Astrazione oggettiva

L’astrazione oggettiva era un movimento artistico britannico. Tra il 1933 e il 1936 diversi artisti in seguito associati alla Euston Road School produssero dipinti quasi o totalmente astratti eseguiti in maniera pittorica gratuita. Insieme a Tibble e Graham Bell, Moynihan ha prodotto il più astratto di questi. Questo esempio è tratto dalla fase intermedia dell’astrazione oggettiva, quando segni definiti e tratti più lunghi avevano lasciato il posto a trame più dense. Nelle sue parole: “il graduale ispessimento della vernice era … una sorta di accumulo a seguito di correzione e suggerimento”. Era “continuamente consapevole del movimento polmonare della vernice, della sua capacità di respirare e muoversi sulla superficie della tela”.

Storia
L’astrazione oggettiva faceva parte del fermento generale dell’esplorazione dell’astrazione in Gran Bretagna all’inizio degli anni ’30. I dipinti prodotti dal gruppo si sono evoluti in modo improvvisato da pennellate liberamente applicate.

L’astrazione oggettiva era una forma di arte astratta sviluppata da un gruppo di artisti britannici nel 1933. All’epoca la sperimentazione era prevalente nell’arte britannica.

Le figure principali erano Graham Bell, William Coldstream, Edgar Hubert, Rodrigo Moynihan e Geoffrey Tibble.

Il movimento fu di breve durata e durò solo pochi anni. Molti degli artisti coinvolti hanno continuato a far parte della realista Euston Road School.

Metodo
William Townsend disse alla Tate Gallery che “lo stile ebbe origine con Geoffrey Tibble nella seconda metà del 1933. Fu subito ripreso da Rodrigo Moynihan e contemporaneamente o poco dopo da Edgar Hubert”. Secondo Townsend, i primi dipinti del gruppo derivavano da oggetti esterni ma divennero sempre più astratti.

I dipinti più astratti, che arrivarono a rappresentare lo stile dei movimenti, furono creati usando pennellate improvvisate liberamente applicate. Geoffrey Tibble li descrisse come “non astratti dalla natura, e che non facevano alcun riferimento e non avevano associazioni con nulla al di fuori di loro il quadro era un oggetto a sé stante” (Bowness, 1960: 198).

Esposizioni
Nel 1934, la mostra Objective Abstractions si tenne alla Zwemmer Gallery che mostrava il lavoro del gruppo, tranne Hubert. La mostra comprendeva anche lavori di altri artisti rappresentativi, Ivon Hitchens, Victor Pasmore e Ceri Richards. D’altra parte, i lavori degli artisti di astrazione non oggettiva Ivon Hitchens, Victor Pasmore e Ceri Richards, sono stati aggiunti alla mostra dal direttore della galleria. Moynihan è stato ispirato dalla pennellata nei quadri tardivi di Joseph Mallord William Turner e Claude Monet.

Moynihan espose una serie di opere non rappresentative tra il 1934 e il 1937, tutte con il titolo “Pittura” o “Disegno”; Il suo lavoro mostra anche che il lavoro è stato parzialmente ridipinto dopo quel tempo; originariamente c’erano contrasti di tono più nettamente definiti con le aree scure al centro e, più chiaramente di quello attuale, negli angoli inferiori.

Townsend distingue tre fasi nello sviluppo dell’opera non rappresentativa di Moynihan e Tibble negli anni ’30: la prima era caratterizzata da pennellate larghe e vagamente dipinte, come negli esempi riprodotti nel catalogo della Galleria Zwemmer del 1934; dopo la mostra questo è stato sostituito da uno stile molto più deliberato, solo pochi dipinti sono stati lavorati per un lungo periodo per produrre un tono più leggero e uniforme e una trama più densa che oscura le singole pennellate; nel 1936 vi fu un ritorno a una tecnica più rapida e libera. L’immagine della Tate Gallery appartiene alla seconda fase ed è stata probabilmente iniziata nel 1935, sebbene non fosse pronta per essere esposta al gruppo londinese di ottobre-novembre di quell’anno (la sua successiva rielaborazione è stata menzionata sopra): è simile nello stile sia a un dipinto nella collezione di WWWinkworth, che fu acquistato alla mostra del gruppo di Londra di ottobre-novembre 1935, e all’opera più grande, firmata e datata 1936, tuttora in possesso dell’artista.

Il catalogo della mostra del 1934 alla Zwemmer Gallery include le risposte degli artisti a una serie di domande. Moynihan, in risposta alla domanda “Consideri i tuoi dipinti” impressionisti “?”, Afferma che “hanno più in comune con la tecnica impressionista in base alla quale la pittura si identifica e ne deriva, con i suoi mezzi, che con un sistema in cui l’artista impone alla tela un’idea preconcetta; … l’evoluzione è intimamente legata alla tela e al medium “. William Townsend, in una lettera a The Listener del 18 aprile 1934 che scrisse autonomamente ma che fu approvato da Geoffrey Tibble, definì l’uso della parola “Obiettivo”:”il dipinto deve essere considerato come avere dal primo tocco quel diritto di esistere indipendentemente dal pittore stesso dal quale in seguito dipenderà per qualsiasi significato possa avere”.