Stile umbertino

Lo stile Umbertino (italiano: stile umbertino) è il nome comunemente attribuito a uno stile ottocentesco dell’architettura rinascimentale in Italia. È uno stile tipico dell’eclettismo dell’architettura e delle arti decorative della fine del XIX secolo in Europa. È caratterizzato dal suo eclettismo, a causa del mix di elementi decorativi del passato.

Fiorì durante il regno del re Umberto I d’Italia, da cui prese il nome, ed era più popolare a Roma.

Il nome
Lo stile Umbertino prende il nome dal re Umberto I di Savoia, che regnò il regno d’Italia dal 1878 fino al suo assassinio nel 1900. Il termine non è riservato esclusivamente all’architettura, ma può anche descrivere mobili del periodo e altre arti decorative.

Storia
Lo stile Umbertino può essere meglio descritto come la declinazione italiana dell’Eclettismo, uno stile di architettura e arti decorative che ha attraversato l’Europa nella seconda metà del 19 ° secolo, e che combina in un edificio caratteristiche di diversi periodi e repertori artistici.

Mentre gli edifici italiani e le altre espressioni artistiche in questo stile seguono in molti modi il percorso seguito altrove in Europa, differiscono anche in quanto si sforza di formulare uno stile italiano veramente nazionale. Ciò avvenne in gran parte nei decenni immediatamente successivi all’Unità d’Italia, come uno dei tanti tentativi di costruire un senso di unità nazionale. In considerazione di ciò, lo stile venne applicato spesso su edifici che ospitano corpi governativi, come ministeri e tribunali, così come su palazzi e ville per lo stabilimento, specialmente a Roma, che divenne nel 1870 la nuova capitale del regno d’Italia. Qui il consiglio comunale e il governo hanno sviluppato un piano ambizioso e grandioso per riqualificare la città e dotarla di infrastrutture idonee per il suo status di capitale. Lo stile Umbertino acquistò popolarità dopo il 1870 e si ridusse intorno al 1895. Tuttavia, rimase in uso per gli edifici governativi fino al primo e secondo decennio del XX secolo.

caratteristiche

Piazza della Repubblica
Analogamente alle altre declinazioni dell’eclettismo ottocentesco, lo stile Umbertino trae ispirazione da diversi periodi della storia dell’arte. Si distingue per la sua interpretazione particolarmente conservatrice dell’eclettismo, con lo scopo di sviluppare uno stile veramente nazionale. Quest’ultimo venne identificato in un repertorio accademico e convenzionale del Rinascimento rinascimentale, con elementi tratti anche dal periodo barocco e dal primo Rinascimento.

Peculiarità dello stile Umbertino
Questo stile differisce leggermente da quello di Napoleone III, anche perché fiorì più tardi, e d’altra parte ha mostrato una vera originalità soprattutto in architettura. L’architettura di Umbertina si distingue per un’interpretazione particolarmente conservatrice dell’eclettismo, finalizzata alla formulazione di uno stile “nazionale”, identificato in un neo-rinascimento accademico e convenzionale, attraversato da elementi neo-barocchi, quindi prevalente in Francia e oltre.

Esempi di architetture Umbertine
Stile sviluppato soprattutto a Roma, nel progetto di renderlo una città grande e moderna, degna di essere la capitale del regno. Questo è il motivo per cui molti edifici di potere e amministrazione presentano questo stile.

Palazzo di Giustizia a Roma
Uno degli esempi più importanti di questo stile è il Palazzo di Giustizia di Roma (attuale sede della Corte Suprema di Cassazione), progettato da Guglielmo Calderini intorno al 1884, in cui si incontrano alcune reminiscenze dell’Opéra di Garnier.

Palazzo Koch
Palazzo Koch, che si trova in Via Nazionale a Roma ed è attualmente la sede ufficiale della Banca d’Italia, è un’altra testimonianza di questo stile, in questo caso particolarmente declinato sul lato neo-rinascimentale. Prende il nome dal suo progettista, l’architetto Gaetano Koch, ed è stato costruito tra il 1888 e il 1892.

Palazzo della Provincia di Piacenza
Il Palazzo della Provincia di Piacenza è considerato un altro esempio di edificio in stile umbertino, caratterizzato dalla fusione tra stile rinascimentale e neoclassico, unito in un complesso di grande equilibrio spaziale e volumetrico, animato da elementi Liberty. Progettato dall’ufficio tecnico provinciale nel 1912, è stato successivamente rielaborato nella sua forma attuale dall’architetto Manfredo Manfredi, già impegnato a Roma in grandi commissioni pubbliche, come il monumento a Vittorio Emanuele II in Piazza Venezia e il Palazzo del Viminale. I suggerimenti di stile Art Nouveau sono giustificati proprio dalla data tarda della costruzione dell’edificio, quando lo stile Umbertino stava declinando.

Villino Durante a Roma
Il Villino Durante, invece, è uno degli esempi più rappresentativi dello stile umbertino a Roma per gli edifici privati. Fu edificato a partire dal 1889 per il chirurgo siciliano e senatore Francesco Durante, sul finire di Villa Patrizi che, bombardata nel 1849 e nell’outlet di Roma del 1870, era in uno stato di abbandono. Il progetto fu chiamato il famoso architetto Giulio Podesti, che già dirigeva l’opera del Policlinico Umberto I.

A causa della rapida crescita della popolazione nell’Italia del 19 ° secolo e della necessità del nuovo governo nazionale di lasciare il segno nelle città del nuovo regno, esempi di stile umbertino si possono trovare in tutte le principali città italiane. Roma, in particolare, vanta numerosi complessi architettonici costruiti in questo stile, essendo particolarmente favorito per le infrastrutture governative.

Notevoli edifici in stile Umberto I:

Palazzo Koch, Roma (1888)
Palazzo Margherita, Roma (1886)
Portici di Piazza della Repubblica, Roma (1887)
Galleria Umberto I, Napoli (1890)
Palazzo di Giustizia, Roma (1885)
Palazzo delle Esposizioni, Roma (1883)
Piazza della Repubblica, Firenze (1870)
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano (1878)
Palazzo del Viminale, Roma (1891)