Lido di Venezia, Veneto, Italia

Il Lido di Venezia è un’isola barriera nella Laguna di Venezia, nel nord Italia. Lido è la spiaggia di Venezia. Quest’isola ripara la laguna dal mare Adriatico ed è famosa per il suo Festival del Cinema che si tiene ogni anno tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre.

Il Lido di Venezia è una sottile isola che si estende per circa 12 km tra la laguna di Venezia e il mare Adriatico, delimitata dai porti di San Nicolò e Malamocco, collegata alla città e alla terraferma solo da vaporetti di linea e motoscafi per la trasporto di veicoli. Il Lido è una delle poche isole della laguna su cui ci sono strade carrabili; c’è anche un piccolo aeroporto turistico. Con la vicina isola di Pellestrina forma un comune del comune di Venezia.

Più trendy e residenziale della tradizionale Venezia, il Lido offre ancora piccoli canali, una varietà di ristoranti e viste impressionanti della città dall’altra parte della Laguna. A volte ricorda Palm Beach, in Florida, con le sue case di lusso, l’architettura storica e la sua atmosfera semplice e isolana.

Nel 1920 era la spiaggia più importante d’Italia, per la sua atmosfera aristocratica. Qui Thomas Mann ha scritto A Death in Venice ed è stato girato nel film di Visconti del 1972. Anche alcune scene de Il paziente inglese sono state girate qui. Anche una scena di Casino Royale (Daniel Craig, 2006) è stata girata qui. Il libro dello scrittore di viaggi britannico Robin Saikia, The Venice Lido, offre una vivace panoramica della storia letteraria e sociale del Lido dai tempi antichi ai giorni nostri.

Storia
Uno dei primi insediamenti nella Laguna di Venezia. Le origini di Lido risalgono all’epoca romana. Prima del XIX secolo era anche un’isola scarsamente popolata. Fino all’ottocento il ruolo principale del Lido fu quello militare per la difesa della laguna in quanto sorge presso l’insenatura del lido, il più ampio punto di ingresso della laguna e quello più vicino a Venezia. Ha continuato ad avere un ruolo militare fino alla seconda guerra mondiale.

Il Lido di Venezia è oggetto del sistema difensivo della laguna di Venezia con la costruzione di diversi forti militari. Nel XII secolo fu costruito il forte di San Nicolò dove c’era la caserma dei Fanti da Mar, una delle più antiche fanterie di marina della storia. Per secoli l’isola è stata utilizzata per esercitazioni militari e come luogo di controllo per probabili minacce dal mare. Nel 1202 fu punto di imbarco per la quarta crociata che non raggiunse mai la Terra Santa, ma la città di Costantinopoli che divenne capitale dell’Impero latino. Nel 1591 il Forte di San Nicolò fu trasformato in forte permanente

Nel 1700 fu costruito il forte Alberoni, originariamente circondato da un fossato. Nel 1838 sotto il dominio austriaco fu costruito il forte delle Quattro Fontane che fu demolito nel 1936 per far posto al Palazzo del Casinò, sede estiva del Casinò di Venezia fino alla fine degli anni novanta. Nel 1847 fu costruito anche il forte di Malamocco, demolito poi nel 1924 per far posto ad un sanatorio.

Alla fine dell’800 il Lido di Venezia si afferma come la meta balneare più ambita d’Italia e una delle più ambite al mondo dagli aristocratici e di conseguenza inizia la costruzione di grandi alberghi come l’Hotel des Bains ( 1900) e l’Hotel Excelsior (1908). Nel 1872 nasce la Società Civile Bagni Lido e nasce un sistema di collegamento in vaporetto tra la stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e il Lido. Dal pontile della barca, un sistema di tram trainato da cavalli portava gli ospiti allo stabilimento balneare.

A cavallo del XX secolo, l’azione di sfruttamento turistico basata sui privati, mira a trasformare il Lido in una località balneare di livello internazionale. Durante il periodo della Belle Époque, il jet set internazionale dell’aristocrazia e della ricca borghesia europea e d’oltremare si riversava nei grandi alberghi dell’isola per approfittare delle spiagge. Nel 1925 viene costruito il Lion’s Bar che sarà utilizzato per 10 edizioni delle mostre della Fondazione Bevilacqua La Masa. Furono inoltre costruite molte ville liberty come Villa Romanelli, Villa Monplaisir, ville Papadopoli e tante altre.

