Oulx, Città Metropolitana di Torino, Piemonte, Italia

Oulx è un comune italiano della città metropolitana di Torino, in Piemonte. Immense aree sciistiche offrono un’accoglienza eccezionale, attività, servizi ed eventi per gli appassionati di sport invernali ed estivi. Bardonecchia, Cesana-Sansicario, Clavière, Pragelato, Sauze d’Oulx e Sestriere, queste località sciistiche che hanno ospitato le Olimpiadi invernali di Torino 2006 costituiscono la principale area turistica della provincia di Torino.

Oulx sorge su un altopiano al centro dell’Alta Val di Susa, nella zona di confluenza tra la Dora Riparia e la Dora di Bardonecchia, a circa 75 chilometri a ovest di Torino e 25 da Susa. Situata alle pendici del Monte Cotolivier (2.105 m), è dominata a nord dall’imponente vetta del Seguret (2.926 m) e si trova poco a valle della famosa stazione sciistica di Sauze d’Oulx, alla quale è collegata da una strada provinciale.

A poca distanza dal paese, partendo da via Pellousieres, si trova il Lago Borello, noto anche come stagno di Oulx, una zona umida molto particolare in quanto convive specie animali e vegetali tipiche sia dell’area alpina che di pianura. Ex cava di estrazione di torba e argilla utilizzata per la costruzione del tunnel ferroviario del Frejus nel 1860, fu poi abbandonata e poi invasa da affioramenti di falde acquifere alla base del Cotolivier. Tuttavia, attualmente, a causa dei progressivi depositi di materiale organico, lo stagno viene interrato. A tutela di questo luogo particolare e suggestivo, la Provincia di Torino ha istituito nel 2004 un piccolo parco provinciale, la Riserva dello Pagno di Oulx, che si estende su una superficie di 82 ettari che si estende tra 1.063 e 1.249 metri sul livello del mare.

Storia
I primi insediamenti
Reperti di epoca pre-celtica a Soubras ci dicono che i primi insediamenti nella zona di Oulx sono molto remoti, anche se il villaggio sorse più tardi, in epoca romana. Nessuna documentazione fino al 900 d.C., secondo la tradizione delle incursioni saracene in tutta la Val di Susa. È proprio nella lotta contro di loro che fu ucciso San Giusto di Novalesa, precipitato ad Oulx con il fratello San Flaviano, a difesa della popolazione dal suo rifugio a Beaulard.

I primi uomini entrarono nella nostra valle circa cinquemila anni fa. Le uniche tracce lasciate dai nostri avi sono strumenti in pietra come le asce verdastre, rinvenuti nella frazione Plan di Oulx, dove è stata rinvenuta anche una spilla in bronzo (contenuta in un cranio di uno scheletro racchiuso in una tomba di pietra), forse appartenente all’Hallstatt civiltà (800-500 a.C.).

Nel periodo a partire dagli anni in cui furono costruiti i suddetti strumenti litici, di questo perno non rimane quasi traccia. Quasi certamente i primi uomini che si stabilirono in questa valle furono i Liguri o, secondo altri studiosi, protocelti che avevano già iniziato ad utilizzare il passo del Monginevro per viaggi e commerci. Dopo il 500 a.C. le orde celtiche di Belloveso oltrepassarono questo valico (si narra che avesse fondato anche Milano e alcune città dell’Italia settentrionale) e probabilmente imposero la sua legge anche in Valsusa: ciò comportò un radicale cambiamento per le popolazioni locali che si sovrapponevano al nuove e più avanzate tribù celtiche. Forse Cesana o Oulx divennero la capitale di un regno alpino che si estendeva dal Monviso al Monte Levanna, estendendosi sulle valli di Pinerolo, Susa e Lanzo.

Periodo romano
Al tempo del passaggio di Giulio Cesare nel 58 a.C. le tribù che allora abitavano la valle erano sotto il dominio di re Donno, padre di Cozio (che diede il nome alle Alpi omonime, all’epoca Alpes Cottiae ) che fu ridotto sotto Augusto all’obbedienza di Roma nel 13 a.C. Quest’ultimo fece erigere un tempio dedicato a Marte a Oulx (forse in ricordo della sua vittoria su Cozio). Da questo momento questo villaggio iniziò a chiamarsi con il nome di Ad Martis. Secondo altri, il nome della cittadina deriverebbe dal nome “Ocleum”, nome che i Celti attribuivano ad una città di grande importanza e che a sua volta deriva da Ucellus (Eccelso), nome di una divinità celtica.

Da allora Oulx divenne una vera e propria tappa quotidiana dove c’erano edifici pubblici attrezzati per dare ospitalità all’imperatore e almeno una parte del suo entourage dove era di stanza un corpo di polizia che aveva il compito di monitorare la circolazione stradale e di combattere il banditismo. Tra i personaggi che soggiornarono in questo paese ricordiamo Caligola nel 40 d.C. di ritorno dalla sua campagna nordica, Annibale nell’autunno del 218 a.C. e Galba (il primo a regnare nell’anno dei quattro imperatori, il 69 d.C., seguito da Otone, Vitellio e Vespasiano) nel 1968 diretto a Roma per porre fine al dominio di Nerone (15 dicembre 37 – 6 giugno 68, pronipote di Augusto).

