Sala delle oche, Appartamento dei Conservatori, Musei Capitolini

Le decorazioni pittoriche della sala risalgono alla metà del XVI secolo, durante il papato di Papa Paolo III. Il fregio è costituito da piccoli pannelli, con scene giocose su uno sfondo di paesaggi reali o immaginari, alternati a trofei militari e trionfi floreali e fruttati. Le due oche in bronzo che danno il nome alla stanza furono collocate qui nel XVIII secolo, insieme a un vaso di bronzo a forma di busto di Iside e una testa di Medusa del Bernini.

La Sala delle oche ospita la testa di Medusa di Gian Lorenzo Bernini, che rappresenta Costanza Piccolomini Bonarelli, un ritratto settecentesco di Michelangelo Buonarroti e un’intera serie di piccole opere in bronzo che erano state acquistate da Papa Benedetto XIII. Ricordiamo anche un vaso di bronzo in cui è raffigurato il busto di Iside; il ricco soffitto a cassettoni con vasi e scudi d’oro; appena sotto un fregio in cui sono incorniciati vari paesaggi. Al centro della stanza una mensa decorata con scene della vita di Achille.

Il gruppo di opere era legato al sacco di Roma dai Galli Senoni del 390 a.C., quando le oche sacre del tempio capitolino di Giunone avvertirono Marco Manlio, console del 392 a.C., del tentativo di entrata da parte dei Galli assedianti, facendo così il piano fallisce.

Dal diciottesimo secolo, in questa stanza sono esposte due anatre romane di bronzo: sono tradizionalmente interpretate come oche, in memoria delle leggendarie oche capitoline che salvarono Roma, durante la notte, dai Galli attaccanti.

La notevole decorazione ad affresco della sala, così come il bellissimo soffitto in legno, risalgono al tempo di Papa Paolo III (1534-1549), quando tre delle sale (la Sala delle oche, la Sala delle Aquile e il La Sala degli Arazzi) del Palazzo fu completata. Nel fregio dipinto si possono vedere trofei di armi, fiori e frutti e decorazioni di sculture grottesche seguite da scene di giochi antichi giocati in paesaggi romani reali o fantastici. Vale la pena di elogiare il pannello che riproduce l’immagine di Piazza Campidoglio del Campidoglio, prima dell’opera di Michelangelo, con sullo sfondo la chiesa di Ara Coeli.

Il recente restauro del soffitto in legno ha messo in luce il vecchio sfondo “il colore dell’aria” su cui spiccano rosette dorate di vario tipo, con vasi e scudi. Durante il XVIII secolo, alcune decorazioni in stucco dorato furono aggiunte alla stanza, inquadrando diversi elementi come sculture, dipinti, iscrizioni.

Nello stesso periodo fu collocata qui anche una scultura di grande valore: la Testa di Medusa dello scultore Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). L’opera ritrae in modo molto efficace la mitica figura della Medusa, i cui occhi pietrificanti e capelli di serpente sono resi dallo scultore con grazia e potenza.

In evidenza funziona
Busto di Medusa. Scultura. Gian Lorenzo Bernini. 1644-1648
Vaso a forma di busto di Iside. Ceramica. III secolo d.C.
Busto di Michelangelo Buonarroti. Busto di Michelangelo Buonarroti. Scultura
Fregio con la piazza Capitolina verso l’Aracoeli. Fresco. Terzo quarto quarto del XVII secolo

Appartamento dei conservatori
Le stanze che compongono l’appartamento al primo piano del Palazzo, furono utilizzate dai Conservatori, o magistrati, per attività connesse al loro ufficio; formano quindi un’unica entità, sia per quanto riguarda la loro funzione che le loro caratteristiche ornamentali. Le sale sono state utilizzate anche per riunioni del Consiglio pubblico e privato. La ricca decorazione di questi saloni (affreschi, stucchi, soffitti e porte scolpite, arazzi) ha come tema principale la storia dell’antica Roma, dalla sua fondazione all’età repubblicana. Il primo ciclo di affreschi risale all’inizio del XVI secolo.

