Galleria giapponese, Museo d’Arte Orientale di Torino

La Galleria giapponese, al primo e al secondo piano. Statue di Buddha dal IX al XVIII secolo d.C. e oggetti dal XVIII al XX secolo, dove è possibile ammirare grandi schermi dipinti e una serie di sculture in legno laccate e dorate.

Le sale dedicate al Giappone contengono statue in legno ispirate alla tradizione buddista (dal XII al XVII secolo), splendidi schermi dei primi anni del XVII secolo, dipinti e xilografie policrome, nonché una vasta collezione di pregiate opere laccate. Le gallerie himalayane ospitano importanti collezioni di arte buddista tibetana, con statue in legno e metallo, strumenti rituali, dipinti a tempera che vanno dal XII al XVIII secolo e una serie di copertine in legno intagliato e dipinto per testi sacri.

La produzione artistica giapponese rivela l’originalità di ciò che si è sviluppato dalla fusione della raffinata artigianalità tradizionale con un rispetto quasi religioso per le qualità intrinseche dei materiali, insieme alla volontà di accogliere elementi esterni emessi dai più alti livelli di espressione culturale.

Statue di ispirazione buddista (dal XII al XVII secolo) si trovano nelle sale dedicate al Giappone, insieme a magnifici schermi dei primi del XVII secolo, dipinti e stampe a blocchi di legno policromi e una ricca collezione di oggetti laccati finemente lavorati.

La collezione giapponese rivela l’unicità dell’unione tra tradizione, artigianato e conoscenza esperta dei materiali. In questa sezione ci sono statue in legno (dal XII al XVII secolo), schermi dal XVII al XIX secolo, tessuti, dipinti e xilografie, nonché oggetti laccati, armi e armature. La galleria giapponese è soggetta a periodiche rotazioni delle opere che coinvolgono principalmente tessuti, dipinti e stampe.

Una delle opere più importanti della collezione, esposta per brevi periodi, è costituita da una delle poche copie lasciate in buone condizioni della famosa xilografia della Grande Onda di Kanagawa, dell’artista del XIX secolo Katsushika Hokusai.

In evidenza funziona

Fox Dance, periodo Edo, 1815
Scatola per specchi (Kagamibako), periodo Edo, fine XVIII – inizi XIX secolo.
Con l’ombrello sotto la neve, periodo Edo, 1828-1830
Kongo Rikishi in piedi su una base rocciosa, periodo Kamakura, seconda metà del XIII secolo
Tamon-Ten, inizio periodo Edo, XVII secolo
Inro con stazioni Tokaido, periodo Edo, ca. 1800
Paesaggio invernale in un corso d’acqua, periodo Edo, seconda metà del XVIII secolo
L’attore Kabuki Iwai Kumesaburo Ii, ca. 1830
Scatola di carta e documenti (Ryoshibako), periodo Edo, ca. 1850
Kesa con disegni geometrici stilizzati, periodo Edo, fine del XVIII secolo

Museo d’Arte Orientale a Torino
Il Museo d’Arte Orientale (MAO) è un museo che contiene una delle più importanti collezioni di arte asiatica in Italia. Le opere della collezione rappresentano tradizioni culturali e artistiche provenienti da tutto il continente asiatico.

MAO, il Museo di Arte Orientale, è situato nella storica sede settecentesca di Palazzo Mazzonis. Il patrimonio del museo comprende circa 1500 opere, in parte provenienti dalle precedenti collezioni raccolte da varie istituzioni cittadine, in parte acquisite negli ultimi anni. La struttura espositiva del museo è suddivisa in cinque aree culturali: Asia meridionale, Cina, Giappone, regione dell’Himalaya e paesi islamici. Questo layout corrisponde naturalmente alla struttura fisica dell’edificio che è divisa nello stesso numero di spazi espositivi collegati ma strutturalmente separati utilizzati per ospitare le varie sezioni.

Il museo è stato aperto il 5 dicembre 2008, con la fusione della collezione asiatica del Museo di arte antica della città di Torino a Palazzo Madama e contributi del Municipio di Torino, della Regione Piemonte, della Fondazione Giovanni Agnelli e della Compagnia di San Paolo. L’architetto Andrea Bruno ha curato il restauro di Palazzo Mazzonis per ospitare il museo appena formato.

I reperti ora ospitati nel nuovo Museo d’Arte Orientale di Torino sono per lo più opere già presenti nel Museo Civico d’Arte della città. Altri, tuttavia, furono donati al museo dalla Regione Piemonte, oltre che dalla Fondazione Agnelli e dalla Compagnia di San Paolo.

Lo spazio espositivo del museo, che è stato progettato per ospitare cinque diverse aree tematiche, come l’atrio dove è possibile osservare i tipici giardini Zen giapponesi. Ogni area, da questo punto in poi, gode di una diversa caratterizzazione dello spazio e delle opere esposte. Al piano terra si possono ammirare reperti provenienti dall’Asia meridionale, la maggior parte dei quali molto antichi, e dall’Asia sud-orientale. Al primo piano ci sono manufatti di fabbricazione cinese, tra cui opere in bronzo e terracotta risalenti al 3000 a.C., e nelle apposite sale è possibile ammirare numerosi manufatti di arte giapponese. Ma questo non è tutto. Infatti, al terzo piano del Museo d’Arte Orientale di Torino c’è anche una collezione di oggetti della regione himalayana, mentre l’ultimo piano è interamente dedicato all’arte islamica.