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Liberty a Messina

Con Liberty a Messina si intende la variazione della libertà di stile anche se fortemente influenzata dall’eclettismo e sviluppata durante la ricostruzione in seguito al devastante terremoto del 28 dicembre 1908 che ha raso al suolo la città. Dopo la decisione di ricostruire Messina, molti architetti e ingegneri arrivarono in città, molti dei quali si presentarono con nuove idee che, nel decennio successivo, influenzarono profondamente l’architettura di Messina con la costruzione di edifici elaborati in un linguaggio eclettico che era ben collegato e integrato con l’Art Nouveau. Così Messina ha costruito i primi edifici in stile eclettico e Art Nouveau che influenzano ancora il design urbano con un ricco patrimonio architettonico, testimonianza di libertà ed eclettismo, in Sicilia.

Sfondo storico
La transizione dal diciannovesimo al ventesimo secolo in Europa è stata caratterizzata da un fervido rinnovamento delle espressioni artistiche certamente influenzato dal progresso tecnico e dall’entusiasmante esaltazione positivista degli importanti traguardi raggiunti dalla scienza. Le evoluzioni delle avanguardie artistiche di fine Ottocento coinvolgono dapprima le arti applicate, assumendo nomi diversi secondo aree geografiche: nella zona francofona prende il nome di Art Nouveau, in Germania Jugendstil, in Austria Sezessionstil, Modern Style in Gran Bretagna e Modernismo in Spagna.

In Italia la nuova tendenza si è affermata nelle principali città italiane, con la più alta prevalenza a Torino e Milano, inizialmente come “nuova arte”, declinando il termine direttamente dai francesi e questo richiede una riflessione in Italia e Francia più che nel resto d’Europa il nome di questo nuovo stile non deriva da quel forte desiderio di rompere con il passato e con la tradizione accademica. Nel contesto nazionale questa nuova corrente, che in seguito assunse il nome di «stile floreale», non si consolidò mai in una vera scuola di riferimento italiana ma fu stabilita, anche se con un leggero ritardo rispetto ai maggiori paesi europei, vivendo il suo massimo splendore in all’inizio del XX secolo. In questo primo decennio del XX secolo e in seguito alle edizioni dell’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative Moderne di Torino, infatti, possiamo parlare di “libertà”, un termine che è stato più ampiamente affermato nel complesso e variegato panorama architettonico nazionale derivante dai famosi magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty, tra i primi ad esporre e divulgare oggetti di gusto e stampe esotiche che sfoggiavano le tipiche forme sinuose di questo nuovo stile.

Nell’Italia centro-meridionale la libertà non raggiunse le più francesizzanti evoluzioni torinesi o talvolta esasperate a Milano ma fu fortemente influenzata dall’eclettismo emotivo, dando vita a una libertà molto più contaminata ma comunque di apprezzabile interesse architettonico.

Gino Coppedè a Messina
Ancora prima che il Palermo Ernesto Basile arrivasse a Messina, il fiorentino Gino Coppedè, i cui principali interventi si concentravano su corso Garibaldi, l’arteria principale della città nel XX secolo e attorno al quale si concentravano le architetture più prestigiose. Oltre al palazzo del Marchese Loteta, ci sono altri due blocchi progettati da Coppedè. Una volta restaurato il Corso Garibaldi, Coppedè si occupò dei progetti per la Piazza del Duomo e il palazzo più famoso della zona; Palazzo Zodiaco. Palazzo Zodiaco, con le sue decorazioni che ricordano il Medioevo e l’eclettismo tipico del Coppedè, è unico nel suo genere e lo rende uno dei più apprezzati, in quanto è diventato anche uno dei principali punti di riferimento della città, per la sua posizione . Una delle opere massime di Coppedè a Messina è Palazzo Tremi (o Palazzo del Gallo), che ha caratteristiche diverse rispetto ai precedenti edifici.

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Altre opere di stile eclettico
Altri importanti da ricordare sono i palazzi situati in via Cardines, che, pur avendo figure architettoniche meno imponenti e superbe, sono unici nel loro genere: Palazzo Api e il palazzo Coppedè, riconoscibile per la grande tessera con il Leone di San Marco (distrutto) e l’inconfondibile aquila inserita nella ringhiera dei balconi. Il palazzo Cerruti Bisazza, riconoscibile dall’inconfondibile Maghen David (o “Stella di David”), inserito nelle ringhiere del balcone. Il Magaudda Palace, situato in Via Cesare Battisti, con decorazioni in casseforme di cemento e disegni a graffito policromo.

Camillo Puglisi Allegra
All’indomani del terremoto, importanti sono le opere del Camillo Camillo Puglisi Allegra, ma in particolare la Galleria Vittorio Emanuele III, che dopo quella di Napoli è la più importante del Sud e rispecchia meglio l’eclettismo di Camillo Puglisi Allegra.

Altro
Oltre ai palazzi dei più famosi architetti, Messina è conosciuta per gli altri numerosi edifici e in particolare per quelli in puro stile Art Nouveau e con decorazioni floreali e post-floreali di artisti messinesi e non, come il Palazzo della Dogana del Messinese Lo Cascio, e il Grancamposanto del Messina Leone Savoia.

Anche le opere eclettiche con elementi liberty come l’edificio del governo sono state progettate da Cesare Bazzani.

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