Rassegna della Biennale di Architettura di Venezia 2014, Italia

La 14. Mostra Internazionale di Architettura, è stata aperta al pubblico dal 7 giugno al 23 novembre 2014, ai Giardini e all’Arsenale. Il tema della Biennale di Architettura intitolato “Fundamentals”, Rem Koolhaas descrive Fundamentals una mostra che si compone di tre componenti principali:

65 Partecipazioni Nazionali esponeva negli storici padiglioni dei Giardini, dell’Arsenale e della città di Venezia. Tra questi, 10 Paesi hanno partecipato per la prima volta alla Mostra: Costa Rica, Repubblica Dominicana, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Costa d’Avorio, Kenya, Marocco, Mozambico, Nuova Zelanda e Turchia.

22 Eventi Collaterali ufficiali, approvati dal Direttore della Mostra Internazionale e promossi da istituzioni internazionali, tengono le loro mostre e iniziative in diversi luoghi della città.

Assorbire la modernità 1914-2014
Absorbing Modernity 1914–2014 è stato proposto per il contributo di tutti i padiglioni, anch’essi coinvolti in una parte sostanziale del progetto complessivo di ricerca, il cui titolo è Fundamentals. La storia degli ultimi cento anni prelude alla sezione Elements of Architecture ospitata nel Padiglione Centrale, dove il curatore propone al mondo contemporaneo quegli elementi che dovrebbero rappresentare i punti di riferimento per la disciplina: per gli architetti ma anche per il suo dialogo con i committenti e società.

Esamina i momenti chiave di un secolo di modernizzazione. Insieme, le presentazioni iniziano a rivelare come diverse culture materiali e ambienti politici abbiano trasformato una modernità generica in una specifica. I paesi partecipanti mostrano, ciascuno a modo suo, una radicale frammentazione delle modernità in un secolo in cui il processo di omogeneizzazione della globalizzazione sembrava essere la narrativa principale.

Momento clou dei Padiglioni Nazionali

Padiglione dell’Antartide: Antarctopia
La mostra presenta opere speculative e costruite relative al territorio antartico, inclusi progetti di importanti architetti come Zaha Hadid, Juergen Mayer H e Alexander Brodsky.

Padiglione dell’Austria: Augmented Australia 1914 – 2014
Il padiglione austriaco è uno sguardo intrigante nelle sale del potere nazionali o negli edifici del parlamento. Disposti a griglia sulle pareti del padiglione, 196 modelli in miniatura di questi luoghi potenti offrono uno sguardo affascinante su questa tipologia architettonica.

Padiglione del Bahrain: fondamentalisti e altri modernismi arabi
Il padiglione del Regno del Bahrain presenta un’indagine sui modelli architettonici moderni imposti al mondo arabo dal colonialismo europeo. Dal masterplan di Algeri all’influenza dell’Unione Sovietica sulle trasformazioni urbane di Damasco, all’architettura Déco costruita con mattoni di fango a Baghdad; l’architettura in stile moderno è stata percepita come un elemento estraneo anche se in qualche modo adattata ai modelli della tradizione locale negli anni Cinquanta e Settanta.

Padiglione del Belgio: Interi, note e cifre
Il padiglione belga è opera di un gruppo curatoriale formato da Sébastien Martinez Barat, Bernard Dubois, Sarah Levy e Judith Wielander. La mostra si concentra sugli interni domestici delle case belghe per raccontare la storia del vernacolo del paese del secolo scorso. Ha visitato 260 case in tutto il paese, utilizzando le loro scoperte per produrre una ricreazione minima dell’architettura domestica comune all’interno della loro mostra biennale di Venezia. Celebra il quotidiano e il banale nella sfera domestica. I display sono bellissime interpretazioni astratte di case belghe reali.

Padiglione del Brasile: Modernità come Tradizione
Il padiglione brasiliano offre uno sguardo approfondito sull’evoluzione dell’architettura brasiliana nel secolo scorso. Tutto è organizzato in tipologie architettoniche – abitazioni, edifici civili, istruzione, paesaggistica – e, in risposta al tema di Koolhaas, esamina il modernismo nell’architettura brasiliana.

Padiglione del Canada: Arctic Adaptations: Nunavut a 15
Il padiglione canadese immerge lo spettatore nel gelido nord per vedere i modi in cui la modernità convenzionale è stata sfidata dalla cultura e dal clima nella vastità dei due milioni di chilometri quadrati del Nunavut. L’esposizione celebra il 15° anniversario della fondazione di Nunavut con uno sguardo a come l’architettura potrebbe coinvolgere nuovamente le comunità in questo territorio remoto ma bellissimo.

Padiglione del Cile: Controversie sui monoliti
Monolith Controversies traccia il pennello del paese con abitazioni prodotte in serie, concentrandosi su sistemi di costruzione prefabbricati in cemento. Completa di modelli, fotografie e una meticolosa ricostruzione di un tipico appartamento utilizzando il sistema KPD, la mostra porta a casa le ramificazioni del trattare la casa come una macchina per abitare.