Nel 70 passò per Oulx Petillio Ceriale alla guida delle sue truppe inviate da Vespasiano per domare la rivolta di Giulio Civile in Gallia. A metà del III secolo d.C. la valle si schierò con Gallieno (famoso per la sua riforma militare) che rimase ad Oulx per confortare e riorganizzare la sua guarnigione. Dopo poco più di vent’anni il paese ospitò l’imperatore Massimiliano durante una traversata invernale delle Alpi Cozie. Il sistema di governo di quest’ultimo era destinato a fallire molto presto, ma Costantino passò per il passo del Monginevro.

Si sa che Susa, legata a Massenzio, rivale di Costantino, si oppose e fu assediata e poi bruciata. Probabilmente Oulx, non avendo mura difensive, inviò le sue truppe a Susa per cercare di sbarrare la strada al nuovo imperatore. Non è possibile sapere, per mancanza di informazioni, se Oulx abbia subito ritorsioni per la circostanza, anche se alcune ripercussioni si sono verificate nel periodo in cui Costantino I salì al potere. L’editto di Milano del 313 d.C., che concedeva la libertà di culto nell’impero e con cui finirono le persecuzioni contro i cristiani, pose le basi per la cristianizzazione del tempio dedicato a Marte.

Nella frazione San Marco, dove oggi sorge una cappella, sono state rinvenute tracce di una necropoli sopra la quale è stato probabilmente eretto un santuario dedicato al dio della guerra. Questa cristianizzazione incontrò molti ostacoli prima di affermarsi come religione a causa della durezza degli alpinisti che erano molto attaccati alle tradizioni druidiche. Ma la cristianizzazione di Oulx e delle sue valli si intensificò dopo che fu eretta la sede episcopale di Torino, e Sant’Ambrogio vi inviò il suo discepolo San Massimo, salvo che i barbari premevano sempre più sui deboli confini. La nostra valle è stata tra le prime terre ad essere coinvolta nel disordine. Intorno al 402, bande di predoni goti diretti a Monginevro furono visti passare per le strade della città.

Età buia
Dopo questo periodo Oulx fu soggetta a periodi di saccheggi e devastazioni alternati a periodi di pace; alle guerre si unirono carestie e pestilenze. Nel 574 passarono i Longobardi e Susa fu fortificata dal Sisinnio che poi governò la valle in nome dell’imperatore di Bisanzio, ma non poté fare nulla per difendere la valle, lasciata in balia degli invasori. Dopo la morte di Sisinnio, il re Gontranno di Borgogna si impossessò della valle ed eresse una nuova diocesi con doppia sede episcopale: una a Susa e l’altra a St. Jean de Maurienne. Oulx, insieme agli altri paesi della valle, passò così sotto il nuovo vescovo.

Non si sa quasi nulla dei secoli successivi, anche perché le lotte dei Longobardi contro il papato e la dinastia merovingia in Francia tenevano la valle in una morsa. I giorni dell’intenso traffico che animava la Via Coziana erano finiti, anche se a Oulx sopravvisse un residuo di una stazione affidata a sacerdoti e religiosi. Del resto il brigantaggio dominava la valle e il paese era circondato da bande di briganti che assalivano i villaggi (si pensi ad esempio alla banda Ebrado, sconfitta solo nel 773 forse a Exilles con l’arrivo di Carlo Magno).

Ma dal 618 alcuni discepoli del monaco Giona durante una sosta a Oulx provocarono un imponente risveglio religioso tra gli umili e riuscirono, almeno in parte, ad umanizzare i feroci costumi della corte merovingia. Nel 726 Abo, governatore di Susa e Moriana, fondò la Novalesa che era in rapporti economici e spirituali con Oulx (si evince anche da un documento in cui, un certo Unnone, donava al monastero i suoi beni siti ad Oulx). La fondazione di questo monastero diede una spinta all’economia della valle ma allo stesso tempo contribuì al declino di Oulx e in generale dell’alta valle “deviando” gran parte del traffico diretto a Monginevro verso il nuovo passo del Moncenisio ( chiamato anche “Il grande passo”), uno dei preferiti di tutto il Medioevo.

Medioevo
Seguì un periodo di incursioni ungheresi e saracene. Successivamente, nel 906, i monaci novaliciensi fuggirono prima a Torino e poi a Breme, ed entrarono nella valle i Saraceni, la cui invasione fu più forte ad Oulx. Per più della metà del X secolo i Saraceni dominarono la valle che lentamente si spopolò. Verso la fine del secolo gli invasori si appollaiarono sui passi e in altri passaggi obbligati per rapinare mercanti e pellegrini, oltre a personaggi illustri come vescovi e abati. Forse la torre (che la tradizione più tardi chiamò “Torre Saracena”, più dettagliata nella sezione Monumenti) di Oulx era uno di questi posti di blocco.

