Le collezioni del XIX secolo. Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino

La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino si presenta al pubblico in una “nuova veste” attraverso l’innovativo riarrangiamento delle sue collezioni permanenti. La GAM di Torino organizza una visita guidata “impossibile” alle collezioni ottocentesche del museo. La collezione GAM con un intervento strutturale sull’edificio, la tecnologia digitale offre la possibilità di tornare virtualmente in quegli spazi attraverso scatti realizzati cento anni fa.

Dalla sua apertura nel 1863, avvenuta vicino all’unità d’Italia quando Torino era la capitale del nuovo regno, ad oggi, il museo ha vissuto varie metamorfosi espositive, proponendo ora una distribuzione delle opere secondo un valore cronologico, il risultato di nuove riflessioni, che ci consente di cogliere l’evoluzione di collezioni, acquisizioni e politiche culturali promosse dai suoi direttori. Tra questi ricordiamo Pio Agodino, il primo a guidare il museo, Emanuele d’Azeglio, Vittorio Avondo, Enrico Thovez, Lorenzo Rovere, Vittorio Viale e Luigi Mallé.

I visitatori saranno accompagnati nelle sale del secondo piano, dove le opere di Antonio Canova, Massimo D’Azeglio, Antonio Fontanesi e la scuola di Rivara sono protagoniste del paesaggio culturale nel diciannovesimo secolo, per continuare al primo piano, attraverso le opere del ventesimo secolo, tra i quali spiccano i nomi di Carlo Carrà, Giacomo Balla, Umberto Boccioni e Andy Warhol.

Oltre all’arte stessa, la struttura generale della nuova installazione della collezione permanente GAM tiene conto della storia, della politica culturale e del contesto socio-economico in cui sono maturate le esperienze artistiche. Vogliamo quindi raccontare, attraverso una serie di incontri, l’evoluzione del pensiero del museo nelle varie fasi storiche attraverso le scelte e le acquisizioni dei registi. Dal 1863 al 1967, infatti, 9 registi si sono susseguiti e grazie al loro contributo alla storia di GAM inizierà una riflessione sul concetto di tempo secondo le teorie di Walter Benjamin, filosofo, che concepisce il passato come l’altro volto di il presente, derivante e prodotto da esso.

Storia della collezione
Torino è stata la prima città italiana a promuovere una collezione pubblica di arte moderna come parte integrante del suo Museo Civico, aperto nel 1863. Le collezioni erano originariamente ospitate con le antiche collezioni d’arte in un edificio vicino alla Mole Antonelliana.

Nel 1895 furono trasferiti in un edificio vicino a corso Siccardi (ora corso Galileo Ferraris), che era stato costruito anni prima per una mostra d’arte e dove rimasero fino al 1942.

Dopo la distruzione dell’edificio durante la seconda guerra mondiale, l’attuale edificio, progettato da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, fu eretto nello stesso sito e fu inaugurato nel 1959. Successivamente l’edificio divenne inutilizzabile nei primi anni ’80 e fu riaperto al pubblico nel 1993 dopo una profonda riqualificazione.

Le collezioni comprendono attualmente oltre 45.000 opere tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie, oltre a una vasta collezione di disegni e incisioni e una delle più importanti collezioni europee di film e video d’arte. Sulla base di questa gamma di partecipazioni, il GAM mantiene fedele al suo originale impegno nella ricerca contemporanea e promuove l’interazione permanente tra le sue opere storiche e il dibattito culturale contemporaneo sviluppando il suo programma espositivo al fine di collegare strettamente il presente e lo storico collezioni.

Le opere della collezione sono state sistemate e cambiate nel tempo, così i visitatori possono riscoprire le collezioni e aggiornare il loro approccio analitico ai suoi capolavori. Quindi il lavoro dei principali artisti italiani del diciannovesimo secolo, come Fontanesi, Fattori, Pellizza da Volpedo e Medardo Rosso, e di artisti del Novecento come Morandi, Casorati, Martini e De Pisis, possono tornare al tempo presente e mostrare la loro profondità attraverso stretti confronti con le opere delle passate avanguardie internazionali, di cui il Museo conserva importanti esempi che vanno da Max Ernst a Paul Klee e Picabia. Contiene anche opere delle nuove avanguardie del secondo dopoguerra e una delle più vaste collezioni di Arte Povera, tra cui opere di Paolini, Pistoletto, Zorio Anselmo, Boetti, Penone e opere d’arte contemporanea,

Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino
La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino si trova in via Magenta 31 a Torino, Italia. Fu fondata tra il 1891 e il 95. Ospita le collezioni artistiche permanenti del XIX e XX secolo. Fa parte della Fondazione Torino Musei, che comprende anche il MAO (Museo d’Arte Orientale), Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja (Museo Civico di Arte Antica), il borgo medievale e la fortezza.

GAM – la Galleria civica di arte moderna e contemporanea – è il più antico museo di arte moderna in Italia. Dall’apertura al pubblico nel 1863 numerosi capolavori sono stati aggiunti alle sue collezioni nel tempo. Allo stato attuale, le collezioni GAM comprendono oltre 47.000 opere, che vanno da dipinti e sculture a installazioni e arte fotografica, oltre a una ricca collezione di disegni e incisioni, e una delle più grandi collezioni di film e video dell’artista in Europa.

Sulla base di questo patrimonio, GAM continua ad attuare il suo originale impegno nella ricerca contemporanea collegando costantemente le sue opere storiche al dibattito culturale di oggi e garantendo che il programma espositivo sia strettamente correlato con le collezioni. Le opere delle collezioni sono esposte in raggruppamenti tematici che cambiano nel tempo, garantendo che i visitatori vedano sempre le collezioni da una nuova prospettiva e possano fare una nuova analisi dei capolavori della Galleria.

Opere sia dei principali artisti italiani del diciannovesimo secolo, come Fontanesi, Fattori, Pellizza da Volpedo e Medardo Rosso, sia dei maestri del XX secolo, tra cui Morandi, Casorati, Martini e De Pisis, hanno riacquistato la loro capacità di parlare al presente, e di mettere in mostra tutta la loro complessità alla pari con le opere delle storiche avanguardie internazionali, esempi eccezionali dei quali sono presenti anche nella collezione: da Max Ernst a Paul Klee e Picabia, nonché opere della nuova avant del dopoguerra -garde movimenti, con una delle più grandi collezioni di Arte Povera – tra cui opere di Paolini, Boetti, Anselmo, Zorio, Penone e Pistoletto – ma anche l’attuale produzione artistica a cui GAM dedica ampio spazio espositivo.