Piazza di Spagna, luogo di nascita della performance musicale, Comitato Giovanile Italiano UNESCO

Piazza di Spagna, con lo scalone di Trinità dei Monti, è una delle piazze più famose di Roma. Ha il suo nome nel palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata dello stato iberica presso la Santa Sede. Nell’angolo destro della tromba delle scale si trova la casa del poeta inglese John Keats, che visse e morì nel 1821, oggi trasformato in un museo dedicato alla sua memoria e al suo amico Percy Bysshe Shelley, pieno di libri e cimeli del romanticismo inglese. Nell’angolo a sinistra si trova la sala da tè Babington fondata nel 1893. Al centro della piazza si trova la famosa fontana della Barcaccia, risalente al primo periodo barocco, scolpita da Pietro Bernini e da suo figlio, il più famoso Gian Lorenzo Bernini.

Piazza di Spagna ha un’acustica perfetta. La musica orchestrale come la conosciamo oggi nacque proprio in questa piazza, nel 1687. Qui, per la prima volta nella storia della musica, un folto gruppo di musicisti eseguì la stessa colonna sonora per un vasto pubblico, circondato da scenari mozzafiato, sia naturali che artificiali (fuochi d’artificio). Non c’erano barriere tra la musica e il pubblico, o tra il palcoscenico e il “parterre”.

Sul lato di via Frattina si trova il Palazzo della Propaganda Fide, di proprietà della Santa Sede. Di fronte alla sua facciata, progettata dal Bernini (mentre la facciata laterale è al posto di Borromini), si erge la colonna dell’Immacolata Concezione, che fu innalzata dopo la proclamazione del dogma per volere del re Ferdinando II delle Due Sicilie in ringraziamento per un fuggitivo attaccato e inaugurato l’8 dicembre 1857. Dal 1923, i pompieri hanno offerto un tributo floreale acrobatico alla statua, usando le scale; nel 1953 papa Pio XII voleva partecipare alla cerimonia, ma fu con Giovanni XXIII (1958) che la presenza papale in quella cerimonia divenne una vera tradizione, fedelmente mantenuta da tutti i pontefici.

L’acustica perfetta di Piazza di Spagna è dovuta alla sua forma unica, che la rende una perfetta cassa di risonanza architettonica.

La piazza è citata in un famoso poema di Cesare Pavese, intitolato “Passerò da Piazza da Spagna”, il cui testo è stato interamente ritratto su un piatto vicino alla Sala da tè di Babington.

Nel 1687, Piazza di Spagna ha ospitato due grandi festeggiamenti. Uno era quello di celebrare la guarigione del re Luigi XIV da una lunga malattia, l’altro per celebrare il nome del giorno della Regina di Spagna, Maria Luisa di Borbone. Prima di questo punto di svolta, la musica dal vivo era stata un “affare privato”, da cui il nome “musica da camera”.

Nell’agosto del 1687, l’ambasciatore spagnolo organizzò una serenata per 5 voci e 80 strumenti per il giorno della regina in Piazza di Spagna.

Era un modo di rispondere ai francesi, che – nell’aprile di quell’anno – avevano celebrato la guarigione del loro re con una superba serenata nella Trinità dei Monti.

Le orchestre erano “moderne” sotto molti aspetti: i musicisti suonavano come un corpo unico, disposti su livelli, e si esibivano di fronte al pubblico.

In Piazza di Spagna, il modo in cui ascoltiamo la musica e interagiamo con esso è cambiato per sempre.

Commissione Giovanile della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO