Scuola Romana

Scuola romana o Scuola di via Cavour era un movimento artistico del XX secolo definito da un gruppo di pittori all’interno dell’Espressionismo e attivo a Roma tra il 1928 e il 1945 e con una seconda fase a metà degli anni ’50.

Nascita del movimento
Nel novembre 1927, gli artisti Antonietta Raphaël e Mario Mafai si trasferirono al n. 325 della via romana via Cavour, in un palazzo sabaudo successivamente demolito nel 1930 per consentire la costruzione fascista della Via New Empire (attualmente via dei Fori Imperiali). La stanza più grande dell’appartamento fu trasformata in uno studio.

In breve tempo, questo studio divenne un punto di incontro per letterati come Enrico Falqui, Giuseppe Ungaretti, Libero de Libero, Leonardo Sinisgalli, così come i giovani artisti Scipione, Renato Marino Mazzacurati e Corrado Cagli.

Contrapposizione alla sensibilità del movimento Return to Order
La spontanea confluenza degli artisti nello studio via Cavour non sembra essere stata guidata da veri e propri programmi o manifesti, ma piuttosto da amicizia, sintesi culturali e una singolare coesione pittorica. Con il loro approccio deciso all’espressionismo europeo, contrapponevano formalmente la pittura solida e ordinata del carattere neoclassico, promossa dal ritorno all’ordine attuale degli anni ’20, che era particolarmente forte nella sensibilità italiana della prima guerra mondiale.

La prima identificazione di questo gruppo artistico dovrebbe essere attribuita a Roberto Longhi, che scrisse: ”
Proprio dal suo indirizzo, chiamerei questa Scuola di via Cavour, dove Mafai e Raphaël lavoravano …

e ha aggiunto:
Un’arte eccentrica e anarcoide che difficilmente può essere accettata da noi, ma è comunque un segno notevole dei costumi di oggi.

Longhi usò questa definizione per indicare il lavoro speciale che percepiva questi artisti da esibirsi all’interno dell’universo espressionista, staccandosi dai movimenti artistici ufficiali.

In quegli anni anche il pittore Corrado Cagli utilizzò l’appellativo di Scuola romana. La sua critica non indugia sull’identificazione del nome per i “nuovi pittori romani” che animano questo nuovo movimento. Cagli ha descritto una sensibilità diffusa e ha parlato di un Astro di Roma, affermando che era la vera base poetica dei “nuovi romani”:
in un’aurora primordiale tutto deve essere riconsiderato, e l’immaginazione rivive tutte le meraviglie e trema per tutti misteri.

sottolineando così la complessa e articolata situazione romana, in contrasto con ciò che Cagli chiamava il neoclassicismo imperante del Novecento Italiano. La Scuola romana ha offerto uno stile pittorico selvaggio, espressivo e disordinato, violento e con toni caldi ocra e marrone. Il rigore formale è stato sostituito da una visionarietà distintamente espressionista.

Scipione, ad esempio, ha dato vita a una sorta di espressionismo barocco romano, in cui spesso appaiono decadenti paesaggi del centro storico barocco di Roma, popolato da sacerdoti e cardinali, visto con un occhio vigoroso espressivo e allucinato. Temi simili erano presenti nei dipinti di Raffaele Frumenti nella seconda stagione della Scuola, con vivaci tonalità rosse e morbide pennellate.

Seconda stagione della Scuola Romana
Dopo il 1930, invece di estinguersi, la Scuola Romana continuò con vari altri artisti di una “seconda stagione”, che si sviluppò negli anni ’30 e maturò poco dopo la seconda guerra mondiale. Tra questi c’erano Roberto Melli, Renato Marino Mazzacurati, Guglielmo Janni, Renzo Vespignani e i cosiddetti tonalisti guidati da Corrado Cagli, Carlo Levi, Emanuele Cavalli e Capogrossi, tutti gravitanti attorno alle attività della “Galleria della Cometa”.

Tra i membri successivi vi furono personalità come Fausto Pirandello (figlio del Premio Nobel Luigi), Renato Guttuso, i fratelli Afro e Mirko Basaldella, Leoncillo Leonardi, Raffaele Frumenti, Sante Monachesi, Giovanni Omiccioli e Toti Scialoja.

Museo della Scuola Romana
La Villa Torlonia di Roma ospita, nel suo classico “Casino Nobile”, i famosi Musei di Villa Torlonia, parte del Sistema Museale del Comune di Roma: al suo 2 ° piano si può visitare il Museo della Scuola Romana, offrendo una visione completa di questo movimento artistico.