Sala della lupa, appartamento dei conservatori, musei capitolini

Questa sala, sulle cui pareti sono apposti i consolari Fasti (dal 483 al 19 a.C.) e quei trionfali (dal 753 al 19 a.C.), trovati nel Foro Romano nel XV secolo (e che adornano l’arco partico di Augusto nel 19 a.C.) , anticamente era una loggia che si apriva verso la città, ornata da affreschi pittorici ormai quasi completamente perduti. Questi affreschi furono quasi distrutti con l’inserimento nelle pareti degli antichi Fasti e le pietre tombali di due importanti leader dell’epoca, Alessandro Farnese (1545-1592) e Marcantonio Colonna (1535-1584). Si trattava di dipinti risalenti agli anni 1508-1513 circa (attribuibili a Jacopo Ripanda), i cui soggetti sembrano essere stati il ​​”trionfo di Lucio Emilio Paolo” e una “Campagna contro il Tolistobogi”.

Sin dalla metà del XVI secolo, quando era una loggia a tre arcate aperta, questa stanza conteneva la Lupa Capitolina in bronzo, che è diventata il simbolo di Roma.

Incastonati nelle pareti sono frammenti di Fasti consolari e trionfali, elenchi di magistrati e vincitori trionfali dal tempo della repubblica all’età augustea scoperti nel Foro Romano e parte di un arco dedicato ad Augusto.

La decorazione murale pittorica, risalente al primo decennio del XVI secolo e tradizionalmente attribuita a Jacopo Ripanda, è piuttosto frammentaria e difficile da decifrare.

Al centro della sala si trova il cosiddetto “Lupo Capitolino” (donato da Papa Sisto IV), mentre nel 1865 fu realizzato l’attuale soffitto a cassettoni in legno. Il Lupo Capitolino è posto al centro della stanza. La datazione dell’opera – tradizionalmente datata alla prima metà del V secolo a.C., con molti confronti con la produzione figurativa greca e italica – fu messa in discussione dai risultati dell’analisi del Carbon 14 eseguita su materiali organici risultanti dal processo di fusione, che porterebbe la data al medioevo. La statua, donata ai romani nel 1471, divenne il simbolo di Roma quando, trasferiti in Campidoglio, i gemelli Romolo e Remo (i leggendari fondatori della città) furono aggiunti all’antico bronzo. Da allora l’opera è conservata in questo edificio e dal XVI secolo, secondo i testimoni dell’epoca, fu collocato in questa stanza, in precedenza uno spazio aperto verso l’esterno con tre archi. La loggia fu decorata tra il 1508 e il 1513 con una serie di affreschi attribuiti a Jacopo Ripanda. La successiva inclusione di due grandi pietre commemorative ha causato la perdita di gran parte della decorazione, che è ora conservata in uno stato estremamente frammentato.

Nel 1586, sulla parete di fondo della sala, una struttura marmorea fu riunita dall’elegante architettura classica dei Fasti consolari e trionfali, un documento storico di notevole valore, che elenca su tavolette di marmo i nomi di magistrati e vincitori trionfali del tempo della repubblica fino all’età augustea. Queste tavolette furono rinvenute nel Foro Romano nel XVI secolo e originariamente erano destinate a un arco trionfale eretto in onore dell’imperatore Augusto nel 19 a.C. Il mosaico del pavimento è inestimabile: un antico manufatto ritrovato nel 1893 e poi riassemblato in questo spazio per il suo straordinario valore simbolico.

In evidenza funziona
Soffitto a cassettoni, elemento architettonico, 1865
Lupo Capitolino, Scultura, V secolo a.C. o medievale
Fasti Capitolini Consolari e Trionfali, Iscrizione, periodo Agostiniano (27 a.C. – 14 d.C.)
Affresco di Jacopo Ripanda: Campagna contro il Tolostobogi.
Affresco di Jacopo Ripanda: Trionfo di Lucio Emilio Paolo.

Appartamento dei conservatori
Le stanze che compongono l’appartamento al primo piano del Palazzo, furono utilizzate dai Conservatori, o magistrati, per attività connesse al loro ufficio; formano quindi un’unica entità, sia per quanto riguarda la loro funzione che le loro caratteristiche ornamentali. Le sale sono state utilizzate anche per riunioni del Consiglio pubblico e privato. La ricca decorazione di questi saloni (affreschi, stucchi, soffitti e porte scolpite, arazzi) ha come tema principale la storia dell’antica Roma, dalla sua fondazione all’età repubblicana. Il primo ciclo di affreschi risale all’inizio del XVI secolo.

