Polo e Buffalora, caratterizzato da bacini artificiali, recupera quelle che un tempo erano aree di scavo e che ora sono state trasformate in aree verdi aperte al pubblico.

Cucina:
Brescia e la sua provincia rappresentano una terra ricca di sapori con una gastronomia molto particolare, giocata tra due poli: la cucina contadina dell’entroterra e delle valli e quella del pesce dei laghi di lseo e di Garda. Nel 2015 Brescia e la sua provincia sono state inserite dall’IGCAT (Istituto Internazionale di Gastronomia, Cultura, Arti e Turismo) nel progetto gastronomico Regione Lombardia Orientale Europea della Gastronomia 2017, insieme alle città e province di Bergamo, Cremona e Mantova.

Ripercorrere la tradizione con uno sguardo al futuro, che sia attraverso un revival del pesce fresco locale o una rinascita dell’orto tra i tetti delle città, in campagna, o in terreni condivisi. Il menu lombardo ideale in chiave contemporanea inizia con un calice di Franciacorta Brut, scaglie di grana, Mondeghili (polpette milanesi), Bresaola valtellinese e affettati di San Colombano.

Risotto con sarde affumicate, persico o caffè. Un piatto caratteristico rielaborato e padroneggiato attraverso infinite varianti rappresenta solo uno dei punti forti culinari della regione. Cibo da strada, snack di campagna, come apericena o piatto di marca. La gastronomia lombarda si è liberata dai vincoli del risotto e della cotoletta.

I celebri casoncelli bresciani, il risotto alla pitocca, le belle schidionate di quaglia e piccioni per polenta, gli uccelli domestici (pollo, gallina, cappone) con gustosi ripieni e la specialità del piccione ripieno alla bresciana, la persicata, sono specialità della gastronomia del Medioevo e del Rinascimento tramandata quasi senza aggiornamenti e fatti propri, negli ultimi decenni dalla ristorazione anche agrituristica, per rappresentare gli aspetti più raffinati del gusto tradizionale, in abbinamento ai grandi vini DOCG della Franciacorta e DOC del Lugana , del Garda Classico, San Martino della Battaglia, Cellatica, Botticino e Capriano del Colle.

Il piatto forte è lo spiedo bresciano. L’anima popolare della cucina bresciana, però, offre le sue migliori prove nei piatti di polenta, tipicamente la taragna (in Valsabbia chiamata Tiragna) e nel riso e nei cibi semplici dove si sente ancora il profumo dell’aia e del camino. Dalla ormai dimenticata polenta e saracca a quella con le cotiche, da quella con il baccalà a quella al ragù di maiale; e, ancora, la polenta con gli uccelli, con i funghi, con le verdure, con il coniglio in una noce. E poi il riso di campagna con le verdure, il risotto agli spinaci selvatici, gli strangolapreti, i bigoli con le sarde e la pastissada de caval di chiara origine veneta, le frittate rustiche con le verdure o il salame. Senza dimenticare gli altri grandi protagonisti della gastronomia bresciana, i salumi ei formaggi. Il più noto di tutti è il Bagòss,dal gusto robusto e dall’aroma tipico con cui designa il prodotto più diffuso della zona. Una menzione speciale va all’aperitivo bresciano per eccellenza: il pirlo.

Eventi

Mille Miglia gara di auto d’epoca
La Mille Miglia è una corsa riservata alle vetture costruite tra il 1927 e il 1957. Ogni anno richiama migliaia di appassionati di auto da tutto il mondo, soprattutto durante le procedure di controllo dell’auto che si svolgono nelle vie e nelle piazze storiche di Brescia. Gli appassionati di auto incontrano i piloti (campioni di Formula 1, celebrità, attori e atleti) e discutono del percorso, delle aspettative di piazzamento e delle auto da corsa che si svolgeranno in questa manifestazione in tutta Italia.

Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, Mercedes Benz, Porsche, Fiat, Audi, Bmw, Bugatti, Maserati, Aston Martin: le auto più affascinanti si incontrano tutte a Brescia; provengono dal garage dei collezionisti di auto o dai musei delle case automobilistiche.

Festa della Musica
Ogni anno a giugno Brescia ospita la Festa della Musica, il più grande festival musicale d’Italia. Questo evento unico si estende ad ogni angolo della città ed è un colorato festival di suoni aperto a musicisti di ogni età, provenienza e genere musicale. Brescia è inondata di musica e colori, è un giorno di festa di ogni genere musicale che si diffonde dal centro città ai quartieri circostanti.

Dal rock al jazz, dal pop al soul, dal funky al dance: ce n’è davvero per tutti i gusti! Spazi ampi e location più intime, locali al coperto e concerti speciali come quello nel carcere di Canton Mombello: Brescia apre le sue porte a questa marea di musica e accoglie appassionati di musica e turisti interessati in arrivo da tutta Italia. Le celebrità non possono mancare. Saranno annunciati in prossimità dell’evento e si esibiranno nei palchi più grandi, tra cui Piazza Loggia, Piazza Paolo VI e Piazza Vittoria.