Architettura italiana moderna e contemporanea

L’architettura italiana moderna e contemporanea si riferisce all’architettura in Italia durante il XX e il XXI secolo.

stili

Inizio del 20 ° secolo
Lo stile Art Nouveau fu portato in Italia da figure come Giuseppe Sommaruga ed Ernesto Basile (che progettarono rispettivamente Palazzo Castiglioni e ampliarono il Palazzo Montecitorio a Roma). Le idee di questo nuovo stile furono pubblicate nel 1914, nel Manifesto dell’Architettura Futurista (Manifesto di Architettura futurista) di Antonio Sant’Elia. Il razionalismo si trovò all’interno del Gruppo 7 (1926), ma dopo la dissoluzione del gruppo, i suoi illustri personaggi Giuseppe Terragni (Casa del Fascio di Como), Adalberto Libera (Villa Malaparte a Capri) e Giovanni Michelucci (Stazione di Santa Maria Novella a Firenze, in collaborazione) è apparso. Durante il periodo fascista fiorì il cosiddetto “movimento Novecento”, con figure come Gio Ponti, Pietro Aschieri, Giovanni Muzio. Questo movimento era basato sulla riscoperta della Roma imperiale. Marcello Piacentini, che fu responsabile delle trasformazioni urbane di diverse città in Italia, e ricordato per la contesa Via della Conciliazione a Roma, ideò una forma di “neoclassicismo semplificato”.

Fascismo
Il periodo di tempo che seguì la fine della seconda guerra mondiale fu segnato da diversi talenti architettonici come Luigi Moretti, Carlo Scarpa, Franco Albini, Giò Ponti, Tomaso Buzzi, tra gli altri; talenti che in effetti non avevano una sola direzione. Pier Luigi Nervi, ad esempio, con le sue strutture audaci e concrete, ha acquisito una reputazione internazionale ed è stato un’influenza per Riccardo Morandi e Sergio Musmeci. In una stagione ispirata a interessanti dibattiti, portati avanti da critici come Bruno Zevi, prevalse il razionalismo, di cui si può dire che la Stazione Termini di Roma sia una delle sue opere paradigmatiche. Il neorealismo di Michelucci (designer di numerose chiese in Toscana), Charles Aymonino, Mario Ridolfi e altri (quartieri INA-Casa) fu seguito dallo stile Neoliberty (visto in precedenti lavori di Vittorio Gregotti) e dall’architettura brutalista (Torre Velasca nel gruppo di Milano BBPR, un edificio residenziale via Piagentina a Firenze, Leonardo Savioli e opere di Giancarlo De Carlo).

Modernismo
Carlo Scarpa ha realizzato significativi progetti modernisti nel Veneto e Venezia. Le Corbusier e Frank Lloyd Wright non costruirono nulla in Italia, al contrario di Alvar Aalto (Chiesa dell’Assunzione a Riola, Vergato), Kenzo Tange (torri della Fiera di Bologna, la sede del distretto centrale degli affari di Napoli (CDN)) e Oscar Niemeyer (casa di Mondadori a Segrate). Lo stile postmoderno in architettura, anticipato da Paolo Portoghesi c. 1960, può essere visto nel “Teatro del Mondo” costruito da Aldo Rossi per la Biennale di Venezia del 1980.

Il razionalismo ha anche influenzato il modernismo nell’architettura italiana. In particolare, questa etica progettuale ha riconciliato gli ideali estetici moderni con la religione, dal momento che questo particolare motivo non era ostile alle priorità degli architetti italiani moderni. Ha dato origine alla cosiddetta spiritualità laica – un elemento del modernismo italiano – che si concentra sul concetto di razionalismo illuminato. Un altro aspetto del modernismo italiano riguarda la diversità delle interpretazioni rispetto a come viene vissuta la modernità. Ad esempio, le regioni settentrionali interpretavano il design non decorato come un rifiuto della cultura e dello stile.

Architettura Art Nouveau (Liberty)
L’Art Nouveau aveva i suoi principali e più originali esponenti in Giuseppe Sommaruga e Ernesto Basile. Il primo fu autore di Palazzo Castiglioni a Milano, mentre il secondo progettò un’espansione di Palazzo Montecitorio a Roma.

Tuttavia, negli anni ’20 e seguenti fu introdotto un nuovo linguaggio architettonico, il razionalismo. Questa forma di architettura futurista fu sperimentata da Antonio Sant’Elia e quindi dal Gruppo 7, formato nel 1926. Dopo lo scioglimento del gruppo, fu adottato da singoli artisti come Giuseppe Terragni (Casa del Fascio, Como), Adalberto Libera (Villa Malaparte a Capri) e Giovanni Michelucci (stazione di Firenze Santa Maria Novella).