All’inizio dell’anno Mille il vescovo di Sisteron, Giraldo, fondò ad Ulcium una comunità religiosa, riconosciuta dal vescovo Cuniberto che le attribuì decime e chiese. Ulcium appartiene al nascente Delfinato, è sede del Preposto di San Lorenzo con annesso convento e sta acquistando importanza: due papi, Urbano II e Callisto II lo arricchiranno con varie donazioni. Il prevosto di Oulx gode di notevoli prerogative. Fino all’anno in cui fu soppresso, il 1749, il prevosto rimane un punto fondamentale del potere religioso nelle Alpi occidentali. Nel XII secolo Oulx divenne anche un importante centro amministrativo e commerciale i cui interessi si scontrarono con quelli degli abati di Susa e Delfino.

Il delfinato
Verso la metà del X secolo, Ottone I, restauratore tedesco del Sacro Romano Impero, diede nuova speranza agli abitanti non solo dell’area, ma di tutta Europa. Nella nostra vallata questo lavoro fu svolto dal marchese Arduino detto il Glabro, il quale, stabilitosi ad Avigliana, ricostruì chiese e fondò monasteri in Valsusa. La sua missione fu ripresa dai suoi successori. Oulx iniziò a fiorire e riprese la sua antica importanza. Risorsero le chiese di San Lorenzo e San Pietro, forse nate con i primi cristiani. Alla morte di Adelaide (1091) l’Alta Valle apparteneva praticamente ai Lords of Beyond (i Delfini). Ciò non ha danneggiato il destino di Oulx e forse ne ha anche favorito il risveglio e la crescita. Pellegrini e viaggiatori sono tornati per trovare conforto e ristoro.

Con la Magna Carta, documento firmato dal vescovo di Torino (30 aprile 1065) Cuniberto, veniva premiato il giusto riconoscimento per i sacrifici, veniva ufficialmente consacrata la Prevostura Ulciense, detta S.Lorenzo de Pleme Martyrum (Pieve dei Martiri) . donò quarantuno chiese alla nuova Pievania (tra cui quella di San Giovanni Battista a Cesana, San Gregorio a Savoulx, San Michele a Beaulard, S. Maria e S.Ippolito a Bardonecchia e quella di Salbertrand, ma anche alcune di Bussoleno, Bruzolo Mattie, Foresto).

La storia di Oulx tra l’XI e il XVIII secolo è profondamente legata alle vicende del parroco, divenuto sempre più potente dal punto di vista economico. Un evento significativo di questo fatto può essere il violento scontro con il lancio di pietre avvenuto quando i religiosi commissionarono la costruzione di una nuova diga per impedire lo straripamento della dora: la gente, al contrario, sosteneva che in caso di alluvione il le pianure adiacenti sarebbero allagate. Per reprimere la rivolta, il religioso portò il Santissimo Sacramento sul luogo dei lavori: la popolazione interruppe le ostilità e la diga fu portata a termine. La crisi che ha portato alla fine del Medioevo e alla nascita dell’età moderna ha segnato la storia di Oulx. la popolazione fermò le ostilità e la diga fu completata. La crisi che ha portato alla fine del Medioevo e alla nascita dell’età moderna ha segnato la storia di Oulx. la popolazione fermò le ostilità e la diga fu completata. La crisi che ha portato alla fine del Medioevo e alla nascita dell’età moderna ha segnato la storia di Oulx.

Nel 1183 il Delfino Ugo si recò personalmente nel villaggio per raccogliere le ricompense, evento che in fondo era sopportabile. Diverso, invece, il caso degli esattori e degli inquisitori, sempre più arroganti e avidi, tanto che a un certo punto le popolazioni dell’Alta Valle e dei Brianzonesi iniziarono una ribellione dove ci fu spargimento di sangue. Nel 1343 il Delfino Umberto II convoca al castello di Beauvoir en Royans i rappresentanti delle singole comunità. Il Delfino ratificò e confermò i diritti, le franchigie, gli antichi usi e costumi locali ed estese alcune libertà in cambio di 12.000 fiorini. Da questa esperienza nacquero le federazioni tra le varie comunità, che furono poi chiamate “escarton”. Oulx divenne il centro dell’escarton,

Qualche anno dopo, Umberto II si ritirò in un convento domenicano e il 30 marzo 1349 (trattato dei Romani) il Delfinato passò alla corona di Francia (anche se con alcuni contrasti). Il confine francese passò tra Gravere e Chiomonte fino a quando, con il Trattato di Utrecht del 1713, tornò ai Savoia l’Alta Valle di Susa. Con il passaggio di Carlo VIII (diretto al Regno di Napoli) e del suo esercito, gli abitanti di Oulx ottennero, come “risarcimento” per i danni causati dalle truppe, il permesso di istituire una “fiera fiera” nella propria città, cioè esenti da tasse. Il transito delle truppe francesi guidate da Francesco I dirette in Lombardia a Oulx provocò violenze, banditismo, pestilenze e sommosse di ogni genere, tanto che fu fondato un ospedale militare. La nuova corrente religiosa che ormai aveva conquistato la Francia, il calvinismo, si diffuse anche in Valsusa, entrando in conflitto con la cristianità. Solo nel 1598 con l’Editto di Nantes, che conferiva la libertà di culto, gli scontri si placarono.

