Scala principale, Palazzo dei Conservatori, Musei Capitolini

Gli atterraggi sulla scala principale che conduce ai piani superiori presentano grandi rilievi storici che originariamente venivano utilizzati per decorare monumenti pubblici. Tre pannelli di un arco trionfale si riferiscono alle gesta di Marco Aurelio e sono allineati sul primo pianerottolo, mentre altri tre raffiguranti l’imperatore Adriano sono distribuiti uno su ogni pianerottolo. All’ultimo piano, su entrambi i lati dell’ingresso alla Pinacoteca, si affacciano due splendidi pannelli intarsiati con marmo colorato della Basilica Iunii Bassi sull’Esquilino. La scala principale fu costruita intorno all’anno 1570, mentre lavorava alla nuova facciata del Palazzo, sostituendo la scala esterna del XV secolo: le due grandi rampe si affacciavano su un piccolo cortile aperto che era chiuso all’inizio del XX secolo.

Dal cortile per salire al primo piano si accede ad una scala dove sono presenti alcuni rilievi, tre dei quali facevano parte di un arco trionfale dedicato a Marco Aurelio e arrivarono in Campidoglio dal 1515. Appartenevano a una serie di dodici rilievi (otto dei quali sono stati riutilizzati sull’arco di Costantino e un ultimo, scomparso, di cui rimane un frammento, a Copenaghen). I rilievi, scolpiti in due fasi, nel 173 e 176 erano stati attribuiti a un arcus aureus o arcus Panis Aurei in Capitolio citati da fonti medievali e che si trovavano sulle pendici del Campidoglio, al crocevia tra lavia Lata e il clivus Argentarius, non lontano dalla chiesa dei Santi Luca e Martina, dove erano stati riutilizzati i tre rilievi dei Musei Capitolini.

Altri due invece appartenevano a un arco trionfale chiamato “del Portogallo” (trasferito in Campidoglio nel 1664, dopo la distruzione dell’arco), riguardante invece la figura dell’imperatore Publio Elio Traiano Adriano. Nel primo pannello Adriano assiste all’apoteosi di sua moglie Vibia Sabina, nel secondo viene accolto dalla dea Roma e dal genio del Senato e del popolo romano. Un terzo pannello, invece, proviene da Piazza Sciarra, sempre riguardante l’imperatore Adriano, e fu acquistato nel 1573 dai Conservatori per completare il ciclo decorativo.

Poi troviamo due meravigliosi mosaici con tigre e vitello, quasi simmetrici tra loro (entrambi 1,24 m di altezza per 1,84 m di larghezza). Si tratterebbe di due pannelli in opus sectile, costruiti in marmo colorato (opere romane del secondo quarto del quarto secolo), provenienti dalla Basilica di Giunio Basso sull’Esquilino, console romano del 317. Altri due pannelli più piccoli sono invece conservati nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.

1 ° scaffale
Tra il 1572 e il 1573, quattro grandi rilievi storici romani, dai monumenti in onore di Adriano (117-138 d.C.) e Marco Aurelio (161-180 d.C.), furono collocati sulle pareti. L’importanza storica e artistica di questi rilievi è molto grande, sono la tipica espressione dell’antica arte romana, in cui sono rappresentati i principali eventi delle guerre o la celebrazione di cerimonie religiose.

A partire da sinistra, sono: Adriano Adventus: il rilievo, che proviene da Piazza Sciarra, è la parte conservata di un arco onorario situato vicino al tempio dell’imperatore divinizzato: raffigura Adriano che entra in Roma (probabilmente di ritorno dalla guerra ebraico-romana nel 134 d.C.), attraverso una porta nel muro, accolto dalla dea Rom e dalle personificazioni del Senato e del popolo romano. Gli altri tre rilievi storici provengono probabilmente da un arco trionfale dedicato a Marco Aurelio in occasione delle sue vittorie su Sarmati e Tedeschi nel 176 d.C.; in Capitolino dal 1515, i rilievi provengono dalla Chiesa dei Santi Luca e Martina nel Foro Romano:

Clemenza imperiale: Marco Aurelio è ritratto in un atteggiamento molto simile a quello della statua equestre al centro della piazza: a cavallo, con indosso l’uniforme militare, con il braccio destro disteso, un gesto di clemenza verso prigionieri barbari in ginocchio.