Quando iniziò la costruzione della rete fognaria, l’Ing. Nicolò Spada studiò come convogliare le acque nere dei detriti verso la Laguna in modo che l’intero tratto di mare prospiciente il Lido fosse immune dall’inquinamento domestico. Il Lido è ancora oggi l’unica spiaggia in Europa ad avere questa struttura. L’eleganza e la bellezza delle sue spiagge hanno ispirato il nome del cabaret parigino Lido.

Attrazioni principali
La costa dell’isola è caratterizzata dai murazzi settecenteschi, opere di difesa dal mare, che si estendono dagli Alberoni fino quasi alla piazza del Casinò. Qui sorgeva l’antico forte austriaco delle Quattro Fontane (prima metà del XIX secolo), ma a partire dagli anni Trenta è stato sostituito da edifici moderni, come il Casinò, e il Palazzo del Cinema, sede della Mostra del Cinema.

Si dice che ogni isola sia un piccolo mondo a sé: per questo motivo, non dovreste mancare di scoprire le isole di Venezia con una breve gita in barca nella Laguna di Venezia e conoscere i tanti volti diversi di Venezia. In pochi posti al mondo è possibile dimenticare il proprio presente, immergendosi nell’atmosfera rilassata che si respira in alcune isole della Laguna, come Lido e Pellestrina.

Nonostante Lido e Pellestrina siano tra le isole più vicine a Venezia, sono davvero singolari: ad esempio, nel centro storico i canali sono visti come strade e non puoi pedalare lungo i vicoli ei sentieri, qui puoi pedalare allegramente. A piedi o in bicicletta, da San Nicolò, il punto più occidentale del Lido, si possono percorrere ampi viali alberati e sul lungomare verso il ponte di Malamocco, tra ville e grand hotel in stile liberty e art déco.

Verso il centro dell’isola, l’architettura si arricchisce di edifici Art Nouveau e parchi verdi. La principale via di comunicazione è il Gran Viale Santa Maria Elisabetta, l’ampia strada alberata che attraversa perpendicolarmente l’isola dalla laguna al mare. Alcuni canali si intersecano nell’area, dividendo di fatto il Lido in sottoisole, analogamente ad altre località lagunari. L’antico centro di Santa Maria Elisabetta si affaccia sulla laguna e conserva diversi edifici di fine Ottocento, nonché l’omonima chiesa, fondata nel XVI secolo e ampliata nel 1627. In questa località, fiancheggiata dalla laguna, si trova il tempietto votivo, eretto dopo la prima guerra mondiale in memoria dei caduti e dove sono conservate le spoglie di Nazario Sauro,Giovanni Grion e alcuni dei morti della Strage di Treglia nell’ex Jugoslavia.

Proseguendo verso nord lungo la Riviera di San Nicolò, fiancheggiata da edifici liberty, si raggiunge la località di San Nicolò, dove si trova la più grande fortificazione dell’isola (il Ridotto del Lido) e l’antica chiesa di San Nicolò o San Nicoletto, fondata nel 1044 e ricostruita nel XVII sec. All’interno sono conservate opere di Palma il Vecchio (Madonna con il Putto) e Palma il Giovane (San Giovannino). Nel giorno dell’Ascensione, è qui che la Serenissima celebrava lo Sposalizio del Mare, cerimonia che ancora si ripete annualmente nel mese di maggio durante la festa della “Sensa” o dell’Ascensione.

Sul lato mare, un lungo viale costeggia la spiaggia, fiancheggiato da pini marittimi. Il lungomare si estende dall’area dell’ex Ospedale al Mare fino a San Nicolò e, in senso opposto, conduce all’inizio delle mura. Nel borgo di Malamocco, la Chiesa di Santa Maria Assunta edificata nel XV secolo con opere di Giulia Lama, Giuseppe Torretto e Girolamo Forabosco. Nella zona del lungomare denominata ex Luna Park si trova il planetario di Venezia gestito dall’Associazione Astrofili Veneziani.

