San Polo, Venezia, Veneto, Italia

San Polo è uno dei sei sestieri di Venezia, il sestiere prende il nome da Campo San Polo, il più grande di Venezia dopo Piazza San Marco, e dall’omonima chiesa. La parte occidentale del quartiere è nota per le sue notevoli chiese. Mentre il lato est del quartiere ospita palazzi suggestivi. La Basilica dei Frari ospita capolavori di Tiziano e di altri artisti rinascimentali. Alcune delle cose migliori da fare a San Polo includono la visita alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, alla Scuola Grande di San Rocco e al famoso Ponte di Rialto.

San Polo è un vivace quartiere di Venezia, ricco di negozi, mercati e attrazioni. È noto per i suoi famosi mercati di frutta e verdura al mattino e per la vivace scena dei bar la sera. Il quartiere ruota attorno al Ponte di Rialto pieno di negozi e al Mercato di Rialto, dove le bancarelle vendono pesce, frutta e verdura. Nelle vicinanze, nella zona lungo il canale dell’Erbaria, i locali si incontrano per aperitivi e “cicchetti”, prima di andare a cena in ristoranti alla moda. Il quartiere più ricco di botteghe artigiane e piccole osterie tipiche veneziane, i bàcari.

È una delle parti più antiche della città, essendo stata abitata prima del IX secolo, quando essa e San Marco facevano parte delle Isole Realtine. San Polo è stata fondata nei dintorni dell’antico Ponte di Rialto. I primi abitanti della città credevano che fosse un buon luogo in cui stabilirsi poiché il terreno era più alto e mai allagato.

Il sestiere di San Polo confina a nord e ad ovest con quello di Santa Croce, avendo come linea di demarcazione il Rio di San Stae, il Rio Marin, e la seconda parte del Rio della Frescada, fino a tutta la parrocchia di San Pantalon. Il sestiere di San Polo è anche delimitato a sud da Dorsoduro, mentre il restante perimetro è circondato dal Canal Grande. La zona storicamente più importante è Rialto, un tempo tutt’uno con l’attuale sestiere di San Marco a cui è collegata tramite il Ponte di Rialto.

Storia
L’area occupata dagli attuali sestieri di San Polo e Santa Croce all’inizio della storia di Venezia costituiva un’unica grande area denominata Luprio. In questa zona la Serenissima aveva le sue saline. L’attuale sestiere prende il nome dalla sua chiesa più importante, la chiesa di San Paolo Apostolo, San Polo per i veneziani.

Il sestiere è sede del principale mercato di Venezia dal 1097, e collegato alla sponda orientale del Canal Grande dal ponte di Rialto fin dal XIII secolo. La parte occidentale del quartiere è oggi nota per le sue chiese, mentre la parte orientale, talvolta chiamata semplicemente Rialto, è nota per i suoi palazzi e le case più piccole.

Attrazioni principali
Le attrazioni di San Polo includono il Ponte di Rialto, la Chiesa di San Giacomo di Rialto (secondo la leggenda la più antica della città), Campo San Polo con la Chiesa di San Polo, la Casa Goldoni, la Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la Chiesa di San Rocco e la Scuola Grande di San Rocco.

Architettura religiosa

Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari
La basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, la più grande chiesa di Venezia, bell’esempio di architettura gotica veneziana. La pianta è a croce latina, e lo stile è gotico veneziano in terracotta e pietra d’Istria. Presenta tre navate con archi a sesto acuto poggianti su sei colonne per lato. Misura 102 metri di lunghezza, 48 metri nel transetto ed è alta 28 metri; possiede 17 altari monumentali e al suo interno sono conservate numerose opere d’arte, tra cui due tele di Tiziano. Ospita inoltre tombe e monumenti funebri di numerose personalità legate a Venezia, tra cui Claudio Monteverdi, lo stesso Tiziano, Antonio Canova, oltre a numerosi dogi.

Fu costruito dai monaci minoritari dell’ordine francescano, detti Frati, aiutati da una donazione del Doge Jacopo Tiepolo. La prima versione della chiesa fu completata nel 1338 ed era molto più piccola di quella attuale. Altre donazioni di importanti famiglie veneziane contribuirono all’ampliamento e alla decorazione della chiesa. Tuttavia, questa chiesa fu demolita all’inizio del XV secolo per costruire una nuova chiesa. L’imponente facciata è in stile tardo gotico ed è divisa in tre parti da pilastri sormontati in stile veneto-bizantino. L’interno è altrettanto magnifico, e si possono ammirare la grandiosa pala dell’Assunta e la Madonna di Ca’ Pesaro dipinte da Tiziano, oltre a un trittico di Giovanni Bellini.

