Il piano superiore, Musei di Villa Torlonia

Il Casino Nobile, che è già un “museo” dal punto di vista architettonico e decorativo, contiene un piccolo ma eccellente museo dedicato a pezzi di statue della collezione Torlonia trovati nella Villa (gran parte della collezione appartiene ancora alla famiglia ed è conservata nel palazzo di via della Lungara) e numerosi reperti casuali che hanno permesso di aggiungere alla collezione un ulteriore filone della storia della Villa.

Scala
Al piano nobile si accede a una ingegnosa scala, creata da Carinetti in un piccolo spazio, con gradini in marmo e balaustra in bronzo finemente lavorata da Filippo Ghirlanda.

Anticamera
La scala conduce ad un’anticamera che si apre sulla grande loggia sul pronao. Ha soffitti decorati dal Decio Trabalza di Dawn, Day and Night.

La stanza di Bacco
La Sala Bacco è interamente affrescata con Storie del mito di Bacchusi, le Stagioni e i tre Continenti di Francesco Podesti, in una struttura decorata con grottesche, maschere e piccoli paesaggi di Caretti. Al centro del soffitto (che recentemente è crollato ma è stato ricostruito anche se la sua decorazione ora è limitata alla divisione geometrica dell’ornamento originale) c’era una rappresentazione di Bacco che trovava Arianna a Creta.

Il pavimento a mosaico policromo illustra Ercole come un ragazzo che strozza i serpenti.

Camera gotica
La Sala Gotica è stata interamente decorata da Giovan Battista Caretti come una loggia gotica con finte finestre. Due tondi sul soffitto sono stati dipinti da Pietro Paoletti con episodi di “Gerusalemme liberata”: Herminia con i pastori e Armida rapisce il dormiente Rinaldo.

Nota il pavimento in marmo con elementi nello stesso stile gotico.

Il gabinetto di Venere
Il gabinetto di Venere è una piccola stanza con un soffitto a cassettoni dipinto, al centro del quale è un pannello di Venere nel suo gabinetto, attribuito a Luigi Coghetti.

Camera da letto
Le camere da letto terminano i due lati. Sono dipinti con drappeggi che imitano le tende di un letto a baldacchino e, al centro della volta, pannelli di Venere nella sua toilette e Psiche trasportati dai venti di Pietro Paoletti.

Sala di transito
Questa piccola stanza era utilizzata come boudoir durante la residenza di Mussolini nell’edificio. È foderato con carta da parati.

Durante il restauro del Casinò, la rimozione della carta da parati lungo il soffitto ha rivelato un fregio con piccole decorazioni affrescate che ricordano elementi nella Sala Bacco.

Camera egizia
Accanto alla Stanza di Alessandro si trova la Sala egizia. Questo è interamente rivestito con decorazioni ispirate all’antico Egitto.

Le decorazioni dipinte di Caretti incorporano pannelli di Luigi Fioroni delle Storie di Cleopatra: l’incontro di Anthony e Cleopatra, l’incoronazione di Anthony e Cleopatra e Cleopatra in ginocchio davanti ad Anthony.

I pannelli sono inseriti in un complesso programma decorativo di geroglifici, colonne e falsi elementi architettonici realizzati per imitare il basalto.

Il pavimento è costituito da fasce di marmo bianco e bardiglio, con due pannelli a mosaico al centro che mostrano anche scene della storia di Antonio e Cleopatra.

La stanza di Alessandro
La Stanza di Alessandro è un’immagine speculare della Sala Bacco. Un tempo era adibito a sala da pranzo, come dimostrano i mobili lungo le pareti. È completamente decorato con affreschi, fregi in stucco e statue in marmo che raccontano le gesta di Alessandro Magno, la cui iconografia è una chiara allusione encomiastica ad Alessandro Torlonia.

Nella volta Francesco Coghetti dipinse episodi della vita del comandante. Immediatamente sotto, vi è un fregio in bassorilievo raffigurante il Trionfo di Alessandro in Babilonia di Bertel Thorvaldsen, derivato dall’originale in marmo del Quirinale. Lungo le pareti, figure allegoriche dipinte alludono agli attributi dell’eroe e all’interno delle nicchie si trovano statue in marmo di Apollo e le Muse scolpite da giovani artisti che lavorano nei circoli di Thorvaldsen e Pietro Tenerani.

