Biblioteca Livia Simoni, Museo del Teatro alla Scala

La biblioteca “Livia Simoni” è annessa al museo del Teatro alla Scala, allestito contemporaneamente al museo con un nucleo di circa 10.000 volumi di storia, critica teatrale e spartiti musicali. Nel 1954 con il lascito testamentario del critico teatrale e drammaturgo Renato Simoni la biblioteca aumentò la sua intera collezione di 40.000 volumi; in memoria della madre del critico, la biblioteca prende il nome da Livia Simoni. Altre due grandi raccolte sono poi confluite nella biblioteca, quella dell’attore Ruggero Ruggeri (acquisito dalla Cassa di Risparmio delle province lombarde e donata al museo) e quella dello scrittore Arnaldo Fraccaroli, donata dal figlio.

Oggi l’eredità della biblioteca della biblioteca è costituita da oltre 150.000 che la rendono una delle biblioteche più importanti per la ricchezza e la completezza delle collezioni nei campi di teatro, opera, musica e danza. Rari volumi del XVI secolo relativi a rappresentazioni di temi sacri e profani e racconti pastorali, edizioni illustrate di preziosi diciassettesimo secolo e un gran numero di esemplari autografati e annotati fanno parte del patrimonio bibliografico.

Al suo inizio nel 1913, il museo comprendeva una biblioteca di circa 10.000 volumi, in gran parte di critica, storia teatrale, spartiti e biografie musicali.

Archivio
La biblioteca al secondo piano del Museo è dedicata a Livia Simoni conserva meravigliosi volumi sul mondo della musica, della danza e del teatro. La biblioteca fu aperta nel 1913, quando fu inaugurato il museo, e vantava circa 10.000 volumi.

La sezione archivio della biblioteca conserva grandi collezioni di schizzi di scenografie, figure teatrali, fotografie, manifesti e manifesti, libretti d’opera, lettere di attori, registi, compositori e cantanti che nel tempo collaborano con il Teatro alla Scala dal secolo. XVII ai nostri giorni. Numerose anche le partiture musicali scritte a mano di Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini e Gaetano Donizetti. Ci sono anche alcuni manoscritti musicali di opere complete tra cui: Messa di Requiem di Giuseppe Verdi e Tancredi di Gioachino Rossini, oltre a pagine sparse e schizzi di Mozart, Beethoven, Puccini, Donizetti, Bellini.

All’inizio degli anni cinquanta, il lascito di Renato Simoni, di 54.000 volumi, aumentò la collezione della biblioteca che, dalla data della successiva inaugurazione, prese il nome di “Livia Simoni”, in memoria della madre, per un preciso testamento volere.

Nel corso degli anni è seguita la donazione dei libri di Ruggero Ruggeri e Arnaldo Fraccaroli, che ha portato la collezione a dimensioni considerevoli (oltre 150.000 volumi) e l’ha collocata tra le più importanti in Italia e nel mondo per il suo settore di competenza.

Il volume più antico contiene le commedie di Plauto, stampate a Venezia da Lazzaro Soardi nel 1511. I secoli XVI sono 363, spesso in edizioni di raro valore; ci sono più di 400 opere del diciassettesimo secolo, mentre la raccolta di volumi dei secoli successivi è molto ricca. L’archivio è annesso alla biblioteca, che comprende 2.255 schizzi, 6.959 schizzi, 3.000 poster teatrali, 6.000 libretti d’opera, 10.300 lettere autografe di attori, registi, compositori e cantanti, 30 manoscritti musicali di opere complete (compresa la Messa di Verdi Requiem e Rossini’s Tancredi) e 300 fogli sparsi (con pagine di Verdi, Rossini, Donizetti, Puccini, Beethoven), 7000 fotografie e 10.000 incisioni.

Il volume più antico della biblioteca è un’edizione delle opere di Tito Maccio Plauto pubblicata a Venezia nel 1511 da Lazzaro Soardo. Il primo catalogo del museo fa parte della collezione. È stato pubblicato un anno dopo la sua inaugurazione. Mostra in copertina una miniatura di Quaglia raffigurante la cantante Giuseppina Grassini. Teatro Alla ScalaLIbretto per la prima rappresentazione dell’opera La Gioconda, musica di Amilcare Ponchielli

Museo del Teatro alla Scala
Il Museo si trova effettivamente tra via Filodrammatici e Piazza della Scala, in un’ala laterale dello storico edificio progettato da Giuseppe Piermarini.

L’attuale costruzione, risalente al 1831, fu progettata da Giacomo Tazzini e sostituì il cosiddetto “Casino dei Nobili”, costruito secondo il progetto di Piermarini contemporaneamente alla Scala. Questo complesso è ancora noto oggi come “Casino Ricordi”. In effetti, la famosa casa editrice di musica si trovava qui da molti anni.

Il primo nucleo del museo fu fondato nel 1911 con l’acquisto in un’asta parigina della collezione privata dell’antiquario parigino Giulio Sambon, un grande fan del teatro. L’acquisto è stato reso possibile grazie a un abbonamento pubblico e una dotazione governativa. Il canone di abbonamento era allora di 5.000 lire, una cifra considerevole, che oggi si avvicina ai 15.000 euro. La collezione aveva lo scopo di documentare la storia dello spettacolo dall’antichità alla modernità, inizialmente senza una relazione con l’attività specifica del Teatro alla Scala. Il museo fu inaugurato ufficialmente l’8 marzo 1913.

Negli anni seguenti molte donazioni e acquisizioni furono aggiunte al nucleo iniziale della collezione. Durante la seconda guerra mondiale le collezioni furono spostate in luoghi sicuri per la custodia e alla fine della guerra, dopo la ricostruzione, il museo fu riorganizzato da Fernanda Wittgens. L’area espositiva del museo è composta da quattordici sale e espone busti in marmo e ritratti di numerosi compositori, direttori e artisti del campo musicale europeo degli ultimi due secoli, antichi strumenti musicali. Alcuni dipinti raffigurano il Teatro alla Scala.