San Giacomo di Rialto
La chiesa di San Giacomo di Rialto è un edificio religioso della città di Venezia. Questa chiesa è forse la più antica chiesa di Venezia costruita intorno al 421. Fu edificata grazie alla fede e al talento di un falegname cretese, intorno al V secolo, anche quando le prime popolazioni si stabilirono su questo gruppo di isole. È meglio conosciuto per il suo orologio del XV secolo sopra l’ingresso della chiesa. È anche riconosciuto per i pilastri rossi e gli splendidi accenti dorati intorno alla chiesa stessa. La chiesa è molto piccola, ma molto bella. L’esterno con il campanile a vela, il grande orologio (utile per il mercato, che si svolgeva di fronte) e il portico gotico, uno degli ultimi esempi del genere rimasti in città. L’interno segue il tradizionale schema a croce con cupola centrale, imitato poi nel Rinascimento.

Chiesa di San Rocco
La chiesa di San Rocco è un edificio religioso, costruito da Bartolomeo Bon tra il 1489 e il 1508 per ospitare le spoglie del suo santo titolare, la bella Chiesa di San Rocco ha ricevuto una ricostruzione barocca tra il 1765 e il 1771, che comprendeva un grande portale circondato dalle statue di Giovanni Marchiori. La finestra rosa di Bon è stata spostata a lato della chiesa, vicino alla porta laterale originale dell’architetto. Ai lati dell’altare maggiore si trovano quattro enormi tele del Tintoretto raffiguranti la vita di San Rocco.

Le quattro nicchie della facciata ospitano altrettante statue di santi e beati veneziani: nel registro inferiore Gerardo Sagredo e Pietro Orseolo di Giovanni Marchiori, nel registro superiore Lorenzo Giustiniani e Gregorio Barbarigo di Giovanni Maria Morlaiter. Tra le due statue del registro superiore è l’imponente rilievo con San Rocco che guarisce gli appestati sempre del Morlaiter. A coronamento dell’attico è la statua di San Rocco affiancata da altre statue di santi veneziani, Pietro Acotanto e Jacopo Salomonio. Sulla lunetta della porta San Rocco portato in cielo dagli angeli, copia moderna in bronzo dell’originale del Marchiori murata nella cappella absidale destra.

Chiesa di San Polo
La chiesa di San Paolo apostolo vulgo San Polo è un edificio religioso della città di Venezia. Secondo le antiche cronache, la chiesa fu edificata probabilmente nell’837, per volere del doge Pietro Tradonico e del figlio Giovanni co-reggente. A partire dal 1804 fino alla riconsacrazione del 1839, la chiesa subì i pesanti interventi ideati da David Rossi: in quell’occasione furono sostituite le colonne della navata centrale, chiuse alcune aperture per aprirne altre e per dar loro un impianto neoclassico. I restauri del recente 1930 hanno in parte ripristinato gli elementi quattrocenteschi, in particolare il soffitto dello scafo della nave. Inglobata da altri modesti edifici, restano visibili parte dell’abside prospiciente il campo omonimo ei fianchi.

Lungo il fianco destro si apre il grande portale tardogotico della bottega di Bartolomeo Bon ornato da due angeli che reggono cartiglio sulla trabeazione e culminante nel floron che sorregge una mezza figura di San Paolo oltre la linea di gronda. Più avanti nella parte più stretta della salizada la classica facciata dell’Oratorio della Croce, raffinata struttura scandita da colonne corinzie con aperture di tipo serliana. L’originario rosone dell’antica facciata è appena visibile dall’adiacente Corte del Cafetier. Nel tempo furono murate qua e là all’esterno alcune opere marmoree: la più recente è l’edicola neoclassica con la statua di San Paolo al centro dell’abside maggiore; a sinistra, sulla cappella minore absidale,l’edicola quattrocentesca della Scuola del Santissimo Sacramento è sormontata da un drappeggio barocco; sulle pareti dell’antica canonica che inglobano l’altra cappella absidale si trovano due primitivi bassorilievi, quello superiore con il Battesimo di Cristo, quello inferiore con la Madonna in trono col Bambino e i Santi Demetrio e Pietro.