Durante il periodo fascista, il razionalismo è stato superato da Novecento Italiano, che ha respinto i temi d’avanguardia e mirava invece a far rivivere l’arte del passato. I suoi membri più importanti nel campo dell’architettura furono Gio Ponti, Pietro Aschieri e Giovanni Muzio. Questo movimento ispirò Marcello Piacentini nella sua creazione di un “neoclassicismo semplificato” legato alla riscoperta della Roma imperiale. Piacentini è stato autore di numerose opere in molte città italiane, la più importante delle quali è la controversa creazione di Via della Conciliazione a Roma.

Post-seconda guerra mondiale e architettura modernista
Un grattacielo stretto e senza ornamenti con finestre di vetro blu-verde nel mezzo e una pelle metallica affusolata sui lati che si alza sopra alcuni alberi a livello del suolo contro un cielo blu

Due architetti italiani hanno ricevuto il Pritzker Architecture Prize: Aldo Rossi (1990) e Renzo Piano (1998). Alcuni dei principali architetti che lavorano in Italia tra la fine del 20 ° e l’inizio del XXI sono Renzo Piano, Massimiliano Fuksas e Gae Aulenti. Le opere di Piano includono lo Stadio San Nicola di Bari, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, i lavori di ristrutturazione del Porto Antico di Genova, la Chiesa del Pellegrinaggio di Padre Pio a San Giovanni Rotondo; tra i progetti di Fuksas (A partire da gennaio 2011) sono Grattacielo della Regione Piemonte (grattacielo della Regione Piemonte) e Centro Congressi Italia Nuvola presso EUR, Roma. Le opere italiane di Gae Aulenti comprendono i lavori di ristrutturazione di Palazzo Grassi a Venezia e la Stazione Museo (Metropolitana di Napoli).

Altre figure notevoli per l’architettura contemporanea in Italia sono lo svizzero Mario Botta (Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, restauro della Scala di Milano), Michele Valori (Corviale), Zaha Hadid (Museo Nazionale del 21 ° Century Arts a Roma, grattacielo “Lo Storto” a Milano), Richard Meier (Chiesa del Giubileo e cover building di Ara Pacis, entrambi a Roma), Norman Foster (stazione ferroviaria di Firenze Belfiore), Daniel Libeskind (grattacielo “Il Curvo” a Milano ) e Arata Isozaki (Palasport Olimpico di Torino, insieme a Pier Paolo Maggiora e Marco Brizio, al grattacielo “Il Dritto” di Milano).

Post-modernismo
Tra i principali architetti che operano in Italia tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo c’erano Renzo Piano (Stadio San Nicola a Bari, ristrutturazione del Porto Antico di Genova, Auditorium Parco della Musica a Roma, Padre Pio a San Giovanni Rotondo ), Massimiliano Fuksas (grattacielo nella Regione Piemonte, Centro Congressi nell’EUR), Gae Aulenti (il Museo Ferroviario di Napoli sotterraneo), lo svizzero Mario Botta (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ristrutturazione del Teatro alla Scala a Milano), Zaha Hadid (Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, grattacielo “Lo Storto” a Milano), Richard Meier (Chiesa di Dio Padre misericordioso e la bara dell’Ara Pacis, a Roma), Norman Foster ( a Torino, il Campus Luigi Einaudi e a Firenze, la stazione di Firenze Belfiore), Daniel Libeskind (grattacielo “Il Curvo” a Milano) e Arata Isozaki (Palasport Olimpico a Torino, con Pier Paolo Maggiora e Marco Brizio, grattacielo “Il Dritto” nel Milano).

Una delle caratteristiche salienti dell’architettura postmoderna in Italia può essere identificata come una reazione al modernismo e al regime fascista, che si appropriava delle forme architettoniche classiche e della modernità. Dopo questi periodi, c’è stato un tentativo identificabile di cercare nuove direzioni di design. Le opere emergenti hanno iniziato a dimostrare atmosfere di nostalgia e memoria. Un gruppo di giovani architetti come quelli che componevano il gruppo “La Tendenza” (ad esempio Carlo Aymonino, Giorgio Grassi e Aldo Rossi) hanno iniziato a esplorare la questione della memoria e della gloria del passato italiano, integrando i loro motivi nelle loro opere come presenza fisica e contenuto poetico. Si sforzarono di esporre le debolezze del modernismo, come la loro critica all’urbanesimo.

Architettura del XX secolo
L’Art Nouveau aveva in Giuseppe Sommaruga e Ernesto Basile due dei principali e più originali esponenti (rispettivamente Palazzo Castiglioni a Milano, ampliamento di Palazzo Montecitorio a Roma). Un linguaggio totalmente nuovo è stato annunciato con la pubblicazione nel 1914 del Manifesto di Architettura futurista di Antonio Sant’Elia. Lo stesso ha pubblicato i suoi tavoli della “Città nuova”, proponendo nuovi modelli architettonici che esaltano la funzionalità e una nuova estetica.

