Galleria dell’Asia meridionale e del sud-est asiatico, Museo d’Arte Orientale di Torino

La galleria dell’Asia meridionale ospita collezioni di tre principali aree geografiche culturali: Gandhara, India e Indocina.

Gandhara
Questa collezione comprende manufatti della produzione artistica di ispirazione buddista dell’Afghanistan e del Pakistan nord-occidentale, dal II secolo a.C. al V secolo.

Gandhara è il termine geografico per un’area tra l’Afghanistan e il Pakistan nord-occidentale. Lo stesso termine indica la produzione artistica di ispirazione buddista che fiorì nell’area tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C. Oltre ai fregi del grande stupa di Butkara, scoperto negli anni ’50 dagli scavi della sezione piemontese di IsMEO, la sezione Gandhara mostra una serie di scisti, stucchi e statue in terracotta acquistati di recente.

India
In questa ricca collezione ci sono molte sculture, bronzi, terrecotte e dipinti su cotone provenienti dal Kashmir e dal Pakistan orientale, risalenti al II secolo a.C. al XIX secolo.

Questa sezione mostra opere d’arte ispirate all’induismo e al buddismo provenienti dal Kashmir, dall’India e dal Pakistan orientale. Le pietre, i bronzi, le ceramiche e i dipinti su cotone coprono un periodo che va dal II secolo a.C. al XIX secolo. Le sale d’arte indiane contengono rilievi e sculture dal II secolo a.C. al XIV secolo d.C. e includono esempi di Shunga, Kushana, Gupta e arte indiana medievale.

Sud-est asiatico
Una collezione che riflette la marcata influenza indiana della produzione artistica in Cambogia, Myanmar, Tailandia e Vietnam, mettendo in evidenza le caratteristiche iconografiche tipiche di questi paesi.

Sud-est asiatico Nonostante riflettano forti influenze indiane, le opere d’arte della zona che comprende Thailandia, Myanmar, Vietnam e Cambogia esprimono convenzioni iconografiche e caratteristiche stilistiche determinate dalla storia culturale di questi paesi. Le sale del sud-est asiatico contengono arte tailandese, cambogiana e birmana, nonché importanti sculture del periodo Khmer.

In evidenza funziona
Galleria dell’Asia meridionale e del sud-est asiatico al primo piano, vetrina Statuario in pietra, bronzo, legno; dal II secolo a.C. al XIX secolo d.C.

Collezione Gandhara
Girale di pipal, I-II secolo d.C.
Testa di Gautama Siddharta, I-II secolo d.C.
Testa di Buddha, IV secolo d.C. (?)
Coppie di personaggi tra le vite, I-II secolo d.C.
Bodhisattva in piedi, 2 ° secolo
Rilievo con capitale indo-persepolitana, I-II secolo d.C.
Buddha e asceta, I-II secolo d.C.
La sconfitta di mara, I-II secolo d.C.
Testa di uomo con orso (sileno o atlante), II-III secolo d.C.

Collezione India
ADorazione di Krishna, XVII-XVIII secolo
Makara, II secolo d.C.
Vishnu heAD, VII-VIII secolo d.C.
Shalabhanjika, XI secolo d.C.
Fiore di loto, II secolo d.C.
Saptamatrika danzante, XI secolo d.C.
Frammento architettonico con shiva e vyala, XII secolo d.C.
Jnana dakshinamurti, XII secolo d.C.

Collezione sud-est asiatico
Buddha shakyamuni sul trono di leone, XVI secolo
Nave globulare con piccola apertura, 10-13 secolo
Buddha sdraiato nel parinirvana, XIX secolo

Museo d’Arte Orientale a Torino
Il Museo d’Arte Orientale (italiano: Museo d’Arte Orientale, noto anche con l’acronimo MAO) è un museo che contiene una delle più importanti collezioni di arte asiatica in Italia. Le opere della collezione rappresentano tradizioni culturali e artistiche provenienti da tutto il continente asiatico.

MAO, il Museo di Arte Orientale, è situato nella storica sede settecentesca di Palazzo Mazzonis. Il patrimonio del museo comprende circa 1500 opere, in parte provenienti dalle collezioni del VI secolo accumulate da varie istituzioni cittadine, in parte acquisite negli ultimi anni. La struttura espositiva del Museo è suddivisa in quattro aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, regione dell’Himalaya e paesi islamici. Questo layout corrisponde naturalmente alla struttura fisica dell’edificio che è suddivisa nello stesso numero di spazi espositivi collegati ma strutturalmente separati utilizzati per ospitare le varie sezioni.

Il museo è stato aperto il 5 dicembre 2008, con la fusione della collezione asiatica del Museo di arte antica della città di Torino a Palazzo Madama e contributi del Municipio di Torino, della Regione Piemonte, della Fondazione Giovanni Agnelli e della Compagnia di San Paolo. L’architetto Andrea Bruno ha curato il restauro di Palazzo Mazzonis per ospitare il museo appena formato.

I reperti ora ospitati nel nuovo Museo d’Arte Orientale di Torino sono per lo più opere già presenti nel Museo d’Arte Ci6thc della città. Altri, tuttavia, furono donati al museo dalla Regione Piemonte, oltre che dalla Fondazione Agnelli e dalla Compagnia di San Paolo.

Lo spazio espositivo del museo, che è stato progettato per ospitare quattro diverse aree tematiche, come l’atrio dove è possibile osservare i tipici giardini Zen giapponesi. Ogni area, da questo punto in poi, gode di una diversa caratterizzazione dello spazio e delle opere esposte. Al piano terra si possono ammirare reperti provenienti dall’Asia meridionale, la maggior parte dei quali molto antichi, e dall’Asia sud-orientale. Al primo piano ci sono manufatti di fabbricazione cinese, tra cui opere in bronzo e terracotta risalenti al 3000 a.C., e nelle apposite sale è possibile ammirare numerosi manufatti di arte giapponese. Ma questo non è tutto. Infatti, al terzo piano del Museo d’Arte Orientale di Torino c’è anche una collezione di oggetti della regione himalayana, mentre l’ultimo piano è interamente dedicato all’arte islamica.