Chiesa di Sant’Aponal
La chiesa di Sant’Aponal è una chiesa cattolica romana sconsacrata nel sestiere di San Polo a Venezia, Italia. La chiesa fu fondata nell’XI secolo da profughi ravennati e dedicata a Sant’Apollinare. Restaurata nel corso dei secoli, subì importanti rifacimenti nel XV secolo. La facciata conserva le caratteristiche gotiche originarie, come il campanile. L’interno è il risultato di una ristrutturazione settecentesca. Un piccolo ingresso laterale lo rendeva accessibile dalla ruga di Rialto. Le funzioni parrocchiali furono interrotte a metà del Novecento. La facciata era ornata da una decorazione marmorea ad altorilievo tornata nella sua sede originaria nella chiesa di Sant’Elena dopo la sua riattivazione. Richiuso nel 1984, è ora principalmente un archivio. La facciata conserva frammenti di decorazione architettonica gotica.

Palazzi ed edifici civili

Palazzo Barbarigo della Terrazza
Palazzo Barbarigo la Terrazza è un palazzo di Venezia, fu costruito intorno agli anni 1568 – 1569. L’edificio presenta un’inedita pianta a forma di “L”, dovuta alla presenza al primo piano di un ampio terrazzo con vista sul Canal Grande e sul Rio di San Polo: questo elemento è la particolarità che contraddistingue l’edificio. Una facciata non molto sviluppata in larghezza si affaccia sul Canal Grande, dove confina con Palazzo Pisani Moretta: esso, disadorno, presenta due monofore con balaustre per ciascuno dei due piani nobili. La facciata principale, che si affaccia sul fiume, è simmetrica e di gusto rinascimentale, con due ordini di quadrifore con balconi ai piani principali e, al piano terra, un grande portale tondo con mascherone in chiave, lo stesso di quello che si affaccia sul canale, in basso. Il terrazzo.Ai lati del terrazzo si aprono altri due portali minori. Sulla sinistra vi è un corpo inferiore, di soli due piani, dominato dal terrazzo delimitato da una balaustra bianca.

Negli anni il palazzo divenne sede di un’importante pinacoteca privata. Nel 1845 si componeva di 102 tele realizzate da artisti come Giorgione, Giovanni Bellini, Palma il Vecchio, Rubens, Guido Reni e Tiziano, ma fu venduta nel 1850 da Nicolò Giustinian. Nonostante la dissipazione ottocentesca della Pinacoteca Barbarigo, che portato alla dispersione di gran parte del patrimonio artistico, all’interno del palazzo sono conservati stucchi e decorazioni di epoche diverse, tra cui opere di Vincenzo Guarana, figlio del più famoso Jacopo. I dipinti di maggior pregio sono L’incoronazione del doge Marco Barbarigo e il doge Agostino Barbarigo riceve la corona di Cipro da Caterina Cornaro, in particolare,il primo piano conserva decorazioni originali e una raccolta di dipinti con ritratti di dogi racchiusi in cornici lignee.

La casa di Carlo Goldoni
La casa di Carlo Goldoni, città natale del famoso drammaturgo Carlo Goldoni. Dal 1953 ospita l’Istituto di Studi Teatrali “Casa Goldoni”, negli ultimi anni ristrutturato e restaurato come museo. Qui si svolgono vari eventi didattici e un teatro dei burattini di Ca’ Grimani ai Servi, già parte della collezione Ca’ Rezzonico. Importante l’archivio e la biblioteca (oltre 30.000 opere), tra testi teatrali, ricerche e manoscritti originali.

Il palazzo è organizzato su un cortile con un pozzo decorato con teste di leone e uno scalone coperto del XV secolo. Il museo stesso si trova al primo piano, distribuito su tre sale. La vita e l’opera di Carlo Goldoni, e il contesto del teatro e della società veneziana del Settecento, sono rappresentati attraverso cimeli, arredi, dipinti, illustrazioni di commedie goldoniane e pannelli esplicativi. Nell’allestimento spicca una sala dedicata ai burattini, in cui è ricostruito il teatro di Palazzo Grimani ai Servi, comprendente una trentina di pupi originali settecenteschi.

Spazio culturale

Grande Scuola di San Rocco
La Scuola Grande di San Rocco è un antico edificio di Venezia, all’interno è un capolavoro di Tintoretto, questa casa è uno squisito esempio di arte manierista al suo meglio. Per consentire una comoda ammirazione del soffitto dettagliato, ai visitatori vengono offerti degli specchi. Sono rappresentati cicli di allegorie, vita e passione di Cristo, scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Nel 1564 Tintoretto fu incaricato di decorare la Scuola. Il meraviglioso ciclo di tele, realizzato nelle tre sale tra il 1564 e il 1588, rappresenta per Venezia ciò che la Cappella Sistina è per Roma.

