Camere del nord, Museo Bagatti Valsecchi

Una stretta coerenza tra casa e collezioni, tra stanze e opere d’arte in essa contenute: questa è la spina dorsale della rigorosa collezione e progetto vivente che i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi inseguirono nella loro casa, ispirandosi alle dimore del XVI secolo lombardo.

Per il loro palazzo hanno fatto uso di numerose fonti di ispirazione: hanno citato e rielaborato esempi di eccellenza per creare un Rinascimento filtrato della sensibilità del diciannovesimo secolo. Nelle stanze della casa di Bagatti Valsecchi, sotto la vigile direzione di Fausto e Giuseppe, il Rinascimento prese forma non solo attraverso la costruzione delle collezioni del XV e XVI secolo, ma anche attraverso l’accurata armonizzazione stilistica di cui ogni stanza della casa era l’oggetto. Nel periodo dell’arredamento fisso sono stati inseriti dei frammenti (fregi murari, caminetti, elementi decorativi, soffitti in legno) mentre per rimediare a eventuali lacune presenti nelle ambientazioni è intervenuto con il rifacimento in stile.

Sala espositiva
A giugno 2015 il Museo ha inaugurato una nuova sala: grazie al contributo progettuale dello studio Lissoni Associati, la sala riunioni è stata trasformata in uno spazio polifunzionale. Dal guardaroba dei coniugi Carolina e Giuseppe all’ufficio della direzione, la sala ha cambiato il suo uso più volte trovando ora un ambiente che le consente di ospitare mostre, incontri, eventi.

Fino al 10 marzo 2019, la sala ospita un’installazione digitale della firma. Storie e personaggi del libro degli ospiti di Bagatti Valsecchi

Stanza verde
Questa stanza, adiacente alla camera padronale, era la camera da letto di Giuseppe Bagatti Valsecchi, che, secondo l’uso delle famiglie aristocratiche dell’epoca, aveva anche la sua stanza privata. Sui tavoli sono allestiti, tra gli altri, alcuni oggetti liturgici come ostensori e reliquie del XVI e XVI secolo, che si combinano per rafforzare l’atmosfera raffinata e preziosa di questa camera da letto.

stanza rossa
Nella camera da letto matrimoniale di Carolina Borromeo e Giuseppe Bagatti Valsecchi si trova il grande letto in ferro battuto siciliano decorato con foglia d’oro. Il sontuoso insieme della sala offre lo sfondo alla splendida collezione di tavoli trecenteschi e cinquecenteschi disposti lungo le pareti: tra questi spicca la Santa Giustina di Giovanni Bellini, risalente al 1470 circa. Tra gli arredi di questo ambiente noi si noti un gruppo di mobili antichi per bambini, come per accennare ai cinque figli nati dal matrimonio di Giuseppe e Carolina.

Sala della Stufa Valtellinese
La stanza rappresenta la prima stanza dell’appartamento di Giuseppe Bagatti Valsecchi e di sua moglie Carolina Borromeo; serviva da salotto e deve il suo nome al rivestimento in legno applicato lungo le pareti di una stanza nella stufa di un’antica casa di Sondrio. Sopra il camino, un’iscrizione in latino liberamente ispirata a una frase di sant’Agostino avverte coloro che pensavano di poter approfittare di una sosta prima dell’incendio per fare pettegolezzi: chi ama parlare male degli assenti, sa che questo focolare è precluso a loro.

Cabinet Bagatti Valsecchi
Questa piccola stanza accessibile dalla Galleria della Cupola non fa parte degli appartamenti storici della casa Bagatti Valsecchi, ma è una sistemazione moderna. La stanza è arredata come un armadio, dove è possibile sfogliare fotografie e aprire cassetti contenenti cimeli e semplici oggetti di uso quotidiano
fare conoscenza con Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi e con i discendenti che hanno continuato ad abitare nelle stanze fino al 1974.

Galleria del Duomo
La Galleria della Cupola deve il suo nome alla cupola con un lucernario sopra di esso. Come la parallela Galleria delle Armi, questo ambiente fiancheggia la grande Sala e fa da collegamento tra i due corpi del Palazzo, collegando l’appartamento di Fausto a quello del fratello minore Giuseppe. Sui lunghi tavoli addossati alle pareti sono incastonate alcune delle più importanti ceramiche della collezione Bagatti Valsecchi, tra cui spicca un grande vaso firmato Ippolito Rombaldoni e datato 1678.

Passaggio del labirinto
Questo ambiente deve il suo nome alla decorazione del soffitto, ispirato alla cinquecentesca Stanza del Labirinto nel Palazzo Ducale di Mantova. Sul tavolo ottagonale c’è una collezione di piccoli utensili e oggetti antichi, tra cui chiavi, lucchetti e posate. L’attenzione dei fratelli Bagatti Valsecchi verso gli oggetti d’arte applicata nasce dalla convinzione che questi oggetti quotidiani fossero particolarmente adatti per i loro oggetti da collezione di carattere domestico e che potessero offrire validi motivi d’ispirazione ai moderni artigiani ottocenteschi.

Museo Bagatti Valsecchi
Il Museo Bagatti Valsecchi è una dimora storica situata nel cuore del quartiere Montenapoleone, nel centro di Milano, nell’edificio denominato “Palazzo Bagatti Valsecchi”, acquistato dalla Regione Lombardia nel 1975. È tra i più importanti e conserva le case museo in Europa e fa parte del circuito “Case Museum di Milano” dall’ottobre 2008.

Collezione
Giuseppe Bagatti Valsecchi ha rivisto la ricchezza tipologica delle opere d’arte e dei manufatti raccolti insieme al fratello Fausto, motivandone la varietà in virtù del taglio domestico del loro progetto di collezionismo per ricreare una residenza rinascimentale. In questo contesto, gli stessi antichi artefatti raccolti dalla passione dei due fratelli diventano oggetti di uso quotidiano, usati nella vita domestica e quotidiana, perdendo la connotazione dell’oggetto storico.