Repubblica degli Escartons
Dall’esigenza di una maggiore indipendenza nacque nel 1343 una nuova esperienza amministrativa, quella degli Escartons. Oulx, i Briançonnais, la Val Chisone, la Valle Varaita e il Queyras si associano e amministrano autonomamente, pagando la loro liberazione al Delfino Umberto II, il quale però, nel 1349, con il trattato dei Romani stipulato con Filippo di Valois, al corona di Francia tutto il Delfinato, compreso Oulx. L’esperienza degli Escartons, che prendono il nome dalla tassa escarton che devono pagare ogni anno al Dolphin, continua fino al 1713 ed è, con i cantoni svizzeri, un raro esempio di autonomia amministrativa alpina. Con l’assottigliamento del transito verso la Provenza durante il Rinascimento, il paese perde importanza. Tuttavia, rimane ancora Escarton autonomo.

Con il Cinquecento inizia un periodo travagliato e difficile per Oulx e l’intera alta Valle di Susa. Le guerre di religione tra cattolici e valdesi portarono all’incendio e al saccheggio del prevosto da parte dei valdesi nel luglio 1562, la guerra tra Francia e Spagna non concesse tregua fino alla pace di Cateau-Cambrésis (1559). Nel XVI secolo anche le popolazioni locali furono decimate dalle pestilenze. Numerosi sono i pilastri e le cappelle dedicate a San Rocco, protettore contro la peste. Oulx conclude la sua esperienza come Escarton nel 1713 quando, con il trattato di Utrecht, Oulx e la Val di Susa con l’alta Val Chisone e Casteldelfino in Val Varaita passano a Vittorio Amedeo II di Savoia.

Il Savoy
Ancora transiti di truppe francesi durante la guerra di successione austriaca, ma questa volta i francesi vengono fermati dai piemontesi al colle dell’Assietta. Successivamente, il Trattato di Aquisgrana (1748) segna l’inizio di un periodo di pace che durerà circa mezzo secolo. Gli effetti della Rivoluzione francese si fanno sentire anche a Oulx, dove sono piantati gli alberi della Libertà, uno dei quali vive ancora sulla strada provinciale per Sauze.

In casa Abaziale il 28 aprile 1799 fu ospitato Papa Pio VI sulla via dell’esilio. Nel corso dell’Ottocento Oulx e la sua Valle seguiranno le sorti del Regno di Sardegna, l’evento che cambierà radicalmente l’economia e gli usi locali sarà la galleria ferroviaria del Frejus completata il 25 dicembre 1870. Oulx, nonostante il passare dei secoli, conserva ancora la vecchia struttura tripartita: Vière, Plan e Abadia. Nell’ultimo secolo, dopo il boom dell’era ferroviaria, la motorizzazione individuale di massa sarà il motore degli scambi economici e commerciali, nonché il principale fattore dei flussi turistici.

Durante il Risorgimento Luigi Des Ambrois (1807 – 1874) visse e lavorò ad Oulx, Ministro dell’Interno e poi dei Lavori Pubblici di Carlo Alberto e poi Presidente del Senato del Regno. Un evento importante e significativo è l’apertura del tunnel ferroviario del Frejus nel 1871, quando passa il primo treno internazionale. Nel 1872 fu fondato a Oulx il Corpo degli Alpini.

Dal 1900
All’inizio della seconda guerra mondiale, l’attacco parte dai crinali tra Chaberton e Valle Stretta e nell’area Desertes. I segni degli scontri sono ancora visibili su Punta Clotesse e sulla Grand’Hoche oltre che sulle montagne di Oulx sono ancora presenti bunker, cavalli frisoni e spesso ordigni inesplosi.

Durante il fascismo il nome di Oulx fu italianizzato in Ulzio, mentre il paese si ingrandì, inglobò le frazioni e divenne sede della Magistratura. Nel 1960 riprende il nome originario.

Villaggi
Cuore dell’Alta Valle di Susa, Oulx conserva ancora notevoli vestigia storiche, soprattutto nel Borgo Superiore, lungo la strada asfaltata che sale verso Sauze d’Oulx. Più lontano, nei pressi della stazione ferroviaria, sorge l’Abadia: l’attuale chiesa del Sacro Cuore di Gesù (1886) fu edificata sui resti (X secolo) della Prevostura di San Lorenzo di Oulx, inizialmente oratorio dipendente dall’Abbazia di Novalesa con il nome di Plebs Martyrum, poi canonicato agostiniano eretto al rango di Prevostura, ente semiautonomo che controllava la maggior parte delle chiese delle valli di Susa, Chisone e Brianzonese (oggi francesi) e soggette alla Diocesi di Torino. Il complesso costituito da numerosi edifici, secondo gli studi presentava una chiesa principale di costruzione romanica con ambizioni architettoniche degne del rango di questa istituzione, con una rara cupola su una lanterna ottagonale. Il prevosto fu gravemente danneggiato da alluvioni, guerre di religione e incendi alla fine del XVI secolo; restaurato nel 1609, crollò nel 1854 e fu poi ricostruito nella sua forma attuale, molto più semplice.