Al secondo piano del palazzo, nei locali costruiti da Giorgio Fossati nel 1773, si trova il Tesoro della Scuola Grande di San Rocco. Le sale del Tesoro sono allestite con grandi armadi settecenteschi che ospitano oggetti destinati al culto religioso. Destinato alla custodia degli argenti e delle reliquie sacre, il grande vano fu aperto al pubblico nel 1899 e prese il nome di Sala del Tesoro. La sala resterà chiusa durante la prima guerra mondiale per riaprire solo dal 2009. Tra gli oggetti custoditi sono di particolare pregio l’Altarolo con la Madonna col Bambino e un candelabro realizzato con un ramo di corallo.

Grande Scuola di San Giovanni Evangelista
La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista è una scuola di Venezia, è un complesso monumentale con notevoli esempi di arte e architettura veneziana gotica, rinascimentale e barocca provenienti da Codussi, Lombardo, Massari, Morlaiter, Palma Giovanni, Tintoretto e Longi. Da oltre sette secoli la Scuola ospita l’omonima confraternita dei laici, oltre che un museo aperto al pubblico. Oggi qui si tengono conferenze e concerti e la Scuola è aperta al pubblico quando non è utilizzata per eventi. Da vedere lo scalone monumentale del Codussi, lo splendido Salone di San Giovanni, l’Oratorio della Croce con preziose reliquie.

Il complesso della Scuola Grande è accessibile attraverso il portale del setto, il setto è l’elemento architettonico che conferisce importanza artistica all’esterno del complesso, imponente, con le sue decorazioni scultoree rinascimentali. A destra del setto si trova l’edificio, che si struttura prima su due piani nell’edificio dove si trova l’atrio, per poi espandersi nel grande edificio a tre piani, dove ha sede la Sala Capitolare. All’interno, il luogo di maggior interesse è la Sala Capitolare, capolavoro del Massari: un ambiente alto 11 metri, illuminato nella parte superiore da dodici grandi finestre ovali, decorate con superfici di marmi policromi, culminante nell’altare di San Giovanni Evangelista.L’oratorio all’interno della Scuola Grande è il luogo dove dal Trecento è custodita la reliquia della Santa Croce, oggetto di culto della comunità nel corso dei secoli, nonché ispirazione per le grandi tele del Bellini.

Archivio di Stato di Venezia
L’Archivio di Stato di Venezia è un istituto di ricerca e conservazione del MiBACT, uno dei più grandi archivi al mondo, in un antico convento francescano. Manoscritti, testi e documenti relativi alla storia della Serenissima veneziana. Il patrimonio documentario conservato nell’archivio veneziano è immenso, dalle origini della città all’età moderna. Secondo i dati del sito ufficiale, l’Archivio di Stato contiene 70 km di scaffali pieni di documenti che riguardano l’intera storia della Repubblica di Venezia e del mondo intero con cui ha avuto rapporti politici, economici e culturali.

Il complesso è costituito da più corpi di fabbrica disposti intorno a due chiostri adiacenti tra loro e attigui alla Basilica dei Frari. L’ingresso all’Archivio è in Campo dei Frari, sul lato destro della facciata della Basilica. È però sul lato nord del complesso che si mostra un’enorme struttura a tre piani alti e un ambiente neoclassico, con la scritta ARCHIVIO DI STATO raffigurata a caratteri cubitali. Questa facciata, sviluppata in lunghezza, è su tre livelli e tripartita, di grande importanza e sobrietà: i due “piani nobili” dell’edificio sono caratterizzati da lunghe file di monofore rettangolari, che nella parte centrale sono separate da lesene terminante nel massiccio architrave sormontato da un grande frontone contenente l’effigie.Al piano terra sette grandi portali ad arco a tutto sesto (di cui il primo da sinistra è stato murato) danno accesso all’edificio.

Spazio pubblico

Ponte di Rialto
Il Ponte di Rialto è uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande nella città di Venezia. Il primo passaggio sul Canal Grande consisteva in un ponte di barche con la crescente importanza del mercato di Rialto, sulla sponda orientale del canale, aumento del traffico sul ponte galleggiante. Intorno al 1250 fu sostituito da un ponte strutturale in legno. Nel 1503 fu proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. L’attuale ponte in pietra, a campata unica progettato da Antonio da Ponte, iniziò a essere costruito nel 1588 e fu completato nel 1591. È simile al ponte in legno a cui successe. Due rampe portano ad un portico centrale. Ai lati del portico, le rampe coperte portano file di botteghe.