Vittoria imperiale: Marco Aurelio celebra il trionfo sul nemico sconfitto. Su un carro trainato da quattro cavalli, Marco Aurelio entra a Roma accompagnato da una Vittoria alata.

Religiosità imperiale: Marco Aurelio, in abiti civili e con la testa velata, offre un sacrificio nel tempio di Giove Capitolino, dove finirono tutte le processioni trionfali.

2 ° scaffale
La costruzione della monumentale scala è arricchita da affascinanti stucchi che decorano le volte, disegnati da Luzio Luzi nel 1575, raffiguranti la glorificazione delle virtù romane e dei monumenti della civiltà. Altri stucchi presentano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento.

Un grande rilievo storico è stato posto accanto alla porta che lascia il posto alla sala degli Orazi e dei Curiati; proviene dall ‘”Arco del Portogallo” in Via del Corso, demolito nel 1662. In questo monumento sono stati inseriti due rilievi di un arco dedicato ad Adriano, di epoca tardo antica, probabilmente costruito in prossimità del tempio deificato imperatore, in il Campus Martius. Il rilievo raffigura Adriano su un podio, mentre presiede a una cerimonia in cui viene dato cibo ai bambini romani.

3 ° scaffale
A sinistra è un grande rilievo storico dell’Arco del Portogallo: raffigura l’apoteosi dell’imperatrice Sabina, moglie di Adriano e divinizzata dopo la sua morte. L’imperatore, seduto su un trono, con la personificazione del Campus Martius, è presente all’apoteosi di Sabina che emerge da una pira funeraria sulle spalle di una figura femminile alata, identificata come la personificazione dell’eternità.

Sulla stessa mensola ci sono due pannelli di marmo colorati che rappresentano le tigri che attaccano un polpaccio. Questi sono due dei pochi elementi rimanenti della ricca decorazione marmorea della cosiddetta Basilica di Giunio Bassus sul colle Esquilino. Le pareti della grande sala, costruita da Giunio Bassus nel 317 d.C. durante il suo consolato, erano ricoperte da bellissimi intarsi in marmo policromo.

In evidenza funziona
Rilievo dal monumento onorario di Marco Aurelio: sottomissione dei tedeschi. Scultura. 176-180 d.C.
Rilievo dal monumento onorario di Marco Aurelio: trionfo. Scultura. 176-180 d.C.
Rilievo dal monumento onorario di Marco Aurelio: sacrificio a Giove Capitolino. Scultura. 176-180 d.C.
Rilievo dall’Arco del Portogallo: aiuto alimentare ai bambini romani. Scultura. II secolo d.C.
Opus pannello settario con tigre che attacca un polpaccio. Mosaico / Intarsio. Prima metà del IV secolo d.C.
Rilievo dall’arco del Portogallo: apoteosi della Sabina. Scultura. II secolo d.C.
Sarcofago con thiasos marino e iscrizione di Promotus. Monumento funerario e ornamenti. Prima metà del III secolo d.C.; IV-V secolo d.C. (iscrizione)
Opus pannello settario con tigre che attacca un polpaccio. Mosaico / Intarsio. Secondo quarto del IV secolo d.C.

Palazzo dei Conservatori
Il Palazzo dei Conservatori si trova in Piazza del Campidoglio a Roma, vicino al Palazzo Senatorio e di fronte al Palazzo Nuovo. Il Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, insieme al Tabularium, costituiscono attualmente il sito espositivo dei Musei Capitolini, tra i musei romani più rappresentativi e visitati.