Nel borgo alto degna di nota è la Torre Delfinale (o Torre dei Saraceni) (XIV secolo), recentemente restaurata, mentre nella parte alta del paese, sulla strada per Sauze d’Oulx, si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta del XV secolo, ampiamente rimaneggiato nel 1862. Conosciuto anche come Viére, il Borgo Superiore conserva numerosi edifici storici delle famiglie nobili e borghesi di questo centro alpino.

Oltre alla collezione di Piazza Mistral, lungo la via principale (intitolata alla famiglia Des Ambrois che qui possedeva due palazzi) si trovano: la fontana pubblica coperta; la quattrocentesca Casa Gally (con facciata su porte in legno, bel portale in pietra e finestra a croce laterale); i due palazzi Des Ambrois; una casa con balcone (XVII secolo); la Bermond House.

Nel borgo basso, denominato Plan, da segnalare la Fontana dei Delfini in piazza Garambois, ispiratrice della fontana riprodotta nel borgo medievale ottocentesco di Torino e il cinquecentesco Palazzo del Capitano La Cazette, con finestre a crociera in pietra e un portone con un’epigrafe. Numerose dimore e siti storico-architettonici sono illustrati attraverso i pannelli del “Sentiero Des Ambrois”, realizzato per il 150 ° anniversario dell’Unità d’Italia.

Nelle frazioni, oltre ai resti del castello di Beaulard, sono protette le chiese di Beaulard, Chateau Beaulard, Puy Beaulard, Royeres, Signols, Savoulx, Refour: alcune di esse hanno splendidi affreschi.

Frazione di Amazas
Amazas si trova a 1180 metri sul livello del mare a ridosso della statale 24 del Monginevro da cui si dirama la strada che, attraversato un ponte sulla Dora di Cesana, la raggiunge sul versante orografico sinistro. Insieme a Soubras e Vazon costituisce l’Adrèi, la destra. Le case mantengono la tipica architettura di montagna e, tra queste, è ancora visitabile l’antico forno comunitario. La chiesetta è dedicata a Sant’Andrea ed è del XVII secolo.

Frazione Beaulard
Beaulard si trova nel fondovalle lungo la Dora di Bardonecchia a 1175 metri sul livello del mare, dominata dalla mole del massiccio della Grand’Hoche. Dispone di una stazione ferroviaria (il punto più basso della frazione, 1145 metri) e, fino al fallimento della società della funivia, avvenuto a metà degli anni ’90, era un centro di sport invernali. Di notevole pregio la chiesa romanica di San Michele Arcangelo (1210 metri), una delle più antiche dell’Alta Valle, risalente all’XI secolo.

Frazione Beaume
Beaume è un piccolo paese situato ai piedi del monte Seguret, a 1098 metri sul livello del mare. Caratteristica la fontana del 1874 e la chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena. Vicino al Beaume c’è una bella grotta dove si crede ci sia stata un’apparizione della Madonna. foto raffigurante la chiesetta dedicata a Santa Maria Maddalena nella frazione Beaume del comune di Oulx Lungo la strada di collegamento tra il capoluogo e la frazione si trovano il campeggio Pra Lon, i campi sportivi e lo svincolo autostradale Torino-Bardonecchia.

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Borgo del castello
Chateau-Beaulard si trova a 1387 metri sul livello del mare su un’ampia terrazza che domina la valle di Bardonecchia, protetta da uno spuntone che si erge davanti al paese. Da segnalare la chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo Apostolo, risalente al 1493, con un campanile in stile delfino e un magnifico portale del 1690 con l’architrave scolpito del 1740; all’interno è conservata una pregevole pala d’altare barocca, mentre nel 1976 è stato trafugato un rilievo ligneo raffigurante la Messa di San Gregorio Magno e risalente al XV secolo. Punto di partenza per escursioni al Rifugio Rey e al massiccio della Grand’Hoche.

Frazione di Constans
Constans raggiunge, nella parte alta, i 1180 metri di altitudine. La cappella dedicata a San Bernardo custodisce una bella pala d’altare in legno scolpito policromo; sulla facciata riporta la data del 1720 ma è molto più antica. Il borgo è circondato da alcuni pilastri votivi. All’ingresso di casa Rousset, accanto alla fontana, è visibile uno stemma episcopale poiché qui nacque nel 1860 l’arcivescovo di Reggio Calabria Camillo Rousset e il vescovo di Ventimiglia Agostino Rousset.

Frazione Gad
Gad si trova a valle del capoluogo a 1068 metri sul livello del mare. In prossimità della frazione, durante i lavori per la realizzazione dell’autostrada del Frejus, si è formato un lago abbastanza grande; alle spalle del lago è ancora presente un poligono militare parzialmente attivo utilizzato dalla Brigata Alpina Taurinense. La Frazione Gad è il punto di partenza del Sentiero dei Franchi. A Gad c’è un centro commerciale e un campeggio.