Conservate nel rispetto dell’ambiente ottocentesco, le collezioni si svolgono da una stanza all’altra: nelle stanze avvolgenti della casa museo gli antichi tavoli di autori come Giovanni Bellini, Bernardo Zenale e Giampietrino trovano posto accanto a scatole in tavoletta , con arredi in legno, in vetro o manufatti in ceramica. Al di là del suo valore intrinseco, ogni opera costituisce un pezzo del coerente progetto di Bagatti Valsecchi e contribuisce a definire insieme il suo spettacolare.

Accanto ai manufatti del Quattro-Cinquecento, ci sono alcune eccezioni alla regola: esenzioni forse imposte dai limiti del mercato antiquario o forse, nel caso di artefatti particolarmente pregiati, dal desiderio comprensibile di non privarsi delle opere che sarebbe stato ben figurato all’interno della casa di Bagatti Valsecchi.

Dipinti
Con poche eccezioni, la collezione di dipinti di Bagatti Valsecchi è composta da opere su legno del XVI e XVI secolo, principalmente riferite al toscano, al lombardo e, in misura minore, al Veneto. I sontuosi allestimenti domestici compongono opere di grandi autori – il più famoso dei quali è senza dubbio la Santa Giustina di Giovanni Bellini – a dipinti di maestri minori, talvolta riferibili a zone isolate come la zona lariana o le valli bergamasche. Le cornici neo-rinascimentali sono in grado di armonizzare le opere allestite nelle stanze e trasformare le porte dei polittici smembrati – una tipologia ben rappresentata nella collezione – in dipinti che possono essere goduti da soli, attenuando l’identità dello scomparto già inserito in un lavoro più articolato.

Scultura
I rilievi murati nei cortili del Palazzo o inseriti come arredi fissi all’interno dell’abitazione costituiscono il nucleo più importante di questa collezione. Nonostante il piccolo gruppo di opere, non mancano artefatti problematici sia dal punto di vista attributivo che dalla loro definizione cronologica. Il grado di consapevolezza dei due fratelli Bagatti Valsecchi per quanto riguarda le opere di cui è ancora evidente la realizzazione ottocentesca, come nel caso della Flagellazione di Cristo di Alceo Dossena.

Mobilia
La ricca collezione di arredi è una componente fondamentale della collezione Bagatti Valsecchi e del progetto abitativo. Senza alcun pignoramento i due fratelli fiancheggiano le ricostituzioni con frammenti antichi o mobili d’epoca con arredi quattro-cinquecenteschi, creando un ambiente in cui l’effetto complessivo è più importante e convincente dell’originalità del pezzo unico.

Gioielleria
Questo centro di raccolta è composto da oggetti liturgici e manufatti domestici: croci, reliquiari, vasi eucaristici sono affiancati a scrigni smaltati o antiche posate, che coprono un arco di tempo che va dal Tre al Seicento. L’intento della collezione, che non vuole essere completo né dal punto di vista cronologico né tipologico, è interamente funzionale alla decorazione degli ambienti, in cui i vari manufatti sono sapientemente disposti.

Ceramica
Il nucleo della ceramica di Bagatti Valsecchi è costituito principalmente da reperti del XVI e XVII secolo, anche se non mancano opere successive. Molti centri di produzione sono rappresentati in una sorta di mappatura dei principali produttori italiani: tra gli altri, Venezia, Pavia, Ferrara, Faenza, Pisa, Montelupo, Urbino, Casteldurante, Pesaro, Deruta, Roma, Gerace, Trapani, Burgio. Numerose ceramiche provenivano da kit di antiche farmacie smembrate nel diciannovesimo secolo. Rispetto al carattere italiano della collezione, fa eccezione un’associazione di lustri dal sesto al diciassettesimo secolo, riferibili a Valencia e Manises.

Avorio
La collezione di avori dei fratelli Bagatti Valsecchi, raccogliendo oggetti eterogenei in cronologia, origine e funzione, comprende un nucleo compatto di manufatti riconducibili agli Embriachi, un laboratorio che ha dominato la produzione di oggetti in osso e avorio in Italia tra il 14 ° e il 15 °. secoli. L’intento di Fausto e Giuseppe era soprattutto quello di creare una collezione antiquaria che fosse anche uno strumento per la ricostruzione dell’ambiente.

Strumenti scientifici
All’interno della residenza Bagatti Valsecchi, la collezione di strumenti scientifici è allestita nella Biblioteca, un ambiente di studio e lettura. In questa stanza, sul tavolo centrale sono esposti strumenti di misura, sfere armillari e un microscopio d’avorio, mentre la superba coppia di globi del XVI secolo spicca sul loro piedistallo con stile.

Armi e armature
Questo ricco nucleo di raccolta è interamente allestito nella Galleria delle Armi, un ambiente di grande impatto, dove i manufatti sono disposti su antichi cassettoni mentre le aste dell’asta e le spade fanno bella mostra di sé negli scaffali lungo le pareti. Stile e manufatti originali si affiancano nel nome di uno spettacolare effetto d’insieme.

Bicchiere
In linea con il taglio domestico dello stand Bagatti Valsecchi, la vetreria è allestita nelle vetrine della Sala da pranzo; i manufatti sono disposti a fianco di piatti e alzate in ceramica che creano una partitura densa, dove opere di epoche diverse sono liberamente combinate con efficacia decorativa. Le predilezioni dei due fratelli sono orientate verso la produzione muranese, rappresentata da vetri disposti lungo un ampio arco cronologico, dal quattro al diciannovesimo secolo.