Padiglione della Croazia: Fitting Abstraction
“Fitting Abstraction” dimostra i modi in cui il modernismo ha rafforzato una cultura del design esistente che ha esteso le sue traiettorie storiche fino ai giorni nostri. Il padiglione presenta otto attributi fondamentali della cultura architettonica croata che persistono come qualità decisive per tutto il periodo dei cento anni, costruendo la piattaforma per l’effettiva formazione dell’identità. Esplora come l’architettura, attraverso la sua autonomia disciplinare, ha risposto alle intense condizioni della modernità incombente a livello globale.

Padiglione Francia: Modernità: promessa o minaccia?
Il padiglione contrappone questa arguta interpretazione dello stile di vita moderno a cupi documentari sull’alienazione delle concrete banlieue del paese. Disposto intorno a uno spettacolare modello di Villa Arpel di Jacques Lagrange, disegnato per il film Mon Oncle di Jacques Tati. Sono incluse anche le visioni squisitamente progettate (ma alla fine fallite) di Jean Prouvé e un esame della casa moderna nella Francia del dopoguerra.

Padiglione della Germania: Bungalow Germania
Bungalow Germania parla della giustapposizione di architettura e identità nazionale. Lo stile del padiglione cambia in un modernismo più egualitario e progressista. La grande installazione che riempie interamente un sobrio padiglione neoclassico, regalando un’esperienza spaziale di contrasti ideologici.

Padiglione della Gran Bretagna: A Clockwork Jerusalem
A Clockwork Jerusalem è un viaggio attraverso le sottocorrenti esoteriche dell’architettura britannica. Immagini come Ballard, siti di bombe, Banham, Barbara Jones o il Barbican, si uniscono per creare un vasto paese delle meraviglie semiotico, una narrazione tutto-connesso che dà un senso all’ossessione del Regno Unito per l’utopia delle rovine.

Padiglione Italia: Innesti/innesto
L’innesto traccia la fusione del modernismo italiano con la vasta e variegata tradizione architettonica del paese. Accoppiato con una mostra su larga scala di alcuni dei nuovi edifici più importanti in Italia, Grafting è un curioso ibrido di indagine storica e celebrazione dello sbandieramento.

Padiglione del Giappone: Nel mondo reale
In the Real World approfondisce la ricerca sull’architettura, uno spettacolo di sorprendente ricchezza, assemblando 100 anni di disegni, modelli e fotografie ricercati. La mostra racconta la risposta degli architetti giapponesi al proprio vernacolo e, con il passare del tempo, alle idee e all’estetica della fiorente scena modernista.

Padiglione della Corea: Vista dall’alto: la penisola coreana
Leone d’Oro per il miglior padiglione
Crow’s Eye View, un’esplorazione concettuale di come questa penisola divisa potrà mai riunirsi e quale ruolo deve svolgere l’architettura. Organizzato in tanti elementi separati, lo spettacolo include un’affascinante collezione di manifesti di propaganda nordcoreani e un’indagine sui tropi fotografici occidentali che trattano Pyongyang.

Padiglione del Kosovo: Visibilità (modernità imposta)
L’installazione shkëmbi tower, realizzata impilando 720 “shkëmbi”, uno sgabello tradizionale il cui nome significa anche roccia, sottolinea il recupero della memoria come passo necessario verso l’avanzamento del Kosovo.

Padiglione del Kuwait: Acquisire Modernità
Il Padiglione del Kuwait incoraggia una comprensione ampliata del patrimonio architettonico che includa le strutture moderniste, all’unisono con gli sforzi di ristrutturazione iniziati nell’aprile 2014 tra NCCAL e Pace per rianimare l’edificio attualmente sottoutilizzato.

Padiglione del Messico: …condenados a ser modernos
Il padiglione messicano mostra una ricca produzione architettonica in una luminosa ellisse in cui sono proiettate numerose opere architettoniche, interviste ed eventi storici. In uno schermo ellittico posto al centro della sala sono previsti video con più di 70 opere, interviste ed eventi storici.

Padiglione del Padiglione Nordico (Norvegia, Finlandia, Svezia): Forme di libertà. Indipendenza africana e modelli nordici
In collaborazione con il Museo di architettura finlandese, il Centro svedese per l’architettura e il design e lo studio di architettura Space Group, la mostra esplora il ruolo dell’architettura nordica negli aiuti dell’Africa orientale negli anni ’60 e ’70 (in particolare Tanzania, Kenya e Zambia), che includeva la pianificazione urbana, le infrastrutture e l’industria.

Padiglione della Russia: Abbastanza giusto: il passato della Russia è il nostro presente
Intitolata “Fair Enough”, ha riproposto un secolo di sperimentazione architettonica come una fiera, assemblata amorevolmente con una grafica brillante, colori contrastanti, un sistema espositivo a cubicolo standard.

Padiglione della Serbia: 14-14
La Serbia è rappresentata da un progetto intitolato ’14-14′, l’interno pieno di luce dello spazio espositivo fa da cornice a un centinaio di significativi progetti architettonici tra il 1914 e il 2014, mentre i dintorni sono dedicati al progetto del Museo della Rivoluzione delle Nazioni e Nazionalità della Jugoslavia dell’architetto croato Vjenceslav Richter.