L’edificio noto come Palazzo dei Conservatori, sede di una magistratura eletta che aveva il compito di amministrare la città, risale alla metà del XV secolo. L’edificio originariamente presentava un portico al piano terra e finestre a croce al primo piano, oltre a una fila di piccole finestre al piano mezzanino.

Michelangelo ridisegnò la facciata, aggiungendo gigantesche strisce di pilastri corinzi su alti piedistalli, fiancheggiati da pilastri nel portico al piano terra. Come nel caso di Palazzo Senatorio, l’edificio fu incoronato da una balaustra e statue.

La trasformazione dell’edificio influenzò anche la sua configurazione interna, a seguito di modifiche alle finestre del primo piano. Quello centrale fu infine creato da Giacomo della Porta ed è molto più grande degli altri, facendo un’eccezione al piano di Michelangelo.

Musei Capitolini
I Musei Capitolini risalgono al 1471, quando Papa Sisto IV donò al popolo di Roma un gruppo di statue in bronzo che fino ad allora erano state conservate in Laterano. Queste statue costituivano la sua collezione di base originale. Vari papi hanno successivamente ampliato la collezione con opere tratte da scavi intorno a Roma; alcuni furono trasferiti dal Vaticano, altri, come la collezione Albani, furono acquistati appositamente per il museo. Intorno alla metà del XVIII secolo, Papa Benedetto XIV creò una galleria di immagini. Una considerevole quantità di materiale archeologico fu aggiunta alla fine del diciannovesimo secolo quando Roma divenne la capitale d’Italia e furono condotti nuovi scavi mentre furono creati due distretti completamente nuovi per la città in espansione.

Le collezioni dei Musei sono esposte nei due dei tre edifici che racchiudono insieme Piazza del Campidoglio: Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, il terzo è il Palazzo Senatorio. Questi due edifici sono collegati da un tunnel sotterraneo, che contiene la Galleria Lapidaria e conduce all’antico Tabularium, i cui archi monumentali si affacciano sul Foro.

Il Palazzo Nuovo ospita le collezioni di sculture antiche realizzate dalle grandi famiglie nobili del passato. La loro affascinante disposizione è rimasta sostanzialmente invariata dal XVIII secolo. Includono le famose collezioni di busti di filosofi e imperatori romani, la statua della Gallia Capitolina, la Venere Capitolina e l’imponente statua di Marforio che domina il cortile.

L’Appartamento dei Conservatori contiene il nucleo architettonico originale dell’edificio, decorato con splendidi affreschi che ritraggono la storia di Roma. Gli antichi bronzi Capitolini esposti qui aggiungono alla nobile atmosfera: la Lupa Capitolina, Spinario e il Bruto Capitolino.

Al primo piano del palazzo, un’enorme sala vetrata, di recente costruzione, contiene la statua equestre di Marco Aurelio, che un tempo sorgeva in Piazza del Campidoglio, e gli imponenti resti del Tempio di Giove Capitolino. Una sezione è anche dedicata alla parte più antica della storia del Campidoglio, dalla sua prima abitazione fino alla costruzione dell’edificio sacro, mostrando i risultati di recenti scavi. Le sale che si affacciano sulla sala contengono opere degli Horti dell’Esquilino; la sala che collega la stanza agli appartamenti del Palazzo dei Conservatori contiene la collezione Castellani, testimonianza delle pratiche di raccolta del XIX secolo.

Al secondo piano, la Pinacoteca Capitolina contiene molte opere importanti, disposte in ordine cronologico dalla tarda epoca medievale al XVIII secolo. La collezione comprende dipinti di Caravaggio (Buona fortuna e San Giovanni Battista), un’imponente tela di Guercino (Sepoltura di Santa Petronilla) e numerosi dipinti di Guido Reni e Pietro da Cortona.

Il Palazzo Caffarelli-Clementino ospita la collezione numismatica, nota come il Medagliere Capitolino. In mostra molte monete rare, medaglie, gemme e gioielli, nonché un’area dedicata alle mostre temporanee.