La Sala di Diana, Reggia di Venaria Reale

La sala di Diana si trova nel cuore del palazzo con lo stesso nome, dove i visitatori una volta arrivati ​​dopo aver attraversato il cortile d’ingresso e la corte d’onore.

Subito sotto sono sette dei dodici enormi ritratti equestri originali dei Duchi di Savoia e dei loro cortigiani di vari pittori. Nel registro inferiore si trovano dieci dipinti di Jan Miel sul tema della caccia (caccia al cervo, la lepre, l’orso la volpe, il cinghiale; la morte del cervo; i boschi; il raduno prima della caccia; l’inseguimento ; la curea o la cura dopo l’uccisione).

Nel 17 ° secolo, sontuosi ricevimenti e balli furono organizzati nella Sala di Diana, che si trova al crocevia della vista prospettica di Castellamonte che inizia dal centro storico ad est e continua attraverso la sala e 1,5 km a ovest in i giardini. Segna anche il punto centrale della linea che parte dall’inizio di Via Maestra nel centro storico di Venaria fino alla fine del Vicolo Centrale nei Giardini, dove un tempo sorgeva il Tempio di Diana.

Il castello di La Mandria
Circondati dal verde lussureggiante del Parco della Mandria, gli appartamenti reali del Borgo Castello offrono un affascinante collegamento tra l’ambiente naturale e la Reggia. Legato al destino e alla storia della Reggia di Venaria fino al XIX secolo, il Castello di La Mandria divenne il rifugio personale di Vittorio Emanuele II di Savoia nel 1859.

Gli splendidi appartamenti reali oggi visibili sono stati costruiti di fronte al Castello, che era l’edificio più significativo presente nel Parco.

Gli appartamenti sono composti da 20 camere che offrono approfondimenti sulle scelte e sui gusti del re. Ora aperti al pubblico, dipingono un ritratto intrigante di questa figura carismatica del Risorgimento italiano. Fu al Castello di La Mandria che il re trascorse parte della sua vita personale con la moglie morganatica, Rosa Vercellana (conosciuta come “Bela Rosin”), che fu fatta Contessa di Mirafiori e Fontanafredda.

I Royal Apartments sono completamente rinnovati e contengono oggetti preziosi, opere d’arte, tessuti, mobili e arredi delle antiche collezioni sabaude che consentono ai visitatori di apprezzare il gusto del primo re d’Italia.

Palazzo Reale di Venaria
La Reggia di Venaria Reale è un’antica residenza reale e giardini situati a Venaria Reale, vicino a Torino, nella città metropolitana di Torino, nella regione Piemonte, nel nord Italia. Con 80.000 m² nell’area del palazzo e oltre 950.000 m² nei locali, è uno dei più grandi palazzi del mondo. È una delle residenze della casa reale di Savoia, inclusa nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1997.

Restaurata alla magnificenza barocca a cui fu ispirata a metà del 1600 dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, la Reggia di Venaria è ancora una volta un simbolo di modernità e cultura. Dalla sua apertura nel 2007, dopo due secoli di abbandono e decadenza e otto intensi anni di restauro, La Venaria Reale è diventata uno dei cinque siti culturali più visitati d’Italia.

Il palazzo monumentale ospita alcuni dei migliori esempi di barocco universale: la Sala di Diana progettata da Amedeo di Castellamonte, la Grande Galleria e la Chiesa di St. Hubert, il grandioso complesso delle Scuderie Juvarra progettato da Filippo Juvarra nel 18 secolo, le sontuose decorazioni e la spettacolare Fontana del maschio nella Corte d’Onore sono la cornice ideale per il Teatro di Storia e Magnificenza, la mostra permanente dedicata alla Savoia che porta il visitatore lungo un sentiero lungo quasi 2.000 m , dal piano seminterrato al piano nobile della Reggia.

Vista dall’alto, la Reggia e i Giardini coprono una superficie di 950.000 metri quadrati di architettura e parco senza ostacoli. Si trovano nel cuore di una vasta tenuta costituita dalle Scuderie Juvarra (un centro espositivo di 5.000 mq nella Citroniera e nelle Grandi Scuderie); il Centro di Conservazione e Restauro (ospitato nelle ex Scuderie Alfieri); il centro storico, il Borgo Castello e la Cascina Rubbianetta (oggi sede del prestigioso Centro Ippico Internazionale) incastonati tra boschi e castelli che punteggiano i 6.500 ettari di verde nel vicino Parco della Mandria.

I giardini appaiono oggi come una combinazione perfettamente bilanciata di elementi antichi e moderni, in uno scenario sconfinato in cui reperti archeologici e opere d’arte contemporanea dialogano in armonia. Un complesso progetto di restauro ha portato, per un periodo di otto anni, alla ricostruzione del paesaggio e dei suoi punti di riferimento storici che hanno anche tenuto conto dell’estetica moderna e delle esigenze contemporanee con importanti opere d’arte dei maestri contemporanei Giuseppe Penone e Giovanni Anselmo.