Padiglione della Spagna: Interno
Padiglione spagnolo incentrato sull’architettura degli interni, mette in evidenza gli spazi all’interno di 12 edifici spagnoli. Questi progetti, per lo più completati negli ultimi tre anni, fungono da istanze particolarmente importanti di ristrutturazione e rigenerazione del patrimonio edilizio spagnolo. La mostra è uno studio non solo dell’architettura stessa, ma del materiale culturale che ha dato origine alle forme specifiche. Attraverso fotografie di grandi dimensioni e sezioni di ciascuno degli spazi presentati, Interior cerca “il luogo in cui si svolge la vita, il tema centrale dell’architettura”.

Padiglione della Svizzera: Lucius Burckhardt e Cedric Price. Una passeggiata in un palazzo divertente
Un luogo di conversazione ed esplorazione ancorato alle retrospettive di Lucius Burckhardt e Cedric Price. Quest’ultimo, un iconoclasta britannico noto soprattutto per le sue visioni urbane non costruite, è rappresentato da una ricostruzione del suo vasto archivio. Nel frattempo il sociologo svizzero Burckhardt contribuisce con i suoi scritti sull’architettura e la pianificazione. I testi ei disegni sono supportati da due installazioni di Herzog & de Meuron e Atelier Bow-Wow.

Padiglione della Turchia: Luoghi della Memoria
Il Padiglione utilizza suono, fotografia e modelli per esplorare tre quartieri di Istanbul, concentrandosi su spazi e luoghi spesso trascurati ma che tuttavia forniscono una definizione solida di questa città storica.

Padiglione degli Emirati Arabi Uniti: Lest We Forget: Strutture della memoria negli Emirati Arabi Uniti
Il padiglione degli Emirati Arabi Uniti presenta i risultati seminali di un’iniziativa più ampia per archiviare la storia dello sviluppo architettonico e urbano negli Emirati Arabi Uniti nel secolo scorso. La mostra esamina come l’architettura pubblica e residenziale, costruita all’interno di un contesto urbano in rapida espansione, abbia plasmato la federazione di nuova costituzione e preparato le basi per la sua nascita su un palcoscenico globale.

Padiglione degli Stati Uniti d’America: OFFICEUS
Il padiglione degli Stati Uniti mostra un’installazione, come suggerisce il nome, come un ufficio. Il padiglione ospita anche uno spazio per eventi all’aperto, conferenze, workshop e uno spazio di lavoro collettivo con una parete caratteristica di documentazione architettonica di 1.000 edifici e 200 uffici.

Elementi di Architettura
Elements of Architecture esamina al microscopio i fondamenti dei nostri edifici, utilizzati da qualsiasi architetto, sempre e ovunque: il pavimento, il muro, il soffitto, il tetto, la porta, la finestra, la facciata, il balcone, il corridoio, il camino, il bagno, la scala, la scala mobile, l’ascensore, la rampa.

La mostra è una selezione dei momenti più rivelatori, sorprendenti e sconosciuti di un nuovo libro, Elements of Architecture, che ricostruisce la storia globale di ogni elemento. Riunisce versioni antiche, passate, attuali e future degli elementi in stanze ognuna dedicata a un singolo elemento. Per creare esperienze diverse, abbiamo ricreato una serie di ambienti molto diversi, archivio, museo, fabbrica, laboratorio, mock-up, simulazione…

Soffitto
Il primo spazio oltre il portico anteriore del Padiglione Centrale è dedicato al soffitto, articolato in due tipologie: pieno e cavo. La cavità si trova nel controsoffitto e nella sua infrastruttura normalmente nascosta di condutture e altri servizi. Il significato simbolico lascia il posto alla pura meccanica. Questo primo spazio nel Padiglione Centrale stabilisce la dicotomia dello spettacolo EOA, storico contro moderno, così come il modo in cui gli elementi vengono rivelati chirurgicamente e discussi tecnicamente.

La sala introduttiva
Oltre la sala ottagonale dedicata al soffitto si trova lo spazio centrale del Padiglione Centrale, che ospita un’introduzione al resto della mostra. Fa capire al visitatore che la mostra è orientata tanto ai non architetti quanto ai professionisti, senza limitare gli allestimenti a cose che possono essere afferrate solo dagli architetti.

Finestra
Una piccola collezione delle migliaia di vecchie finestre della vasta Brooking National Collection copre una parete della stanza a sinistra dello spazio centrale. Le cornici in legno, gli archi a sesto acuto e le luci divise sono in netto contrasto con il resto della stanza, che è uno strano assortimento di ciò che serve nella realizzazione delle finestre moderne. Al centro dello spazio c’è l’attrezzatura di fabbrica del produttore belga di accessori per finestre Sobinco.

Corridoio
Gli spazi precedentemente aperti del Soffitto, dell’Intro e della Finestra lasciano il posto alla stanza divisa dedicata al corridoio. I corridoi tagliano diagonalmente la stanza quadrata in a volte labirintici, come configurazioni. Data questa disposizione, i cartelli di uscita sono presenti ovunque, alcuni dei quali proiettati sul pavimento. Ad una delle estremità del corridoio principale ci sono monitor che mostrano cinque simulazioni di evacuazione “Building Exodus” di One Simulations, una in realtà dedicata al Padiglione Centrale nel suo layout attuale.

Pavimento
Al termine dei corridoi diagonali si trovano le scale che salgono fino ad un soppalco rivestito da pavimento sopraelevato a listelli; il sistema viene spesso utilizzato negli edifici per uffici per consentire l’instradamento flessibile di energia, dati e altre infrastrutture. Alcuni se i quadrati del pavimento vengono rimossi o vetrati per rivelare un aspirapolvere robotico che si fa strada attraverso il mondo sotterraneo altrimenti nascosto di quello che Koolhaas chiama lo spazio del pavimento.

Balcone
Il balcone è saturo di immagini e colori; lo accenna la scala arancione che collega i due ambienti prima ancora di entrare. Sebbene il balcone non sia necessario come un pavimento per stare in piedi o una finestra per far entrare luce e aria, il balcone è presentato in un elemento politico oltre che architettonico. Il tradizionale mashrabiya che si proietta nello spazio centrale è ora visto dall’altro lato, un bancone del moderno balcone Bauhaus che, dipinto di arancione, rivela molto dietro le sue sottili ringhiere.

Facciata
La facciata è la parte più che riflette elementi contemporanei. Prototipi a grandezza naturale di facciate piantate, prefabbricate, parapioggia e di altro tipo si trovano al centro della stanza, mentre sulle pareti sono montati ritagli di giornali storici con storie che implicano lo sviluppo storico della facciata. La ricerca sulla facciata è condotta con Alejandro Zaera Polo dell’Università di Princeton, che descrive l’installazione come finalizzata alla comprensione delle ecologie dinamiche di materiali e tecnologie, la loro diffusione, applicazione e adattamento ambientale.

Camino
Camino come uno dei tanti elementi in competizione per lo status di origine dell’architettura, ma non elemento necessario dalla maggior parte dei nuovi edifici. Questa parte mostra che l’EOA preistorico è raffigurato come un focolare “in parte reale, in parte falso” di 228.000 anni fa; una versione stampata in 3D di un disegno di Piranesi raffigura il camino aristocratico del XIX secolo; l’ultimo del triumvirato punta al futuro nel “Local Warming” del MIT SENSEable Cities Lab, dove sensori e pannelli del soffitto forniscono calore mirato a chiunque cammini sotto.

Parete
Il muro è l’elemento verticale che definisce l’estensione degli ambienti è suddiviso in due tipologie: il muro portante e il muro divisorio. In questa stanza, la combinazione di struttura e recinzione del primo è evidente a un’estremità dello spazio nei resti di una casa olandese del XVII secolo distrutta da un incidente aereo. All’altra estremità della stanza c’è una parete di pelle cinetica progettata dal tedesco Barkow Leibinger, dove i motori azionano aste telescopiche che spingono e tirano la superficie del tessuto e rendono a volte un’esperienza intima camminarci sopra. In mezzo ci sono pareti parallele che passano gradualmente da portante a divisoria, pesante a leggera, solida a trasparente, statica a cinetica.

Gabinetto
Questa sala mostra una fila di bancarelle che ripercorre opportunamente la storia dell'”evacuazione” nella Toilet room, dove il vetro trasparente e le pareti divisorie in vetro smerigliato esprimono il passaggio da comunitario/sociale a privato/personale attraverso la storia. I servizi igienici in mostra vanno da una latrina di bighe nelle terme romane di Caracalla a una toilette intelligente con il suo sedile riscaldato, effetti sonori, funzioni deodoranti e persino funzionalità Wi-Fi.

Scala mobile
La scala mobile come unico dispositivo che ha trasformato di più le nostre città, ha trasformato la nostra architettura, la nostra urbanistica, le nostre infrastrutture, i nostri movimenti, in definitiva, la nostra coscienza. In questa sala sono presentate rispettivamente le mappe assonometriche dei percorsi pedonali collegati da scale mobili a Hong Kong dal grande libro Cities Without Ground, che mostrano le implicazioni urbane della scala mobile, e sezioni di scala mobile molto dettagliate a grandezza naturale sulle pareti, rivelando come la sua precisa meccanica.

Ascensore
L’ascensore svolge un ruolo importante, consentendo il grattacielo e la sua diversa stratificazione verticale di piani sovrapposti. La stanza sparsa del Padiglione Centrale è occupata da un prototipo di ascensore della Eindhoven University of Technology Robotics che può muoversi sia in orizzontale che in verticale. La capsula che ha salvato i minatori cileni intrappolati nel 2010 ancora un angolo della stanza, ricordando l’industria origini.

Scala
Le scale stanno tornando alla ribalta come aiuto per il fitness; mi vengono in mente numerosi progetti recenti che incoraggiano l’uso delle scale sugli ascensori attraverso il loro design e la loro posizione, come l’edificio Cooper Union di Morphosis e la Casa Da Musica di OMA. La ricerca sulle scale della mostra, testimoniata da disegni, modelli in scala, modelli a grandezza naturale e un film.

Rampa
La rampa come trampolino di lancio speculativo, costantemente tirato giù dalle realtà. La stanza mostra due aspetti della rampa, idee progettuali e realtà del codice, sono espressi tramite costruzioni a grandezza naturale su entrambi i lati della stanza. Il “vivere su piani inclinati” di Claude Parent occupa un lato, invitando i visitatori a rilassarsi sulle superfici morbide.

Tetto
La stanza mostra una continuazione degli sforzi di Koolhaas nella Bi-City Biennale dello scorso anno a Shenzhen, in Cina, il tentativo di produrre modelli in schiuma blu che sono sospesi nella stanza. Oltre alla traduzione contemporanea e interculturale di forme tradizionali, alcuni progetti parametrici illustrano forme recenti modellate, ingegnerizzate e fabbricate con l’ausilio di computer.