In zona Alberoni è presente l’ospedale San Camillo specializzato in neuroriabilitazione, è presente anche un reparto per la cura dei disturbi neuropsicologici acquisiti (URNA). Nella stessa zona si trova la casa di riposo Stella Maris. Sempre in zona Alberoni si trova il campo estivo “Francesco Morosini” del Comune di Venezia, rivolto principalmente a bambini e anziani. All’estremità dell’isola si trova l’Oasi WWF delle Dune degli Alberoni.

La Mostra del Cinema di Venezia
Tutti conoscono il Lido per il famoso festival internazionale del cinema, che porta nell’isola grandi star mondiali tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, e lo fa dal 1932. Ogni anno si tengono spettacoli, eventi, conferenze stampa, feste e serate di gala. Il Lido di Venezia è sede della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. È il festival cinematografico più antico del mondo e uno dei tre più prestigiosi, insieme al Festival di Cannes e al Festival internazionale del cinema di Berlino

Il festival del cinema iniziò nel 1932. Fu un’idea dell’allora presidente della Biennale di Venezia che era preoccupato per un calo del turismo al Lido a causa del crollo di Wall Street del 1929 e capì che il cinema poteva aiutare ad alleviare questo. Ha avuto successo. Erano presenti il ​​principe Umberto di Savoia, la moglie del Principe di Galles, Winston Churchill, Henry Ford e star del cinema come Greta Garbo e Clark Gable. Sulla terrazza dell’hotel Excelsior sono stati proiettati quaranta film di sei paesi. Non sono stati assegnati premi, ma un referendum del pubblico ha scelto quali film e spettacoli fossero i più lodevoli.

Il secondo festival cinematografico si tenne nel 1934. Doveva essere un evento biennale ma divenne annuale grazie al successo del primo. C’erano circa 20 premi, ma non c’era una giuria. Sono state mostrate le prime, che hanno aumentato il prestigio del festival.

Il Lido ha anche ospitato numerose riprese cinematografiche. Nel 1971 viene proiettato il film Morte a Venezia (Morte a Venezia) diretto da Luchino Visconti, interpretato da Dirk Bogarde e Björn Andrésen, e tratto dal romanzo Morte a Venezia pubblicato nel 1912 da Thomas Mann. Sia il romanzo che il film erano ambientati al lido e al Grand Hotel des Bains, dove Thomas Mann soggiornò con la moglie e il fratello nell’estate del 1911. Il romanzo fu anche trasformato nell’opera Morte a Venezia di Benjamin Britten nel 1973 e in un balletto di John Neumeier nel 2003.

Paesaggio
Frequentato da veneziani e stranieri per la sua spiaggia dalla sabbia fine e dorata e per il Festival Internazionale del Cinema, il Lido racchiude un ricco patrimonio di giardini e oasi naturali da scoprire a piedi o in bicicletta, anche fuori stagione. Racchiusa tra la laguna e il mare Adriatico, fino alla metà dell’Ottocento quest’isola lunga 11 chilometri era una campagna costellata di orti, vigneti, carciofi, ma anche stalle, fossi, mulini e pozzi che sorgevano accanto a torri di avvistamento e postazioni, che facevano parte dell’antico sistema difensivo della laguna di Venezia.

Solo nella notte di San Giovanni del 1857 fu inaugurato il primo stabilimento balneare del Lido, che nel giro di pochi decenni divenne una delle spiagge più esclusive d’Europa frequentata da reali e artisti. Il paesaggio rurale è stato progressivamente cancellato da ville e alberghi di ispirazione eclettica con elementi insoliti di ispirazione romanica, bizantina, gotica, rinascimentale o montana magistralmente realizzati da designer e artigiani in pietra di cemento, ferro battuto, vetro di Murano, ceramiche di Bassano e Treviso..

