Philbrook Museum of Art, Tulsa, Stati Uniti

Il Philbrook Museum of Art è un museo d’arte, un giardino pubblico e una casa storica situata a Tulsa, in Oklahoma, con due sedi. Il sito principale si trova in parte in una villa degli anni Venti, e una struttura satellite conosciuta come Philbrook Downtown, si trova nel Brady Arts District di Tulsa. In mostra nove collezioni d’arte provenienti da tutto il mondo, e che abbracciano vari media e stili artistici, la collezione cardine si concentra sull’arte dei nativi americani con cesti, ceramiche, dipinti e gioielli.

Il Philbrook Museum of Art di Tulsa, in Oklahoma, è un museo di arte generale ospitato in parte in una villa in stile italiano degli anni ’20, situata su 23 acri di giardini formali e informali. La struttura originale è l’ex casa del pioniere del petrolio dell’Oklahoma Waite Phillips e sua moglie Genevieve (Elliott) Phillips.

La collezione custodita al Philbrook Museum of Art comprende opere di Giovanni Bellini, William-Adolphe Bouguereau, William Merritt Chase, Leonardo Drew, Arturo Herrera, Charles Loloma, Maria Martinez, Thomas Moran, Pablo Picasso, Fritz Scholder, Tanzio da Varallo, Rachel Whiteread e Andrew Wyeth.

Missione: Philbrook si sforza di essere un partecipante essenziale ed eccezionale nella vita culturale, educativa ed economica di un collegio in crescita e diversificato. Definiti da una combinazione unica di tradizione e innovazione, le nostre collezioni, strutture storiche, programmi e mostre sono dedicate ad ispirare il coinvolgimento, l’accesso e il servizio pubblico più ampi possibili.

La struttura originale del museo è una villa rinascimentale italiana che fu l’ex casa del pioniere del petrolio dell’Oklahoma Waite Phillips e sua moglie Genevieve. Phillips commissionò al prominente architetto di Kansas City Edward Buehler Delk di progettare la villa nel 1926; la costruzione iniziò lo stesso anno dalla John Long Company di Kansas City e fu completata l’anno successivo. Chiamata “Villa Philbrook”, la villa a tre piani era costruita in acciaio e una struttura in cemento armato che ha comportato il minimo rimodellamento richiesto per trasformare la villa in un museo d’arte. L’esterno della casa è in stucco che include marmo bianco macinato nella miscela che lo fa brillare. Gli angoli sono contrapposti con calcare di Kasota, estratto nel Minnesota, che assomiglia al travertino italiano. Questa muratura in pietra decora anche le porte e le finestre. Nella parte posteriore della casa, una loggia che mostra cinque archi con colonne corinzie, mette in evidenza una terrazza che si affaccia sui giardini formali. Il tetto è caratterizzato da ampi cornicioni ed è rivestito con piastrelle italiane di grandi dimensioni.

L’interno della villa ospitava 72 camere decorate con caminetti e fontane in travertino e marmo, pavimenti in teak, noce e rovere e soffitti decorati che ricordano le ville italiane. Le stanze principali della casa sono state trovate al piano terra. La villa è centrata dall’atrio, incorniciato da una doppia scala, che scorre direttamente nella sala ricevente. La sala è separata da un corridoio a croce leggermente rialzato con un soffitto a volta a crociera dipinto con disegni rinascimentali italiani, ulteriormente definito da tortili colonne corinzie e ferro battuto. Le caratteristiche principali della sala ricevimenti sono le travi e le sculture perforate che sembrano essere in legno, ma sono in realtà intonaco dipinto. Inoltre, dietro un grande arazzo si trova un organo a canne eolico a due mani. A fianco dell’ingresso e delle sale ricevibili, accessibili dal corridoio a croce, si trovano la sala da pranzo e la biblioteca sulla sinistra e le sale della vita e della musica sulla destra. Le sale da pranzo e soggiorno sono caratterizzate da soffitti a cassettoni fortemente intagliati, e la biblioteca con pannelli in legno è centrata da una lampada a globo che riproduce una mappa del tempo di Leonardo da Vinci. L’ariosa sala da musica è evidenziata da un murale con boccoli a pelo lungo in abiti greci che illustrano quattro tempi musicali: scherzo, andante, rondò e allegro.

Il museo è situato su 25 acri di giardini formali e informali. I vasti giardini contengono giardini elaborati ispirati a Villa Lante, una tenuta di campagna italiana a nord di Roma progettata da Giacomo Barozzi da Vignola nel 1566. I giardini formali, con i suoi ruscelli e le passeggiate diagonali che collegano la villa alla piscina rustica sottostante, decorati con un classico tempietto, fanno parte del design e della costruzione originali. A sud della proprietà, i giardini che si estendevano fino alla casa estiva furono concepiti in seguito e completati nel 2004. Sono dotati di piante native dell’Oklahoma e di un torrente ristrutturato.