Porta
La stanza dedicata alle porte, più portali attendono all’interno della stanza, sotto forma di modelli a grandezza naturale di porte da trattati di architettura eretti in schiuma. Un lato della stanza è dedicato a un “diorama della sicurezza aeroportuale”, eretto in strati paralleli di schiuma.

Monditalia
In un momento di cruciale cambiamento politico, abbiamo deciso di guardare all’Italia come un Paese “fondamentale”, del tutto unico ma anche emblematico di una situazione globale in cui molti Paesi sono in bilico tra il caos e la realizzazione del loro pieno potenziale. L’Arsenale presenta una scansione dell’Italia, costituita da 82 film, 41 progetti di architettura e una fusione dell’architettura con le sezioni danza, musica, teatro e cinema della Biennale. Ogni progetto in Monditalia riguarda condizioni uniche e specifiche ma insieme formano un ritratto completo del paese ospitante

La sezione Monditalia nelle Corderie con 41 progetti di ricerca, ci ricorda la complessità di questa realtà senza compiacimenti o pregiudizi, paradigmatica di quanto accade altrove nel mondo; complessità che devono essere volutamente vissute come fonti di rigenerazione. Danza, Musica, Teatro e Cinema con i programmi dei nostri registi (Virgilio Sieni, Ivan Fedele, Àlex Rigola e Alberto Barbera) partecipano alla vita della sezione, con dibattiti e seminari lungo i sei mesi della rassegna.

Eventi collaterali

Attraverso le città cinesi – Pechino
Arsenale Nord, Organizzazione T: Beijing Design Week
Nel corso dei secoli l’immaginazione strategica dei governanti cinesi ha forgiato una cultura politica che privilegia la località e la flessibilità, dove il decentramento e l’autogoverno sono stati incoraggiati come canale verso un sistema di autonomie controllate che si espandeva dal centro verso l’esterno nelle periferie. Across Chinese Cities – Beijing è un’indagine sul programma spaziale della capitale intessuto nel suo progetto “altro moderno” (Hay, Double Modernity, Para-Modernity, 2008). La mostra colloca le sue tracce prendendo come caso di studio il quartiere storico di Dashilar, facendo risuonare la conoscenza sedimentaria del passato archetipico e architettonico di tutta la città a partire dai primi anni del 1600.

Adattamento
Palazzo Zen, Organizzazione: Fondazione EMG•ART
Adaptation si concentra su come gli architetti cinesi negoziano vincoli mutevoli imposti da contesti, clienti e capitale. Il loro lavoro è adatto al cambiamento, rivelando una nuova comprensione delle culture artigianali e costruttive, imposte dalle moderne interpretazioni dei concetti spaziali tradizionali, dalla rivitalizzazione del patrimonio industriale e dalle reazioni alle geografie remote. Attraverso i media di modelli, fotografie e cortometraggi, Adaptation presenta una professione in corso attraverso più generazioni. Curata da Marino Folin & MovingCities, la mostra si svolge presso Palazzo Zen, sede culturale di EMG•ART.

Fondamentale dell’aria: collisione tra gonfiabile e architettura
Arsenale Nord, Organizzazione: Scuola di Architettura di Siracusa SDS, Università di Catania
L’installazione Air Fundamental è una “architettura pneumatica”, realizzata dagli studenti dopo una serie di ricerche, svoltesi nella sede di Ortiga con la partecipazione dell’intera comunità della Scuola di Architettura di Siracusa. Questo progetto esplora la capacità di adattamento di uno spazio flessibile (gonfiabile) inserito all’interno di architetture preesistenti. Questa occasione ha trasformato l’edificio scolastico in un campo di sperimentazione, attivando aree istantanee indispensabili per eventi temporanei (spettacoli, mostre, convegni…) o addirittura alcuni workshop.

Fondamentalmente Hong Kong? DELTA QUATTRO 1984 – 2044
Arsenale, Organizzazione: The Hong Kong Institute of Architects; Consiglio per lo sviluppo artistico di Hong Kong Kong
Hong Kong e il vicino Pearl River Delta sono probabilmente uno degli sviluppi spaziali più complessi, controversi e contemporanei della storia e di oggi. Undici città compatte si stanno rapidamente collegando tra loro per formare una “zona abitativa di un’ora” senza soluzione di continuità. Viaggiando attraverso confine e attraversamento, terra e acqua, casa e comunità, matrimonio e partenza, quattro cortometraggi catturano storie e attori che vivono e si muovono tra questi luoghi e sistemi emergenti. A Venezia e oltre, invitiamo la saggezza e l’immaginazione del mondo per nuove possibilità dell’architettura, una pratica di innovazione sociale.