Frazione di Les Auberges
Auberges è suddiviso in tre frazioni situate alle pendici del monte Seguret, tra i 1324 ei 1490 metri sul livello del mare. Abitata fino alla prima metà del Novecento, Auberges conserva una piccola chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, sulla cui facciata compare la data del 1767.

Frazione Monfol
Monfol era un tempo l’alpeggio estivo della frazione Gad, dove nella stagione estiva si allevava il bestiame. Si trova a 1666 metri sul livello del mare. foto raffigurante la cappella di San Bartolomeo nella frazione Monfol del comune di Oulx La cappella è dedicata a San Bartolomeo. Due casematte confluiscono tra le case che avevano il compito di presidiare la strada militare che porta in cima e raggiunge l’Assietta. Oggi è la porta di accesso al Parco del Gran Bosco di Salbertrand.

Frazione Pierremenaud
Pierremenaud è un piccolo paese situato a 1442 metri sul livello del mare, a destra, alle pendici del Monte Cotolovier. Domina Oulx e gode di una bellissima vista su Sauze d’Oulx e sulla vallata. Ha una piccola fontana del 1835. La chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova porta la data del 1711.

Frazione Puy
Puy è un magnifico villaggio raggiungibile da Beaulard, situato su un piccolo altopiano a 1400 metri sul livello del mare. La chiesa, ricostruita nell’Ottocento, è dedicata a San Giovanni Battista e conserva alcune tele e parti smembrate di un’ancona lignea risalente al XVII secolo.

Frazione Royeres
Royeres si trova al confine con il territorio del Comune di Bardonecchia, a ridosso della Strada Statale e della ferrovia, a 1198 metri sul livello del mare. La cappella ottocentesca del borgo è dedicata a San Sebastiano e San Rocco.

Frazione San Marco
San Marco è un piccolo borgo situato sulla Strada Provinciale per Sauze d’Oulx, a 1212 metri sul livello del mare. Un tempo il paese era luogo di passaggio sull’antica Strada di Francia che, salita da Oulx, lo attraversava per dirigersi verso Amazas e Cesana.

Nel 1562 fu teatro di una sanguinosa battaglia tra cattolici e valdesi durante le guerre di religione. foto raffigurante la cappella di San Marco, la fontana e il tiglio della libertà situata nella frazione di San Marco nel comune di Oulx Ha dato i natali al pastore valdese Claude Perron.

La cappella dedicata a San Marco è già citata nella Bolla del Vescovo Cuniberto del 1065; conserva una bella pala d’altare barocca e sulle pareti esterne sono visibili tracce di un affresco cinquecentesco. Accanto alla cappella si trovano una magnifica fontana cinquecentesca e il tiglio della libertà risalente agli anni della Rivoluzione francese. Tre bellissime meridiane ottocentesche sfoggiano sulle mura del borgo.

Frazione Savoulx
Savoulx fa parte del comune di Oulx, dal 1928 quando il comune autonomo fu soppresso. Savoulx si trova nel fondovalle lungo la Dora di Bardonecchia a 1120 metri sul livello del mare.

La chiesa parrocchiale di San Gregorio Magno, del 1451, domina il paese con il suo slanciato campanile nel tipico stile del Delfinato; il portale cinquecentesco è scolpito con fregi con lettere e motivi floreali; al suo interno sono presenti tre sculture lignee di particolare pregio: una Madonna con bambino, una Pietà e una figura di San Sisto Papa.

Signols frazione
Signols si trova lungo la statale per Bardonecchia a 1105 metri sul livello del mare. Accanto alla fontana di acqua amara del 1866 sorge la chiesetta dedicata a San Sisto Papa. Foto raffigurante la chiesa di San Sisto Papa nella frazione Signols del comune di OulxEcco la cava e la fabbrica di gesso; ancora oggi ci sono diversi contadini che coltivano campi e prati e allevano mucche e pecore.

Frazione di Soubras
Soubras si trova sul versante soleggiato, a 1480 metri sul livello del mare, collegata da un’antica mulattiera con Amazas, è oggi raggiungibile da Pierremenaud con una carrozzabile. Ha una posizione invidiabile, adagiato su un ampio terrazzo di prati. La piccola chiesa di San Rocco porta la data del 1827. Un piccolo edificio, la canonica, mostra in facciata due pregevoli affreschi in cattive condizioni di conservazione, uno dei quali rappresenta l’immagine dell’albero della vita. Nei pressi della frazione si trova la chiesa di San Barnaba che sorge in un luogo dove nell’Ottocento fu rinvenuta una necropoli preromana.

Frazione di Vazon
Vazon si trova sul lato destro, a 1650 metri di altitudine, alle pendici del Cotolovier. Circondato da ampi prati, ospita una graziosa fontana datata 1857, coperta da un grande baldacchino di scandole di legno. La chiesa dedicata alla Madonna delle Nevi porta la data del 1710.

