Museo Archeologico Nazionale, Firenze, Italia

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è un museo archeologico a Firenze, Italia. Si trova in piazza Santissima Annunziata, nel Palazzo della Crocetta. Il museo raccoglie il meglio degli scavi in ​​tutta la Toscana, con importanti reperti etruschi e romani, oltre a collezioni di altre civiltà, tra cui un’importante sezione egizia e uno dei vasi greci, molti dei quali sono stati restaurati nelle tombe etrusche come testimonianze di numerosi commercio nel Mediterraneo.

Il Museo Archeologico di Ferrara fu inaugurato nel 1935 per esporre manufatti che raffigurano l’antico mondo della Spina, un importante emporio antico durante la metà del sesto e l’inizio del III secolo a.C.

Il museo si trova all’interno del Palazzo Costabili, un edificio cinquecentesco chiamato “di Ludovico il Moro”, ed è stato riportato all’antico splendore grazie al restauro delle opere architettoniche di Biagio Rossetti e agli affreschi di Garofalo e Dosso Dossi.

Il museo fu inaugurato alla presenza del re Vittorio Emanuele II nel 1870 negli edifici del Cenacolo di Fuligno in via Faenza. A quel tempo comprendeva solo resti etruschi e romani. Man mano che le collezioni crescevano, un nuovo sito divenne presto necessario e nel 1880 il museo fu trasferito nell’edificio attuale.

Le prime basi della collezione furono le collezioni familiari dei Medici e dei Lorena, con diversi trasferimenti dagli Uffizi fino al 1890 (ad eccezione delle collezioni di sculture in marmo già possedute dagli Uffizi). La sezione egizia fu formata per la prima volta nella prima metà del XVIII secolo da una parte delle collezioni di Pierre Léopold de Toscane, da un’altra parte di una spedizione promossa dallo stesso Granduca nel 1828-29 e guidata da Ippolito Rosellini e Champollion (il uomo che per primo ha decifrato i geroglifici).

La sezione etrusca:
Situato al primo piano fu gravemente ferito durante l’alluvione a Firenze nel 1966. Il restauro dei reperti ha occupato tutti i successivi quaranta anni e oggi, dal 2000, è stato completato, anche se molte stanze sono ancora in fase di riformulazione.

La sezione romana:
Tra le opere più interessanti, il bronzo dell’Idolino di Pesaro, una statua di un giovane alto 146 cm, copia romana di un originale greco-classico che fu ritrovato in frammenti al centro di Pesaro nell’ottobre del 1530 in quella che era una senatoria residenza. Chi arrivò a Firenze nel 1631 con l’eredità di Vittoria Della Rovere; Questa scultura, proveniente dallo stand rinascimentale, ispirò molti artisti del sedicesimo secolo e oggi ha trovato una posizione suggestiva alla fine della galleria al secondo piano.

La sezione greca:
La collezione di pentole in ceramica è molto grande e comprende una grande stanza con numerose finestre al secondo piano. La maggior parte dei pezzi proviene da tombe etrusche e sono il risultato di scambi con la Grecia, in particolare con Atene (il sito della maggior parte dei reperti) e risalgono al periodo tra il VI e il IV secolo aC.

Il Museo Egizio di Firenze:
La collezione è seconda solo al Museo Egizio di Torino in Italia, e ospitata in alcune sale appositamente decorate al primo piano, proviene dalle collezioni Nizzoli e Schiapparelli e dalla campagna di scavo di Ippolito Rosellini e François Champollion. Tra le altre acquisizioni, il papiro degli scavi del 1934-39 era importante. I reperti coprono molte delle attività quotidiane dell’antico Egitto, con oggetti anche in materiali fragili come legno, tessuto e ossa. La mostra sta subendo un graduale rimodellamento, privilegiando criteri cronologici e topografici piuttosto che tematici.

La sezione numismatica:
Il primo nucleo della collezione numismatica era sicuramente già presente nella collezione di antichità iniziata da Lorenzo il Magnifico e, arricchito da diversi membri della famiglia, faceva parte dell’immenso patrimonio artistico della famiglia che l’Elettrice Palatina Anna Maria Luisa, ultima discendente di i Medici, diede la sua morte nel 1743 al Granducato di Toscana a condizione che non fosse mai stato alienato da Firenze e rimanesse per ornamento dello Stato a beneficio del pubblico e per attirare gli estranei dei Forestieri.

Altre sezioni:
Il museo ha anche molti reperti di altre culture come i Paleoveneti, i Villanoviani, l’Anatolia, l’Alto Medioevo (Piatto di Ardaburio Aspare, 434) e le opere rinascimentali del Rinascimento ispirate a quelle antiche (come i bronzi di Meloria) o le statuette di bronzo realizzate di antichi frammenti, alcuni della mano di Benvenuto Cellini.