Paesaggio del San Gottardo – La vista inaspettata
Palazzo Trevisan degli Ulivi, Organizzazione: ETH Zurigo – Dipartimento di Architettura; AAM Accademia di architettura Mendrisio, Università della Svizzera italiana
Due scuole di architettura presentano l’evento con il sostegno di Pro Helvetia. L’appropriazione scientifica del paesaggio. Il progetto affronta il passaggio da una tradizione fattuale e territoriale delle Alpi, a un principio territoriale virtuale basato su un’appropriazione scientifica del paesaggio. La nostra visione del paesaggio delle Alpi si sta così smaterializzando e acquisendo il carattere visivo di una scultura digitale interattiva. La trasparenza e la “liquefazione” della realtà territoriale attraverso la digitalizzazione della nuvola di punti ci invita a un modo di vedere completamente nuovo. Il suo carattere virtuale la diafana colorazione “tecnica” della superficie topologica provoca un fascino artistico ed estetico non comune.

Architettura dell’innesto. La Catalogna a Venezia
Cantieri Navali, Organizzazione: Institut Ramon Llull
Innesto: 1 1 v. tr. Inserire (un innesto) in un ramo o fusto di un altro albero; propagarsi per inserimento in un altro ceppo; inoltre, per inserire un innesto su. Casa Bofarull di Josep Maria Jujol (Tarragona, 1879 – Barcellona, ​​1949) è il punto di partenza per comprendere un approccio architettonico presente in molti edifici in cui l’architetto si confronta con una preesistenza (fisica e non) e fonde il nuovo e l’antico strati per dar vita a una nuova architettura che li sappia coniugare armoniosamente. La proposta mostra il processo e la percezione di una serie di esempi di architettura catalana che inizia con il lavoro di Jujol.

“Happiness Forecourt” = “Largo da Felicidade” = “????”
Arsenale, Organizzazione: Instituto Cultural do Governo da RAE de Macau (ICM)
La mostra affronta l’ibridazione culturale unica a Macao, la fusione tra Oriente e Occidente e molte sfaccettature che riflettono le dinamiche culture miste. La morfologia urbana di un “piazzale”, con le sue diverse versioni idiomatiche, mira a trasmettere la convivenza armoniosa di due culture contrastanti, quella portoghese e quella cinese, che si possono osservare nelle sue peculiari condizioni di vita, caratteristiche architettoniche, che racchiudono l’idea di un simbiosi culturale e manifesta lo sforzo congiunto di entrambi i paesi per mantenere un partenariato equilibrato e duraturo nel tempo.

Alzare il sipario: reti architettoniche dell’Europa centrale
Officina delle Zattere, Organizzazione: Polish Modern Art Foundation (PMAF)
La mostra indaga il ruolo delle reti e dei circoli architettonici transnazionali dell’Europa centrale nei diversi momenti di svolta del XX secolo. Offre una nuova visione dell’evoluzione del modernismo attraverso la mappatura degli attori e dei diversi trasferimenti attraverso più confini, scoprendo scambi dinamici che si espandono oltre le narrazioni occidentali della modernità nazionale formativa e dei confini territoriali della Guerra Fredda, nonché il discorso architettonico sempre più consolidato dei paesi post-socialisti . La mostra è la prima parte di un progetto di ricerca a lungo termine condotto da cinque centri di architettura dell’Europa centrale.

M9 / Trasformare la città
Fondazione di Venezia, Organizzazione: Fondazione di Venezia
La mostra presenta il progetto esecutivo e l’avvio dei lavori della costruzione di M9 City District, modello nazionale e internazionale che fonde insieme produzione culturale, attività museali e strategie innovative di vendita al dettaglio. M9 copre un’area di 9.200 mq. nel centro di Mestre e comprende: un nuovo museo, il primo in Europa interamente dedicato alla storia e alla cultura del ‘900; un convento restaurato del XVII secolo; un edificio amministrativo degli anni ’60. La ristrutturazione, progettata da Sauerbruch Hutton Studio, ideata e interamente promossa dalla Fondazione di Venezia, ha fissato un nuovo livello di eccellenza urbana ed è stata catalizzatore della rigenerazione urbana della terraferma veneziana.

Prodotto in Europa
Palazzo Michiel dal Brusà, Organizzazione: Fundació Mies van der Rohe; la Commissione Europea (Programma Europa Creativa)
La proposta del Premio dell’Unione Europea per l’Architettura Contemporanea – Evento “Premio Mies van der Rohe” Made in Europe considera la storia come un’interpretazione di dati con una specifica indicazione del tempo. La mostra presenterà una selezione di 150 modelli e una visualizzazione delle 2500 proposte che corrispondono a un quarto di secolo di premi, rappresentando una selezione curata delle opere di architettura di più alta qualità in Europa. Il concetto pretende di enfatizzare il numero, la quantità e la qualità dei dati travolgenti. Giocando con l’idea che i dati, non subordinati alla costruzione del discorso storico, siano liberi per qualsiasi tipo di lettura o elaborazione.

Masegni
Ex Chiesa di San Lorenzo, Organizzazione: The Building Center Trust
La notevole facciata in mattoni consumati dalle intemperie della chiesa di San Lorenzo appare come un progetto eterno, in perenne attesa del suo rivestimento in pietra. Ha dominato il campo per cinque secoli e rappresenta oggi un noto esempio del graduale declino di Venezia. Ospitato all’interno di questa straordinaria chiesa in rovina è Masegni, un’installazione che affronta i temi della conservazione, della conservazione e dell’abbandono prevalenti a Venezia. Il ‘muro’ alto otto metri proposto per Masegni offre uno scorcio astratto e frammentato di come avrebbe potuto apparire la facciata completata di San Lorenzo.