Il pavimento di Carlo Seni è nello stile di un mosaico “etrusco”.

Casino Nobile o Palace
Nel 1796 Giovanni Torlonia acquistò la Vigna Colonna, situata sulla Via Nomentana, e commissionò a Giuseppe Valadier di rendere gli edifici e il parco più imponenti.

Tra il 1802 e il 1806 Valadier lavorò alla ricostruzione e all’ampliamento del Casinò Nobile, incorporando la vecchia struttura e aggiungendovi elementi anteriori, portici e ampie terrazze.

Il nucleo della versione del palazzo di Valadier era la Salle à manger (sala da pranzo), oggi nota come sala da ballo. Illuminata da un’unica grande finestra semicircolare, la luce veniva riflessa dagli specchi che fiancheggiavano le altre pareti, aumentando artificialmente le fonti di luce e creando l’illusione di un grande spazio.

Il salone era decorato con eleganti tendaggi in stucco, dipinti di Domenico Del Frate e dieci bassorilievi in ​​gesso di Antonio Canova (alcuni dei quali sono oggi esposti nella Sala “Bercerau”).

Dopo la morte di Giovanni, nel 1832 suo figlio Alessandro commissionò al pittore e architetto Giovan Battista Caretti di aggiungere ulteriore maestosità e magnificenza al palazzo e di decorarlo con opere di vari artisti e artigiani di talento.

Per rendere il palazzo più visibile a chi arriva da fuori città, l’originale semplice facciata progettata e costruita da Valadier, che si affacciava su via Nomentana, ricevette un grandioso pronao. Questo, a sua volta, era dotato di una monumentale loggia chiusa da un frontone triangolare che racchiudeva un alto rilievo in terracotta di Bacco che ritorna trionfante dalle Indie su un carro trainato da tigri di Rinaldo Rinaldi.

Le due piccole ali porticate progettate da Valadier furono sostituite da due portici con colonne doriche che circondavano i lati est e ovest del palazzo, formando sporgenze semicircolari ai quattro angoli.

L’aspetto monumentale severo e imponente dell’edificio è stato raggiunto da una larga scalinata che portava alla Capitolina (Cordonata) che un tempo era fiancheggiata da colossali statue antiche.

Ma il rinnovamento più ampio di Caretti è stato per le decorazioni interne che, più che l’architettura, ha dato una definizione completamente nuova alla spazialità delle stanze.

Il piano terra e il piano nobile furono utilizzati per scopi ufficiali e le loro stanze furono decorate in vari stili e motivi, perfettamente in linea con il gusto referenziale che caratterizzava la villa nel suo insieme.

Le stanze di servizio e gli alloggi per i domestici occupavano il secondo piano e il seminterrato, e da quest’ultimo una galleria sotterranea (ancora esistente) conduceva al Casinò dei Principi.

Il seminterrato ha anche consentito l’accesso a due bunker costruiti da Mussolini – uno come rifugio antiaereo e l’altro come rifugio antigas (temporaneamente chiuso al pubblico) e una sala sotterranea scoperta durante i recenti lavori di restauro.

Fu costruito da Giovan Battista Caretti per assomigliare a una tomba etrusca sia nella sua costruzione che nelle decorazioni, che furono chiaramente ispirate dalle immagini trovate su terracotta etrusco-corinzia.

Musei di Villa Torlonia
I due musei di Villa Torlonia sono il Casino Nobile e la Casina delle civette e fanno parte del Sistema museale del Comune di Roma.

Il Casino Nobile deve il suo aspetto all’intervento, intorno al 1802, di Giuseppe Valadier, seguito, tra il 1835-40, da quello di Giovan Battista Caretti che aggiunse il maestoso pronao della facciata.

Molti pittori hanno lavorato alla sua decorazione, come Podesti e Coghetti, così come scultori e stuccatori delle scuole Thorvaldsen e Canova.

Sin dalla sua apertura al pubblico nel 1997 come spazio museale, la collezione originale Casina è stata arricchita con vetrate degli stessi autori e con disegni, schizzi e cartoni preparatori.