Sala dei tessuti storici, Museo tessile italiano

Lo spazio più antico di tutto il complesso architettonico, questo è un ambiente affascinante che si presta bene a valorizzare le collezioni tessili storiche del Museo. Questi vengono visualizzati in rotazione, presentando di volta in volta nuovi contenuti. Pertanto, presentando al pubblico molte opportunità in cui approfondire la propria comprensione delle varie collezioni centrali del Museo. Il fascino della sala è rafforzato dalla presenza di proiezioni di video macro che creano continuità tra le mostre e il loro contesto storico e culturale.

L’area di familiarizzazione è stata creata per presentare al visitatore l’uso consapevole delle collezioni del museo. Grazie a una lettura graduale del prodotto tessile, con un approccio diretto e facilmente comprensibile, il visitatore può comprendere, apprezzare e approfondire la sua conoscenza del settore. La capacità di toccare alcuni dei materiali esposti garantisce anche una partecipazione attiva. Il percorso tracciato lungo il corridoio iniziale presenta la [[catena di approvvigionamento di tesciao sile]], ovvero il ciclo di produzione del tessuto nelle sue fasi essenziali.

Sala storica e antiche collezioni
Una grande sala con volte a crociera su pilastri neogotici (1869) ospita la sezione storica, con disposizione flessibile, in grandi finestre. Frammenti provenienti dalle aree geografiche dell’antico Perù (tessuti precolombiani) e dalle sepolture dell’Egitto cristianizzato (tessuti copti) costituiscono il nucleo archeologico.

Molto ricca è la sezione che testimonia la produzione tessile dei secoli XIV – XVIII con frammenti provenienti da Italia, Europa, Medio ed Estremo Oriente.

Il XIX e il XX secolo sono rappresentati da tessuti per abbigliamento e arredamento, alcuni dei quali dell’autore (Henry Moore, Giò Ponti, Raoul Dufy), abiti, ricami, pizzi e passamanerie, nonché importanti campioni delle prime fabbriche di Prato .

Di grande interesse storico e antropologico sono i tessuti etnici del XIX e XX secolo provenienti da India, Cina, Giappone, Indonesia, Centro e Sud America. I tessuti sono esposti in particolari e innovative teche mobili che consentono di modificare la disposizione della stanza in base ai diversi contenuti delle mostre.

Ogni vetrina ha un periodo storico e i tessuti sono soggetti a rotazioni periodiche. L’allestimento riflette i criteri conservativi ma allo stesso tempo esalta i tessuti enfatizzando gli aspetti artistici e tecnici.

La mostra è arricchita dalle proiezioni di immagini artistiche e storiche per ricreare i suggerimenti e l’atmosfera in cui i tessuti sono stati, nel corso dei secoli, progettati, realizzati e utilizzati.

Le collezioni sono classificate come segue:

Tessuti antichi e paramenti sacri. Si tratta di materiali prodotti in Europa risalenti all’inizio del XIII secolo. fino al ventesimo secolo come prova dei momenti più importanti nello sviluppo della produzione europea. Le tipologie sono varie, ci sono tessuti figurati, velluti, tovaglie perugine, lampas e damaschi.
Tessuti e articoli ricamati. Questa collezione è composta da una gamma di ricami realizzati su oggetti confezionati di origine italiana ed europea dal XV al XX secolo e una serie di frammenti provenienti da collezioni storiche.
Tessuti e vestiti etnici. Questa collezione ha un grande valore storico e antropologico. I tessuti provengono da India, Indonesia e Yemen, America centrale e meridionale, Cina e Giappone. Questa vastità di decorazioni e simboli testimonia il valore dell’arte tessile come strumento di comunicazione sociale.
Tessuti archeologici. Questa rara collezione è composta da frammenti tessili rinvenuti durante scavi o sepolture. Generalmente appartenente al III-X secolo. D.C., descrivono la cultura copta e colombiana.
Campioni di Prato. Una raccolta di libri / campioni di aziende storiche di Prato. Lo scopo di questa collezione è documentare l’evoluzione del gusto e dello stile pratese dalla fine del 1800 al periodo contemporaneo.
Schizzi e tessuti per artisti. Questi esemplari sono realizzati da artisti del 1900 come Raoul Dufy e Thayaht e da maestri contemporanei come Giò Pomodoro e Bruno Munari. Questi hanno trasformato il concetto di tessuto, rendendolo una forma espressiva della loro creatività.
Tessuti contemporanei. Questa collezione contiene una selezione di tessuti dal 1976 in poi. Questi prodotti sono considerati importanti per l’innovazione tecnologica e l’espressione delle tendenze della moda della città di Prato.
Vestiti ed accessori. Questa sezione vuole testimoniare l’evoluzione del costume dal 16 ° secolo ad oggi. In particolare, sono evidenziati alcuni modelli realizzati con tessuti Prato per produzioni cinematografiche di prestigio.
Macchinari. Questa collezione vuole mostrare tutti quegli strumenti per la preparazione della tessitura come telai manuali, follatrici, battitori, … di produzione italiana o il risultato di progetti locali per la produzione di Prato.
Schizzi di moda. Questa collezione unica riunisce circa 1700 figure maschili e femminili delle principali riviste italiane e francesi del XIX secolo. L’intera gamma può essere consultata nel catalogo online.

Museo tessile italiano
Il Museo del Tessuto è il più grande centro culturale in Italia dedicato alla promozione della produzione tessile e dell’arte storica e contemporanea. Il Museo rappresenta la memoria storica e l’interfaccia culturale del distretto di Prato, che è stato identificato con la produzione tessile dal Medioevo. Oggi il distretto vanta oltre 7.000 aziende che operano in questo settore.

Il Museo è stato fondato nel 1975 all’interno dell’Istituto Tecnico Tecnico Industriale “Tullio Buzzi”, a seguito di una donazione iniziale di circa 600 frammenti tessili storici. Questi sono stati aggiunti agli esempi che erano stati raccolti nel corso degli anni dai professori dell’Istituto per la consultazione e lo studio degli studenti. Da allora, la collezione ha visto un significativo aumento delle dimensioni grazie al contributo dell’Associazione Alumni Institute Buzzi e di altre importanti istituzioni civili, come il Comune di Prato, il Cariprato e l’Unione Industriale Pratese.

Nel 1997, il Museo fu temporaneamente ospitato nel Palazzo Comunale. Durante questo periodo è stata istituita la collezione di tessuti contemporanei, che continua ad aumentare con le tendenze della moda stagionale grazie al rapporto con l’Associazione PratoTrade, una selezione di aziende manifatturiere tessili di moda. Nel 2003, l’inaugurazione dei locali permanenti ha avuto luogo negli spazi restaurati dell’ex fabbrica Campolmi, un prezioso gioiello di archeologia industriale situato all’interno delle mura della città vecchia.

Dal 2012 al Museo è stato riconosciuto lo status di “museo di importanza regionale” ai sensi dell’art. 20 e 21 della legge regionale n. 21 del 25 febbraio 2010.