La struttura allude alla costante lotta per la sopravvivenza della città che affonda. Il muro si articola in modo precario e asimmetrico in due parti autoportanti, creando un corridoio da percorrere per i visitatori, stretto e scomodo come un tipico vicolo veneziano. Questa installazione è un’opportunità per esplorare l’interno di questo magnifico e storico edificio attraverso la mostra progettata da Roz Barr Architects: i visitatori hanno potuto entrare nella chiesa e sperimentare le dimensioni di questo interno dall’interno di questo muro alto otto metri.

Michail Roginsky. Oltre la Porta Rossa
Ca’ Foscari Esposizioni, Organizzazione: Fondazione Mikhail Roginsky
L’evento consiste in una mostra retrospettiva dell’eccezionale artista russo-francese Mikhail Roginsky (1931-2004). L’esempio di una particolare evoluzione creativa offre l’occasione per presentare un quadro ampio delle principali tendenze del modernismo, percepite attraverso le singole esperienze dell’artista. L’obiettivo principale del progetto è attirare l’attenzione sulla componente fondamentale dell’arte della pittura che si basa sul vantaggio delle sue nozioni intrinseche: colore, forma e costruzione.

Mosca: spazio urbano
Istituto Santa Maria della Pietà, Organizzazione: Comitato di Mosca per l’architettura e lo sviluppo urbano
Il progetto rappresenta il passato e il presente dell’architettura moscovita sia mettendo in mostra la sua identità distintiva sia delineando chiaramente la sua traiettoria di sviluppo. Mentre il volto di una città del XX secolo è stato in gran parte determinato dall’architettura dei suoi edifici, la singolarità urbana di oggi si basa sul “tessuto connettivo” dei suoi spazi pubblici che sono diventati altrettanto importanti creatori di identità per le metropoli contemporanee. Ecco perché il presente della capitale russa è illustrato dal progetto del nuovo centro culturale e paesaggistico del centro Zaryadye Park e da un frammento a grandezza naturale di questo spazio pubblico.

C’era una volta in Liechtenstein
Palazzo Trevisan degli Ulivi, Organizzazione: Ministero degli Affari Esteri, dell’Istruzione e della Cultura del Liechtenstein
La drammatica trasformazione che il Liechtenstein ha subito negli ultimi 100 anni ha portato a un patrimonio edilizio quasi interamente assemblato da tipologie e stili provenienti da influenze straniere. La conseguenza è un pastiche di architettura moderna e postmoderna che, come insieme, potrebbe essere (male) letto come cultura edilizia locale. Questa mostra e gli eventi associati mirano a rimuginare su come i tipi edilizi prevalenti a livello globale siano stati adattati a una particolare condizione locale e a scoprire come questo processo di trasformazione abbia generato principi e valori fondamentali che consistono in un’identità architettonica contemporanea (e futura) del Liechtenstein .

Plantare
Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia, Organizzazione: Fundació Sorigué
Planta è il culmine del desiderio di restituire, di restituire attraverso una tensione equilibrata tra arte, istituzione, conoscenza, ecologia e manifattura. Planta non è solo un edificio, ma anche un concetto, un crocevia di e per le idee, l’incarnazione di una personalità e di una visione e in questo modo una guida per il futuro. Scavato e costruito dal sito stesso che occupa, Planta fornisce un punto di riferimento fisso nel flusso di un paesaggio letterale e astratto in continua evoluzione. È un’incarnazione dei valori che hanno informato i processi dentro e intorno a Planta.

«Salon Suisse»: i prossimi 100 anni – Scenari per una città statale alpina
Palazzo Trevisan degli Ulivi, Organizzazione: Consiglio svizzero delle arti Pro Helvetia
Il Salon Suisse è il programma di accompagnamento del Padiglione svizzero alla Biennale di Venezia. Giunto alla sua terza edizione, il Salon Suisse, un programma di conferenze ed eventi, offre una piattaforma di scambio sull’architettura contemporanea e sul pensiero in un’atmosfera rilassata. Il Salon Suisse 2014 è curato dagli architetti e urbanisti zurighesi Hiromi Hosoya e Markus Schaefer, fondatori di Hosoya Schaefer Architects, che hanno messo insieme un ambizioso programma di eventi incentrato sulle questioni relative allo sviluppo urbano in Svizzera e alla crescente pressione dell’urbanizzazione in tutto il mondo.

Lo spazio che resta: la serie delle rovine di Yao Jui-Chung
Istituto Santa Maria della Pietà, Organizzazione: National Taiwan University of Arts
La mostra tocca l’aldilà degli edifici non dalla posizione dei loro creatori, utenti o fornitori, ma dall’atto di un lettore. Un prolifico scrittore d’arte, critico, fotografo, pittore e artista video, Yao Jui-Chung (1969-) ha intrapreso questo progetto Ruins dall’inizio del 1990. Da un impressionante corpus di fotografie in bianco e nero di Yao, sia intense che poetiche, diverse importanti sono state selezionate una serie e un video che mostrano resti di strutture aborigene, edifici residenziali cinesi Han, esempi di architettura in stile occidentale del XIX secolo, iconiche rovine industriali e architettura del dopoguerra su un’isola prigione per dissidenti politici.

