Proporzione in architettura

La proporzione è un principio centrale della teoria architettonica e un’importante connessione tra matematica e arte. È l’effetto visivo delle relazioni dei vari oggetti e spazi che compongono una struttura l’una rispetto all’altra e al tutto. Queste relazioni sono spesso governate da multipli di un’unità di lunghezza standard nota come “modulo”.

La proporzione in architettura fu discussa tra gli altri da Vitruvio, Alberti, Andrea Palladio e Le Corbusier.

Architettura greca
La proporzione in architettura raggiunge così la sua prima teorizzazione e valore nell’architettura greca ed è strettamente legata alla filosofia, alla matematica e alla musica dell’antichità classica.

L’analogia del termine greco potrebbe indicare la simmetria intesa nel suo senso geometrico, ma è stata soprattutto identificata con il suo senso delle proporzioni, l’armonia e la perfezione, ricercate in particolare nella costruzione dei templi (in greco). In effetti, questa armonia potrebbe corrispondere alla simmetria geometrica utilizzata per l’armonizzazione del tempio, come dimostrato dall’adozione dell’opistodomo, che aveva la funzione di rendere l’edificio sacro perfetto e armonioso (solo raramente era usato come luogo coperto usato per offerte e prodotti votivi). Inoltre, l’analogia è direttamente correlata alla commisurabilità (cioè al fatto che un oggetto può essere misurato) di una parte del tempio rispetto alle sue altre parti e rispetto al tempio stesso. Per questo motivo nei templi greci viene adottato il modulo, che rappresenta il diametro di base delle colonne, che viene moltiplicato e dato come misura di un’altra parte del tempio (ad esempio, l’altezza della colonna nell’ordine dorico doveva essere tra sei e sette moduli).

Il “De Architectura”
Vitruvio, nel terzo libro del suo trattato De Architectura, scrive:

“Il design dei templi si basa sulla simmetria, il cui metodo deve essere scrupolosamente osservato dagli architetti: la simmetria nasce dalla proporzione, che in greco si chiama analogia, la proporzione consiste nella commensurabilità delle singole parti dell’intero lavoro, entrambe con a vicenda e con il tutto Questa commensurabilità si basa sull’adozione di un modulo fisso e consente l’applicazione del metodo di simmetria.Nessun tempio può avere un design razionale senza simmetria e senza proporzioni, cioè senza avere una relazione proporzionale esatta con gli elementi di un corpo umano ben formato. »

Nell’ultima frase il tempio dorico è legato a un uomo, a causa della sua maestà e maestà. Vitruvio paragona anche gli altri due ordini principali, quello ionico e quello corinzio, rispettivamente alla donna e alla ragazza, sempre in relazione alle loro caratteristiche.

Proporzione nell’architettura romana

Teoria di Vitruvio
L’architettura nell’antichità romana era raramente documentata, tranne negli scritti del trattato di Vitruvio De Architectura. Vitruvio servì come ingegnere sotto Giulio Cesare durante le prime guerre galliche (58-50 aC). Il trattato fu dedicato all’imperatore Augusto. Come Vitruvio definì il concetto nei primi capitoli del trattato, egli menzionò i tre prerequisiti dell’architettura: fermezza (firmitas), merce (utilitas) e delizia (vernustas), che richiedono che gli architetti siano dotati di un vario tipo di apprendimento e conoscenza di molti rami. Inoltre, Vitruvio identificava i “Sei principi del design” come ordine (ordinatio), disposizione (dispositio), proporzione (euritmia), simmetria (simmetria), proprietà (arredamento) ed economia (distribuzione). Tra i sei principi, la proporzione interconnette e supporta tutti gli altri fattori nelle forme geometriche e nei rapporti aritmetici.

La parola simmetria, tradotta solitamente in “simmetria” nelle rappresentazioni moderne, nei tempi antichi significava qualcosa di più strettamente correlato all ‘”armonia matematica” e alle proporzioni misurabili. Vitruvio cercò di descrivere la sua teoria nel trucco del corpo umano, che chiamò il rapporto perfetto o aureo. Anche i principi delle unità di misura cifra, piede e cubito provengono dalle dimensioni di un uomo vitruviano. Più specificamente, Vitruvio usava l’altezza totale di 6 piedi di una persona, e ogni parte del corpo assume un rapporto diverso. Ad esempio, la faccia è circa 1/10 dell’altezza totale e la testa è circa 1/8 dell’altezza totale. Vitruvio usò questi rapporti per dimostrare che la composizione degli ordini classici imitava il corpo umano, garantendo in tal modo un’armonizzazione estetica quando le persone vedevano le colonne architettoniche.

Architettura classica
Nell’architettura classica, il modulo è stato stabilito come il raggio dell’albero inferiore di una colonna classica, con proporzioni espresse come frazione o multiplo di quel modulo.

Le Corbusier
Nel suo Le Modulor (1948), Le Corbusier presentava un sistema di proporzioni che prendeva il rapporto aureo e un uomo con un braccio alzato come i moduli di proporzione scalabili.

Architettura moderna
Nelle epoche successive si trasferì in vari modi in stili romanico, gotico, rinascimentale, barocco, neoclassico, eclettico, incluso il movimento moderno.

Il razionalismo si riferisce alla proporzione, con Ludwig Mies van der Rohe che studia le relazioni tra gli elementi e i dettagli costruttivi dei suoi grattacieli con il classicismo. Quindi Le Corbusier con Modulor elabora le proporzioni umane e utilizza la Sezione aurea per la progettazione degli edifici, anch’essa utilizzata in Italia (Terragni). Il “neoclassicismo semplificato” di Marcello Piacentini preferisce il ritmo sequenziale degli elementi architettonici (archi, pilastri, finestre, ecc.), Ma inverte i rapporti dilatandoli non a misura d’uomo (pilastri alti come l’intero edificio, archi ridotti) . Anche nelle città fondatrici dell’era fascista, sia l’adozione del neoclassicismo di Piacentini, sia l’utilizzo di strade più italiane / razionaliste o metafisiche, c’è sempre una particolare attenzione alla proporzione (vedi Sabaudia, Latina, Portolago).

Alcuni movimenti più recenti come il decostruttivismo, d’altra parte, sviluppano l’idea di spazio architettonico non lineare, negano la geometria, gli assi e i piani, facendo “ordinare” il loro elemento di ordine. Il risultato è una non-architettura che rifiuta le proporzioni, almeno quella progettata nel senso tradizionale.

La mancanza di una conoscenza o di una teoria matura e sinottica è un grave ostacolo allo sviluppo della futura progettazione dell’architettura.