Il ponte è diventato una delle icone più riconoscibili di Venezia e ha una storia di oltre 800 anni. L’attuale Ponte di Rialto fu costruito in pietra d’Istria da Antonio da Ponte e costò 250.000 ducati d’oro, diventando la prima costruzione in pietra sul Canal Grande. Decorato con rilievi in ​​pietra raffiguranti San Marco e San Teodoro sul lato nord e l’Annunciazione sull’altro, il ponte attraversa il Canal Grande nel suo punto più stretto, collegando le periferie di San Polo e San Marco. È interessante notare che fu il nipote di da Ponte, Antonio Contino, a progettare un altro famoso ponte, il Ponte dei Sospiri.

Gobbo di Rialto
Il Gobbo di Rialto è un complesso scultoreo costituito da una statua in pietra d’Istria affiancata da una colonna di granito rosso situata di fronte alla chiesa di San Giacomo di Rialto a Venezia. Scolpita da Pietro da Salò nel 1541, la statua rappresenta un uomo accovacciato che sorregge una piccola rampa di scale. Era usato come podio per i proclami ufficiali. Si dice che comunichi con Pasquino, una delle statue parlanti di Roma. Il complesso è ora racchiuso da una balaustra metallica ottagonale. Alcuni studiosi affermano che i personaggi del Mercante di Venezia di William Shakespeare Lancillotto Gobbo e padre Vecchio Gobbo sarebbero ispirati a questo simbolo tradizionale di Rialto.

Shopping

Negozio di artigianato
Il sestiere di San Polo è ricco di graziose botteghe che ancora promuovono l’artigianato veneziano. Alberto Sarria e il suo negozio di maschere autentiche fatte a mano, invece, si distingue tra gli altri negozi della zona. Dal 1980 il titolare Alberto Sarria produce maschere tradizionali veneziane e sperimenta tecniche diverse per ottenere uno stile personale e distinto. Anche se nel negozio è disponibile una vasta gamma di maschere e altre decorazioni tradizionali, le maschere per il carnevale veneziano sono le più famose.

Cucina

Mercato di Rialto
Da sette secoli il mercato principale di Venezia stuzzica l’appetito, e le botteghe di frutta e verdura sono adiacenti al pesce. Per vederlo al meglio, venite al mattino con gli acquirenti e sarete ricompensati con piramidi di prodotti stagionali colorati come le castraure di Sant’Erasmo (carciofi), il radicchio trevisano (radicchio rosso amaro) e gli asparagi bianchi densi e succosi. La zona è più viva durante il giorno, quando la gente del posto fa la spesa settimanale e si gode un bicchiere di vino e deliziosi spuntini nella tradizionale trattoria e osteria della zona.

Pescaria
Mercato del pesce, vicino al famoso mercato di Rialto. Inaugurato nel 1907. La zona di Rialto è particolarmente nota tra i locali per il suo famoso mercato, aperto tutti i giorni, dalla zona di San Polo al famoso Ponte di Rialto. Il mercato è frequentato prevalentemente da veneziani locali con un continuo passaggio di barche e carrozze cariche di specialità di pesce dell’Adriatico.

All’Arco
Appena fuori dal mercato di Rialto, il bar diurno di Rialto, All’Arco, è un luogo davvero autentico per gustare un bicchiere di vino o uno spritz durante il giorno. A parte un minuscolo tavolino per due persone sulla strada di fronte al bar, All’Arco offre solo posti in piedi. Vino bianco e rosso sono le bevande preferite con un’eccellente selezione di vini italiani, per lo più davanti a piccoli vigneti e singoli produttori nel nord-est del paese. All’Arco è un ottimo posto per vivere la cultura locale e socializzare con i veneziani.

Dai Do Cancari
Degustazione professionale di vini nel famoso “Dai Do Cancari”: accogliente wine bar, gestito da veneziani e vicino al ponte dell’Accademia, nel cuore della Venezia storica. I proprietari hanno più di 20 anni di esperienza nel settore del vino e comprendono perfettamente le peculiarità dei vini. Un’esperienza unica dove assaggerete diversi vini italiani, rossi e bianchi abbinati ad alcuni buonissimi “cicchetto” preparati con ingredienti di stagione.