I giardini ombrosi, che circondano gli edifici, si mostrano oggi con riservata eleganza attraverso le staccionate a strapiombo sull’acqua o sulle strade e viali attraversati da pedoni, biciclette e automobili. Le decorazioni floreali in stile liberty fioriscono tutto l’anno su scalinate, terrazzi, torrette, logge ma anche berceau, vasi, statue, panchine. Stretti sentieri di ghiaia conducono tra pini domestici e marittimi sempreverdi, cedri del Libano, magnolie, lecci, tassi, palme e pitospore. Aiuole delimitate da siepi di bosso e fitte convallaria accolgono fioriture stagionali e piccoli tappeti di edera.

Da aprile, spettacolari grappoli di glicine lilla e bianchi si susseguono, fiori bianchi di robinia e gelsomino profumano l’aria, vigorosi oleandri attirano lo sguardo con i loro colori, invadenti convolvoli si intrecciano con i loro campanelli, romantiche rose sorgono al sole, arrampicandosi Le viti americane e canadesi in autunno si tingono di rosso.

Tra le fronde dei platani e degli aceri che costeggiano il Gran Viale spicca la facciata del Grande hotel Ausonia & Hungaria ricoperta da mirabili maioliche con figure femminili e motivi vegetali policromi: recentemente restaurata, è un capolavoro del bassanese Luigi Fabris e si estende su una dimensione record di 800 metri quadrati.

All’angolo con il lungomare Dannunziano si annuncia una grande macchia verde di pini, cedri, cipressi, tassi e magnolie: è il bosco rimodellato in un parco con una grande varietà di alberi, opera del paesaggista Tramontin per tutelare la privacy degli ospiti dell’ex Hotel des Bains, celebrato dallo scrittore Thomas Mann e successivamente dal regista Luchino Visconti in Morte a Venezia. Vegetazione ombrosa che si illumina nella zona piscina, ridisegnata da Pietro Porcinai dal 1968 al 1971.

Ricchissimo di fioriture è il giardino dell’Hotel Quattro Fontane, che nel nome ricorda le cisterne sotterranee che un tempo raccoglievano l’acqua piovana, filtrata dalle dune di sabbia. Accanto alla Barchessa costruita negli anni Sessanta da Alfeo Pauletta di Pola per la famiglia Bevilacqua, sorge un inaspettato chalet dei primi del Novecento di Giovanni Sicher.

Ancora visibili alcuni elementi cinquecenteschi dell’antico Casinò che, progettato da Gian Antonio Rusconi con Andrea Palladio per il nobile Daniele Pisani, era luogo di piacevoli incontri e conversazioni tra i vigneti e alla fine dell’ottocento osteria frequentata da poeti e artisti compreso Robert Browning.

Circostante
La pittoresca cittadina di Malamocco merita una visita. E’ il primo insediamento dell’isola e si presenta come una piccola Venezia con canali, piazze e sentieri. I suoi ristoranti di pesce sono famosi tra i registi italiani Mario Soldati, Fellini e il creatore di fumetti italiano Hugo Pratt. Bello da visitare il Palazzo del Podestà, sede permanente di reperti archeologici legati alla storia del Lido.

Proseguendo verso l’estremità meridionale dell’isola si raggiungono le dune di sabbia dell’Oasi Dune degli Alberoni, incastonate tra il mare Adriatico e la laguna. Il suo nome deriva dai grandi alberi che erano ben visibili a chi arrivava via mare e che indicavano l’ingresso al porto canale. L’oasi circonda una delle dune di sabbia più grandi e meglio conservate della costa adriatica, con dune alte fino a 10 metri. Ci sono sentieri che attraversano la pineta, grande 30 ettari, che ospita flora e fauna.

Quando scendi dal battello all’isola di Pellestrina, ti imbatti in piccoli borghi di pescatori: San Pietro in Volta, Portosecco e Pellestrina – dove sembra di essere tornato nella Venezia degli anni ’50. Vedete le mogli dei pescatori sedute davanti alla porta d’ingresso, curve sui loro lavori all’uncinetto, tradizione isolana come a Burano.

Spazio naturale
Un’area assolutamente verde del Lido è quella del Circolo Golf Venezia, creato nei primi anni Trenta dal Conte Giuseppe Volpi di Misurata, allora presidente della Compagnia Italiana Grandi Alberghi: un’area di oltre 100 ettari ad Alberoni, all’estremità meridionale dell’isola con pini marittimi, salici, pioppi e gelsi intorno ad una fortificazione austriaca.

