Postminimalism

Postminimalismo è un termine artistico coniato (come post-minimalismo) da Robert Pincus-Witten nel 1971, utilizzato in vari campi artistici per il lavoro che è influenzato da, o tenta di sviluppare e andare oltre, l’estetica del minimalismo. L’espressione è usata specificamente in relazione alla musica e alle arti visive, ma può riferirsi a qualsiasi campo usando il minimalismo come punto di riferimento critico. Nella musica, il postminimalismo si riferisce alla musica che segue la musica minimale.

Il termine post-minimalismo era usato per descrivere il lavoro di artisti che utilizzavano le innovazioni del minimalismo, ma che criticava anche molti aspetti della teoria e della pratica minimalista. Il termine fu coniato nel 1971 dal critico d’arte. Robert Pincus-Witten per descrivere una corrente importante nell’arte americana dalla metà degli anni ’60 alla metà degli anni ’70 che includeva artisti associati a processi artistici, arte concettuale, arte terrestre, body art e performance art. A causa della diversità del Post-minimalismo, è meglio inteso come un periodo o una tendenza piuttosto che uno stile o un movimento. Pincus-Witten ha paragonato il post-minimalismo al post-impressionismo in quanto entrambi sono usati per descrivere stili molto diversi che si sono sviluppati da una radice comune (Minimalismo e Impressionismo, rispettivamente).

Arte visiva
Nell’arte visiva, l’arte postminimalista usa il minimalismo come punto di riferimento estetico o concettuale. Il postminimalismo è più una tendenza artistica di un particolare movimento. Le opere postminimaliste sono solitamente oggetti di uso quotidiano, usano materiali semplici e talvolta assumono un’estetica “pura”, formalista. Tuttavia, dal momento che postminimalism include un gruppo di artisti così vario e disparato, è impossibile elencare tutte le continuità e le somiglianze tra di loro.

Anche il lavoro di Eva Hesse è postminimalista: usa “griglie” e “serialità”, temi spesso trovati nel minimalismo, ma è anche solitamente fatto a mano, introducendo un elemento umano nella sua arte, in contrasto con la macchina o su misura opere di minimalismo. Richard Serra è un prominente post-minimalista.

artisti
Richard Wentworth
Hanna Wilke
Eva Hesse
Felix Gonzalez-Torres
Anish Kapoor
Wolfgang Lyba
Bruce Naumann
Gabriel Orosco
Damian Ortega
Martin Purrier
Ray charles
Cat Sonne
Richard Tattle
Cecil Tucson
Rachel Whitered
Quindi Friedman
Mona Hatum
Damien Hirst
Joel Shapiro

Musica
Nel suo uso musicale generale, il postminimalismo si riferisce a opere influenzate dalla musica minimale, ed è generalmente categorizzato all’interno della musica d’arte di meta-genere. Lo scrittore Kyle Gann ha usato il termine più strettamente per indicare lo stile che fiorì negli anni ’80 e ’90 e caratterizzato da:

un impulso costante, che di solito continua per tutto il lavoro o il movimento;
un linguaggio diatonico, tonale, ma che evita la tonalità funzionale tradizionale;
uniformità generale della dinamica, senza forti climax o sfumature emotive; e
a differenza del minimalismo, l’evitamento di un design formale ovvio o lineare.
Procedure minimaliste come il processo additivo e sottrattivo sono comuni nel postminimalismo, sebbene di solito in forma mascherata, e lo stile ha anche mostrato una capacità di assorbire influenze dalla musica mondiale e popolare (gamelan balinese, bluegrass, cantilation ebraica e così via).

Il post-minimalismo può anche essere caratterizzato negativamente: come l’esatto opposto di ser e al e zm. Come i serialisti, i post-minimalisti erano inclini a cercare un linguaggio musicale olistico, una sintassi completa per la creazione di musica. Ma mentre la sintassi del serialista era caratterizzata da goffaggine e aritmia, i post-minimalisti cercavano una sintassi scorrevole, lineare, melodica, delicatamente ritmata e accessibile. Nata negli anni ’40, la generazione di post-minimalisti crebbe, studia il serialismo e apprende molti dei suoi valori. Il minimalismo li ha ispirati a cercare musica più accessibile per il pubblico, ma hanno comunque compreso la musica in termini che derivano da idiomi a 12 toni: come linguaggio, progettato per fornire l’integrità interna della forma.

Per uno stile musicale derivato dal minimalismo, vedi Totalismo (musica).

Compositori
Louis Andriessen
Glenn Branca
Chatem di riso
Ben Frost
Kevin Volans
Phill Niblock
Richie Hothin
Michael Nyman
Max Richter
Michael Chekalin
Pavel Kishen
Batagov Anton
Vladimir Martynov