Il razionalismo si manifestò nel Gruppo 7 e nel MIAR (1926), ma dopo la dissoluzione del gruppo emersero nelle figure isolate di Giuseppe Terragni (Casa del Fascio a Como), Adalberto Libera (Villa Malaparte a Capri) e Giovanni Michelucci (stazione di Firenze) Santa Maria Novella, in collaborazione). Durante il periodo fascista il cosiddetto “Novecento” (Gio Ponti, Pietro Aschieri, Giovanni Muzio) ebbe maggior successo, da cui derivò, sulla scia della riscoperta della Roma imperiale, il neoclassicismo semplificato di Marcello Piacentini, autore di numerosi trasformazioni in diverse località italiane e ricordate per la contestata Via della Conciliazione a Roma.

Il secondo dopoguerra fu caratterizzato da vari talenti (Luigi Moretti, Carlo Scarpa, Franco Albini, Gio Ponti, Tomaso Buzzi e altri), ma mancava una direzione unificata. Pier Luigi Nervi, con le sue audaci strutture in cemento armato, ha acquisito una reputazione internazionale ed è stato un esempio per Riccardo Morandi e Sergio Musmeci. In una stagione animata da interessanti dibattiti condotti da critici come Bruno Zevi, prevalse il razionalismo e una delle opere paradigmatiche trovate nella stazione di Roma Termini. Al neorealismo di Michelucci, Carlo Aymonino, Mario Ridolfi e altri (quartieri INA-Casa) seguirono la Neoliberty (trovata nei primi lavori di Vittorio Gregotti) e il Brutalismo (Torre Velasca di Milano del gruppo BBPR, un edificio residenziale in Via Piagentina a Firenze, di Leonardo Savioli, opere di Giancarlo De Carlo).

Le Corbusier (progetto per un ospedale a Venezia) e Frank Lloyd Wright (progetto di una casa sul Canal Grande, ancora a Venezia) non costruirono nulla in Italia, mentre Alvar Aalto (chiesa dell’Assunzione a Riola di Vergato) ci riuscì, Kenzō Tange (torri della Fiera di Bologna, piano del Centro Direzionale di Napoli) e Oscar Niemeyer (sede della Mondadori a Segrate).

Nel 1980, nell’ambito della Biennale di Venezia, viene fondato il settore dell’Architettura, viene nominato come direttore Paolo Portoghesi. In quell’occasione venne allestita la “novissima strada” allestita da Costantino Dardi e, su commissione di Paolo Portoghesi, Aldo Rossi realizzò il “Teatro del Mondo”, un teatro galleggiante e itinerante che percorse i canali di Venezia. Aldo Rossi, il primo italiano a vincere il Pritzker Prize, è stato indubbiamente uno dei più influenti architetti italiani per la nuova generazione. Rafael Moneo scrive a riguardo:

“Non penso di esagerare dicendo che già negli anni Ottanta erano stati segnati – in Italia – da Aldo Rossi e Manfredo Tafuri e che qualsiasi commento che si faceva intorno all’architettura italiana di quegli anni andava riferito a loro”

(Rafael Moneo, The Other Modernity: Considerazioni sul futuro dell’architettura, pagina 113.)
Sempre nel 1980, la mostra di architettura “Presence of the Past” si tenne presso l’Arsenale di Venezia, dove i maggiori architetti del momento erano considerati postmoderni, tra cui Robert Venturi, Hans Hollein, Frank Gehry e Ricardo Bofill. In questo modo, Paolo Portoghesi, con una serie di pubblicazioni, lanciò la cosiddetta architettura postmoderna in Italia, connettendosi ad altri critici come Charles Jencks e Robert Stern.

Architettura contemporanea
Tra i principali architetti attivi in ​​Italia tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo ricordiamo Renzo Piano (Stadio San Nicola di Bari, ristrutturazione dell’antico porto di Genova, Auditorium Parco della Musica a Roma, Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo ecc.), Massimiliano Fuksas (Grattacielo della Regione Piemonte, Centro Convegni all’EUR), Gae Aulenti (Museo della Stazione dell’area metropolitana di Napoli), Mario Botta (Museo dell’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Svizzera, ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano), Zaha Hadid (Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, grattacielo “Lo Storto” a Milano), Richard Meier (Chiesa di Dio Padre) Misericordioso e santuario dell’Ara Pacis, a Roma ), Norman Foster (stazione di Firenze Belfiore), Daniel Libeskind (grattacielo “Il Curvo” a Milano) e Arata Isozaki (Stadio Olimpico di Torino, con Pier Paolo Maggiora e Marco Brizio, grattacielo “Il Dritto” a Milano).