Sala di Marino Marini, Museo del Novecento

Camminando sulla passerella sospesa che collega il Museo a Palazzo Reale, i visitatori accedono alla sezione finale incentrata sugli anni Sessanta e sugli esperimenti di arte cinetica e programmata, a partire dalla scultura di Bruno Munari intitolata “AconaBicombì”. Le ultime sale espongono opere d’arte del Gruppo T e dipinti di grande formato della Pop Art e della Pittura analitica italiana. La mostra si conclude con una sala dedicata ad alcuni dei maggiori esponenti dell’Arte Povera italiana (letteralmente povera, arte di base), da Luciano Fabro a Mario Merz e da Gilberto Zorio a Giuseppe Penone.

Il nuovo layout del Museo del Novecento, sviluppato dalla Direzione e dal Comitato Scientifico, parte dalla riorganizzazione della Collezione Marino Marini, le opere di Marino Marini arrivarono alle Collezioni d’Arte Civica, grazie alle donazioni dell’artista e di sua moglie Mercedes Pedrazzini realizzato tra il 1972 e il 1986; con questa nuova posizione privilegiata.

il Museo del Novecento propone quindi una nuova lettura dell’intera produzione artistica di Marino Marini. La riorganizzazione della Collezione Marino Marini (e la conseguente liberazione degli spazi precedentemente occupati) è stata un’opportunità per il Museo del Novecento di ripensare l’ultima parte del percorso espositivo del museo, portando il limite cronologico delle opere esposte al 1989.

Negli spazi rinnovati all’ultimo piano di Palazzo Reale undici sezioni cercano di raccontare la storia dell’arte italiana (e internazionale) degli ultimi cinquant’anni, a partire dalle esperienze ottico-cinetiche e dagli ambienti specifici del sito Gruppo T, fino alla riflessione sul concetto di scultura, da un oggetto tridimensionale fino alla nascita dell’installazione con le opere degli esponenti del movimento dell’Arte Povera; l’opera monumentale di Eliseo Mattiacci Stratosferica (1989) con Untitled del 1988 di Jannis Kounellis e con altre opere dei maestri dell’Arte Povera come Zorio, Boetti e Anselmo sono esposte con un dialogo insolito e affascinante. Nel mezzo le esperienze di pittura dalla Pop Art (con la famosa Marilyn di Andy Warhol) alle opere analitiche e concettuali di Sol Lewitt, Giorgio Griffa e Daniel Buren.

Una piccola sala monografica è invece dedicata alle opere di Carol Rama di Torino, dove sono esposti i Presages of Birnam del 1970 (per la prima volta a Milano), acquistati dal Museo del Novecento nel 2012. Ampio spazio è dedicato all’arte concettuale con numerose opere di artisti italiani e internazionali come John Baldessari, Joseph Kosuth, Giulio Paolini, Giuseppe Penone ed Emilio Isgrò. Il nuovo percorso termina con un’opera monumentale di Alighiero Boetti Il Muro (1972-1993) che attraverso 77 dipinti cerca di riassumere l’intera produzione del grande artista torinese morto nel 1994.

Quasi 1000 metri quadrati di nuovi itinerari che includono l’installazione di oltre 120 opere d’arte, l’integrazione di 30 nuovi artisti all’interno del percorso espositivo e l’apertura di un nuovo spazio per laboratori didattici; questo è solo il primo passo di un viaggio che porterà a un ripensamento completo del Museo del Novecento. Un’occasione per avvicinarsi alla scoperta dell’arte del 20 ° secolo.

Museo del Novecento a Milano
Il Museo del Novecento a Milano è una mostra permanente di opere d’arte del XX secolo ospitate nel Palazzo dell’Arengario e nell’adiacente Palazzo Reale di Milano. Il museo ha assorbito le collezioni del precedente Museo Civico di Arte Contemporanea (CIMAC) che si trovava al secondo piano del Palazzo Reale e che fu chiuso nel 1998.

Il Museo del Novecento, situato all’interno del Palazzo dell’Arengario in Piazza del Duomo, ospita una collezione di oltre quattromila opere che catalizzano lo sviluppo dell’arte italiana del XX secolo.

Il Museo del Novecento è stato istituito il 6 dicembre 2010 con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’arte del 20 ° secolo e di offrire una visione più completa delle collezioni che la città di Milano ha ereditato nel tempo. Oltre alla sua principale attività espositiva, il Museo è attivo nella conservazione, ricerca e promozione del patrimonio artistico e culturale italiano del 20 ° secolo con l’obiettivo finale di raggiungere un pubblico sempre più vasto.

A parte una stanza singola che ospita opere di artisti stranieri tra cui Braque, Kandinsky, Klee, Léger, Matisse, Mondrian e Picasso, la maggior parte delle opere esposte nel museo sono di artisti italiani. Una sezione importante è dedicata ai futuristi italiani, con opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Luigi Russolo, Gino Severini, Mario Sironi e Ardengo Soffici. Anche la grande tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo Il Quarto Stato (1902) è esposta in una sala a sé stante.

Altre sezioni del museo sono dedicate a singoli artisti come Giorgio de Chirico, Lucio Fontana e Morandi. Ci sono anche sezioni dedicate ai movimenti artistici del XX secolo, tra cui Astrattismo, Arte Povera, Novecento Italiano, Postimpressionismo e Realismo, e generi come il paesaggio e l’arte monumentale.