Il progetto Yenikapi
Zuecca Project Space, Organizzazione: Zuecca Project Space
Zuecca Project Space è orgoglioso di presentare l’incredibile visione dello Yenikapi Transfer Point e del Parco Archeologico di Istanbul, progettato da Peter Eisenman con il suo studio Eisenman Architects e Aytaç Architects. Il progetto per il sito storico comprende un parco, un museo archeologico e un edificio di transito adiacente al nuovo nodo ferroviario sotterraneo, la cui costruzione ha portato alla luce importanti reperti di epoca romana e persino neolitica. Questa mostra mette in evidenza i legami commerciali tra Venezia e l’antico porto di Teodosio, risalente a 1600 anni fa, a Yenikapi, dove i resti di 35 navi sono stati esposti come caratteristica principale del Museo Archeologico. Nella penisola storica, l’area di Yenikapi aiuta a collegare i lati europei e asiatici della città.

Tempo Spazio Esistenza
La mostra presenta architetti provenienti da 6 continenti, riuniti in una straordinaria combinazione. Mostra gli sviluppi e i pensieri attuali dell’architettura internazionale, presentando architetti con diversi background culturali e che si trovano in diverse fasi della loro carriera, vale a dire architetti affermati accanto ad architetti le cui opere potrebbero essere meno conosciute. Ciò che hanno in comune è la loro dedizione all’architettura nel senso più ampio della loro professione, presentando l’architettura attraverso un focus sui concetti di Tempo, Spazio ed Esistenza.
Palazzo Bembo, San Marco, Organizzazione: Fondazione GlobalArtAffairs

Township of Domestic Parts: Made in Chinese Taiwan
Palazzo delle Prigioni, Organizzazione: China National Taiwan Museum of Fine Arts (NTMoFA)
La mostra Township of Domestic Parts: Made in Chinese Taiwan è una raccolta di nove piccole case, ognuna con un unico programma. Sparsi all’interno del Palazzo delle Prigioni, forma una borgata interna di parti disadattate. Come impegno nei confronti dei Fondamenti e dell’assorbimento della Modernità, questo progetto considera un maggiore senso di compartimentazione dei programmi interni, in quanto distilliamo giornalisticamente ogni parte elementare come la sua singolarità, come la Casa del sonno, la Casa del lavoro, e così via. via. Poiché le case formano un’urbanistica interna, forse otteniamo una comprensione più profonda del piano come un disegno.

Giovani architetti in Africa
CA’ ASI, Palazzo Santa Maria Nova, Organizzazione: CA’ ASI
Presentando progetti di architetti e architettura vernacolare, la mostra Young Architects in Africa sottolinea l’importante ruolo svolto dal mondo africano oggi, come si vede in tutta la sua architettura contemporanea. In occasione della 14. Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia, il CA’ ASI apre le sue porte agli architetti africani emergenti per sottolineare la creatività e l’originalità della nuova architettura africana e aiutarla a ottenere riconoscimenti a livello mondiale. AS.Architecture-Studio ha costituito CA’ ASI per promuovere il dialogo tra architettura, arte contemporanea e visitatori della Biennale.

Z Club su denaro, spazio, postindustrializzazione e…
Palazzo Trevisan degli Ulivi, Organizzazione: Zurich University of the Arts (ZHdK)
Z Club apre al tramonto a Venezia: ogni giorno/notte dalle 21:00 a Palazzo Trevisan degli Ulivi viene messo in scena un programma che per sette intere serate offre un profilo attraverso l’Università delle Arti di Zurigo. Il discorso incontra le performance, i concerti incontrano le azioni; e il tuo benessere fisico è sempre curato. I temi “denaro”, “spazio” e “postindustrializzazione” sono temi comuni per tutta la settimana.

Progetti

Programma “Sessioni della Biennale” per le università
Al via per il quinto anno consecutivo il progetto “Biennale Sessions”. Dopo lo straordinario successo delle precedenti edizioni, la Biennale propone per la 14° edizione il programma “Biennale Sessions” rivolto ad università, accademie di belle arti, istituzioni di ricerca e formazione nel campo dell’architettura, delle arti visive e di altre associazioni. L’obiettivo delle “Sessioni della Biennale” è quello di favorire la visita alla mostra da parte di gruppi di almeno 50 studenti e docenti che sono stati assistiti nell’organizzazione del loro viaggio e soggiorno. Hanno potuto organizzare seminari in uno spazio messo loro a disposizione gratuitamente dalla Biennale.

“Incontri sull’architettura”
Quest’anno “Incontri sull’Architettura”, organizzato dalla Biennale, si è arricchito durante i sei mesi di Mostra di un ampio calendario di eventi, che animano l’Arsenale con sette tappe. Il programma “Weekend Specials” è concepito all’interno della sezione Monditalia e si sviluppa in più forme: documentario, workshop, conferenza, dibattito e performance.

Le Partecipazioni Nazionali abbinano alle presenze dei propri Padiglioni una serie di live talk, dibattiti e proiezioni di film. Contribuiscono al calendario di quest’anno anche i direttori dei settori Danza, Musica, Teatro e Cinema della Biennale. Sviluppano parte dei loro programmi di Festival e College durante la Mostra, al fine di rappresentare elementi essenziali di come l’architettura può intersecare la vita reale e gli spazi complessi.