Frazione di Villard
Villard si trova a monte del Royeres a 1359 metri sul livello del mare. La cappella del piccolo borgo porta la data del 1683 ed è dedicata a Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova. I due santi sono raffigurati nella grande tela dell’altare impreziosita da una cornice barocca composta da cartigli e angeli dorati. Caratteristico è il piccolo forno ancora utilizzato in occasione della Fiera dello Scapolare o della Fiera Franca di Oulx ogni anno si incontravano persone provenienti da tutta la valle e anche da più lontano. Parlavano in patois e si capivano anche se c’erano differenze nel linguaggio. Ciascuno riconosceva il luogo d’origine degli altri dal proprio modo di parlare. Il patois con tutte le sue differenze e particolarità deriva in gran parte dal latino e fa parte delle lingue gallo-romanze. Si chiama occitano, lingua occitana,

Via Francigena
Il paese di Oulx e la frazione di Gad erano importanti punti di transito e di sosta per i pellegrini sullo storico percorso della Via Francigena provenienti dal Colle del Monginevro, che poi prosegue verso Salbertrand ed Exilles e attraverso Susa si dirige verso Rivoli e Torino.

Fiera Franca
La “Fiera della Franca” si tiene ogni anno ad Oulx, giungendo alla sua 525a edizione nel 2019. La manifestazione affonda le sue radici nel 1494, quando il paese fu attraversato dagli eserciti di Carlo VIII in marcia verso il Regno di Napoli. La popolazione dovette fare grandi sacrifici per fornire cibo e foraggio alle milizie e come ricompensa il sovrano concesse a Oulx di tenere una fiera annuale della “franca” alla fine dell’estate, cioè esente da tasse straniere.

Più recentemente si è deciso di organizzare la Fiera Franca ogni anno la prima domenica di ottobre: ​​in quella data la fiera anima il paese con mostre, bancarelle, animali, prodotti enogastronomici.

Circostante

Bardonecchia
Adagiata in una conca soleggiata, circondata da splendide montagne che superano i 3000 metri, Bardonecchia è uno degli angoli più suggestivi delle Alpi occidentali. Rinomata stazione sciistica sin dal 1900, è stata sede delle gare di snowboard delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.

È una location incantevole in continua evoluzione dove tradizione e modernità si fondono perfettamente. Bardonecchia offre infinite alternative per chi ama camminare e andare in mountain bike in montagna: sentieri, mulattiere e strade militari. L’ampia varietà di sentieri disponibili si adatta alle esigenze di tutti gli appassionati: per chi ama semplicemente camminare, per l’escursionista attento, per l’alpinista più esigente.

Lungo percorsi soleggiati e passeggiate tra boschi di abeti e larici si possono raggiungere le vette più famose di Bardonecchia come la Guglia Rossa, la Val Fredda, le Tre Croci, il ghiacciaio del Sommeiller, il Monte Tabor e le cime del Pierre Menue con possibilità di piacevoli soste nei rifugi alpini e presso i numerosi alpeggi. La stagione estiva è ricca di eventi per tutte le età all’insegna della natura, del relax, della musica, del teatro, della cultura e tanto altro per una vacanza indimenticabile.

Cesana Torinese
Località esclusiva in posizione strategica, Cesana Torinese è uno dei punti di accesso alla Vialattea, famosissima ski area che vanta 400 chilometri di piste. Le frazioni San Sicario Borgo e Champlas Seguin sono tipici borghi alpini tra boschi e cime maestose, quella di San Sicario Alto, situata ai margini delle piste da sci, è una comoda località per chi vuole praticare lo sci alpino e tornare in hotel con gli sci. ai piedi. Da Cesana Torinese si possono raggiungere facilmente vallate ancora incontaminate dove si possono fare escursioni tra boschi e vette con le ciaspole o con gli sci da alpinismo.

Infinite sono le possibilità di escursioni a piedi, in bici ea cavallo anche d’estate, dalla salita del Monte Chaberton alle escursioni ai Monti della Luna e alla Val Thuras. Cesana Torinese si trova anche sul percorso storico della Via Francigena. Famose sono le due strade che la collegano al Colle del Sestriere e sono state teatro di grandi compagnie ciclistiche durante i passaggi del Giro d’Italia e che ogni anno ospitano la “Cesana-Sestriere”, gara valida per l’Auto Storica Europea Campionato.

Claviere
Punto di congiunzione tra il versante italiano e quello francese del comprensorio sciistico della Vialattea, Claviere offre un incantevole scenario di neve immacolata sotto il severo massiccio dello Chaberton che, con i suoi 3131 metri, domina la valle. Il luogo ideale per rilassarsi in strutture create per il benessere di chi pratica sport o di chi ha fatto del piacere la propria disciplina preferita. Dal 1923 l’offerta sportiva di Claviere prevede un campo da golf a 9 buche che diventano 18 grazie alla possibilità di proseguire il percorso sul green del Monginevro. Gli itinerari naturalistici, da percorrere a piedi o in bicicletta, lungo il Rio Secco, la Piccola Dora e il Rio Gimont consentono di avvicinarsi facilmente alla flora e alla fauna del fondovalle, mentre i nuovi sentieri “sospesi”, attrezzati lungo il Gole di San Gervasio, trasformare l’emozionante esperienza del ponte tibetano e della via ferrata in un percorso alla scoperta della varietà geologica alpina e della bellezza selvaggia di zone poco conosciute. Il Claviere Tibetan Bridge è il ponte sospeso più lungo del mondo, 544 metri, ad un’altezza di circa 30 metri da terra.