Spiagge
La spiaggia del Lido deve la sua fama alle dune naturali di sabbia fine e dorata e all’acqua pulita e ferma, resa tale dalla protezione dei due grandi frangiflutti di S. Nicolò (a nord) e degli Alberoni (a sud) e dalle numerose altre dighe minori, che partono dalla riva davanti ad ogni stabilimento balneare, chiamate spazzole. Alle due estremità si protendono in mare le due grandi dighe sopra menzionate, che delimitano i canali di ingresso alla laguna per il trasporto marittimo diretto al porto di Venezia.

Il Lido di Venezia è una delle mete preferite dai veneziani durante l’estate. Le sue spiagge sono luoghi di grande fascino ed eleganza, il fondale dolcemente digradante permette anche ai più piccoli di fare il bagno in tranquillità, grazie anche alla protezione delle dighe di San Nicolò e degli Alberoni e delle innumerevoli altre che sporgono dalla riva davanti ad ogni bagnante la zona.

La caratteristica principale delle spiagge private attrezzate del Lido è la capanna: un’ampia cabina con veranda e tendalino fissata alla struttura chiusa. Gli stabilimenti balneari sono tanti e tutti danno la possibilità di noleggiare l’attrezzatura (capanna, minicapanna, sdraio, ombrelloni, lettini, ecc.) per periodi diversi.

Il Lido di Venezia offre anche zone di spiaggia libera come le dune di sabbia di San Nicolò e degli Alberoni, gli scogli dei Murazzi e la spiaggia di Bluemoon, frequentata dai turisti perché strategicamente vicina alla fermata del vaporetto di Santa Maria Elisabetta e anche perché dotata di docce e bagni.

spazio di conservazione
Un’area assolutamente verde del Lido è quella del Circolo Golf Venezia, creato nei primi anni Trenta dal Conte Giuseppe Volpi di Misurata, allora presidente della Compagnia Italiana Grandi Alberghi: un’area di oltre 100 ettari ad Alberoni, all’estremità meridionale dell’isola con pini marittimi, salici, pioppi e gelsi intorno ad una fortificazione austriaca.

Per chi ama gli ambienti naturali e più selvaggi, a pochi passi c’è anche l’Oasi WWF delle Dune degli Alberoni, dove è possibile scoprire un habitat unico scelto dai numerosi uccelli che qui sostano o svernano.

Per due chilometri si susseguono la nuda spiaggia, le dune mobili con la vegetazione pioniera, le dune dell’entroterra con praterie aride e con una flora simile a quella delle steppe ed infine le pianure interdunali con praterie umide. Alle spalle una pineta di 30 ettari, nata da un rimboschimento effettuato nel dopoguerra. Altro scrigno di biodiversità è la Riserva Naturale dell’area di San Nicolò, all’altra estremità dell’isola, a nord. Dietro una spiaggia ariosa e profonda, sopravvive una vegetazione tipicamente costiera, la sabbia e il sale che la sferzano e la incrostano, le piogge che la dilatano, l’intensa evaporazione causata dal sole e dal vento.

Collegata a Pellestrina dalle fortificazioni marittime (Murazzi), la riserva naturale di Ca’ Roman ospita specie uniche di uccelli, sia acquatici come la beccaccia di mare, sia mediterranei come il gufo cornuto e il raro succiacapre. Visitare Ca’ Roman è come tornare indietro nel tempo e vedere le antiche coste veneziane. La riserva è anche un’area di interesse per il forte – Forte Barbarigo – e per i bunker austriaci, utilizzati fino alla seconda guerra mondiale. Quando gli uccelli migrano, entrambe le aree protette della riserva naturale sono un vero paradiso per gli amanti del birdwatching e dei fotografi naturalisti: in inverno è possibile vedere il gabbiano reale, il gabbiano reale e il loon golanera; in primavera è frequente vedere il fratino e il gabbiano mediterraneo, specie poco diffuse in Italia.