Il piano principale del palazzo ospita le sale cerimoniali dei conservatori, noto anche come appartamento. Sono la parte più antica del palazzo: alcune sale conservano parti della serie di affreschi dipinti all’inizio del XVI secolo, mentre le decorazioni delle altre sale sono state rinnovate dopo il restauro di Michelangelo.

L’intera decorazione dell’appartamento, sebbene sia stata dipinta separatamente e successivamente, presenta un aspetto uniforme dedicato all’esaltazione e alla memoria delle virtù e del valore degli antichi. In queste sale furono anche installate alcune antiche sculture in bronzo: furono presentate da papa Sisto IV al popolo romano per il suo valore simbolico, in memoria della grandezza di Roma che il governo pontificio intendeva rinnovare.

La donazione dei bronzi sistini è considerata la base dei Musei Capitolini, da allora sono state raccolte in Campidoglio numerose opere d’arte, sculture e dipinti di valore.

Musei Capitolini
I Musei Capitolini risalgono al 1471, quando Papa Sisto IV donò al popolo di Roma un gruppo di statue in bronzo che fino ad allora erano state conservate in Laterano. Queste statue costituivano la sua collezione di base originale. Vari papi hanno successivamente ampliato la collezione con opere tratte da scavi intorno a Roma; alcuni furono trasferiti dal Vaticano, altri, come la collezione Albani, furono acquistati appositamente per il museo. Intorno alla metà del XVIII secolo, Papa Benedetto XIV creò una galleria di immagini. Una considerevole quantità di materiale archeologico fu aggiunta alla fine del diciannovesimo secolo quando Roma divenne la capitale d’Italia e furono condotti nuovi scavi mentre furono creati due distretti completamente nuovi per la città in espansione.

Le collezioni dei Musei sono esposte nei due dei tre edifici che racchiudono insieme Piazza del Campidoglio: Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, il terzo è il Palazzo Senatorio. Questi due edifici sono collegati da un tunnel sotterraneo, che contiene la Galleria Lapidaria e conduce all’antico Tabularium, i cui archi monumentali si affacciano sul Foro.

Il Palazzo Nuovo ospita le collezioni di sculture antiche realizzate dalle grandi famiglie nobili del passato. La loro affascinante disposizione è rimasta sostanzialmente invariata dal XVIII secolo. Includono le famose collezioni di busti di filosofi e imperatori romani, la statua della Gallia Capitolina, la Venere Capitolina e l’imponente statua di Marforio che domina il cortile.

L’Appartamento dei Conservatori contiene il nucleo architettonico originale dell’edificio, decorato con splendidi affreschi che ritraggono la storia di Roma. Gli antichi bronzi Capitolini esposti qui aggiungono alla nobile atmosfera: la Lupa Capitolina, Spinario e il Bruto Capitolino.

Al primo piano del palazzo, un’enorme sala vetrata, di recente costruzione, contiene la statua equestre di Marco Aurelio, che un tempo sorgeva in Piazza del Campidoglio, e gli imponenti resti del Tempio di Giove Capitolino. Una sezione è anche dedicata alla parte più antica della storia del Campidoglio, dalla sua prima abitazione fino alla costruzione dell’edificio sacro, mostrando i risultati di recenti scavi. Le sale che si affacciano sulla sala contengono opere degli Horti dell’Esquilino; la sala che collega la stanza agli appartamenti del Palazzo dei Conservatori contiene la collezione Castellani, testimonianza delle pratiche di raccolta del XIX secolo.

Al secondo piano, la Pinacoteca Capitolina contiene molte opere importanti, disposte in ordine cronologico dalla tarda epoca medievale al XVIII secolo. La collezione comprende dipinti di Caravaggio (Buona fortuna e San Giovanni Battista), un’imponente tela di Guercino (Sepoltura di Santa Petronilla) e numerosi dipinti di Guido Reni e Pietro da Cortona.

Il Palazzo Caffarelli-Clementino ospita la collezione numismatica, nota come il Medagliere Capitolino. In mostra molte monete rare, medaglie, gemme e gioielli, nonché un’area dedicata alle mostre temporanee.