Pragelato
Pragelato è un centro turistico di grande importanza nel cuore dell’Alta Val Chisone, collegato alla ski area Vialattea tramite una funivia e una pista speciale. Grazie alla pista olimpica e ai meravigliosi tracciati che permettono di sciare nel silenzio stupefacente e nei suggestivi paesaggi del Parco della Val Troncea, Pragelato è una vera capitale dello sci di fondo. L’estate non deve inventare altro ma semplicemente offrirsi nelle sue risorse naturali: trail running al mattino presto o al tramonto per le vie delle frazioni, escursioni sulle vette, percorsi tematici all’interno del Parco della Val Troncea. Ci sono anche proposte sportive più strutturate come il golf che nel suggestivo percorso Plan e Pattemouche, all’ingresso della Val Troncea, meta ideale per divertirsi in mountain bike oa cavallo.

Salbertrand
Salbertrand è già citata nei diplomi e documenti dell’XI secolo, si sviluppa grazie all’attraversamento dell’antica strada di Francia. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista è uno degli edifici sacri più importanti dell’alta Val Susa con un portico e un portale in pietra dello scalpellatore Matteo Rude di Melezet. L’interno è riccamente decorato con affreschi risalenti al XIV e XVI secolo.

Il monte Salbertrand ha un versante boscoso ricco di abeti che sono il cuore del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand che si estende sul versante esposto a nord dell’alta Val Susa. All’interno del parco, l’Ecomuseo Colombano Romean presenta un percorso circolare che comprende: il mulino idraulico, la scuola di una volta, il forno comune della frazione Oulme, l’antica carbonaia e la fornace da calce, la ghiacciaia ottocentesca con la è un annesso laghetto di approvvigionamento idrico e una sauna a fumo.

Sauze d’Oulx
La vivace offerta turistica di Sauze d’Oulx abbraccia il giorno come la notte. Qui è possibile godersi le piste innevate ma anche andare a ballare, bere con gli amici e cenare in un rifugio caldo e accogliente. Definito “il balcone delle Alpi” per la sua posizione dominante, è il centro più frizzante della Vialattea, dove nascono le mode e le tendenze.

Lo Chalet del Lago Nero, progettato da Carlo Mollino, è considerato uno dei migliori esempi di architettura alpina del XX secolo ed è oggi sede di iniziative legate al Premio Grinzane Civiltà della Montagna. La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista risale al XVI secolo, con un campanile pseudo-romanico; al suo interno conserva un fonte battesimale in pietra verde (che reca lo stemma dei Delfini di Francia) e un’ancona lignea settecentesca della scuola di Mélezet. Sul campanile svetta un’altissima guglia centrale a sezione ottagonale. Nella frazione Jouvenceaux si trova la cappella di Sant’Antonio Abate, con affreschi del XV-XVI secolo, attribuiti alla scuola dei fratelli Serra.

Le passeggiate tra i prati fioriti, le escursioni a piedi in quota o in bicicletta, i picnic all’aria aperta renderanno la vostra vacanza estiva indimenticabile, come godersi il sole e l’aria fresca in pieno relax o prendere parte ad una delle attività o alle tante eventi organizzati. La stagione estiva a Sauze d’Oulx va da metà giugno a inizio settembre ma, anche nei mesi di maggio, settembre e ottobre, il paese offre fantastiche escursioni a piedi e in bici nei boschi di conifere o sui crinali spartiacque tra il Valle di Susa e Chisone o in moto lungo la fitta rete di strade bianche e militari che attraversano l’Alta Val Susa.

Sestriere
Al centro della scena internazionale sin dagli anni ’30, Sestriere è dotata di tutti i comfort e divertimenti di una moderna località turistica: l’offerta sportiva è notevole, lo shopping raffinato e il divertimento estremamente vario. Un luogo mondano molto frequentato che mantiene intatto tutto il suo fascino grazie allo straordinario scenario alpino che lo circonda.

Teatro di numerose competizioni internazionali, Sestriere offre agli amanti della neve piste di altissimo livello tecnico immerse in un paesaggio di suggestiva bellezza. La stazione ospita regolarmente eventi di Coppa del Mondo di sci alpino anche se il momento più prestigioso è stato quando è stata scelta per ospitare le gare di sci alpino maschile in occasione dei Giochi Olimpici Invernali e Paralimpici di Torino 2006. Le due torri (rossa e bianca) che dominano lo skyline sono diventate il simbolo del paese; furono costruiti nel 1930 per volere del fondatore della FIAT, Giovanni Agnelli, con lo scopo di fornire un luogo di villeggiatura agli operai dello stabilimento FIAT di Torino. Sestriere non è solo una stazione sciistica invernale; in estate è possibile giocare a golf sul campo a 18 buche più alto d’Europa e fare escursioni in bicicletta ea piedi.

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