Il piano principale del palazzo ospita le sale cerimoniali dei conservatori, noto anche come appartamento. Sono la parte più antica del palazzo: alcune sale conservano parti della serie di affreschi dipinti all’inizio del XVI secolo, mentre le decorazioni delle altre sale sono state rinnovate dopo il restauro di Michelangelo.

L’intera decorazione dell’appartamento, sebbene sia stata dipinta separatamente e successivamente, presenta un aspetto uniforme dedicato all’esaltazione e alla memoria delle virtù e del valore degli antichi. In queste sale furono anche installate alcune antiche sculture in bronzo: furono presentate da papa Sisto IV al popolo romano per il suo valore simbolico, in memoria della grandezza di Roma che il governo pontificio intendeva rinnovare.

La donazione dei bronzi sistini è considerata la base dei Musei Capitolini, da allora sono state raccolte in Campidoglio numerose opere d’arte, sculture e dipinti di valore.

Musei Capitolini
I Musei Capitolini risalgono al 1471, quando Papa Sisto IV donò al popolo di Roma un gruppo di statue in bronzo che fino ad allora erano state conservate in Laterano. Queste statue costituivano la sua collezione di base originale. Vari papi hanno successivamente ampliato la collezione con opere tratte da scavi intorno a Roma; alcuni furono trasferiti dal Vaticano, altri, come la collezione Albani, furono acquistati appositamente per il museo. Intorno alla metà del XVIII secolo, Papa Benedetto XIV creò una galleria di immagini. Una considerevole quantità di materiale archeologico fu aggiunta alla fine del diciannovesimo secolo quando Roma divenne la capitale d’Italia e furono condotti nuovi scavi mentre furono creati due distretti completamente nuovi per la città in espansione.

Le collezioni dei Musei sono esposte nei due dei tre edifici che racchiudono insieme Piazza del Campidoglio: Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo, il terzo è il Palazzo Senatorio. Questi due edifici sono collegati da un tunnel sotterraneo, che contiene la Galleria Lapidaria e conduce all’antico Tabularium, i cui archi monumentali si affacciano sul Foro.

Il Palazzo Nuovo ospita le collezioni di sculture antiche realizzate dalle grandi famiglie nobili del passato. La loro affascinante disposizione è rimasta sostanzialmente invariata dal XVIII secolo. Includono le famose collezioni di busti di filosofi e imperatori romani, la statua della Gallia Capitolina, la Venere Capitolina e l’imponente statua di Marforio che domina il cortile.

L’Appartamento dei Conservatori contiene il nucleo architettonico originale dell’edificio, decorato con splendidi affreschi che ritraggono la storia di Roma. Gli antichi bronzi Capitolini esposti qui aggiungono alla nobile atmosfera: la Lupa Capitolina, Spinario e il Bruto Capitolino.

Al primo piano del palazzo, un’enorme sala vetrata, di recente costruzione, contiene la statua equestre di Marco Aurelio, che un tempo sorgeva in Piazza del Campidoglio, e gli imponenti resti del Tempio di Giove Capitolino. Una sezione è anche dedicata alla parte più antica della storia del Campidoglio, dalla sua prima abitazione fino alla costruzione dell’edificio sacro, mostrando i risultati di recenti scavi. Le sale che si affacciano sulla sala contengono opere degli Horti dell’Esquilino; la sala che collega la stanza agli appartamenti del Palazzo dei Conservatori contiene la collezione Castellani, testimonianza delle pratiche di raccolta del XIX secolo.

Al secondo piano, la Pinacoteca Capitolina contiene molte opere importanti, disposte in ordine cronologico dalla tarda epoca medievale al XVIII secolo. La collezione comprende dipinti di Caravaggio (Buona fortuna e San Giovanni Battista), un’imponente tela di Guercino (Sepoltura di Santa Petronilla) e numerosi dipinti di Guido Reni e Pietro da Cortona.

Il Palazzo Caffarelli-Clementino ospita la collezione numismatica, nota come il Medagliere Capitolino. In mostra molte monete rare, medaglie, gemme e gioielli, nonché un’area dedicata alle mostre temporanee.